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Venerdì, 15 Agosto 2025 18:48

La voglia di riscatto del duo Trap 04018

 

Ho conosciuto il duo Trap 04018 per caso. Anzi, per essere preciso, chi ha scambiato quattro chiacchiere con me in piazza Santa Maria a Sezze, sempre per caso, pochi giorni fa, sono stati i gemelli David e Frank Fidani, due ragazzi rapper di 23 anni che hanno alle spalle già la pubblicazione di diversi singoli molto apprezzati dagli amanti del genere musicale.  

Siamo gemelli, classe 2002 - mi hanno raccontato - siamo nati a Frosinone ma cresciuti tra due mondi: l’Albania e l’Italia. Abbiamo passato i primi dieci anni della nostra vita a Tirana, poi siamo tornati qui, a Sezze, il paese che oggi sentiamo casa quanto l’Albania. Il nostro nome artistico, 04018, è il CAP di Sezze: un modo per dire che portiamo con noi le radici, le strade, la gente. Facciamo musica per unire le due culture che ci scorrono dentro e per dare voce a una generazione che spesso non si sente rappresentata. Nella nostra musica c’è la nostalgia dell’est, il suono crudo della provincia e la voglia di riscatto di chi non ha avuto tutto facile”.

Prima di parlare con David e Frank non sapevo chi fossero e nemmeno cosa facessero, così pian piano mi sono incuriosito, la loro storia mi ha colpito e sono andato alla ricerca della loro musica. In adolescenza, prima di dedicare il mio tempo libero all'ascolto del cantautorato, a partire da De Andrè, e poi al rock e all’Hard rock, anche suonando qua e là in quelli che erano i Pub di strada, ho ascoltato e apprezzato anche io rapper italiani, autori e musicisti che mi hanno trasmesso molto. Ricordo in modo particolare i 99 Posse e gli Articolo 31. Dei primi, ad esempio, l’indimenticabile Curre Curre Guagliò, diventato poi un inno generazionale e tra i brani italiani più iconici. Parliamo di tre decenni fa, degli anni '90, e di loro apprezzavo l’impegno sociale, i testi e la violenza verbale usata per denunciare fatti e misfatti che ancora oggi sono purtroppo attuali. Stessa cosa per le innovazioni musicali, fatte di influenze hip hop, reggae e altro ancora. Un miscuglio, un mix esplosivo. In un certo senso è musica che corre parallela allo sviluppo adolescenziale e cresce insieme alla personalità del ragazzo che deve formarsi e che si formerà. 

Ebbene... la musica del duo 04018 mi ha ricordato un pò quel periodo della mia vita, dove gli ideali e la voglia di spaccare tutto scorre a palla nelle vene. La loro musica ha una potenza che segna, che non rimane inespressa; nei testi si sente la rabbia, il desidero di riscatto, di comunicare, di denunciare contesti marginali, duri, difficili. A volte i loro testi sono discutibili ma sono sempre addolciti e smussati da una speranza e da un desidero di cambiamento che cresce in sottofondo.

SDMT, Mis Amigos, Mela Marcia, il nuovo singolo Quando piove, diluvia x la firma, sono brani che non passano inosservati e che vibrano di emozioni forti, le stesse che ho sentito io dai loro racconti, dalle storie che i due artisti vogliono narrare attraverso il rap.

Avere e dare fiducia alle nuove generazione è l’unica possibilità che abbiamo. Non ci sono altre strade; i riferimenti al passato rappresentano solo sfere nostalgiche poco utili e spesso impraticabili.  Storicizzare gli eventi, la moda e la musica, invece, è sempre stato momento di riscatto e rivincita, e così credo che debba continuare ad essere.

Un grande in bocca al lupo ragazzi. 

Puoi ascoltare le loro canzoni qui:

https://open.spotify.com/artist/5pHwiSw2VuktZmy8uXaun4?si=Kae-q9PNQS-D3-Gpx2RwTA

 

Pubblicato in Eventi Culturali
Venerdì, 15 Agosto 2025 16:52

Il caro ombrellone. Basta chiacchiere

 

 

Oggi si parla del caro ombrellone e del calo presenze negli stabilimenti balneari un calo del 20% e il 30% rispetto agli anni precedenti nella provincia di Latina. Ma se vogliamo il problema va affrontato da più angolazioni e non ci si può limitare a parlare di crisi per il costo dell’ombrellone e basta. La prima, la nostra provincia, se togliamo Sperlonga, San Felice, Gaeta e Ponza Ventotene, che hanno un qualcosa in più da offrire, un turismo più d’élite, ma comunque con costi assurdi, purtroppo le altre zone marine della nostra provincia oltre alle presenze del mordi e fuggi è turismo nostrano.

Il secondo punto, oltre lo stabilimento balneare, c’è da considerare che il mare di Latina nonostante i prezzi aumentati non da’ un minimo di servizio a tutti i cittadini: penso agli anziani e alle persone disabili e fragili, accessi al mare pressoché inesistenti. A Latina non abbiamo un turismo d’élite ma è un turismo fatto da famiglie locali e paesi limitrofi (penso ai paesi dei Monti Lepini, Velletri e Frosinone ecc..) che costretti a spostarsi con la macchina, oltre al costo dell’ombrellone, devono sostenere il costo del parcheggio (5 euro al giorno) perché i comuni non tengono conto del rispetto della percentuale dei parcheggi gratuiti. Tutti i parcheggi pubblici e privati sono a pagamento e i mezzi pubblici languano, per non parlare poi se una famiglia deve pranzare nelle cosiddette strutture balneari o ristoranti, prezzi assurdi e accessibili solo per pochi.

Le zone con accesso libero sono limitate, prese d’assalto, spesso e prevalentemente occupate dai residenti delle case, sulla marina di Latina sono tante le case e poche le spiagge libere senza un minimo di servizi e regole, spiagge libere che spesso vengono anche colonizzate dai residenti, con poca pulizia, pochi servizi e poca manutenzione.

La Marina di Latina va totalmente rigenerata sia come ecosistema ma anche strutturalmente, va affrontato la questione degli abusi edilizi, i costi e una ricettività regolare, vanno potenziati i servizi, va fatta chiarezza anche sull’applicazione della Bolkestein la direttiva della comunità europea che regola l’utilizzo delle spiagge per fini turistici e ricreativi.

Terzo: bisogna considerare anche il lavoro d’oggi “per chi lavora” è un lavoro sempre più parcellizzato, precario e le ferie a disposizione per il periodo estivo sono sempre meno, per cui la presenza al mare si traduce soltanto per i weekend e altri che possono con gli stessi soldi, vanno all’estero.

In sostanza il problema è che le famiglie non riescono ad arrivare a fine mese, il ceto medio non c’è più. Dire semplicemente che le spiagge sono vuote perché le tariffe degli ombrelloni sono alte è riduttivo, purtroppo quest’anno la vacanza è la cartina tornasole di un paese in difficoltà, se non si aumentano gli stipendi e si abbassano le bollette la domanda interna non decollerà, i consumi interni sono fermi e l’inflazione erode il potere reale di acquisto. Ecco perché bisogna puntare a mettere più soldi negli stipendi e ridurre il peso fiscale sulle famiglie (tari, bollette corrente , acqua latina ecc…) e poi non è più rinviabile l’approvazione del salario minimo se vogliamo fare ripartire la domanda interna. Basta chiacchiere.

Pubblicato in L'Approfondimento