Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Comitato Colli per la salute pubblica, relativo all'installazione di un ripetitore di telefonia mobile in località Colli.
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Siamo avvezzi a vedere consiglieri comunali che abitualmente si postano per rivendicare pure la sostituzione di una lampadina e che poi tacciono e si dileguano quando si installa un ripetitore dalle dimensioni considerevoli, che ha messo in allarme l’intera comunità dei Colli.
Il Comune di Sezze è ricorso ad attività procedimentali politicamente assai criticabili: una pubblicazione degli atti durante le festività natalizie, nessun coinvolgimento dei cittadini, nessuna comunicazione tramite social o a mezzo stampa. Nessuno questa volta si è precipitato a rivendicare l’opera, anzi uno ad uno tutti si sono dileguati. L’esperienza ci insegna che, quando ci si comporta in questo modo, gatta ci cova. Noi non sappiamo se l’iter amministrativo sia stato rispettato e la normativa che regola l’argomento pure, ci auguriamo di si. Sappiamo, però, che il Comune ha rotto un principio, quel filo che unisce amministrati e amministratori e che orienta l’attività amministrativa a favorire la partecipazione e la trasparenza. Abbiamo chiesto all’Amministrazione comunale l’accesso agli atti per poter visionare e verificare se tutto è stato fatto a regola d’arte, se norme e regolamenti comunali sono stati rispettati. Pensavamo che il Comune si sarebbe precipitato a soddisfare la nostra richiesta, invece no, si è trincerato nella burocrazia. Insisteremo per vedere gli atti e non demorderemo nella nostra battaglia con il sostegno della popolazione.
Non si può accettare l’idea che ogni compagnia telefonica possa installare a suo piacimento ripetitori giganti, già ne sono stati installati due, deturpando un territorio che nell’immaginario collettivo è riconosciuto come “Il giardino di Suso” e che tutto avvenga senza che l’amministrazione avverta l’esigenza di discuterne con i cittadini e nel consiglio comunale. Si predica bene e si razzola male. Si chiede il voto sulla partecipazione e sul coinvolgimento dell’associazionismo e poi si va da tutt’altra parte. Noi torniamo a sollecitare che al più presto si mettano a disposizione i documenti, che si apra un confronto con la cittadinanza e si convochi un consiglio comunale aperto affinché la materia sia di dominio pubblico e perché i cittadini si riapproprino delle prerogative e dei diritti nel territorio in cui vivono.