Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita' illustrate nella cookie policy. Chiudendo questo banner o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie, per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

 

 

Sabato 12 novembre 2022, alle ore 18.00, presso il Centro sociale “Calabresi” in Sezze, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione di Sezze organizza la presentazione del volume di Mario Avagliano e Marco Palmieri Il dissenso al Fascismo. Gli Italiani che si ribellarono a Mussolini. 1925-1943 edito da qualche mese dalla casa editrice Il Mulino. All’incontro sarà presente l’Autore Mario Avagliano. Ernesto Rossi, uno degli antifascisti estensori del Manifesto di Ventotene, ebbe modo di scrivere: «Chi ha visto le interminabili sfilate in parata delle camicie nere, dei giovani, dei contadini, degli operai, degli atleti, dei preti, delle monache, delle madri prolifiche, chi ha assistito alle cerimonie nelle quali le più alte carichedello Stato facevano atto di devozione al regime, ed alle dimostrazioni oceaniche nelle maggiori piazze d'Italia, alle folle deliranti per il duce, può intendere quali sentimenti dovesse vincere chi continuava la lotta anche dopo superata la crisi per l'assassinio Matteotti: aveva veramente l'impressione di muovere all'assalto del Monte Bianco armato solo di uno stuzzicadenti». Stretti nella morsa fra repressione e consenso, i reduci dei partiti messi al bando e gli oppositori militanti del fascismo, ma anche coloro che erano semplicemente scettici, poco allineati o scontenti furono emarginati, incarcerati, inviati al confino, costretti all'emigrazione e sottoposti al controllo dell’Ovra, la Polizia segreta del Fascismo. Gli spazi per esprimere dissenso - con scioperi, proteste o in forme non organizzate e in ambito privato - erano limitati ed era rischiosissimo lasciarsi sfuggire anche soltanto una battuta di spirito, a causa delle spie e delle delazioni.

Gli Autori di questo libro, a partire dai rapporti delle prefetture, delle questure e dei carabinieri, le relazioni della censura, del Pnf e dell'Ovra, i giornali, i diari e le lettere dell'epoca, ricostruiscono le storie di una minoranza di italiani che, all'indomani del delitto Matteotti e fino alla caduta del regime, continuò a esercitare il dissenso. Con la presentazione di questo libro prende inizio una serie di incontri che l’Anpi di Sezze sta organizzando al fine di contribuire alla riflessione e al confronto fra i cittadini su tematiche che, a partire dalla storia interrogano la contemporaneità per una consapevole progettazione di un futuro in cui la piena dignità di ogni persona sia costantemente e integralmente garantita.

 

Pubblicato in Attualità

 

 

Non bastava il voltafaccia sul raduno dei giovani nè quello sul condono ai Novax nè quello più scandaloso sui camerati che a Predappio inneggiano al Duce. La portavoce della Commissione europea, l'altro giorno, ha bacchettato duramente il Governo Meloni ricordando che "non aprire i porti ai soccorsi in mare è illegale". E disumano! Lo sbarco immediato nel luogo più vicino e più sicuro è elemento costitutivo della civiltà occidentale e, guardacaso, è stato firmato dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La Meloni nasconde la testa sotto la sabbia dichiarando che non si tratta di naufraghi e non accenna, certo, ai benefici economici e finanziari del meccanismo di rimborso previsti dalla solidarietà europea. Cade, così, il castello di menzogne e di omissioni messe artatamente in piedi. La selezione tra gli arrivi, con molti poveretti strappati ai loro bambini e alle loro mogli, ricorda pratiche disumane del passato nazista! Il governo della Destra cade nel ridicolo mettendo in scena lo spettacolo demagogico della "linea dura". E' tuttavia opportuno sapere che la Germania offre asilo a più di un milione e mezzo di rifugiati e che la tanto amata Polonia (dalla Meloni, si intende) dà asilo a oltre un milione e mezzo di esuli. Tenere in mare per alcuni giorni i migranti, criminalizzare gli equipaggi che soccorrono i naufraghi, alimentare l'odio verso gli altri è raccapricciante. Con quali risultati? Arrendersi di fronte alle prime avvisaglie di ricorso alla magistratura e far sbarcare tutti; l'ennesima figuraccia di un Governo fondato sulla discriminazione e sul nazionalismo. Una figura meschina utile ad alzare la polvere per distrarre l'opinione pubblica dalle vere emergenze che attraversa il Paese a livello italiano ed europeo e che sta strozzando letteralmente molte famiglie. Il vero è che le risorse sono esigue e lorsignori non riusciranno a nascondere le bugie e le promesse fatte in campagna elettorale sul fisco, sulle pensioni, sul lavoro ai disoccupati. Nessuno ha la bacchetta magica, perciò non bisogna illudere e ingannare l'elettorato. Ma torniamo al tema. Il Trattato di Dublino, (ripeto) sottoscritto da Berlusconi nel lontano 2003, non è più corrispondente alla situazione attuale che è radicalmente mutata. Va modificato, ma per ottenere ciò occorre una forte coesione politica europea e non serve mostrare i muscoli ma relazionandosi con gli altri allo scopo di salvaguardare tutti i contraenti e gli interessi nazionali. Ciò bisognerebbe farlo capire a Orbàn, amico della Destra, che si oppone fortemente alla modifica del Trattato. Occorre affrontare e mettere fine alla tratta degli scafisti e di tutti coloro che lucrano sulla pelle dei migranti. Bisogna soprattutto dialogare con i Paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo. Bisogna distribuire i migranti secondo le reali  possibilità di accoglienza e di ospitalità di tutti i Paesi europei. Per ottenere risultati concreti non servono le urla e mostrare i muscoli ma credibilità, affidabilità, lealtà e rispetto deile regole. 

Pubblicato in La Terza Pagina