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Migliaia di pini a rischio in tutta Italia per colpa di un parassita che li sta decimando. Se non si corre ai ripari, un giorno non lontano vedremo la via Appia senza più il paesaggio dei filari di pini. Si chiama Tumeyella parvicomies, nome volgare cocciniglia tartaruga, l’insetto che  sta aggredendo i pini di Roma. E’ una cocciniglia che punge e succhia la linfa ed induce una sofferenza che può provocare la morte della pianta. Dopo il punteruolo rosso che ha decimato le palme italiane, ora questo parassita che ha già sterminato i pini dei Caraibi è arrivato in Italia dalle Americhe, continuando a distruggere i pini domestici della Campania, in particolare di Napoli, della provincia di Salerno ed ora si sta allargando al Lazio. In alcuni dei quartieri più verdi di Roma, come Mostacciano, l’attacco della cocciniglia tartaruga  è evidente, la malattia inizia con rami secchi o con poche foglie, finisce con l’annerimento dei tronchi fino alla caduta degli alberi. Sono centinaia  gli esemplari attaccati nella zona sud della Capitale fino alla pineta di Castel Fusano. Occorrerebbero programmi di intervento come l’immissione di insetticidi nei tronchi, o di altri insetti antagonisti della Tumeyella, ma non esiste ancora un piano fitosanitario della Regione Lazio.

 

Pubblicato in Attualità

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato Belvedere inviata al responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Sezze Vincenzo Borrelli, al Comandante della Polizia Locale Lidano Caldarozzi e al sindaco di Sezze Sergio Di Raimo.

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In data 21.05.2019 (Registro Generale n.36 – Ordinanza di sospensione dei lavori DPR 6 Giugno 2001, n. 380 e s.m.i., art. 14 della L.R. 15/08), il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale Funzionario P.O. Vincenzo Borrelli (Responsabile del procedimento Geom. Paolo Sibilio) ha ordinato “[….] di SOSPENDERE immediatamente i lavori di installazione monumento dedicato a S. Lidano d’Antena e riqualificazione Piazza del Duomo”. Nella citata Ordinanza, tra i vari considerata, veniva inoltre precisato che “ritenuto quindi sussistere l’esigenza di un approfondimento in ordine agli aspetti che riguardano l’iter procedimentale e più in particolare l’iter di formazione del titolo sulla base dei quali sono in corso i lavori di realizzazione i lavori di cui trattasi” ed inoltre che “si rende necessario disporre l’immediata sospensione dei lavori per meglio verificare, ponderare  ed emettere, entro 45 giorni dalla data della presenza ordinanza, i provvedimenti definitivi”. Di giorni ne sono passati molti di più e il cantiere è ancora lì - peraltro mai sottoposto a sequestro ancorché comunicante ad altro cantiere attiguo per i lavori sulla canonica della Cattedrale -; dagli Uffici tecnici competenti del Comune di Sezze nessun atto, arriva solo l’eco di un silenzio assordante. Nessun atto ufficiale emanato per sanare le irregolarità o (come da noi da sempre auspicato) imporre la restituzione dei luoghi alla cittadinanza attraverso l’obbligo per i responsabili del cantiere di ripristinare i luoghi alla situazione quo ante. Nemmeno il Sindaco ha provveduto ad emettere documenti se non qualche comunicazione a voce in pubblico, peraltro senza aver mai coinvolto il Consiglio Comunale nella vicenda. Recentemente, sulla stampa online e sui social, è stato pubblicato un documento riassuntivo di tutte le nefandezze procedurali che hanno contraddistinto l’approccio dell’Amministrazione nella gestione dei lavori di un privato cittadino al Belvedere. Neanche una risposta!! Come cittadini auto-costituitosi nel Comitato Belvedere a difesa dell’integrità di quel bene pubblico paesaggistico e storico, Vi chiediamo, ad ognuno e a tutti, per quanto di rispettiva competenza, responsabilità, professionalità e dovere ai sensi delle normative vigenti, di intervenire urgentemente con i necessari e non più rimandabili provvedimenti, affinché l’area del Murodellatèra torni libera e fruibile nell’affaccio sulla Pianura Pontina. In caso contrario, comunichiamo fin d’ora l’intenzione - nostro malgrado, ma un obbligo di coerenza e di partecipazione civica ce lo impone - di intraprendere un’azione legale coinvolgendo le Autorità Giudiziarie al fine di far valutare ogni ipotesi di eventuali reati connessi nell’esercizio delle vostre funzioni, per inadempienza a precisi obblighi di legge, anche di possibile danno erariale.

 

Il cantiere sospeso da 240 giorni

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