L'Europa è a rischio guerra?
Dopo tutti questi incontri ad alto livello, Trump -Putin - Zelensky- Trump e leder europei, si sta tentando di fermare le guerre dell’Ucraina e la striscia di Gaza. Riusciranno a scongiurare un conflitto mondiale? E con tutto questo ci sarà la guerra in Europa? O prevale la diplomazia messa in atto? Per l’UE la realizzazione che l’anello chiave del dispositivo NATO (gli USA) potrebbe non essere così affidabile come in passato ,sta portando a una rivalutazione della necessità di aumentare le spese militari e in generale l’intera architettura di difesa.
Ma esiste davvero il rischio di guerra contro la Russia per l’Europa? Il recente sconvolgimento dei tradizionali equilibri transatlantici causati dalle dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump e dei suoi collaboratori sta facendo nascere preoccupazioni serie in Europa e tra gli alleati circa il futuro dell’intera sicurezza europea. Di fronte a stati sempre più efficaci di orientare l’opinione pubblica ai propri voleri, che ripropongono il principio del diritto del più forte al posto del diritto internazionale, il normale contrappeso delle democrazie occidentali risulta oggi più debole.
Per quanto riguarda l’Europa può questa nuova realtà portare a una guerra con la Russia nel breve-medio termine? Serve evitare facili allarmismi, ma la risposta non può essere un semplice sì o un semplice no. Oramai è chiaro a tutti che l’obiettivo strategico delle due superpotenze USA e RUSSIA rimane la divisione dell’Europa in sfere di influenza tra USA e RUSSIA, smantellando quell’architettura (Russa) di sicurezza che di fatto ha allontanato dalla sua orbita gran parte dell’Europa Orientale. Riportare sotto la sua influenza (se non sotto il suo controllo, almeno indiretto) paesi ex sovietici rimane uno degli obiettivi a lungo termine per il presidente russo Vladimir Putin e i suoi stretti collaboratori. Così come Trump con l’Iran e il medio Oriente, dove la guerra con Hamas nella striscia di Gaza Netanyahu ha carta bianca come gendarme americano, per non parlare della annessione della Groenlandia americana.
Per queste valutazioni immaginiamo che il conflitto in Ucraina termini quanto prima, “alcuni analisti parlano di uno o due anni” ( troppi ) così come venga fermato Netanyahu e ponga fine all’occupazione di Gaza all’eccidio di migliaia bambini e lo sterminio di un popolo palestinese inerme e ponga fine all’occupazione dei territori in Cisgiordania da parte dei coloni ebrei, perché con la colonizzazione della Cisgiordania viene meno due popoli e due Stati.
È chiaro a tutti che gli aspetti da considerare sono due: volontà politica e capacità militare. Volontà politica: esiste in generale una congiuntura negativa su vari fronti per i paesi europei. Ci riferiamo ad esempio alle posizioni dei grandi gestori di tecnologie “ social “, che si sono schierati sulle posizioni di Trump. Questo sta comportando la distruzione della coesione transatlantica, unita a una debolezza politica e militare europea. L’Europa deve assolutamente recuperare questo gap tecnologico sia in termini tecnologici di comunicazione che di ricerca se vuole competere a livello mondiale. Capacità militare: per contrastare tutto ciò, ci vuole una Europa più coesa, una Europa federata e statuale, riqualificata con una unica politica estera e un unico esercito europeo che sia in grado, soprattutto, di affermare la propria autonomia in politica estera, di difesa e mantenere il punto sul diritto internazionale e gli organismi multilaterali che oggi, purtroppo, segnano il passo, per non dire che vengono calpestati quotidianamente dai più forti.
