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Inizio dell'anno scolastico 2019 nel caos. Non è la prima volta ma quest'anno sarà caccia ai supplenti. Si prevede un rocambolesco girotondo di insegnanti, alla faccia della continuità e stabilità didattica. Solo a chiacchiere si ripete ogni anno che bisogna salvaguardare gli stessi insegnanti nelle stesse classi per consentire una linearità e una gradualità necessarie all'apprendimento degli alunni. Elementi basilari per una sana didattica e una vecchia rivendicazione dei Sindacati e di tutti gli operatori scolastici, per poter assicurare una pluriennalità degli organici  e una presenza stabile e funzionale del personale e poter così programmare seriamente il POF (piano dell'offerta formativa) nel medio periodo (almeno per tre anni) senza dover rivedere ogni anno quanto è stato deciso in precedenza. Oltre ai Dirigenti scolastici, freschi di nomina, che hanno preso possesso della loro sede di servizio solo ai primi di Settembre, si aspetta, da molto tempo ormai,  il concorso per i DSGA (Dirigenti amministrativi) e i concorsi per insegnanti di ogni ordine e grado. In una scuola sempre più precaria cresce dunque il fenomeno dei professori precari, di quelli che salgono in cattedra dopo aver inviato il curriculum. Semplicemente così: neolaureati, non abilitati, talvolta neolaureandi,  docenti improvvisati, freschi di studi, senza alcuna esperienza.  Queste nomine si chiamano Messe a disposizione (MAD) e sono in crescita. Presidi sempre più costretti a raschiare il fondo delle graduatorie. Lo scorso anno furono circa  undicimila i supplenti assunti tramite MAD: quest'anno si prevede che il numero raddoppi. La preoccupazione è quella di fare scelte per caso perchè con questi numeri selezionare è impossibile. Il nodo rimane la qualità  della didattica. Reperire insegnanti laureati in ingegneria per alcune discipline tecniche e informatiche sarà una vera e propria caccia al tesoro. Ma non finisce qui. Bisogna fare i conti con un'altra triste e amara realtà: quella del decremento delle nascite che si sta facendo sentire e che nei prossimi anni porterà ad una diminuzione significativa della popolazione scolastica con conseguente contrazione di cattedre e di docenti in esubero. Già oggi, in molte realtà, le classi si formano grazie alla presenza di alunni extracomunitari. Speriamo che il nuove Governo si occupi seriamente della Scuola!. Intanto sarebbe il caso di abbassare subito il numero di alunni per classe, evitando così la formazione di classi pollaio e salvaguardando gli organici di diritto.

Pubblicato in La Terza Pagina