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Nei giorni scorsi Acqualatina ha provveduto a riparare un guasto sulla rete idrica nel centro storico di Sezze, più precisamente in via San Carlo. Dalle foto inviate da diversi residenti però, il rispristino dello stato dei luoghi, al momento, lascia a desiderare. Infatti la società che gestisce anche la fornitura di rete idrica e fognaria del Comune di Sezze, una volta riparato il guasto, ha sostituto momentaneamente il lastrico di basalto con cemento e ghiaia che con le prime piogge è già saltato. Insomma oltre al pericolo per i pedoni per le buche presenti in strada, anche la scarsa attenzione per il decoro solleva polemiche. Si spera che sia solo una provvisoria sistemazione in attesa della messa a dimora di nuovi sampietrini e lastre in basalto pre-esistenti. Si spera. 

Domenica, 21 Novembre 2021 07:16

Il governo Draghi e il buco nero della politica

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Il rapporto tra cittadini, partiti e Stato è incrinato da tempo. Forze politiche autoreferenziali, disconnesse dalla società e incapaci di interpretare i bisogni delle persone faticano ad assolvere alla funzione di “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”, come sancito dall’art. 49 della Costituzione della Repubblica. Tuttavia in questi mesi la crisi della rappresentanza ha raggiunto livelli sistemici e non è più rinviabile una svolta radicale. I partiti, protagonisti dell’attuale scena politica, rischiano non solo di non essere capaci di governare in futuro il paese, di farsi carico delle sfide culturali, sociali, economiche ed ambientali che abbiamo dinanzi, ma soprattutto di essere condannati all’irrilevanza e finanche all’estinzione.
 
Una democrazia senza partiti, intesi come luoghi di aggregazione intorno a idealità e progettualità, non è pensabile e il pericolo della riduzione degli spazi della partecipazione, del prevalere di poteri forti e interessi condizionanti, di una involuzione autoritaria del sistema istituzionale è tutt’altro che impossibile. Uno dei problemi più gravi è l’inadeguatezza e la polverizzazione della rappresentanza, unito alla sostanziale rinuncia a ricercare il bene comune, sostituito dalla tutela di interessi egoistici e di gruppi ristretti, oltre ad un crescente estremismo introiettato nella nostra democrazia dall’affermazione dei movimenti populisti. 
 
La criticità in cui versa il nostro sistema politico è confermata proprio dall’ascesa di Mario Draghi alla Presidenza del Consiglio, che non è figlia semplicemente della mancanza di una manciata di deputati e senatori per sostenere un terzo governo guidato da Giuseppe Conte, quanto piuttosto del vuoto politico e culturale di tutte le forze politiche, di centrodestra e di centrosinistra, incapaci di una visione progettuale e programmatica, di un’idea di sviluppo sociale ed economico, di assumere posizioni chiare e riconoscibili sul piano della politica europea e internazionale e non ultimo di programmare in maniera adeguata la fase di ripartenza dopo la crisi pandemica.
 
La nomina di Mario Draghi non ha determinato una sospensione della politica, piuttosto ne ha colmato il vuoto. Tale esperienza di governo appare poco rassicurante, perché stravolge ed esautora l’idea stessa della democrazia e condanna all’irrilevanza le scelte compiute dai cittadini in sede elettorale. L’assunto che la nascita dell’attuale governo sarebbe conseguenza di eventi storici eccezionali, del combinato disposto della pandemia e della conseguente crisi economica, è palesemente debole e non veritiero. Negli ultimi decenni in Italia i governi tecnici sono divenuti una prassi ricorrente, finalizzata a fronteggiare l’avvitamento autoreferenziale delle forze politiche e dei leader che le rappresentano e dimostrano l’incapacità delle une e degli altri di trovare convergenze attraverso un confronto libero, un contemperamento responsabile e una mediazione alta tra diverse istanze e posizioni. A preoccupare è l’abdicazione dalla propria funzione della politica, la sospensione della normale dialettica democratica, il messaggio pericoloso per cui il governo può tranquillamente muoversi in un limbo indistinto, essere scevro da qualsiasi richiamo ideale, a partire dalle categorie di destra e sinistra, il non svolgere il ruolo fondamentale di individuare le soluzioni da dare ai problemi.
 
