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L’Amministrazione Onori convoca il Consiglio Comunale per approvare “la Salvaguardia degli equilibri di bilancio per l’esercizio 2024”. La domanda sorge spontanea: ma di quale bilancio? Bilancio di previsione E.F. 2024? No! Perché un bilancio di previsione E.F. 2024 non c’è! Ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato? No! Perché, prima di tutto, sarebbe una duplicazione di quello approvato il 7 giugno u.s., e poi il Ministero non lo ha ancora approvato. Dunque, cosa andiamo a riequilibrare? Per non parlare dei numerosi errori contabili contenuti negli atti del fantomatico dissesto finanziario, nella revisione dei residui più volte rimanipolata, negli atti allegati alla Ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato. Errori, incongruenze, difformità dei numeri tra un atto e l’altro, che abbiamo rappresentato numerose volte al Sindaco, al Presidente del Consiglio, al Segretario Comunale, al Revisore dei Conti, sempre senza risposta.
I costi dei servizi, refezione scolastica e scuolabus, luce votiva e tassa post mortem, TARI solo per citarne alcuni, sono aumentati a carico delle famiglie e dell’Ente a fronte di una diminuzione della qualità e quantità del servizio erogato. Sono stati aggiunti altri balzelli, trasporto delle salme o abbonamento parcheggio giusto per dire.
Dei contenziosi, e soprattutto di quelli con sentenze favorevoli al Comune, non è dato sapere. Gli incarichi professionali, esistenti, non sono stati inseriti nei riquadri di competenza del bilancio. Nelle Opere Pubbliche, non vengono indicati i lavori finanziati con il PNRR. Abbiamo chiesto spiegazioni circa l’utilizzo delle somme PNRR per il personale, ma nulla ci è stato risposto al riguardo.
Non ci risponde neanche il Revisore dei Conti, tra l’altro scaduto il 1 luglio u.s. e non sappiamo se è stata avviata la richiesta alla Prefettura per il sorteggio e la nomina di un nuovo Revisore dei Conti. Saranno legittimi i suoi pareri?
Insomma, un balletto dei numeri, un continuo infrangere le norme, una mancanza totale di confronto con la minoranza, una sequela di interrogazioni e richieste mai, mai degnate di una risposta da parte del Sindaco, del Segretario Comunale, del Revisore dei Conti.
In più il parere del revisore é su un atto diverso da quello all'ordine del giorno della seduta consiliare del 25 pv. Lui parla di assestamento e comprende 2024 2026.la relazione tecnica si limita al 2024 così come oggetto odg.
Questa è l’Amministrazione Onori.
Oltre a mettere asfalto sui sanpietrini.

Comunicato Stampa del Gruppo Consiliare Bassiano Futura

Costantino Cacciotti

Piero Avvisati

Domenico Guidi

E' stato convocato per oggi alle ore 11.30 una nuova seduta consiliare di Sezze avente come oggetto diversi e importanti punti all'ordine del giorno. Per il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Serafino Di Palma, la maggioranza che governa da quasi tre anni Sezze continua a mancare di rispetto alle minoranze e alla città. In primis perché ancora una volta questioni importanti vengono trattate in maniera superficiale, facendo infatti un minestrone di argomenti, in secundis perché la documentazione necessaria per analizzare e studiare i temi è stata fornita in ritardo, come sempre.

Ecco le parole del consigliere comunale Di Palma

"La convocazione odierna di un consiglio comunale con ben nove punti all'ordine del giorno, tra cui temi di cruciale importanza come il piano di recupero cimiteriale, la salvaguardia degli equilibri di bilancio e il piano di risanamento della SPL, è un chiaro esempio di mancanza di rispetto.

È inaccettabile infatti che questioni di tale rilevanza vengano trattate in modo superficiale, senza riservare sedute dedicate e senza un adeguato dibattito preventivo nelle commissioni competenti.
Inoltre, la documentazione necessaria per valutare questi temi è stata fornita all'ultimo minuto e spesso in maniera incompleta, impedendo ai consiglieri di svolgere il proprio dovere in modo informato e responsabile.
Questo approccio approssimativo non solo compromette la qualità delle decisioni, ma mina anche la fiducia dei cittadini nelle istituzioni comunali.
Se questo è il metodo con cui si intende affrontare e risolvere i problemi del nostro paese, è legittimo dubitare dell'attuale amministrazione.
Mi aspetto che i colleghi consiglieri, indipendentemente dalle appartenenze politiche, prendano una posizione chiara e ferma contro questo modus operandi ormai insostenibile.
La nostra comunità merita rispetto e serietà nelle decisioni che riguardano il suo futuro".
 
