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Non sembra più esserci feeling tra Sezze e il suo San Lidano, santo patrono, almeno a livello nominale; se la vicenda legata alla statua del Santo al Belvedere di Santa Maria è arcinota, c’è un’altra vicenda che riguarda un San Lidano e lo stesso Comune, in cui ci sono in ballo 50 mila euro. A tanto ammonta l’IMU relativo all’anno 2013 richiesto dall’Ente alla Cooperativa Ortofrutticola che porta il nome del santo nato ad Antena, ma divenuto santo a Sezze. Il sodalizio di via Migliara 46, dal 2019, sta presentando ricorso per non pagare il dazio tributario recapitato dall’Ente. Prosegue a distanza di anni il braccio di ferro tributario iniziato nel 2017 tra il Comune di Sezze e la Cooperativa Agricola San Lidano. L’Ente ha infatti dovuto ricorrere alle prestazioni dell’avvocato Angelo Cardinale per opporsi al ricorso in appello presentato dalla stessa Società Cooperativa alla Commissione Tributaria Regionale di Roma, rispetto ad una sentenza che nel febbraio 2019 aveva condannato il sodalizio a pagare l’importo richiesto dal Comune. Nello specifico, la San Lidano Società Cooperativa Agricola aveva già proposto ricorso contro il Comune di Sezze, innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Latina, avverso l’avviso di accertamento n. 2144 del 14/11/2017 relativo al pagamento del complessivo importo di € 50.060,00 a titolo di IMU per l’anno 2013. Il Comune di Sezze si è costituito, conferendo incarico all’Avvocato Angelo Cardinale, chiedendo il rigetto del ricorso e la stessa Commissione Tribunale Provinciale di Latina ha emesso in data 01/07/2019 la sentenza n. 636/02/19 che rigetta il ricorso presentato dalla Cooperativa, condannando la stessa al pagamento delle spese di giudizio. La San Lidano però non ha desistito e ha presentato ricorso in appello, innanzi alla Commissione Tributaria Regionale di Roma, Sezione staccata di Latina, con il quale chiede l’integrale riforma della sentenza n. 636/02/19 resa dalla Commissione Tributaria Provinciale di Latina, acquisito in data 04/02/2020 con prot. n. 3072. Ovviamente, anche in questo caso, l’Amministrazione ha ritenuto giusto resistere in giudizio avverso il ricorso presentato dalla coop. San Lidano Società Cooperativa Agricola, avvalendosi del medesimo professionista che ha già curato la difesa tecnica nel contenzioso, per evidenti ragioni di consequenzialità, al fine di salvaguardare i suoi diritti. Per difendersi, l’Ente dovrà impiegare 2601,90 euro, tanti quanti richiesti dal professionista; cifra che, in caso di vittoria dell’Ente, saranno addebitati a chi ha presentato il ricorso. Non è dato sapere se dopo l’accertamento Imu relativo all’anno 2013, da parte del Comune sia proseguito iter analogo anche negli anni a seguire considerando che dopo cinque anni, eventuali irregolarità non sono più perseguibili a fini tributari.

Pubblicato in Attualità

IL comitato Murodellatèra di Sezze, costituito da oltre 100 cittadini nel maggio del 2019 a tutela del Belvedere di Santa Maria, dopo mesi di attesa e rispettoso silenzio, riaccende i riflettori sulla vicenda dei lavori con una lettera che pone 5 domande ad oggi senza alcuna risposta. Ecco il comunicato integrale del Comitato.

