Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

Martedì, 31 Dicembre 2019 09:39

L'anno vecchio se ne va...

 

 

L'anno vecchio se ne va. Tanti ricordi, un pò di nostalgia. Tante amarezze, poche gioie. Tante promesse, poche realizzazioni. Tante speranze, molte delusioni. E' il ciclo della vita. Allora salutiamo il nuovo anno. Il 2020 non sarà uguale per tutti. Una categoria di persone, quelle oltre gli "anta"(sessantenni-settantenni), di cui faccio parte, rifiutano ostinatamente di contare gli anni. Rifiutano di invecchiarsi. Per loro, il tempo si è fermato. La pensione tanto sospirata è arrivata, fortunatamente. Molti di loro continuano a lavorare, un pò per svago, un pò per arrotondare, un pò perché l'età pensionabile viene continuamente spostata, un pò perché non sanno che fare, un pò perché sono decisamente diversi dagli anziani delle passate generazioni. Più in forma, più sani, più attivi. Merito di un'alimentazione migliore, di maggiori esercizi fisici, di cure preventive e di farmaci. Gli ultra sessantenni-settantenni di oggi non sembrano in procinto neanche di arrendersi sotto il profilo affettivo e sentimentale. Alcuni farmaci (così dicono!), presi al momento giusto, ringiovaniscono la vita e fanno stare in forma! Molti di loro si dedicano ai nipotini. Dalla mattina alla sera, dal lunedì al sabato,  spesso anche la domenica e le feste comandate. Qualche volta i genitori ne approfittano perché sanno che senza i nipotini i nonni non avrebbero niente da fare, si annoierebbero, poveretti! I nipotini sono un pezzo del cuore ma non ti lasciano un attimo di riposo e di libertà. Secondo le statistiche, nei paesi industrializzati, gli ultrasessantenni rappresentano l'11 per cento della popolazione, mentre 20 anni fa erano l'8 per cento. La loro aspettativa di vita è cresciuta mediamente di 4 anni rispetto all'anno 2000. Un quinto di essi continua a lavorare. Sono molto propensi a viaggiare e... a fare nuove esperienze e avventure amorose. Negli ultimi anni, infatti, sono cresciute notevolmente le separazioni e, per converso, le unioni civili tra generazioni diverse. Sessantenni accompagnati (o fidanzati) con donne molto più giovani, soprattutto straniere. Insomma è l'anno dei giovani-vecchi! Per tornare alle cose un pò più serie, comunque, è doveroso il giorno di S.Silvestro  tracciare un  bilancio. Dunque, come sarà il nuovo anno 2020 per tutti noi? "Quella vita che è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non è la vita passata, ma la futura. Con l'anno nuovo, il Caso incomincerà a trattare bene voi e me e tutti gli altri, e allora  comincerà la vita felice!"(G. Leopardi. Le Operette Morali. Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggero). Buon Anno e buona fortuna!

 

Pubblicato in La Terza Pagina

 

Divisi su tutto. Oggi una pezza qua domani una pezza là. Divisi sulle piccole questioni, e sulle grandi, quando è possibile intravedere una visione a lunga gittata. Divisi sulle società partecipate, sul trasporto pubblico, sui servizi essenziali alla persona, sui lavoretti di quartiere. Divisi sulle grandi opere da inaugurare, sull'immondizia, sui ruoli dei funzionari, su chi deve garantire cosa e quando. Divisi su ogni cosa ma uniti nella votazione, certo turandosi il naso alla fine. Uniti in quella maggioranza di 11 voti favorevoli che li sostiene a tirare a campare e alla fine fa sempre tirare un sospiro di sollievo. Volge al termine l’anno 2019, quasi il terzo per l’amministrazione comunale di Sezze. Nel 2022, tra meno di due anni (considerando campagna elettorale e altro) si tornerà al voto e oggi di veramente concreto cosa si è visto? Sulla scia dell’ultima Giunta Campoli, la Giunta Di Raimo annaspa per evidenti problemi economici e finanziari, per i debiti, e per la difficoltà politiche nel trovare una quadratura del cerchio definitiva. Il sindaco di Sezze, ogni tanto, si stacca dal gruppo e fa una breve volata, quasi un volo pindarico, sempre azzardato e quasi mai utile.  Ed ecco allora che rientra nel gruppo e si rimescola tra loro, nelle cosucce da risolvere per questo o quel consigliere. I vari gruppi, nemmeno a dirlo, vanno per conto loro, non condividendo un vero progetto amministrativo. C’è chi si sente escluso per questo e chi rivendica quello, c’è chi strizza l’occhio all’opposizione e poi resta al proprio posto e chi pensa come sempre al proprio orticello. Nemmeno il Partito Democratico di Sezze, da poco ricostituito, riesce a capire gli andamenti della maggioranza, i suoi indirizzi e cosa vuole fare per questa città. Tanta pazienza e buona volontà oggi non sono serviti. L’opposizione, dal canto suo, fa le sue mosse, c’è chi le fa fino in fondo e chi a metà, per paura di tornare a casa e non essere eletto, così come altri in maggioranza. Lo stallo dunque è evidente: in due anni e mezzo cosa è stato realizzato? Basterebbe veramente poco, semplici progetti per dare un segnale diverso, di un certo respiro. Certo è che la politica deve dare gli indirizzi politici e non gli uffici e i funzionari preposti. Questa però è un’altra storia. Impossibile trovare il bandolo della matassa, impossibile capire veramente i ruoli. Volgiamo lo sguardo al nuovo anno, lasciandoci dietro il vuoto, nella speranza che ci siano cambiamenti rilevanti per Sezze e per una comunità delusa e oltremodo immotivata su ogni fronte. Alla fine in poco meno di due anni molto ancora può essere realizzato. Di Raimo deve giocarsi tutto nel 2020. Speriamo.

Pubblicato in In Evidenza