Domenica, 21 Luglio 2024 06:14

Un sistema violento

Scritto da

 

 

Gli USA sono il Paese che stila le graduatorie di democrazia e ha cercato di esportarla oltre i propri confini, ma ha una predisposizione alla violenza che non riesce ad estirpare, conseguenza anche del fatto che le armi possono essere acquistate liberamente da qualsiasi cittadino maggiorenne e sono facilmente accessibili anche ai minorenni all’interno delle cerchie familiari.
 
Attentati e stragi nella “Land of Free” sono frequenti, ma l’elemento più allarmante è la crescente tendenza a mischiare politica e violenza.
 
I colpi esplosi contro Donald Trump durante il suo comizio a Butler, in Pennsylvania, da un ventenne sono la conferma di un contesto culturale, sociale e politico dominato da una pericolosa radicalizzazione che ha raggiunto livelli di guardia, anzi sotto molti aspetti li ha ampiamente superati.
 
Se consideriamo quanto avvenuto negli ultimi anni, possiamo constatare che i pozzi del confronto democratico negli USA sono avvelenati da tempo. Si tratta di un veleno che ha contaminato la dialettica politica e trasformato la contrapposizione di idee e programmi nella delegittimazione reciproca dei suoi protagonisti e di conseguenza delle stesse istituzioni. La violenza all’interno del confronto politico non è più un fenomeno occasionale, come accaduto in passato, tanto che ne sono rimaste vittime numerose figure politiche di rilievo di ogni schieramento, come la deputata democratica dell’Arizona Gabby Giffords, il deputato repubblicano della Louisiana Steve Scalise e il marito dell’allora Speaker della camera Nancy Pelosi.
 
La contrapposizione violenta rappresenta il brodo di coltura ideale dunque su cui si è innestato l’attentato a Trump e paradossalmente si è ritorta proprio contro la figura che negli ultimi anni, più di ogni altra, ha incarnato ed esasperato i conflitti ed ha contribuito al degrado del dibattito pubblico e del confronto politico. Infatti dal momento in cui ha deciso di impegnarsi in politica Trump ha dispiegato senza sosta una violenza verbale inaudita, attaccando in maniera gretta ed esasperata ogni avversario gli si parasse innanzi. Basti pensare che si è reso protagonista, nei mesi successivi al voto per le presidenziali del 2020, del gravissimo tentativo di eversione dell’ordine costituzionale, cercando di impedire la validazione del risultato elettorale e la pacifica transizione dei poteri, culminato in una delle giornate più buie per la democrazia americana con l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.
 
Se anche nel campo democratico sono innegabili le responsabilità, non fosse altro perché il partito dell’asinello non si è sottratto al processo di radicale polarizzazione e anche i suoi esponenti hanno fatto spesso ricorso all’arma della delegittimazione degli avversari, trasformati in nemici esistenziali e non in semplici portatori di progettualità alternative, con le inevitabili conseguenze rispetto all’efficienza dell’azione di governo e alla qualità del confronto politico, è pur vero che questa tendenza è stata più marcata a destra, per effetto di una maggiore omogeneità demografica e ideologica dei repubblicani rispetto ai democratici.
 
Tuttavia affermare che Trump sia causa del suo stesso male, dell’attentato subito, sarebbe profondamente sbagliato e dimostrerebbe un approccio pressappochista ad una realtà più complessa. La verità va oltre la contingenza di un episodio sia pure assai grave. 
 
Infatti occorre tenere conto dei profondi mutamenti intervenuti all’interno della società e del venir meno di punti di riferimento e sicurezze. La politica ha preso a coinvolgere tanti che per anni l’hanno vissuta in modo passivo, interessandosene a malapena, i quali oggi sono mossi dall’esigenza di proteggere se stessi e i propri interessi e sono costretti a misurarsi con un mercato sempre più ampio e competitivo e con una crescente incertezza rispetto al futuro.
 
I media hanno smesso di offrire un’informazione di livello, il più possibile obiettiva, spesso sacrificano la verità al profitto, anche a costo di acuire i conflitti sociali. Un ruolo decisivo lo hanno poi l’uso scorretto della rete e dei social.
 
