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Lo scorso venerdì 16 maggio, nella suggestiva cornice della Sala Zuccari del Senato della Repubblica, si è tenuto il convegno “Per una virgola. Parole per dirlo. Pagine di storie politiche ieri, oggi, domani. Libertà, consapevolezze”, un’iniziativa promossa dall’Associazione degli ex parlamentari e fortemente voluta da Elena Luviso, in memoria di Elena Marinucci, figura di spicco della politica italiana e storica senatrice del Partito Socialista, da sempre impegnata per i diritti civili e le pari opportunità. L’evento ha rappresentato un’occasione di riflessione sulla narrazione politica femminile nel nostro Paese, tra memoria storica e prospettive future, e ha visto l’assegnazione del Premio Elena Marinucci, istituito per onorare l’eredità culturale e sociale di una donna che ha saputo coniugare rigore politico, passione civile e attenzione per le nuove generazioni. Tra i momenti più significativi della giornata spicca la partecipazione della delegazione del CIF di Sezze, guidata dalla presidente Alessandra Galanti.
Presente anche la presidente Nazionale Cif dottoressa Renata Natili Micheli.
Il Centro Italiano Femminile, già protagonista nella storia della Resistenza e attivo da decenni nella promozione dei diritti delle donne, è stato riconosciuto per il suo impegno continuo, tanto da essere indicato come realtà da includere nella Commissione Pari Opportunità. Nel suo intervento, Galanti ha sottolineato la vitalità e l’inclusività del CIF di Sezze, che oggi conta 50 iscritte di età diverse, tra cui numerose giovani donne, a testimonianza di un’associazione capace di rinnovarsi e dialogare con le nuove generazioni, mantenendo vivo lo spirito originario. A rappresentare il Comune di Sezze erano presenti le assessore Michela Capuccilli e Lola Fernandez, insieme alla consigliera comunale Federica Lama, tutte associate al Cif di Sezze, che hanno espresso il sostegno dell’amministrazione comunale alle iniziative di valorizzazione del ruolo femminile nella società e nelle istituzioni. Il convegno “Per una virgola” ha saputo restituire profondità alle parole, mostrando come la storia delle donne in politica, fatta spesso di pause, silenzi e battaglie invisibili, meriti di essere raccontata con attenzione e rispetto. Un’occasione preziosa per ribadire che ogni parola conta, ogni voce ha valore, e ogni virgola può segnare un cambiamento.”

 

Pubblicato in Attualità
Lunedì, 19 Maggio 2025 06:30

L'importanza dello sport inclusivo

 

 

Lo sport è da sempre una straordinaria opportunità di crescita, divertimento e socializzazione. Ma per molte persone con disabilità, soprattutto a Sezze, accedere a queste attività è ancora una sfida.

Tanti genitori si mettono in cammino alla ricerca di realtà sportive inclusive, perché sanno quanto lo sport possa essere fondamentale per l’autonomia, la socialità e il benessere dei propri figli. Non è sempre facile trovarle, ma quando accade, è un traguardo prezioso.

Tra gli sport più inclusivi e praticati ci sono il nuoto, il basket, l’handbike e il ciclismo adattato, il tennis tavolo e il tennis in carrozzina, il calcio a 5 (per disabili intellettivi e non vedenti), la ginnastica adattata, gli sport sulla neve, l’equitazione, le arti marziali inclusive e le bocce.
Ma non dobbiamo mai porci limiti: a volte, come genitori, possiamo essere i primi a porre dei limiti ai nostri figli, pensando che alcune attività, come lo sport, non siano accessibili a causa della loro disabilità. Ma lo sport, in tutte le sue forme, è un'opportunità per tutti, indipendentemente dalle difficoltà. A volte, è proprio uno sport “insospettabile” a fare la differenza.

Ne è prova una recente giornata di arrampicata, vissuta con un gruppo di ragazzi con disabilità della Cooperativa Mirability: il risultato è stato sorprendente. Uno sport che sembrava per pochi si è rivelato accessibile, emozionante e ricco di benefici. Studi dimostrano infatti che l’arrampicata, soprattutto nei ragazzi nello spettro autistico, favorisce coordinazione, attenzione, autostima e regolazione emotiva. Richiede fiducia, concentrazione e autocontrollo – abilità che si sviluppano giocando e divertendosi.

Nel mio percorso personale, ho incontrato la splendida realtà dell’associazione sportiva dilettantistica “In Team – Lo sport è di tutti”, con sede a Latina. Nata dalla passione per il basket di Alessia Montemurro e Valentina Ruggieri, questa associazione ha trasformato lo sport in uno strumento concreto di inclusione, dedicandosi specificamente al basket inclusivo.

