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La “Contemplazione dell’impermanenza” di Emanuela Del Vescovo, pittrice di Latina, non è il solito catalogo d’arte per un semplice motivo: perché delle sue opere parlano anche un poeta, uno scrittore e un’autrice e attrice teatrale. Il catalogo verrà presentato, domenica 18 febbraio alle 17.30, al Mug (Museo Giannini) di Latina. assieme a una parte delle stesse opere.  “Questo incontro - ha affermato la pittrice – rappresenta per me la chiusura definitiva di un anno veramente duro e di un ciclo di vita raccontato dalle opere pubblicate nel catalogo”. Oltre a lei, interverranno Giselda Palombi e Antonio Veneziani. Ed è quest’ultimo il poeta che ha dedicato ad Emanuela Del Vescovo il poemetto “Oltre lo specchio”: “Scavi altri universi nella carne e nel sangue, legando l’immagine alla sostanza. Il quadro, per te, è luogo del colore e della mente./ Il timore del divino confonde, sempre e sempre, mani e occhi./Occorre andare più a fondo, nell’intimo del colore, magari, per ritrovare il poetico che si cela in noi e nel mondo. Ostinarsi a cercare e a cercarsi, insieme, senza cedimenti, perché il segno è traccia impigliata nelle impronte della memoria./ Toni, sfumature, velature, colore su colore, tutto si rafforza e muta nel teatro dell’occhio./ Frammenti di essenze scandagliano lo stupore; senza parlare rompono il silenzio./Grumi di paura compressi nella pennellata, il non detto si libera come seconda vista. E io ripesco nel palmo della mano una pluralità di utopie./ Vado a ritirarmi nella buca delle lettere. Ora oltre il vetro, appassiscono i baci non dati e non ricevuti”. Invece lo scrittore Claudio Marrucci sostiene: “I quadri di Emanuela Del Vescovo trasudano dell’arte pittorica italiana, dal Rinascimento alla metafisica al futurismo. Un elemento che ritorna è il soggetto umano, protagonista assoluto. Il corpo dell’uomo, della donna, del bambino nella sua relazione con la natura, con gli animali, con le energie dei pianeti; in questo senso, non con il mondo, ma con gli infiniti mondi, come avrebbe detto Giordano Bruno”. Mentre l’autrice, attrice e regista teatrale Giselda Palombi dedica alla pittrice sette “ricette”. Ecco l’incipit della terza: “Occorre agire con cautela, e fino ad un certo punto, in modo che la materia non ne rimanga divisa. Questo si può ottenere per la grande potente sottilità delle essenze reali del cielo e dei pianeti. Quindi la virtù generale e quella insita alla natura inferiore influiranno di continuo nelle singole materie”. Infine il critico Claudio Strinati definisce così l’arte di Emanuela Del Vescovo: “Un percorso complesso e circolare quello di Emanuela Del Vescovo, di lettura melanconica e articolata. Fatto di salti temporali, di citazione colta, di materia e cromia vigorosa. Da leggere in ordine sparso, senza una logica necessariamente cronologica. Solo il dialogo interiore che ci suggerisce può essere la  nostra guida. Senza fine”.   Le opere contenuto nel catalogo sono state suddivise in quattro gruppi. “Come to light”, “Ritmi vitali”. “Impermanenza”, “Ritratti” e “Disegni”. Nata a Latina nel 1976, Emanuela Del Vescovo si diploma al liceo artistico di Latina e all’Accademia di Belle arti di Roma con il massimo dei voti. Durante gli anni del Liceo copia dal vero l’arte antica nei musei e nelle piazze di Roma grazie al maestro Osvaldo Martufi. In Accademia è allieva di Antonio D’Acchille e di Bruno D’Arcevia tra i fondatori della “Nuova maniera”, teorizzata dal critico d’arte Giuseppe Gatt. Il linguaggio classico acquisito negli anni della formazione diventa strumento per rielaborare visioni intime e oniriche in composizioni pittoriche originali ed espressive, Lavora con varie tecniche ma predilige la pittura ad olio. Espone le sue opere in mostre personali e collettive sul territorio nazionale e internazionale, partecipa e viene premiata a vari concorsi d’arte. Rientra nella rosa dei finalisti del prestigioso concorso di arte figurativa Mod Portrait nel 2022, la cui esposizione si è tenuta al MEAM di Barcellona. Sempre nel 2022 crea alcune illustrazioni per il libro di poesie Santi subito di Antonio Veneziani. Attualmente tiene corsi di pittura a Latina nel suo laboratorio d’arte. 

Nella foto Emanuela Del Vescovo

 

Pubblicato in Eventi Culturali
Lunedì, 12 Febbraio 2024 12:41

Maenza, un Carnevale Plastic Free!

 

Grande successo per il festival del carnevale di Maenza, un evento nato negli anni 70 da un’idea di Padre Fastella e che ancora oggi viene riproposto nel piccolo comune lepino!Una gara canora per bambine e bambini con tanto di coro live sotto la cura del Maestro Ilario Polidoro, musica e una giuria di esperti per decretare una classifica e la canzone vincitrice. La 37' edizione si è svolta sabato 10 febbraio curata interamente dal comitato il Coriandolo d’Oro e dalla Presidente Michela Polidoro in collaborazione con l’ente comunale, la Parrocchia e l’associazione Plastic free: i due referenti Gianfranco Iagnocco ed Eleonora Rossi hanno contribuito all’evento donando ad ogni bambino dei semini da poter spargere al posto dei classici coriandoli; un’iniziativa green per celebrare la conferma anche per il 2024 di Maenza comune Plastic Free!

Per Gianfranco Iagnocco ”... quest’anno al posto dei coriandoli lanceremo tanti semini che daranno vita a nuove vite, spero che altri comuni possano sempre più avvicinarsi ad un’idea e alla pratica di vivere un mondo diverso, libero dalla plastica e dalle superficialità, riscoprendo l’importanza della natura. Il giorno dopo il nostro evento ho ricevuto tanti messaggi e foto di chi piantava i semini o addirittura chi ha realizzato dei coriandoli con le foglie cadute degli alberi”.

Per il sindaco Claudio Sperduti "... questo come tanti eventi sono la storia del nostro paese e noi qui riuniti stiamo creando un qualcosa, stiamo facendo comunità, una connessione tra varie generazioni che ci porta essere una comunità viva e orgogliosa!”

Pubblicato in Attualità