L’esacerbazione della lotta politica anziché la ricerca del dialogo costruttivo e delle migliori soluzioni, dello scambio di idee e del convincimento, la contrapposizione tra quelli “che godono” e quelli “che rosicano” aiutano a racimolare facili consensi ma finiscono per ingrossare il numero delle persone convinte che la legge giusta è quella del più forte.
 
È indispensabile lavorare tutti per il consolidamento delle istituzioni democratiche, ripensare il ruolo di noi cittadini e dei leader politici, quali rappresentanti e guide dell’intera comunità, promuovere la cultura del dialogo e del rispetto reciproco, contrastare la diffusione dell’odio e della violenza che sono un pericolo esiziale per la democrazia e costruire una società in cui le divergenze di opinione siano considerate una risorsa e non una minaccia da reprimere brutalmente e senza mezze misure.

 

 

Finalmente! Conclusi i lavori di restauro al “corpo-santo” di San Leonzio, donato alla cattedrale di Santa Maria di Sezze dal cardinale Pietro Marcellino Corradini e per anni accantonato dentro una busta di plastica (sotto l'articolo in cui versava il corpo del Santo).

Il corpo è stato ricollocato nell’urna barocca anch'essa restaurata di recente e provvisoriamente alloggiato nell’abside della cattedrale, in attesa del restauro dell’altare di san Filippo Neri danneggiato dall'umidità della parete.

Il restauro del Santo è stato interamente finanziato dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle provincie di Frosinone e Latina, grazie ai fondi messi a disposizione per un progetto curato dalla dottoressa Monica Sabatini e su interessamento di don Massimiliano Di Pastina, direttore del museo diocesano di arte sacra di Sezze.

Le operazioni di pulizia, disinfestazione e diagnostica del corpo-santo sono state condotte dal dott. Stefano Ridolfi,  mentre il restauro conservativo è stato condotto dalla dottoressa Barbara Santoro, sotto la supervisione del responsabile del procedimento dott. Lorenzo Riccardi e del funzionario di zona della soprintendenza dott. Marco D’Attanasio.

Una bella notizia per i fedeli e per tutta la comunità setina. 

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Qui sotto l'articolo del giugno 2020.

 Povero San Leonzio nostro, riposto dentro una busta in Cattedrale (lanotiziacondivisa.it)

foto Setino.it 

 

 

Dieci  “DASPO Urbano” sono stati emessi dal Questore di Latina, Fausto Vinci, nei confronti del gruppo di ragazzi che hanno preso parte alle risse in Piazza Ferro di Cavallo a Sezze, una delle quali finita con il ferimento, causato da un colpo di pistola, di una ragazza setina di 20 anni. Il gruppo è stato identificato dopo una intensa attività investigativa da parte della Questura di Latina e dai carabinieri della Stazione di Sezze attraverso la visione delle immagini di video sorveglianza. I dieci ragazzi destinatari del provvedimento avevano provocato due diverse risse violente, con lancio di sassi, di bottiglie, utilizzo di armi da taglio e l'esplosione di un colpo d’arma da fuoco. Per i 10 giovani – tutti di nazionalità rumena e albanese – è scattato quindi il divieto per 3 anni di frequentare locali pubblici destinati alla somministrazione di alimenti e/o bevande. Per il secondo episodio, quello del 28 aprile scorso, culminato con il ferimento della ragazza, il 37enne rumeno Andrei Tiberiu Nedelcu, è stato già arrestato in Romania perché accusato di aver sparato il colpo.

 

 

Non sa nulla e pensa di sapere tutto. Ciò indica chiaramente una propensione per la carriera politica” (George Bernard Shaw).
 
C’erano voluti fatica e un lavorio paziente, ma finalmente e in pompa magna era stato annunciato l’incombente, inesorabile ed inevitabile avvento dell’egemonia culturale della nuova destra. Finalmente sarebbe mutata la narrazione nel nostro Paese, sarebbe stato cancellato il pensiero unico della sinistra, da sempre dominante, e sarebbe stata abbattuta la dittatura del politicamente corretto. 
 
