I referendum nel dimenticatoio tra oscurantismo e astensionismo
I referendum del 2025 hanno riacceso un forte dibattito pubblico. Da un lato, le forze promotrici li presentano come strumenti di giustizia sociale. Dall’altro, alcuni esponenti politici e associazioni di categoria esprimono preoccupazione per gli effetti economici e normativi che l’eventuale abrogazione di certe leggi potrebbe comportare. In particolare, il quesito sulla cittadinanza ha aperto uno scontro più ideologico che tecnico e reale. Per alcuni, la riduzione del tempo di attesa è un segnale di apertura e civiltà. Per altri, rischia di diventare una sanatoria di fatto, con implicazioni politiche e sociali delicate. Anche il quesito sul reintegro dei lavoratori licenziati divide profondamente: c’è chi lo considera una tutela irrinunciabile e chi, invece, teme possa scoraggiare le assunzioni. Anche la responsabilità delle imprese negli appalti è un tema controverso: si confrontano visioni diverse su cosa significhi davvero garantire sicurezza senza bloccare il mercato.
Quesito 1- Reintegro nel Posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.
Se approvato, il referendum comporterebbe l’abrogazione totale del decreto legislativo n.23/2015 (Job Act) eliminando le tutele crescenti e consentendo di applicare a tutti i lavoratori il sistema di tutele precedenti, basato sulla valutazione del giudice, se il licenziamento è illegittimo, c’è il reintegro nel posto di lavoro, mentre oggi c’è semplicemente un indennizzo economico predeterminato.
Quesito 2 - Maggiore tutela nei licenziamenti delle piccole imprese.
Se approvato, il referendum eliminerebbe i vincoli normativi al risarcimento, aumentando potenzialmente le tutele economiche per chi lavora nelle piccole imprese, in caso di licenziamento senza giusta causa, dando così, libertà al giudice di determinare l’entità del risarcimento in base alle circostanze specifiche del caso, come già avviene in altri settori del diritto del lavoro.
Quesito 3 - limiti ai contratti a termine e ritorno all’obbligo della causale.
Se il quesito sarà approvato, si tornerà a un sistema in cui ogni contratto a termine dovrà essere giustificato da esigenze concrete, aumentando la tutela dei lavoratori contro la precarizzazione.
Quesito 4 -Responsabilità negli appalti e sicurezza sul lavoro.
Se il referendum avrà esito positivo, la responsabilità del committente sarà rafforzata con l’intento di aumentare la sicurezza dei lavoratori, spingendo le imprese a esercitare un maggiore controllo sull’operato di chi viene incaricato attraverso appalti o subappalti.
Quesito 5 - Cittadinanza italiana dopo 5 anni di residenza legale.
Se approvato il referendum ridurrebbe da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario per fare richiesta di cittadinanza, favorendo l’integrazione degli stranieri che vivono stabilmente in Italia e garantendo automaticamente il diritto ai figli minorenni.
Questa riforma risponderebbe meglio alla realtà sociale di oggi, riconoscendo il ruolo attivo degli immigrati nella vita economica e culturale del nostro paese. Per concludere, votare è un diritto e un dovere civile e di democrazia previsto dalla nostra costituzione, problema questo che sta dividendo le forze politiche del nostro paese, perché affinché i vari quesiti e il referendum siano validi ha bisogno di raggiungere Il quorum del 50% più 1 degli aventi diritto al voto, problema questo, da non sottovalutare, anche se, il quorum andrebbe abolito o modificato, attraverso una modifica costituzionale, e conteggiare i voti a favore e contrari. L’ 8 e il 9 giugno o per il SÌ o per il NO è giusto esercitare il voto, no all’astensione … può essere l’occasione per riavvicinare i cittadini che sempre più, in questi ultimi anni si sono allontanati dall’esercizio del voto, ma potrebbe essere il riscatto dei più giovani per il bene e la costruzione del loro futuro attraverso l’affermazione dei diritti.
Il Comune di Sezze cerca disperatamente un funzionario per il settore finanziario
Il comune di Sezze è alla ricerca disperata del nuovo Responsabile del Settore II Finanziario , a seguito del trasferimento del precedente funzionario presso un altro Comune. E’ dal 1° aprile 2025 infatti che l’Ente setino ha dato il via alla selezione che mira a trovare la figura professionale più adatta a ricoprire questa posizione strategica all’interno dell’amministrazione comunale. Al momento, così come dal verbale del 30 aprile 2025, gli esiti dei colloqui conoscitivi non hanno dato la possibilità di individuare un soggetto idoneo a ricoprire l’incarico. Per questo motivo, il Sindaco ha incaricato il Responsabile del Settore III di adottare tutti gli atti necessari per indire una nuova procedura di selezione, sempre ai sensi dell’articolo 110, comma 1, del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL). L’avviso pubblico, allegato alla determinazione, contiene tutte le modalità, le condizioni e le norme per partecipare alla selezione.
Di seguito il link pubblicato su albo pretorio del comune di Sezze