"In Team" non è solo un luogo dove si gioca a pallacanestro, ma un vero e proprio laboratorio di relazioni. Ogni attività è pensata per adattarsi alle esigenze di ciascun partecipante. I ragazzi, seguiti da uno staff competente e appassionato, si sentono parte di un gruppo dove la diversità è accolta, rispettata e valorizzata.
L'inclusione qui non è una parola vuota, ma una realtà vissuta: nelle fatiche condivise, nei passaggi riusciti, nei sorrisi che ogni partita regala.

Ciò che rende speciale questa esperienza è proprio la capacità di usare il basket come veicolo di crescita: non solo sportiva, ma umana. In Team è un luogo dove ogni ragazzo può imparare a conoscere i propri limiti, a superarli, e a rispettare quelli degli altri.

Perché è così importante lo sport inclusivo?

Lo sport inclusivo è un’opportunità di sentirsi parte di qualcosa, di essere visti, riconosciuti, valorizzati.
Chi ha una disabilità non deve “adattarsi” alla società, è la società che deve aprirsi. Quando ci sono le giuste condizioni, i risultati sono sorprendenti.

Nel caso di mio figlio, che frequenta “In Team”, ho visto la differenza sulla sua autostima, sulle relazioni, sul desiderio di mettersi in gioco. Ogni piccolo traguardo, anche se agli occhi di altri può sembrare banale, per noi è una conquista immensa.

 

Costruire il futuro dello sport inclusivo anche a Sezze

Oggi più che mai, realtà come “In Team – Lo sport è di tutti” devono diventare un modello.
A Sezze servono più opportunità, maggiore accessibilità, formazione adeguata per gli istruttori e una vera cultura sportiva inclusiva. Offrire luoghi accessibili per lo sport inclusivo è solo il primo passo. Perché l'inclusione sia reale, servono persone formate, consapevoli e capaci di adattare attività e approcci ai bisogni di ciascun ragazzo. Senza personale preparato, anche la palestra più attrezzata rischia di restare vuota di significato. L’inclusione si costruisce con la professionalità, non solo con la buona volontà.

È fondamentale che le associazioni sportive si espongano, raccontino i loro progetti inclusivi e coinvolgano le famiglie.
Non basta fare: bisogna soprattutto comunicare, accogliere, collaborare, creare una rete con scuole, servizi sociali e comunità.

Lo sport inclusivo non è un lusso né un progetto sperimentale: è il termometro di una comunità che riconosce il valore di ogni persona. Che si tratti di basket con InTeam, di un’uscita di arrampicata o di una semplice partitella al parco, ogni esperienza condivisa accorcia la distanza tra “noi” e “voi” fino a farla scomparire. Mettere a disposizione spazi accessibili, formare tecnici competenti, raccontare le buone pratiche: sono i tre pilastri che trasformano lo slogan “lo sport è di tutti” in realtà quotidiana.

Concludo dicendo che valorizzare lo sport inclusivo a Sezze non sarebbe solo un gesto solidale: sarebbe un investimento sociale, educativo e culturale.

Lo sapevi che…?

  • Con il Decreto Legislativo 43 del 27 febbraio 2017si costituisce il Comitato Italiano Paralimpico e gli riconosce il ruolo di ente di riferimento principale per le attività sportive che vengono praticate dalle persone disabili

 

  • La FISDIR(Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali) è la federazione sportiva riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) per la gestione, l’organizzazione e lo sviluppo delle attività sportive destinate a persone con disabilità intellettiva e relazionale, come la sindrome di Down e l’autismo ad alto funzionamento

 

  • Esistono realtà come Dynamo Camp primo centro in Italia dedicato alla Terapia Ricreativa: offre gratuitamente programmi a bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni affetti da patologie gravi o croniche, disturbi del neurosviluppo o condizioni di disabilità, insieme alle loro famiglie e fratelli sani. Situato a San Marcello Piteglio, in provincia di Pistoia, all'interno di un'oasi naturale affiliata al WWF, dove lo sport e la terapia ricreativa diventano strumenti di inclusione per bambini e ragazzi con disabilità.  Immerso nella natura toscana, offre gratuitamente settimane bianche, arrampicata, tiro con l’arco, attività acquatiche e tanto altro, tutto pensato per essere accessibile. Perché lo sport, anche in vacanza, può fare davvero la differenza.


Lo sport è di tutti non è solo uno slogan: è un impegno, una visione, una promessa. Facciamo in modo che valga anche a Sezze.

Con affetto,
Oltre l’apparenza – a cura di una mamma che continua a imparare

 

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