Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

Lunedì, 17 Ottobre 2022 06:47

Vedo che tra voi c’è dell’astice!

 

 


In questi giorni, a seguito di libere elezioni fatte con regole liberamente scelte dal precedente parlamento liberamente eletto nelle precedenti elezioni liberamente svolte, sono state liberamente scelte ed elette alle alte cariche dello Stato due persone alquanto invise alla parte avversa.
Ora, pur comprendendo tutte le motivazioni addotte, resta il fatto che tutto è avvenuto nell’ambito delle regole democratiche che le parti hanno tra loro condiviso nel tempo. Scrivo ciò poiché non riesco a tacere perché non riesco a comprendere e condividere gli atteggiamenti messi in campo dalla parte a cui il sottoscritto ha sempre guardato e tuttora guarda come punto di riferimento politico e morale. Tutto mi è incomprensibile per vari motivi. Partiamo dall’ultimo episodio che si è verificato, ovvero dalle scritte offensive alla sede di FdI. Se questo gesto è stato compiuto da persone d’area di sinistra resterei, soprattutto in questo momento, allibito. Resterei allibito naturalmente per l’intolleranza, per il non rispetto delle regole democratiche, per aver calpestato il pluralismo. Tutte cose che predichiamo. Ma poi? Se davvero è questa l’area che ha commesso tale aggressione resterei allibito, soprattutto adesso, visto che non passa giorno senza che quest’area politica, la nostra area, scenda in piazza per gridare a gran voce: PACE! E poi? Chiediamo agli ucraini, aggrediti, massacrati da Putin, un gesto di pace e poi, basta che ci baleni il semplice pensiero che l’altro ci possa aggredire che lo massacriamo!? Dobbiamo allora ammettere che siamo di nuovo al punto di partenza: possiamo manifestare per la Pace se dentro di noi cova aggressività, intolleranza e odio per l’altro? Altro motivo che mi lascia alquanto perplesso è questo quotidiano, incessante e reiterante argomentare sul pericolo fascista, xenofobo e integralista. Comprendo perfettamente che le forze chiamate al governo e le persone elette alle alte cariche sono figlie di queste culture. Però, queste persone, non hanno forse detto in Parlamento che si impegnano a rispettare e favorire lo svolgimento della vita democratica? Non hanno forse detto di voler operare per una pacificazione? Si dirà che molte cose che avrebbero potuto ancor di più aiutare non le hanno dette. È vero. Ma, se veramente vogliamo anche noi favorire una pacificazione, cosa che è nell’interesse di tutti, non conviene partire ed amplificare le cose positive che hanno enunciato? O i nostri parlamentari rispondono che non credono a quanto detto? Se non si crede alle parole pronunciate nel parlamento a cosa serve il Parlamento se non parlare e prendere atto di quanto si afferma? Poi si dovrà verificare se le azioni sono consequenziali. Ovviamente. Ma ciò lo si può verificare solo nel durante e dopo. Sforzandosi di mettere da parte il pre-giudizio. Il Presidente La Russa ha pronunciato questa frase: “Non dirò frasi ad effetto, non è giusto, saranno le mie azioni a parlare”. Quindi? Cosa gli rispondiamo? Non ti crediamo? E allora cosa vogliamo fare? Adesso.


Adesso penso che la politica ha immense responsabilità:


1. Intanto, adesso, assumersi la responsabilità della gestione egoista e autoreferenziale, da scempio, fatta nel corso dei decenni;
2. Parlare. Adesso si che deve parlare. Ma deve spendere parole che guidino alla pacificazione di un popolo completamente sbandato. Letteralmente. E nel contempo vigilare che i diritti fondamentali e le conquiste democratiche, come indicate da Liliana Segre, non vengano affossate. Ma per fare ciò la politica e i politici devono essere credibili.
3. Essere di esempio. Appunto. E lo possono essere solo se dimostrano coerenza tra il dire che vogliono il bene del popolo (e non solo il loro) e il fare. Faccio un esempio di uomo e politico per me credibile in quanto ha incarnato ciò che predicava: Aboubakar Soumahoro. Ecco, da persone di tal fatta si potrebbe prendere ispirazione e, magari,  consegnargli un ruolo di guida morale;
4. Ultima, ma non ultima: La PACE. La Pace è innanzitutto un processo di pacificazione di se stessi. Ci illudiamo se pensiamo che basti gridare PACE nelle piazze e sventolare bandiere arcobaleno. Come spesso viene detto, bisogna ESSERE operatori di pace. Non PRETENDERE la pace. E i politici che vogliono guidare davvero una Comunità dovrebbero evitare di cavalcare movimenti improbabili ma essere operatori di Pace con le parole e con le azioni.

La responsabilità che la classe politica oggi ha, è quella di seminare il buon senso per non alimentare la stupidità e l’ignoranza che cova dentro ognuno. L’ignoranza non è di destra e non è di sinistra. L’ignoranza non risiede in coloro che non hanno un titolo di studio o nei poveri, l’ignoranza si trova anche comodamente sdraiata nei laureati, negli onorevoli e nei ricchi.
L’ignoranza è una Potente Regina. Una Tiranna. E non ha nessuna intenzione di mollarci e di mollare il suo Alto Scranno. Quindi, meglio non alimentarla. Neanche per il proprio tornaconto. Se lo facessimo saremmo stupidi. E ignoranti.

Buon Cammino. In Comunità. Possibilmente senza astio e né astice.

Pubblicato in Politica