In discussione non sono la caratura tecnica e culturale, la credibilità interna ed internazionale di Mario Draghi, le scelte compiute, talune condivisibili, altre meno o addirittura per nulla e tantomeno la legittimità del suo governo sotto il profilo costituzionale. Al riguardo è bene ribadire, smentendo una vulgata diffusa in questi anni priva di fondamento giuridico, che in Italia a Costituzione vigente non è prevista alcuna investitura elettorale diretta da parte dei cittadini del capo del governo e ad essere votati sono soltanto i membri del Parlamento. È il Presidente della Repubblica, sentiti i presidenti delle due Camere e i rappresentanti dei gruppi parlamentari, che nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri, il quale per entrare nel pieno delle sue funzioni deve comunque ottenere la fiducia di entrambi i rami del Parlamento.         
 
Mario Draghi gode di ampi consensi tra i cittadini, stando ai sondaggi, per il rigore e la sobrietà con cui assolve al proprio mandato, merce rara in un panorama politico dominato da leader smaniosi solo di apparire e di rilasciare dichiarazioni su qualsiasi argomento, da un dibattito pubblico scadente. Sicuramente un po’ stucchevole è il tentativo degli esponenti di alcuni partiti di accreditarsi presso l’opinione pubblica come estimatori e sostenitori del premier. Come sempre accade quando domina la mediocrità, dagli attestati di stima alle dichiarazioni improvvide il passo è breve e si attiva una inevitabile gara al peggio. Il buon Giancarlo Giorgetti, autorevole ministro ed esponente della Lega, ha auspicato l’elezione di Mario Draghi a Presidente della Repubblica, il quale così potrebbe continuare a guidare il governo, dando vita ad un semipresidenzialismo di fatto. In altri termini verrebbe cambiata la Costituzione senza passare attraverso il normale processo di revisione. Siamo in presenza si una grave sgrammaticatura costituzionale, segno di inadeguatezza istituzionale. Non meno indigeste politicamente e costituzionalmente sono le affermazioni di quanti preconizzano la permanenza di Mario Draghi a capo del governo anche dopo l’elezione del nuovo Parlamento nel 2023. A meno che Mario Draghi non decida di candidarsi e vinca le elezioni, chi sarà il prossimo Presidente del Consiglio dipenderà dal risultato elettorale e non da scelte fatte sulla testa dei cittadini e a prescindere dal loro voto.
 
La verità è che un grande paese come l’Italia avrebbe necessità di una classe politica di ben altra caratura, a tutti i livelli…

 

 

Più di un’ora di discussione e poi la maggioranza del sindaco Lidano Lucidi è stata costretta a ritirare il punto all’ordine del giorno come proposto dalle opposizioni. In aula si doveva votare la “proposta” della nomina del collegio dei revisori dei Conti perché scaduta l’8 ottobre scorso. Una proposta che avrebbe dovuto nominare Mauro Frasca presidente e Silvana Corsi e Ulderico Querini componenti. Ma così non è andata. Sin dalle prime battute i consiglieri di opposizione hanno sollevato dubbi e irregolarità sulla deliberazione portata in consiglio comunale. Prima Serafino Di Palma, poi Sergio Di Raimo e Armando Uscimenti hanno sottolineato l’inosservanza da parte della maggioranza del regolamento comunale che – tra le altre cose – prevede che tutti i documenti allegati alla delibera vengano messi a disposizione almeno tre giorni prima per essere visionati da tutti, cosa questa non avvenuta perché alcune “carte” erano state inviate solo 24 ore prima tramite Pec. Insomma l’opposizione che fa scuola ancora una volta alla maggioranza per evitare che la stessa non incappi in errori che poi potrebbero ricadere sulle tasche dei cittadini. Un invito, quello di ritirare il punto all’ordine del giorno, accolto poi dal sindaco e dall’intera maggioranza, basato su quella “esperienza” che tanto era stata “presa in giro” durante la campagna elettorale, la stessa “esperienza” che oggi ha evitato una brutta figura all’Ente comunale.