Purtroppo il sogno si è infranto, è svanito per colpa proprio di quello che avrebbe dovuto essere il suo profetico architetto, il Ministro della Cultura, il quale con indiscutibile civetteria intellettuale aveva riscoperto Antonio Gramsci, fondatore del PCI, perseguitato dal fascismo e morto in prigione, e aveva tentato di ricalcarne, a novant’anni di distanza e in direzione esattamente opposta, la teoria dell’egemonia culturale, declinandola secondo un’interpretazione neo-destrorsa, conseguente al dominio, prodotto di consenso, convinzione e vicinanza da parte degli intellettuali organici al popolo-nazione.
 
È stato sufficiente che Gennaro Sangiuliano inanellasse una serie di svarioni culturali, storici e scientifici che il miraggio meloniano si dissolvesse in un baleno. Un disastro per la destra estrema, giunta al potere nel nostro Paese per via democratica, dopo i lunghi anni in cui era stata tenuta ai margini in quanto impresentabile, indecente e agli antipodi rispetto ai valori della Costituzione della Repubblica. 
 
L’ultimo strafalcione del Ministro della Cultura, pronunciato sul palco taorminese di Taobuk, ha provocato un’onda di irrefrenabile ironia, social e non solo, e quando l’eco dell’infausta frase si è lentamente spenta sono rimaste solo le macerie.
 
Colombo, sapete, non ipotizzava di scoprire un nuovo continente, ma voleva raggiungere le Indie circumnavigando la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei” ha declamato il buon Ministro della Cultura nello sbigottimento generale dei presenti. Non si è trattato semplicemente dell’errore di una data, ma di qualcosa di più grave, di imperdonabili lacune nei campi della scienza, della filosofia e della storia d’Italia. Se fosse stato uno studente alla prova della maturità avrebbe meritato una bocciatura sonora e senza appello.
 
Quando Cristoforo Colombo salpò da Palos Galileo Galilei non era ancora nato, tutti sapevano già da mille e settecento anni che la Terra non era piatta e a contrapporre Galileo Galilei alla Chiesa non fu la sfericità del nostro pianeta, ma la teoria copernicana dell’universo: la Terra cioè gira intorno al Sole e non il contrario. Gennaro Sangiuliano è una celebrità per la capacità di inanellare gaffe, come quando ha piazzato Times Square a Londra invece che a New York, ha promesso, in diretta televisiva, di leggere i libri dei finalisti del Premio Strega pur avendo appena finito di votarli o ha arruolato Dante Alighieri tra le fila del suo partito, definendolo il fondatore del pensiero della destra. Tuttavia qui siamo in presenza dello svelarsi di un vuoto culturale senza fondo, un abisso autentico.  
 
Indubbiamente uno degli aspetti più avvincenti e divertenti del governo Meloni è la sfida all’ultima stupidaggine tra Francesco Lollobrigida e Gennaro Sangiuliano, a chi la spara più grossa, una sorta di Gran Premio delle assurdità.
 
Non se la prenda la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ma il livello culturale del suo governo è decisamente imbarazzante. Il problema non sono le insulsaggini propugnate da ministri e autorevoli rappresentanti della maggioranza o l’ossimoro costituito da un Ministro della Cultura come Gennaro Sangiuliano, ma l’evanescenza culturale della destra al governo, i cui esponenti vorrebbero sostituire l’“egemonia culturale della sinistra” (frutto non di una imposizione da Minculpop ma della consapevole adesione della stragrande maggioranza degli intellettuali) con il nulla. Infatti quali sono le figure italiane culturalmente eminenti e collocabili a destra a parte Flaiano e Prezzolini? Dopo di loro cosa ha prodotto la destra italiana negli ultimi cinquant’anni, a parte i nomi “forti” di Barbareschi, Veneziani e Sgarbi? Marco Tarchi, Giordano Bruno Guerri o Franco Cardini, pur culturalmente collocabili a destra, non vengono neppure presi in considerazione perché “ingestibili” e poco controllabili e funzionali alla narrazione che si vorrebbe imporre.
 
A confermare il piattume culturale della destra al governo sta il fatto che molti suoi esponenti, a partire da Giorgia Meloni, probabilmente per darsi un tono, raccontano di adorare musicisti come De André, Gaber, Battiato e Guccini, lontani anni luce da loro per l’idea del mondo e delle relazioni che incarnano.
 
Il quadro complessivo che emerge è preoccupante, rivela che la logica politica seguita da molti esponenti della destra non è quella del tanto sbandierato merito, quanto piuttosto della capacità di fiutare l’aria e di schierarsi lestamente dalla parte dove tira il vento in quel momento. Davvero un pessimo esempio per chi si approccia alla politica e in generale per tutti i cittadini: per raggiungere ruoli e posizioni bisogna conoscere le persone giuste e non avere capacità e competenze e rispettare le regole.
 
