Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

Venerdì, 21 Giugno 2019 06:53

La storia e l'esame di maturità

 

Il ministro della P. I. Marco Bussetti ha superato la prima prova scritta dell'esame di maturità. Ha dato infatti un'impronta storica a tutte e sette la tracce di italiano scritto, proprio lui che poco tempo fa aveva avallato il ridimensionamento degli studi storici e, di conseguenza, l'addio al tema di   storia.  Interessante è risultata, infatti, la traccia sul grande campione di ciclismo Gino Bartali che, diventando una staffetta partigiana, d’accordo con l'allora arcivescovo di Firenze, modificò la sua bicicletta affinché nei tubi del telaio si potessero infilare documenti falsi per liberare centinaia di ebrei, salvandoli così da una morte sicura. Altrettanto indovinata e attuale la traccia su Carlo Alberto Dalla Chiesa, il generale più amato nella storia dei Carabinieri, che venne ucciso dalla mafia insieme a sua moglie. Nondimeno l’altra sullo scrittore Leonardo Sciascia che rivelò l'intreccio malavitoso della mafia con la politica e, l'altra, sul poeta Ungaretti che raccontò in maniera sublime il suo stato d’animo durante il conflitto della prima guerra mondiale. Mai, come quest'anno, la storia si è affacciata ovunque. Buon segno!  Il manifesto di intellettuali, sindacati, giornalisti e di gente comune, che ha raccolto 50 mila firme, ha ottenuto la sua parziale rivincita. Cancellare la prova di storia è stato un grave errore, un atto che aumenta le difficoltà che l’insegnamento di questa disciplina incontra nelle scuole. La giustificazione addotta dal ministro Bussetti, consistente nell'esigua percentuale di studenti che fino ad ora hanno scelto questa prova, è apparsa frettolosa e dannosa. Non è certo colpa degli studenti se la storia è diventata la cenerentola dei programmi; non è colpa dei professori che possono impegnare pochissime ore allo studio di questa disciplina e devono correre per arrivare a illustrare e spiegare frettolosamente il Novecento. Eppure "istoria magistra vitae" dicevano i latini. La storia costituisce il ponte tra passato e presente e insegna a capire il futuro. Se i giovani sono inconsapevoli e privi di riferimenti del passato, non hanno nessuna colpa. Il fatto è che la storia ha perso nei Licei potere curricolare e nelle Università potere accademico perché non garantisce carriere brillanti e remunerative. E' questa, purtroppo, la maggiore preoccupazione dei genitori. La contrazione dello studio della storia è dovuta all'impoverimento delle risorse finanziarie che vengono dirottate sui corsi di laurea più redditizi: ingegneria, economia etc. Le gravi conseguenze di tutto ciò sono sociali e civili. Un paese che ignora la storia è destinato a spegnersi. Chi ignora la storia non può esercitare un esercizio di piena cittadinanza e, spesso, da cittadino diventa suddito, Senza conoscenza della storia è difficile cogliere il senso del cambiamento e la necessità di trasformare e migliorare la società. 

Pubblicato in La Terza Pagina

L'ultimatum del sindaco, evidentemente, è servito a qualcosa. Molto probabilmente oggi Sergio Di Raimo renderà ufficiale la nuova Giunta comunale. Alla fine, Sergio Di Raimo, rumors a parte, è stato abile nel trovare la quadratura del cerchio. Le consultazioni sono andate oltre il tempo previsto iniziale ma sono state utili per ritrovare un equilibrio (si spera) in seno alla maggioranza consiliare, e quella forza indispensabile per rilanciare l'azione dell'amministrazione comunale. Dopo 23 giorni dall’azzeramento delle deleghe assessorili, il primo cittadino, sta per ufficializzare i componenti della nuova Giunta. Si è trattato di un lavoro certosino, utile per capire quali sono stati gli errori del passato, e per evitare di commetterne degli altri in futuro. In Giunta, tranne ripensamenti dell'ultimo minuto, dovrebbero entrare i dimissionari consiglieri comunali Armando Uscimenti, Giovanni Bernasconi e Francesca Barbati. In tal caso al loro posto subentrano in aula Paolo Rizzo e Briciu Dorin Adrian (primo rappresentante in aula della comunità rumena a Sezze), primo e secondo dei non eletti nella lista del Pd e Giovanna Marchetti della lista "Sezze Protagonista con Di Raimo". Saranno i tre consiglieri dimissionari a cercare di dare uno slancio politico differente alla squadra di governo. A Uscimenti, Bernasconi e Barbati, se sarà confermato il loro ingresso in Giunta, gli va riconosciuto, comunque, senso di responsabilità nei confronti della città che non poteva permettersi di tornare alle urne (e consegnare il paese nelle mani di un commissario), verso il partito democratico e la lista civica Sezze Protagonista. Importante, in fase di consultazione, è stato anche il ruolo ed il contributo dato dal segretario provinciale Claudio Moscardelli e quello del consigliere regionale Salvatore La Penna per il gruppo dem. E' stata una fase molto delicata ma il sindaco, fino a prova contraria, ha tenuto la barra dritta e con lucidità ha limato ogni passaggio per giungere a dama. In questi giorni è stato scritto e detto di tutto e di più, a sostengo di una politica dell'odio e del rancore, del tutti contro tutti. Ma a Sezze, paese con molti problemi, oggi serve esattamente l'opposto.