 

 

I danni dai cambiamenti climatici provocati all’agricoltura italiana in questo autunno 2021 hanno già superato, secondo stime Coldiretti, i due miliardi di euro e non trovano precedenti nelle passate annate agrarie. Un fenomeno ben percepito da quanti operano in agricoltura, che vedono la situazione  aggravarsi anno dopo anno e ancora di più con l’aumento vertiginoso del costo dei mezzi di produzione (gasolio, concimi, ecc). Nel territorio setino sono a rischio per il clima le nostre prelibate eccellenze: carciofi, broccoletti, piante da frutto come il visciolo ed altre ancora, che mal sopportano lunghi periodi di siccità e temperature oltre la media, alternati ad altrettanti lunghi periodi di piogge anomale e devastanti. Sono sotto gli occhi di tutti le difficoltà per reperire i broccoletti di Sezze, ma anche le marmellate per le paste di visciole.  Risulta sempre più evidente come i cambiamenti climatici stiano colpendo con maggiore violenza l’attività agricola, la più esposta tra le attività economiche, ma anche quella che rappresenta una grande risorsa economica sia attraverso i suoi meravigliosi paesaggi che per le sue eccellenze enogastronomiche, capaci di attrarre ogni anno milioni di turisti e di accrescere le opportunità  del nostro Bel Paese, già ricco di storia, di beni artistici e monumentali come nessun altro al mondo. Dalla Cop 26, la conferenza della Nazioni Unite convocata per contrastare i cambiamenti climatici, ci si aspettava qualcosa in più, ma le cose non sono andate esattamente secondo le speranze del Mondo, che cercava soluzioni immediate piuttosto che compromessi verbali. Gli eventi estremi che si stanno ormai verificando con sempre maggiore virulenza ci dimostrano quanta attenzione e quanta forza in più gli agricoltori debbano mettere in campo per arrivare a forme di cambiamento rispetto a quelli che sono i sistemi produttivi del passato. Bisogna reclamare con forza la possibilità di fare qualcosa di concreto e di nuovo, abbiamo gl strumenti e le condizioni per le quali, partendo dal dissesto idrogeologico l’agricoltura potrà avere un ruolo centrale e salvare l’umanità  dalla fame e dalla carestia che sono  strettamente connesse al clima e a risorse idriche non inquinate. Uno o due gradi in più rispetto alle medie stagionali e per lunghi periodi  portano inevitabilmente a raccolti scarsi e deludenti, non in grado di sfamare l’umanità. Lo stesso vale per le piogge violente e di lunga durata. Esiste la possibilità non completamente risolutiva, ma mitigante degli effetti dei cambiamenti climatici, con la realizzazione di bacini di accumulo ed impianti collettivi di irrigazione moderni che puntanto sulle energie rinnovabili, fino a forme di coltivazioni sempre più attente agli aspetti di carattere ambientale. Tutto questo l’agricoltura italiana può ancora rappresentarlo con forza. Piuttosto che continuare a cementificare il territorio occorre un’inversione di rotta per metterlo in sicurezza dai guasti sinora compiuti. In tal senso un ruolo importante sta per essere affidato alle capacità del costituendo Consorzio di Bonifica del Sud Lazio. Le risorse economiche sono state oggi stanziate e l’agricoltura del nostro Paese non può permettersi di sprecarne neanche un centesimo.

 

 