La speranza è che i cittadini si rendano al più resto conto dell’inadeguatezza di questa classe politica a governare un paese complesso come l’Italia.

 

 

I volontari della Protezione V. V. A. Latina Sezze sono nuovamente impegnati nelle attività di bonifica della pineta di località Casali di Sezze, anche ieri purtroppo in preda alle fiamme. I volontari del V.V.A sono sul posto da oltre tre giorni ininterrottamente e hanno lottato con le fiamme e con le temperature asfissianti di questi giorni per salvare la pineta che ogni anno diventa oggetto di piromani. Ieri per tutta la giornata i ragazzi sono stati sul posto e con l’ausilio dei Canader dei Vigili del Fuoco sono riusciti a domare le fiamme che hanno distrutto diversi ettari di vegetazione e pineta. Oggi ancora lì per bonificare la zona. Divise sporche, mani e facce piene di fuliggine, stremati dal caldo e dalla stanchezza ma sempre presenti. E allora un grazie infinite e di cuore ai volontari del  V.V.A. da parte dell’intera comunità.

 

 

Sono iniziati i lavori per la riqualificazione dell'area giochi del Parco della Rimembranza. Questo progetto è stato reso possibile grazie a un finanziamento PNRR ereditato, ad una integrazione di fondi dal bilancio comunale e al contributo della Rete d'Imprese di Sezze e del Centro di Aggregazione Giovanile. "Siamo molto orgogliosi  - così il sindaco - di poter annunciare l'inizio dei lavori di riqualificazione dell'area giochi nel Parco della Rimembranza. Questo progetto è il frutto di una collaborazione virtuosa tra enti pubblici e privati, e rappresenta un importante passo avanti per la nostra comunità, potremo restituire ai nostri cittadini uno spazio ricreativo di alta qualità".Tra gli interventi previsti vi è la riqualificazione completa dell'area giochi, il rifacimento della fontana, che verrà riportata al suo splendore originale anziché rimanere una aiuola mal riuscita, e il miglioramento del centro sociale destinato a ospitare le attività dei giovani di Sezze. Inoltre, verranno installate nuove telecamere di sorveglianza, creata un'area wi-fi libera e posizionati dei piloni donati dall'Associazione dei Carabinieri in Pensione. Il sindaco Lucidi ha sottolineato l'importanza di questi interventi per la sicurezza e la fruibilità del parco: "L'installazione delle nuove telecamere e la creazione di un'area wi-fi libera sono misure che miglioreranno notevolmente la sicurezza e l'accessibilità del parco. Ringraziamo l'Associazione dei Carabinieri in Pensione per la donazione dei piloni, che contribuiranno a rendere il Parco della Rimembranza un luogo ancora più sicuro e accogliente". Con la riqualificazione del Parco della Rimembranza, l'Amministrazione Comunale di Sezze conferma il proprio impegno nella valorizzazione degli spazi pubblici, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e offrire nuove opportunità di aggregazione e svago per tutte le età.

 

 

Il 06 luglio c.a. a Maenza (LT), i Carabinieri della locale Stazione, hanno deferito in stato di libertà per i reati di lesioni personali e minacce aggravate, un cittadino classe 43 residente a Roccagorga (LT), che nella tarda mattinata di ieri, per futili, ha aggredito con un’ascia la nipote una cittadina classe 74, residente a Maenza (LT). La vittima è stata visitata presso il p.a.t. di Priverno per le cure del caso.

 

 

La montagna ha partorito il topolino, almeno fino ad ora. I lavori di riqualificazione ambientale di sistemi umidi lungo il fiume Ufente presso il Lago Mole Muti a Sezze Scalo, per un importo a base d’asta di circa 95 mila euro, che fine hanno fatto? Ad oggi una nuova documentazione fotografica testimonia lo stato di abbandono e degrado del luogo, oggetto di interesse da parte dall’amministrazione provinciale di Latina e di elogio dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lucidi . Ad oggi solo fratte e degrado, come era in passato. Un luogo meraviglioso in un microclima straordinario ma circondato di immondizia e rifiuti pesanti. La “leccata” di brecciolino messa a dimora qualche mese fa è diventata una superficie di erbacce. Speriamo in un nuovo interessamento senza selfie però.

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