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Riceviamo e pubblichiamo nota stampa del circolo Fratelli d'Italia di Sezze

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Nell'ultimo Consiglio Comunale è emersa chiaramente la difficoltà di questa amministrazione di rispondere in modo convincente ai numerosi dubbi sollevati sulla demolizione del Centro Sociale per la sua futura ricostruzione unitamente ad un asilo nido. Eppure, nonostante le evidenti lacune, assistiamo ad autoproclamazioni di vittoria, ignorando, ancora una volta, il malcontento dei tanti cittadini che contestano apertamente questa decisione.
Un atteggiamento paradossale, che sembra più una commedia che un confronto istituzionale. È allora evidente come questa amministrazione non abbia compreso che non si trattava di una partita tra loro e i cittadini di “Sezze Basso”, ma di una questione ben più rilevante.
Nel frattempo, le domande sull'iter amministrativo seguito sono rimaste, per esempio, senza risposta. Secondo questa maggioranza, infatti, le procedure sembrano essere considerate un dettaglio trascurabile.
A ciò si aggiunge la totale indifferenza riservata alla raccolta firme di circa 800 cittadini, che è stata sminuita al punto che un consigliere si è perfino permesso di sbeffeggiare i firmatari, dichiarando più volte che avrebbe preferito dedicare il tempo speso nell’inutile Consiglio Comunale al proprio lavoro. A questo consigliere vorremmo ricordare che è stato lui a scegliere di ricoprire tale ruolo e che il rispetto per le istituzioni dovrebbe essere ben altro.
Dalla derisione, si è poi passati ad accuse ai cittadini, definiti finanche “bugiardi”. Ed ancora questa maggioranza proclamava di aver sempre cercato il dialogo con gli stessi cittadini per i problemi causati dal progetto dell’asilo nido; confondere, tuttavia, l’assidua frequentazione di bar e luoghi di ritrovo con il confronto istituzionale appare quantomeno fuorviante. Il Consiglio Comunale si è tenuto, d’altra parte, per la richiesta dei consiglieri di opposizione proprio per discutere del problema, altrimenti alcun tipo di confronto istituzionale sarebbe stato attivato da questa maggioranza.
Nella breve e fugace comparizione in aula del dirigente di competenza è emerso solo che il nuovo Centro Anziani sarà più piccolo rispetto all’attuale, mentre i tempi per la ricostruzione non saranno brevi, poiché legati, per quanto riguarda il centro sociale, a un finanziamento diverso da quello del PNRR (quest’ultimo utilizzato solo per l’asilo nido).
Nel frattempo, si procede con la demolizione dell’unico centro di aggregazione di Sezze Scalo, con la promessa di riedificarlo “un giorno”, per poi pensare, sempre per il futuro, ai parcheggi e trovare una sede temporanea per il Centro Anziani. Tante parole, pochi fatti e tanta incertezza!
La cittadinanza ha il diritto di essere ascoltata e rispettata, eppure il messaggio emerso dal Consiglio Comunale è risultato chiaro: "Siamo la maggioranza e facciamo quello che vogliamo."
Sconcertano poi le reazioni della maggioranza, che si dice sorpresa e offesa dall’indignazione dei cittadini per le scelte prese. Parallelamente, però, si ritiene legittimata a sbeffeggiare una comunità definendola “di carta pesta” e accusandola di raccontare “frottole”. Una maggioranza che corre a esprimere solidarietà a un consigliere per una discussione avuta su “WhatsApp” – questione questa che, certamente, dovrebbe essere chiarita da entrambe le parti coinvolte per capire chi ha iniziato prima per poi eventualmente esprimere solidarietà - ma che non ha trovato il coraggio di chiedere scusa ai cittadini per i toni usati nei loro confronti.
Concludiamo ribadendo che non siamo contrari all’asilo nido, ma contestiamo la scelta di realizzarlo demolendo il Centro Anziani. Ad ogni modo questa maggioranza ha dichiarato che si assumerà la responsabilità di questa scelta e auspichiamo per essa che un giorno possa essere premiata nonostante non abbia inteso riconoscere il diritto della cittadinanza di essere ascoltata e rispettata da chi dovrebbe rappresentarla.
Pubblicato in Politica
Lunedì, 23 Dicembre 2024 06:38

La demolizione della memoria storica

 

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del dott. Francesco Petrianni, dirigente in pensione del Comune di Sezze e storico membro degli organi direttivi della sinistra setina.

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Demolire l’edificio di Sezze Scalo, un tempo adibito a scuola elementare e poi a Centro Sociale, significa demolire una parte importante della nostra storia e della nostra memoria collettiva, soprattutto della comunità di Sezze Scalo. Troppo facilmente ci sciacquiamo la bocca con parole tanto altisonanti quanto impegnative, come quella dell’identità, e poi questa identità non sappiamo vederla o riconoscerla. Sarà perché poco conosciamo la storia dei nostri territori e ignoriamo le rivendicazioni, le aspirazioni e, perché no, i sacrifici dei loro abitanti, sta di fatto che repentinamente si decide di abbattere un edificio rappresentativo, ignorando l’impatto sui fruitori, che ovviamente non sono solo quelli che lo usano o lo possano usare, ma anche quelli che con esso hanno convissuto e convivono. 

Pensare di attuare un intervento urbanistico significativo per una parte rilevante della popolazione, come quella di Sezze Scalo e non solo, senza interpellare chi ci abita, è qualcosa che urta contro ogni decalogo, principio o raccomandazione che deve guidare interventi edilizi e urbanistici radicali, come lo è una demolizione. Oggi c’è e ci dovrebbe essere una maggiore sensibilità ad ogni livello. Le leggi italiane, regionali e nazionali, impongono la consultazione e l’ascolto degli abitanti e delle loro ragioni. Invece si disprezzano gli argomenti di chi questo rispetto chiede. 

L’ex scuola elementare non è solo un edificio. E’ un bene culturale storico. E’ un simbolo di conquiste sociali e culturali di una comunità. Non vorrei sbagliare, ma dopo i locali della stazione ferroviaria, è l’edificio pubblico più antico di quel luogo, voluto, richiesto e rivendicato insieme per il diritto allo studio.  

E’ l’esempio di una politica che, quando si trattava di scuole, si confrontava lungamente prima di decidere. Si mobilitava insieme per costruirle. Ricorda quando maggioranza e opposizione insieme si mobilitavano per farle finanziare. E’ uno di quei valori emblematici condivisi. Se queste cose non rappresentano l’identità di una città e, in particolare, della comunità di Sezze Scalo, quali altri sarebbero i valori che dovrebbero rappresentarla!?    

 

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