Non c'è dubbio che le recenti elezioni amministrative, a Sezze, hanno segnato una cocente sconfitta del PD. Il risultato finale del 10% dei votanti non ha bisogno di commenti. È vero che ha votato solo la metà degli aventi diritto, ma questo non è una attenuante, non giustifica nulla, semmai rafforza la profonda insoddisfazione dei cittadini nei confronti della vecchia amministrazione, nei confronti della politica. Appena chiuse le urne ho parlato di un voto di scambio, di un voto di convenienza e non di appartenenza; di un voto familiare, da parte di cugini e di compari. Non rinnego questa amara opinione, basta leggere attentamente le preferenze ricevute dai diversi candidati. Ma ciò non è sufficiente a spiegare il risultato negativo del PD. Occorre. a mente fredda, lasciare da parte il risentimento e lo sconforto, andare in profondità e non scambiare la causa con l'effetto. Dico subito che, come spesso è accaduto in passato, Sezze potrebbe anticipare ciò che potrebbe accadere negli altri Comuni dei Lepini. Spero proprio di no! La triste vicenda del cimitero, vergognosamente utilizzata e strumentalizzata dai mass media e dalle altre liste elettorali, ha accelerato un fenomeno che bolliva in pentola e cioè il distacco dei cittadini, e soprattutto dei giovani, nei confronti della Sinistra di governo. Si è interrotto un legame decennale e un patto di fiducia. Durante la campagna elettorale ho avvertito sulla mia pelle questa sensazione, pur avendo riscontrato profonda stima e simpatia da parte degli elettori. Mi sono reso conto che non si trattava di una normale critica e contestazione ma di un rifiuto della tradizione e della storia di questo paese, identificato con la Sinistra. Così gran parte dell'elettorato ha voluto presentare il conto. Un rifiuto verso la classe politica, identificata tout court nel PD, e la voglia di cambiare. Non è servito richiamare alla memoria la storia e le conquiste sociali, scolastiche, dei servizi sportivi e sanitari, dell'assistenza ai disabili e agli anziani, dei trasporti scolastici, delle infrastrutture nelle zone (strade, fogne, scuole, illuminazione, impianti sportivi ecc.), in un territorio vasto e che ne era completamente sprovvisto fino agli anni Settanta. Gli elettori hanno voluto rimarcare la stasi e l'immobilismo degli ultimi anni, rispetto ad alcune tematiche riguardanti il decoro urbano, l'immigrazione, il traffico, la questione giovanile, il Centro storico. Ma ciò che più mi ha colpito è stato la delusione e la sfiducia    di molti ragazzi che si aspettavano e si aspettano un cambio di marcia, una innovazione, una comprensione del loro futuro. Hanno così individuato nei loro "padri", le colpe e le responsabilità sperando finalmente in una svolta. Qualcuno, come me, sperava invece che la situazione si potesse recuperare grazie a un rinnovato impegno e a una esperienza consolidata nel corso anni, mediante un nuovo modo di governare e di comunicare.  Non è stato così perché si sono incrociati e sommati fattori più generali e diversi. Il futuro appare molto incerto ai giovani. Lo stato sociale che in qualche modo garantisce i loro genitori e i loro nonni non è affatto assicurato per loro.   La scuola non garantisce il lavoro e non offre gli sbocchi desiderati- In futuro, forse, non ci sarà più lo spazio vitale per tutti. Il disastro ambientale, le nuove tecnologie, le emergenze della pandemia pesano sulla loro coscienza. Insomma, la situazione appare difficile e a volte senza orizzonte. Ognuno è spinto a rinchiudersi in sé stesso e a separare le proprie vicende da quelle degli altri. Si è in presenza di una massificazione personalizzata, di una omologazione degli individui che tentano invano di distinguersi solo in superficie e in maniera estroversa. Si rivendica la libertà di vivere, tutto e subito, perché "di domani non c'è certezza". Invece proprio questo è il momento della Politica, del ritorno alla civile e solidale convivenza, dello studio e dell'innovazione, di un modo nuovo di vivere la città perché non si trasformi in un dormitorio o in una desolata periferia. Questa è la sfida che ha davanti a sé la nuova Sinistra e il PD. Da qui bisogna ripartire per ricucire lo strappo con la città e con i giovani. Non c'è da disperarsi, Occorre passione civile e impegno. La storia non si ferma. Bisogna capire il cambiamento in atto e saperlo guidare e orientare. La realtà è più forte delle idee. Chi ha più filo da tessere, tesserà.

 

 

Il Sindaco di Sezze Lidano Lucidi e l'assessore alle attività produttive Lola Fernandez, in occasione del Natale Setino 2021, hanno scritto una lettera aperta ai commerciati di Sezze per chiedere collaborazione utilizzando un Brand identity e cioè un linea comune per promuovere le festività natalizie.  

