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Saranno costretti ad abbassare le serrande da domani fino a mercoledì 9 dicembre e poi di nuovo chiusi alla Vigilia e poi a capodanno. I commercianti del Centro Commerciale “Le Fontane” di Sezze sono in stato di agitazione per le misure imposte dal nuovo dpcm. Già in difficoltà come altri per la delicata vicenda economica legata al covid, adesso dovranno chiudere nei giorni più importanti dell’anno. “Nei fatti il nostro non è un vero centro commerciale – ci hanno detto alcuni commercianti - ognuno ha i suoi orari e le sue regole. Siamo penalizzati rispetto ad altre realtà di Sezze e saremo costretti a chiudere molti giorni sotto le festività natalizie. Siamo tutti in difficoltà e vorremmo far sentire la nostra voce, la nostra protesta di commercianti che continuano a pagare le tasse ma che stanno vivendo momenti difficili per i vari decreti emanati dal Governo”. Il Centro Commerciale Le Fontane ,purtroppo, rientra nella categoria di Centro Commerciale presso la Camera di Commercio e al Comune di Sezze e il nuovo dpcm lo penalizza duramente rispetto ad altre attività che sono dislocate per il paese. Proprio per questa ragione, gli organi comunali, nonostante ci tengono ad esprimere la loro vicinanza ai commercianti delle Fontane, sono impossibilitati ad intervenire su decreti nazionali. Resta insomma l’amaro in bocca, la difficoltà ad andare avanti per i titolari dei 15 negozi che ancora resistono alla crisi e che vorrebbero essere tutelati in un momento delicato e difficile come mai avvenuto in passato.  

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La farmacia comunale di Sezze ha ufficialmente aderito alla somministrazione dei tamponi antigenici. Lo ha comunicato poco fa il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo in commissione di capigruppo. Il primo cittadino, relazionando sulla situazione Covid a Sezze, ha annunciato a brevissimo l’attivazione di un gazebo drive-in nel piazzale della farmacia Zoccolanti. L’attivazione del servizio di test antigenici rapidi segue la decisione presa in commissione di capigruppo dello scorso 27 novembre. Sempre nella riunione odierna il sindaco ha comunicato la riattivazione del numero verde per le emergenze (800-237-771). In attesa dei tempi di attivazione della linea (già domani) i cittadini potranno usare, nel frattempo, il numero 0773 88411. Notizie importanti e rassicuranti giungono anche per l’attivazione del servizio di test antigenici presso il centro sociale Ubaldo Calabresi. Sono arrivati, infatti, i Kit per i medici che dovranno effettuare i tamponi. Ogni medico di base avrà a disposizione 20 tamponi settimanali, camici e visiere. Sul fronte delle attivazioni delle Usca, invece, il Comune di Sezze dovrà ancora attendere. Anche se per Di Raimo si è "in dirittura di arrivo", per il consigliere del Biancoleone Serafino Di Palma si è fuori tempo massimo ed è ora di mettere fine alle attese: “siamo stanchi di elemosinare i nostri diritti” ha affermato Di Palma, annunciando un esposto al presidente della Repubblica: “Lor signori non hanno rispettato le volontà del consiglio comunale di Sezze”. Sul fronte Covid l’indice di Sezze resta al 1,78 in linea con la Provincia di Latina.

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E’ una sorta di lettera di Natale imprevista ma non imprevedibile quella recapitata al Comune di Sezze dalla Banca Farmactoring. L’Ente creditizio, consociato a livello legale in un gruppo che comprende BFF Finance Iberia SA, BFF Polska S.A., FF Capital S.A., chiede al Comune il pagamento di circa 100 mila euro. La cifra viene richiesta da Banca Farmafactoring in forza di cessioni di credito intervenute con le società Schindler SpA, Eni Spa, Enel Energia SpA, Gima Water SpA e Giomi RSA Lazio Srl, nei confronti delle quali il Comune di Sezze era creditore in virtù di fatture emesse dalle suddette società nei confronti dell’Ente, attualmente non onorate. Per vedere riconosciute le proprie ragioni, il sodalizio ha presentato un atto di citazione per cui lo stesso Ente ha dovuto provvedere a nominare anche un legale, individuato nell’avvocato Giacomo Mignano che ha presentato un preventivo di spesa di 5867 euro. L’ammontare della cifra richiesta dalla Banca è la somma di 6.300 euro, in virtù delle fatture cedute da Schindler SpA; 3.136,16 euro in virtù delle fatture cedute da Eni Spa; 1.210,98 euro in virtù delle fatture cedute da Enel Energia; 56.367,37 in virtù delle fatture cedute da Gima Water SpA; 1.110,41 euro in virtù delle fatture cedute da Giomi Rsa Lazio. Al totale di 68.124,92 euro si aggiungono 9.188,56 euro per il mancato pagamento delle NDI, 19.280 euro di risarcimento del danno dovuto e poi le spese del giudizio e rimborso forfettario.

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