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Su un tema delicato come la sanità, di competenza regionale, interviene il consigliere regionale del Pd Salvatore La Penna, il quale invita a non buttarla in caciara, soprattutto durante una campagna elettorale per le elezioni comunali.

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Vorrei ribadire alcuni concetti e ricordare alcuni fatti, in maniera sintetica:

1. L’Ospedale di Sezze è stato chiuso con Decreto della Presidente della Regione Lazio Renata Polverini. L’amministrazione comunale si oppose, anche in maniera molto forte. In diversi ci opponemmo con manifestazioni abbastanza visibili. Non tutti, non in tanti.

2. A Sezze è stata istituita la prima Casa della Salute del Lazio dall’amministrazione Zingaretti. Casa della Salute che va sicuramente potenziata e completata, ma che rappresenta un importantissimo presidio per la sanità territoriale comprensoriale.

3. Per effetto del Decreto Ministeriale 70/2015, e non per decisioni della Regione, tutti i Punti di Primo Intervento del Lazio, non solo quello di Sezze, avrebbero dovuto essere superati. Decisione che si calava in maniera negativa sul nostro territorio, in particolare nella provincia di Latina, sia per la sua conformazione, sia perché gli stessi PPI erano il frutto di rimodulazioni a seguito di chiusure di ospedali. Ed allora ci abbiamo messo la faccia nelle assemblee pubbliche, in Consiglio Regionale, nei Consigli Comunali (anche a Sezze ne fu convocato uno con sensibilità istituzionale). Sindaci (compreso Di Raimo), amministratori (anche quelli di Sezze, di maggioranza e di opposizione) e cittadini si opposero, manifestarono e si lavorò con Regione, Asl ed enti locali per trovare soluzioni utili. Abbiamo trascorso l’intero mese di Agosto del 2019 a cercare soluzioni di concerto con l’Assessore D’Amato. Alla fine la soluzione si trovò nei primi giorni di Settembre con la trasformazione in PAT e con il mantenimento di tutti i servizi erogati e l’apertura 24h. Ci fu la deliberazione n. 849 della Asl di Latina che mise tutto nero su bianco.

4. Da diversi mesi, a causa della pandemia e della necessità di ricollocazione del personale per fronteggiare il Covid, TUTTI I PAT (non solo quello di Sezze) sono aperti 12h. Si punta in breve tempo a ripristinare il 24h così come stabilito.

5. Il 20 Luglio 2021 la Regione Lazio ha approvato uno stanziamento di 4,5 Milioni di euro, attraverso delibera di giunta, per una nuova RSA pubblica presso la struttura dell’ex Ospedale di Sezze. Per la struttura il cospicuo finanziamento può rappresentare una grande opportunità di messa in sicurezza (anche della parte interessata da un crollo), riattivazione e rilancio, insieme al potenziamento integrato dei servizi della Casa della Salute.

6. Come recentemente confermato a Sezze dall’Assessore alla Sanità del Lazio D’Amato, con il PNRR sarà possibile accedere ad importanti finanziamenti per Ospedali di Comunità, Case di Comunità e centrali per l’assistenza domiciliare. Sezze, per la sua importanza strategica come presidio, sarà della partita.

Non avendo nulla in contrario per principio a qualsiasi proposta che migliori l’offerta sanitaria, mi domando però perché ci si esprima con così grande scetticismo e talora sarcasmo rispetto a deliberazioni accompagnate da atti amministrativi e stanziamenti di risorse concrete. Perché si tende a delegittimare il lavoro altrui? Perché non si fa altro che banalizzare?

E perché sarebbe più credibile l’idea (legittima) di una fondazione, di cui sarebbe tutto da verificare, compresa la disponibilità di tanti investitori privati, rispetto a percorsi compiuti dalle amministrazioni pubbliche ed annunciati da chi ha rappresentato, come Regione Lazio, un modello di credibilità ed un esempio di gestione della fase pandemica?