Ecco la lettera

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 Carissimi/Carissime ci prepariamo a vivere per la seconda volta questo periodo natalizio, in un clima nuovo mai provato in precedenza dalle nostre generazioni, un periodo contraddistinto dall’amarezza e dalle preoccupazioni per la pandemia che ancora ci minaccia e per le difficoltà oggettive – psicologiche e materiali – che da essa derivano. Conosciamo bene l’importanza di avere nella nostra Città una rete commerciale seria e all’avanguardia che costituisca un punto di riferimento anche per i Comuni limitrofi, e come Amministratori comprendiamo bene i mille problemi che Vi angustiano e che stanno compromettendo le Vostre attività come avviene ormai in ogni parte d’Italia. Come Amministrazione Comunale appena insediata, abbiamo pensato di rivolgere un invito a tutti i cittadini affinché scegliessero i Vostri Esercizi per gli acquisti di Natale. Abbiamo, così, lanciato, in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Produttive, l’iniziativa “Fai un regalo nella tua città – Fai un regalo alla tua città”, #sezzeriparteinsieme - un piccolo gesto di solidarietà che – al di là del significato economico – dimostri la vicinanza e il sostegno della Città intera alla Vostra categoria. Nello stesso tempo, vi chiediamo nei limiti del possibile, di aderire come anticipato negli incontri tenutosi nelle giornate del 12 e del 15 novembre, alla campagna natalizia che vorremmo portare avanti, seguendo una linea che rimandi al medesimo stile, vale a dire una “Brand identity”, di cui a tal fine abbiamo predisposto un’apposita linea guida, allegata alla presente, da cui poter prendere suggerimento. Certi che i cittadini di Sezze, sapranno rispondere al nostro appello cogliendo il vero senso del Natale e sperando che la solidarietà e la generosità possano aiutarci a superare questo difficile momento, ci è gradita l’occasione per rivolgere a Voi tutti e alle Vostre famiglie i nostri migliori auguri di un sereno Natale e di un felice Anno Nuovo finalmente liberi dal flagello della pandemia. 

 

 

Il presidente del consiglio comunale di Sezze, Pietro Del Duca, ha convocato per domani alle ore 16 (seconda convocazione per il giorno 22 novembre) una nuova seduta consiliare. All’ordine del giorno la nomina del collegio dei revisori e la costituzione delle commissioni consiliari permanenti. Il consiglio comunale in seduta ordinaria per ragioni di sicurezza legata all’emergenza epidemiologica, non prevede l’accesso al pubblico ma verrà trasmessa in streaming sul portale  del Comune di Sezze.   

 

 

 

 

E' stato pubblicato sull’albo comunale l’avviso pubblico inerente l’aggiornamento del regolamento dei servizi cimiteriali di Sezze. Il responsabile del settore VI, dando seguito alla deliberazione del Commissario straordinario Raffaele Bonanno del 30 settembre scorso, rende noto che è ammessa la regolarizzazione, ai meri fini concessori, di tutti gli usi irregolari e difformi di concessioni per il diritto d’uso di sepolture private e suolo cimiteriale, riscontrati o riscontrabili all’interno del cimitero comunale. Oltre a ciò nell’avviso pubblico si rende noto che sono regolarizzabili anche le concessioni cimiteriali non stipulate, quindi pregresse e quelle sprovviste di titolo all’edificazione. Tutte le domande devono essere presentate entro il 30 giugno 2022. Il predetto aggiornamento è successivo alle intraprese attività ricognitive operate all'interno del Cimitero Comunale, nella quale “è stata rilevata la presenza di molteplici criticità legate ad un'anomala gestione, nel tempo, dello stesso, avvenuta con modalità non sempre conformi ai più elementari principi di diritto amministrativo e di buon andamento della Pubblica Amministrazione”. Sul sito del Comune di Sezze e presso gli uffici comunali preposti tutte le informazioni necessarie.

Il link del Comune di Sezze:

https://www.comune.sezze.lt.it/c059028/hh/index.php

 

 

 

 

ROCCAGORGA - Il sindaco di Roccagorga, Nancy Piccaro, interviene sulla triste vicenda di cronaca che nei giorni scorsi ha scosso il piccolo paese.  

