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Domenica, 13 Novembre 2022 07:36

Persone, non carico residuale

 

 

Alla fine sono sbarcati tutti i 34 migranti bloccati nel porto di Catania.
 
La pretesa di rispedirli in mare, a bordo della Humanity 1, era un'inutile carognata che non poteva che essere seguita da un'inevitabile marcia indietro. Avevano ragione quanti assicuravano che non c'erano altre soluzioni, che la trovata della selezione medica a bordo delle “ navi pirata ”, oltre che odiosa e disumana, era contraria alle leggi del mare, alla Costituzione della Repubblica, alle Direttive dell'Unione Europea e avevano torto marcio il governo e il ministro dell'Interno, che in modo ignobile strumentalizzando politicamente quelle povere persone.
 
Matteo Piantedosi ha definito i trentaquattro, bloccati sulla nave che li aveva salvati dal naufragio,  carico residuo . Come può un uomo, un funzionario dello Stato, un importante ministro del governo usare un simile linguaggio? Residui rispetto a cosa, alla selezione tra esseri umani e non? Come si può diversificare e scegliere chi è più fragile tra i fragili, accogliere alcuni papà e rispedire indietro altri, separare le famiglie, mamme e figli dai, imbarcati di nuovo e abbandonati al loro destino? Scegliere significa infognarsi in un'enorme ingiustizia, è atto di disumanità.
 
La direttiva ministeriale sembra scritta da doganieri addetti al controllo e smistamento merci, è il risultato dell'abisso della cultura dello scarto, che riguarda sia gli esseri umani esclusi sia le cose, considera spazzatura, residui di lavorazione, verdura marcia, merce avariata.
 
La definizione  del carico residuo  viene da lontano, dall'ideologia becera della destra populista, dalla pancia spietata dell'iperliberismo che parla di risorse umane, capitale umano, rendendo cose le persone, numeri da usare o smaltire a seconda della situazione, è l'altro nome dato ai reietti, agli scartati.
 
Le parole del Ministro dell'Interno sono ripugnanti e indignano, sono infarcite di violenza, menzogna e tornaconto, sono usate per scavare fossati e tenere a distanza i morsi della coscienza. Le persone sono persone, con le loro sofferenze e speranze, sono portatrici di diritti, quello alla vita innanzitutto, non cose.  
 
Aver imposto alla Ocean Viking, con 234 persone a bordo da giorni venti di arrivare a Tolone anziché sbarcare a Catania, in deroga al diritto del mare che deve essere adottato lo sbarco nel porto più vicino, è una vergognosa meschinità, non un atto sicuro di difesa dei confini della patria. La Francia ha deciso di accoglierla "in via del tutto eccezionale", ma il respingimento di questa nave costerà al nostro Paese il mancato ricollocamento di altri 3500 immigrati, oltre ad aver innescato una crisi diplomatica con Francia e Germania. L'approccio muscolare e provocatorio del governo isola l'Italia e danneggia l'interesse nazionale.
 
I migranti fuggono da cambiamenti climatici e desertificazione, causa dall'avidità rapace dell'occidente, da guerre e carestie spesso indotte dall'esterno per controllare le risorse. Dopo aver attraversato deserti, magari essere passati per i lager della Libia, sottoposti a violenze indicibili, venduti come schiavi, stipati su barconi e mandati alla deriva in mare da trafficanti di carne umana senza scrupoli, uomini e donne, bambini e bambine, provenienti da paesi martoriati come il Burkina Faso, la Siria o il Bangladesh, giunti nel nostro paese, vengono trattati da ingombri, lasciati a guardare dalle navi la costa che invece di essere approdo di salvezza, è un muro invalicabile. È sicuro affermare che queste persone sofferenti non hanno diritto al riconoscimento dello status di rifugiati. Cosa c'è di umano in tutto questo? Davvero nulla!
 
Accogliere è un dovere morale, unica scelta umana pienamente, ma non basta aprire la porta, farli sbarcare, una politica comune europea in materia di migrazione occorre e asilo. La gestione dei flussi richiede la cooperazione tra Stati, politiche di integrazione. L'Europa non può lasciare l'Italia da sola dinanzi all'emergenza, ma certi nostri rigurgiti nazionalistici sono inutili e cancellati.
 
Le criticità non si risolvono con i proclami populisti, solleticando gli istinti xenofobi e razzisti, fomentando l'ostilità contro il diverso e lo straniero, soffiando sul fuoco delle paure, abbandonando le persone in mare e trasformandole in scudi umani, in strumenti di ricatto nelle relazioni internazionali, pensando così di costringere i paesi europei e le istituzioni comunitarie a farrsene carico. Serve rigore morale e onestà intellettuale, la credibilità personale e la consapevolezza del proprio ruolo, il rispetto delle istituzioni e la ricerca vera del bene comune, di tutti, nessuno escluso. La destra estremista al governo cerca di mantenere i controsensibili fondandosi su un impulso discriminatorio, fomentando sulla pelle dei più deboli, mostrando i muscoli per distrarre i cittadini dai reali problemi del Paese. È pronta a pagare qualsiasi prezzo in vite umane, annegati nel Mediterraneo, morti di sete nel deserto, sterminati nei paesi di origine, nell'illusorio e antistorico tentativo di affermare l'impossibile, di poter fermare il fenomeno migratorio. Quanti hanno responsabilità di governo dovrebbero essere animati da ben altri intendimenti, smorzare i conflitti, anziché acuirli. Se abbiamo accolto poche milioni di ucraini in settimane, possiamo farlo anche con i migranti che arrivano da fuori Europa e contemporaneamente agli italiani. di poter fermare il fenomeno migratorio. Quanti hanno responsabilità di governo dovrebbero essere animati da ben altri intendimenti, smorzare i conflitti, anziché acuirli. Se abbiamo accolto poche milioni di ucraini in settimane, possiamo farlo anche con i migranti che arrivano da fuori Europa e contemporaneamente agli italiani. di poter fermare il fenomeno migratorio. Quanti hanno responsabilità di governo dovrebbero essere animati da ben altri intendimenti, smorzare i conflitti, anziché acuirli. Se abbiamo accolto poche milioni di ucraini in settimane, possiamo farlo anche con i migranti che arrivano da fuori Europa e contemporaneamente agli italiani.
 
Urlare contro l'immigrazione clandestina e opporsi al blocco di vie legali per consentire l'immigrazione dei migranti è solo becera propaganda. In Italia è arrivare impossibile legalmente: grazie alla legge Bossi Fini, che il centrosinistra non ha cambiato quando ha governato, i flussi legali non possono essere realizzati nonostante la crisi demografica e l'esigenza di manodopera. Quanti vogliono entrare nel nostro Paese sono costretti a scegliere poco strade legali e poco umane.
 
Le Ong e il volontariato non sono nemici da combattere, ma interlocutori in grado di osare e contributi concreti per accogliere in modo umano e dignitoso. Piuttosto servono controlli stringenti su quanti gestiscono i migranti sul territorio e lo fanno solo per soldi, lucrando sulle sofferenze ei bisogni di persone fragili.
 
Bisogna stroncare ogni illegalità e ogni approfittamento, ma le colpe di pochi non possono essere la scusante per la cattiveria, il rifiuto e la discriminazione.
Pubblicato in Riflessioni