E perché anche l’eventuale idea, molto complessa e difficilmente ripetibile, di una fondazione per la diagnostica e di un eventuale protocollo di intesa con la Asl, modello Gaeta, sarebbe una riposta alternativa e escludente rispetto agli investimenti pubblici in sanità, dei quali pare non si abbia fiducia?

Io credo che Sezze non possa perdere le importanti opportunità che si aprono per il post pandemia, soprattutto nell’ambito della offerta sanitaria territoriale, offerte dai finanziamenti regionali ed europei.

Credo che Sezze non possa rimanere isolata nell’ambito delle relazioni istituzionali con i livelli sovracomunali per coltivare sentimenti autarchici.

In questo ambito, per il lavoro svolto in questi anni, credo che nessuno abbia da vergognarsi di niente, al netto delle tante strumentalizzazioni.

Certamente c’è ancora molto da fare, vi sono ancora diversi ritardi ed inefficienze, ma tanti risultati ed impegni sono stati messi in cantiere grazie alla collaborazione fra Comune, Asl e Regione per il potenziamento della sanità pubblica.

Continueremo nei prossimi mesi ad impegnarci affinché questi ed altri importanti obiettivi già programmati per il nostro territorio, su cui abbiamo lavorato con determinazione, si concretizzino in breve tempo.

Salvatore La Penna (Consigliere regionale PD)

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Il dott. Pietro Del Duca, in merito alle dichiarazioni riportate sulle colonne de “La Notizia Condivisa”, ci tiene a replicare al dott. Sergio Di Raimo su cosa rappresenti realmente una Fondazione. Del Duca, primo degli eletti nella lista Lucidi Sindaco, chiarisce anzitutto che “la fondazione di cui mi sono fatto testimone sarà una fondazione comunale, quindi pubblica, sul modello del Comune di Gaeta”. Del Duca piega che ad aprile del 2020, in piena pandemia, il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano insieme all’allora direttore della ASL Casati, firmò un accordo che impegnava a fornire delle strumentazioni per l’ex ospedale di Gaeta, una struttura sanitaria che si trova nelle medesime situazione del San Carlo. La Asl di Latina ed il sindaco del Comune di Gaeta, in quel particolare momento, sono riusciti a realizzare un Centro di diagnostica specialistica all’ospedale “Monsignor Di Liegro” proprio grazie ad una fondazione e a delle donazioni di cittadini, sul modello del 5 per mille. Per Del Duca quindi è stato “un importante passo avanti a beneficio dell’offerta sanitaria e della tutela della salute pubblica del comprensorio”. Il Comune di Gaeta, grazie alla raccolta di fondi e donazioni, è riuscito dunque a dotare il nosocomio di strumentazioni e attrezzature per il Centro di Diagnostica specialistica che sono state collocate nell’ex ospedale, mentre la l’Asl di Latina si è fatta carico di tutte le spese strutturali per la conformità dei locali impiegando il proprio personale medico e paramedico per l’espletamento del servizio in convenzione. La stessa cosa intede proporre Del Duca per Sezze. Due le delibera della Asl che hanno dato seguito alla fondazione di Gaeta: la proposta 1233 del 15 ottobre 2020 e la 447 del 8 aprile 2020. Un modello, spiega ancora Del Duca, che vogliamo importare a Sezze. “Come sezzesi dovremmo impegnarci tutti a difendere la nostra struttura – afferma - per me è un comandamento. Mio padre ci ha lavorato 40 anni, io mi ci sono formato e ho lavorato qui 10 anni”.