Una madre coraggio che denuncia il marito per maltrattamenti in famiglia e comportamenti a sfondo sessuale nei confronti dei figli minori.  

“Una giovane donna originaria del Marocco che vive in Italia da moltissimi anni con la sua famiglia di origine ha trovato la forza di reagire alla violenza per amore dei figli, per il bisogno di tutelarli e permettere loro di crescere serenamente, al riparo da ogni forma di sopruso. Un comportamento forte e ammirevole ancor più perché proveniente da un’ambiente culturale e sociale che non riconosce alle donne la possibilità di ribellarsi di fronte a qualsiasi cosa il marito possa decidere o fare – afferma il sindaco Piccaro - La ragazza si è rivolta con fiducia alle istituzioni locali ed è stata subito accolta da me personalmente, da tutti coloro che si occupano di servizi sociali nell’ente comunale, dalla polizia locale e dalle forze dell’ordine.  

Tutti insieme stiamo costruendo una rete di sostegno intorno a lei ed ai suoi figli per aiutarli a ritrovare la serenità perduta, per questo ringrazio le associazioni che si sono messe a disposizione per sostenere questa famiglia in ogni modo possibile. La violenza va condannata, sempre e comunque, ancor più quando rivolta verso i minori e Roccagorga, paese accogliente e solidale, saprà adoperarsi per dare sostegno e protezione ai bambini ed alla loro mamma”, conclude il primo cittadino di Roccagorga.  

 

 

 

Un incontro per valutare i profili organolettici e sensoriali degli oli nuovi della provincia di Latina. Organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina), si terrà venerdì prossimo dalle 17,30 alle 20,00  presso la Sala conferenze del Consorzio per lo sviluppo industriale Roma-Latina (via Carrara, 12/A, Latina Scalo), al cui interno è ospitata la sede dello stesso Capol. L’incontro si svolge nell’ambito dell’aggiornamento che ogni fine anno lo stesso Centro assaggiatori promuove per i suoi soci. Inoltre è aperto alla partecipazione di coloro che sono coinvolti a vario titolo all'interno della filiera olivicola pontina: produttori, frantoiani, assaggiatori, agronomi, agrotecnici. Ma anche consumatori e appassionati. In particolare, l’obiettivo dell’incontro è esaminare i pregi e i difetti degli stessi oli. A farlo saranno gli assaggiatori del Panel del Capol, coordinati da Luigi Centauri, capo Panel e presidente dello stesso Capol.  “La conoscenza organolettica e sensoriale - afferma Centauri  - è di importanza strategica soprattutto in stagioni difficili dal punto di vista quantitativo e solo un controllo analitico accurato può dare indicazioni certe sulla qualità del prodotto. Anche quest’anno infatti è previsto un calo della produzione, anche se molto meno rispetto all’anno passato in cui raggiunse il 40%. In pratica, si dovrebbero raccogliere 150 mila quintali di olive.  Sarà una produzione distribuita sul territorio a macchia di leopardo, con alcune zone con una buona caricativa e altre con uno scarso raccolto”. Dalle prime analisi, gli oli nuovi dell’Agro Pontino risultano essere di grande pregio. “A conferma - precisa il presidente del Capol – delle straordinarie qualità delle cultivar autoctone, in particolare dell’Itrana, capace di regalare un olio dal sapore inconfondibile, con note mediamente piccanti e amare, e dall’intenso sentore fruttato di foglia di pomodoro ed erba verde, con un buon quantitativo di polifenoli bioattivi. Polifenoli, da ricordare, ricchi di proprietà salutistiche”. Circa l’aggiornamento dei soci, durante l’anno il Capol promuove diversi incontri, che sono una tappa del più ampio progetto di valorizzazione della qualità degli stessi oli. Inoltre, organizza concorsi, corsi di formazione, degustazione ed educazione al gusto. Con queste ed altre sue attività, punta a favorire il consumo consapevole degli oli extravergini di oliva e ad aiutare gli olivicoltori ad ottimizzare la loro produzione.

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