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Se ci si sofferma più attentamente sugli atti pubblicati nell’albo pretorio online del Comune di Sezze, emerge qualche dettaglio. Don Massimiliano Di Pastina, con nota del 12.04.2018, ha indirizzato al Sindaco di Sezze una richiesta di autorizzazione per la realizzazione del monumento di San Lidano d’Antena presso Piazza Duomo, nell’area ad uso belvedere della piazza, precisando di rimanere “donatore e proprietario della statua” e allegando una serie di documenti tecnici. Nella stessa nota, in coda, lo stesso sacerdote setino ci tiene a precisare che: “Da ultimo, il sottoscritto anticipa di aver già avviato le procedure per il rilascio del nulla-osta da parte della competente Soprintendenza archeologia-belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti”. Subito dopo, il settore urbanistico del Comune di Sezze, ricevuta la documentazione, chiede ad un Architetto esterno un primo parere paesaggistico sul progetto presentato, poi rilasciato con esito favorevole in data 19.04.2018 L’Ente comunale, con nota del 23.4.2018, trasmette il fascicolo per competenza alla Soprintendenza di Latina, onde acquisire il previsto parere. La Soprintendenza di Latina, con nota datata 24.04.2018 esprime parere favorevole, con prescrizioni, precisando “in merito alla compatibilità paesaggistica delle opere da realizzare”. Dal 12 al 24 aprile sono passati in tutto 12 giorni. Considerando che il 14 e il 15 aprile erano sabato e domenica, così come il 21 e il 22 aprile, dalla prima lettera del sacerdote al Sindaco fino al rilascio del parere paesaggistico favorevole della Soprintendenza intercorrono esattamente 8 giorni lavorativi. In attesa di valutare attentamente gli ulteriori sviluppi della vicenda, attualmente oggetto di valutazioni del TAR e del Consiglio di Stato su ricorsi presentati dal sacerdote, il Comitato Belvedere di Sezze si pone, e pone a tutta la cittadinanza, oltre che agli interessati, le seguenti domande:

 

  1. A che titolo Don Massimiliano Di Pastina, privato cittadino ancorché sacerdote e direttore dell’Archivio capitolare della Cattedrale di Sezze e del Museo diocesano d’arte sacra di Sezze - come da egli stesso precisato nella prima lettera al Sindaco di Sezze - ha avviato le procedure per la richiesta di nulla osta alla Soprintendenza per il progetto al Belvedere?

 

  1. Esisteva già un accordo preordinato tra sacerdote e Sindaco Sergio Di Raimo - eventualmente anche con il consigliere comunale di maggioranza Ernesto Carlo Di Pastina, fratello del sacerdote - finalizzato ad erigere il monumento a San Lidano?

 

  1. Perché il Sindaco ha ritenuto di non dover informare fin da subito ed ufficialmente dell’importante iniziativa - nonostante il progetto comportasse la concessione definitiva di quello spazio pubblico così centrale e storico ad un privato - il Consiglio comunale, optando per il solo passaggio in Giunta?

 

  1. Gli Uffici comunali, nella loro attività tecnica di competenza preliminari alla delibera autorizzativa della Giunta comunale del 1° giugno 2018, ed a quella successiva dell’8 giugno 2018 – che ha precisato che la statua sarebbe rimasta di proprietà del sacerdote – hanno agito nel rispetto rigoroso di quanto previsto dalle normative vigenti e dal Piano Regolatore Generale (PRG), liberi da pressioni o influenze politiche di ogni sorta?

 

  1. Il Vescovo della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno Mons. Crociata ha condiviso l’idea e il progetto di installazione di una statua privata di San Lidano al Belvedere di Sezze? Quando ne è stato informato da Don Di Pastina, direttore dell’Archivio capitolare della Cattedrale di Sezze e del Museo diocesano d’arte sacra di Sezze?

 

Mentre si aspettano gli attesi verdetti dei giudici amministrativi, sarebbe doveroso che chi di dovere, prendendo posizione in maniera chiara e pubblica, per quanto di rispettiva competenza, rispondesse a queste domande che potrebbero sembrare scortesi ma che riteniamo invece legittime e fondamentali per consentire alla cittadinanza di valutare compiutamente tutti i passaggi di questa lunga e per certi versi incredibile vicenda.

 

Pubblicato in In Evidenza