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Domenica passionale tra i due candidati sindaco Sergio Di Raimo e Lidano Lucidi, al duello per il ballottaggio del 17 - 18 ottobre. Sui social è andato in scena un botta e risposta indiretto che ha fatto alzare i toni e infuocato una campagna elettorale comunque sobria da parte dei candidati. Due i temi su cui sostenitori e i candidati sindaco si sono confrontati: quello della sanità e quello del trasporto pubblico locale. In merito alla sanità Sergio Di Raimo della coalizione di centro sinistra (Pd, Per Sezze, Sezze Futura, Di Raimo Sindaco e Sezze Protagonista) in un post ha ribadito un determinato no alla sanità privata citando Gino Strada (Uno schifo trarre profitto dal dolore). Per il sindaco dimissionario in merito alla sanità “gli avversari hanno dichiarato che per la diagnostica vogliono istituire una Fondazione, ovvero mettere in mano ai privati la salute dei cittadini. Noi ribadiamo che sulla salute dei cittadini non si deve lucrare, né improvvisare. È stato deliberato dalla Regione Lazio un finanziamento di 4,5 milioni per la struttura dell’ex Ospedale di Sezze, grazie al confronto e alla collaborazione fra Ente locale, Asl e Regione. Ci sono le risorse del PNRR su ospedali e case di comunità, sulla medicina del territorio e le centrali per l’assistenza domiciliare .È su questo che occorre lavorare, non su proposte vaghe e mirabolanti, senza alcun appiglio concreto nella realtà. La salute dei cittadini non deve essere un business  - ha sottolineato Di Raimo – no all’incremento delle strutture sanitarie private finanziate con i soldi dei cittadini, sì al potenziamento della sanità pubblica, alla rsa pubblica, al compimento di tutti i moduli della casa della salute”.

Non si è fatta attendere la replica del candidato sindaco Lidano Lucidi  (Identità setina, Lucidi sindaco, Progetto Sezze 2000). Lucidi nel suo post ha ribadito la volontà di realizzare una Fondazione ad hoc, una sorta di modello Lombardia per Sezze. “Sono stati immobili quando è stato chiuso l’ospedale, non hanno mai difeso la città pretendendo un adeguato presidio sanitario, hanno fatto orecchie da mercante quando il Pronto Soccorso, è stato trasformato prima in Punto di Primo Intervento, poi in Presidio di Assistenza Territoriale, hanno festeggiato una Casa della Salute che non è mai riuscita a decollare e, in ultimo, non si sono fatti sentire quando hanno ridotto le aperture del Pat a sole 12 ore al giorno. E adesso vengono a farci la morale perché grazie alla realizzazione di una Fondazione ad hoc, noi riusciremo a garantire servizi e macchinari che dovranno obbligatoriamente restare a Sezze a disposizione dei pazienti dell’ex ospedale. Come al solito la colpa è degli altri. Io un po’ me ne vergognerei”.

Altro tema che ha scaldato i social di una domenica uggiosa quello del trasporto pubblico locale. A Sezze il servizio urbano è gestito da 30 anni dalla Baratta Srl. La polemica è esplosa quando, Alessandro Ferrazzoli, in un post di ringraziamento ai suoi elettori, ha sottolineato che “dopo 30 anni  siamo riusciti a mettere a gara d'appalto il servizio di trasporto pubblico locale facendo risparmiare all'Ente, quindi ai cittadini di Sezze, circa 300 mila euro all'anno e corse aggiuntive come Valle Pazza, Migliara 45, via Sicilia”. La replica al consigliere comunale arriva da più parti, sempre social, in una in particolare si ricorda che “c'erano altre modalità perfettamente legali - suggerite dalla stessa Regione Lazio, dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di TPL - per prolungare la concessione alla società Baratta (setina al 100%, con dipendenti locali) in tempi di Covid, visto anche che da gennaio 2022 ci avrebbe pensato la stessa Regione a riformulare con bandi per macroaree l'intero settore dei trasporti locali. La stessa società Baratta è risultata poi vincitrice anche della gara, essendo state eliminate le altre due società concorrenti (non setine) per non regolarità dell'offerta e di altri requisiti tecnici, ed aver dimostrato nei fatti di avere tutte le carte in regola previste dal bando di gara”. Sulle proroghe comunque si ricorda che l’ANAC, Autorità nazionale anticorruzione, a gennaio 2021 bocciò il Comune di Cori sulle proroghe del Servizio del Trasporto Pubblico Locale “contestando all’amministrazione di aver operato in modo non conforme al quadro normativo vigente e ai principi che regolano la materia della contrattualistica pubblica”.

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