OLEARIO, LA RASSEGNA DEGLI OLI CIOCIARI
Alla scoperta degli extravergini e dei prodotti della Ciociaria. Organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina) in collaborazione con l'Azienda agricola Antonio Genovesi di Boville Ernica e il patrocinio dell'Acap (Associazione Capi panel riconosciuti) si svolgerà, sabato 10 settembre, a Boville Ernica, in provincia di Frosinone, “Oleario”, la rassegna degli oli del territorio. A chiudere la mattinata dell'evento, sarà l'incontro “Un filo d'olio per la nostra salute” in cui il dottor Alessandro Rossi parlerà delle proprietà degli extravergini. Evento che invece inizierà con la visita al Museo dell'olio e dell'olivo. Seguirà “Assaggiatore per un giorno”, un'iniziativa in cui verranno fatti degustare e conoscere gli oli delle varietà Moraiolo, Istrana, Ascolana tenera, Nocellara, Coratina, Marina e Ciera. In pratica, si tratterà di un confronto fra tutti questi extravergini guidato da Luigi Centauri e Giulio Scatolini, due Capi panel. Alcuni di questi oli poi verranno abbinati ai piatti del tipico pranzo che si terrà nel ristorante “Il frantoio”. Tornando al Museo dell'olio e delle olivo si trova nel frantoio dell'Azienda agricola di Antonio Genovesi. Si tratta di una piccola struttura in cui vine custodito un vecchio frantoio del 1952 e alcuni manufatti della cultura olivicola ed agricola ciociara. Ospita anche una a biblioteca agricola, liberamente consultabile, composti di testi che vanno dai primi anni del 1900 ai nostri giorni. Il frantoio di Genovesi si trova nel centro di Boville Ernica ed è l’unico visitabile dei sei frantoi un tempo attivi all'interno del perimetro delle mura del paese. L’attuale sito è stato costruito nei primi anni cinquanta del secolo scorso da Antonio, nonno del titolare dell’Azienda, con le sue sorelle ed il fratello. Dalle ricerche nell’archivio storico della famiglia ed anche in seguito al restauro dei locali, è emerso che esso è il frutto di un ampliamento di un precedente frantoio a trazione animale, già attivo nei primi decenni del millenovecento, con macina a terra e successivamente elettrificato negli anni trenta. L’attività di molitura è stata portata avanti fino ai primi anni Novanta del secolo scorso da Arcangelo, papà del titolare e quindi sospesa. Oggi la struttura è stata totalmente recuperata attraverso un impegnativo restauro conservativo. La rassegna si concluderà con la visita guidata dall'architetto Paola D'Arpino nel centro storico di Boville Ernica.
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Una rete ospedaliera in Provincia di Latina
Ha ragione il consigliere regionale Enrico Forte ad esprimere profonda soddisfazione per il risultato ottenuto, insieme agli altri rappresentanti pontini, per lo stanziamento delle somme necessarie alla realizzazione del Nuovo Ospedale di Latina e per l'attivazione di un nuovo modello socio-sanitario nel territorio pontino. Nella delibera Regionale si fa riferimento, infatti, alla costruzione di un Ospedale di eccellenza nel capoluogo ma anche di una rete ospedaliera territoriale di prossimità. Gli ospedali di prossimità sono strutture intermedie che si integrano e si completano con gli ospedali. La pandemia ha messo in evidenza come ci sia urgente bisogno di un sistema socio-sanitario integrato, più vicino alla gente, più adatto ad affrontare con piccoli e medi interventi la guarigione e la cura dei malati. L'Ospedale di prossimità offre un servizio per i ricoveri brevi e destinati a pazienti che necessitano di interventi di media intensità clinica e per degenze di breve durata. Sono strutture ospedaliere in grado di ospitare fino a un massimo di 40 posti letto e che consentono una riduzione di accessi impropri alle prestazioni specialistiche e ai ricoveri di lunga durata. L'Ospedale di prossimità deve facilitare la transizione del paziente dall'ospedale al proprio domicilio, consentendo alla famiglia di stare vicino al paziente e farlo sentire a suo agio. Questa Delibera regionale andrà incontro agli Ospedali di Sezze e di Priverno che, in questo modo, potranno riacquistare una funzione strategica e prestigiosa sul territorio, con le funzioni di filtro e di complementarità con quelli di Latina e di Terracina. I due Ospedali di Sezze e Priverno hanno, perciò, urgenza di dotarsi del Pronto Soccorso h24. L'esperienza negativa dei due Ospedali Lepini, negli anni recenti, dovuta al loro ridimensionamento per esigenze di risparmio e di razionalizzazione della spesa, devono indurre tutte le persone di buon senso a una radicale revisione delle scelte compiute nel recente passato. Bisogna essere fortunati a non sentirsi male ed evitare di incappare in dolorose esperienze. Sentirsi male, venire trasportati d'urgenza al Pronto soccorso del Goretti; aspettare per giorni di essere assegnati a un reparto che è sempre strapieno; ascoltare gemiti e urla di pazienti gravi; ritrovarsi accanto a persone ferite, nude, senza alcuna protezione, uomini e donne, gli uni accanto alle altre; consumare il pranzo sopra le lenzuola in assenza dell'armadietto; trovare il bagno sempre occupato, avere speranza (inutilmente) nei bravissimi medici e nelle infermiere che lavorano senza un attimo di riposo. Sentirsi, infine, stremato e costretto a firmare l'uscita senza aver combinato niente: credetemi, è avvilente. Ecco perché questi finanziamenti regionali sono la manna dal cielo e possono servire a restituire dignità e efficienza alle Comunità locali e territoriali. Il D.L. 229/99 istituisce i PAT (Piani attività territoriali) per poter localizzare i servizi ed effettuare l'integrazione socio-sanitaria. Due cardini essenziali per l'attivazione del Distretto socio-sanitario. Non basta costruire Ospedali di eccellenza se non sono collegati con il territorio. La suddivisione del territorio in aree omogenee (Sezze e Priverno), di adeguate dimensioni, sono il presupposto per un'analisi epidemiologica della realtà ambientale, clinica e sociale, e per effettuare puntuali attività di prevenzi0one. Ora più che mai occorre il sostegno e l'intervento attivo della popolazione, dei partiti, delle Amministrazioni comunali ai rappresentanti pontini.