il sindaco Sergio Di Raimo

 

CHI POTREBBE ENTRARE IN GIUNTA COMUNALE...

In Giunta potrebbe entrare Giovanni Bernasconi, 44enne, ex consigliere provinciale e presidente facente funzione della Provincia di Latina, consigliere comunale di Sezze dal 2010. Esponente del partito democratico, è stato uno dei maggiori fautori e sostenitori della candidatura a sindaco di Sergio Di Raimo. E' stato anche colui che ha chiesto poi al sindaco di cambiare passo e azzerare la Giunta. In Provincia si è distinto per una azione determinante per intercettare finanziamenti importanti per l'edilizia scolastica e per l'ambiente su tutto il territorio. Potrebbe essere considerato l'uomo della svolta dell'azione politica della nuova Giunta. Professione: promotore finanziario.

Giovanni Bernasconi

Il secondo assessore della nuova Giunta che dovrebbe essere nominato è Armando Uscimenti, 55enne, consigliere comunale dal 2007, capogruppo PD, ed ex assessore alle politiche sociali dal 1999 al 2003 della Giunta Siddera. Nella vita è un operatore sanitario. Politico navigato e coerente, impegnato nel sociale e nell’associazionismo da anni, è un amministratore che vive a stretto contatto con i cittadini ed è il primo a rimboccarsi le maniche in caso di necessità. Vive la sua esperienza politica come un servizio alla persona.

Armando Uscimenti

Dovrebbe entrare in Giunta comunale anche Francesca Barbati, altro consigliere comunale dimissionario, presidente della commissione lavori pubblici, eletta nelle file della lista “Sezze Protagonista con Di Raimo”. Dottore commercialista è una donna alla prima esperienza politica e amministrativa ma capace a fare i conti. Dal 2012 al 2015 infatti è stata revisore dei conti del Comune di Sezze.

 

Francesca Barbati

 

 

CHI DOVREBBE USCIRE...

Massimo riserbo sui nominativi che dovrebbero lasciare la Giunta. Per il momento solo ipotesi e voci di corridoio non confermate da nessuno. E' probabile però che nelle prossime ore il sindaco comunicherà ufficialmente la nuova Giunta.

 

NUOVI EQUILIBRI IN MAGGIORANZA?

L'operazione politica del sindaco ha indubbiamente generato malumori nella maggioranza, anche se va detto che nella scelta degli assessori il sindaco ha sempre avuto piena autonomia e carta bianca da parte di ogni gruppo dei consiglieri comunali. Così è stato anche per il rimpasto di Giunta. E' probabile che qualcuno in aula, adesso, non approvi la scelta politica fatta dal primo cittadino, capo della coalizione, rivendicando chissà cosa o pensando adesso di poterlo tirare per la giacca alla prima occasione. In questo caso il sindaco avrebbe tutto il diritto di rimettere il mandato in mano agli elettori: non per sua colpa si tornerebbe alle urne. A chi converrebbe tale tatticismo e strategia del "a me che me tocca?"? La città ha bisogno di risposte urgenti, di fatti...e non di ricatti che da tempo ingessano il Comune.

Ecco i consiglieri comunali che subentrano in caso di dimissioni di Bernasconi, Uscimenti e Barabati.

Giovanna Marchetti

Paolo Rizzo

Briciu Dorin Adrian

 

Pubblicato in In Evidenza