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Tredici racconti, il cui protagonista è sempre lo stesso: Flavio. Ecco perché “Il sapore dei ricordi” di Roberto Campagna (Edizioni del Roveto) potrebbe essere considerato anche un romanzo e gli stessi racconti i suoi capitoli. Ma non lo è. Per farlo diventare tale, Campagna avrebbe dovuto cambiare la tecnica narrativa. Certo, non avrebbe avuto problemi, ma ha scelto un’altra strada per raccontare alcuni aspetti della vita di Flavio. E lo ha fatto per dare maggiore forza alle storie narrate. A differenza del romanzo che ha una trama orizzontale, quella del racconto è verticale, va diritta alla mettendo , senza altre divagazioni letterarie. Da precisare però che la trama di questi tredici racconti, come un per l’appunto romanzo, è di tipo orizzontale perché contengono sconfinamenti, personaggi secondari, sottotrame  e fatti estranei alla stessa storia principale, che l’autore comunque è capace di intrecciare   con una certa abilità. Ogni racconto gira intorno a un piatto o a un prodotto tipico, il cui sapore è impresso nella memoria di Flavio. Da qui il titolo dello stesso libro. La letteratura popolare e in particolar modo il racconto orale, in questo libro, si coniugano insieme in uno squisito pamphlet di ricordi pseudo autobiografici. Campagna, giornalista e sociologo, è un vero scrittore “popolare”, se con popolare si intende il lascito che la memoria imprime nella tradizione del saper narrare, con ironia e arguzia, episodi cruciali, in grado di sintetizzare una comunità e le sue tradizioni, i suoi sapori tipici e trasformarli in emozioni viventi, immortali. I luoghi dei racconti di Campagna sono alcuni paesi dell’Agro Pontino, alcune zone della provincia di Roma e delle Marche, che tracciano l’anima e cristallizzano gli stessi ricordi, tra favola e cruda realtà, come ne “La strada” di Federico Fellini. Perché “Il sapore dei ricordi” è un libro pseudo autobiografico? Perché Flavio, il protagonista, è il riflesso nostalgico dello stesso autore: è infatti negli occhi di Flavio che Campagna ripercorre luoghi, fatti e sapori passati, forse scomparsi o in via di sparizione, ma indelebili nel suo palato. I ricordi sono fatti di odori e gusti sopiti nel tempo e Campagna, con la sua verve narrativa frizzante e ironica – l’autore ha la capacità di scrivere una lingua corrente, colloquiale, senza risultare volgare – impasta le sue storie, usando lo stesso timbro scanzonato di un Balzac e lo fa trasportando il lettore nel suo mondo di nostalgiche disillusioni politiche, di scorribande canagliesche, di scherzi e alambicchi giovanili, di ripicche e fughe e amorazzi scollacciati. Scrive nel racconto “La ricomparsa della gassosa”: “Senza pensarci su Carmine mette giù il tre. Ma Flavio aveva proprio l’asso. Lo tira sbattendo il pugno sul tavolo e la gassosa che sorseggiava finisce su un braccio e sulle gambe di Gina. Belle gambe che Gina metteva in mostra indossando sempre e solo minigonne. Aveva quindici anni. Piccolina, con i capelli lunghi e neri e una quarta di seno. Più di una volta Flavio ci aveva fatto un pensierino sopra. Ma era la ragazza di un suo amico! (…) E con il lembo della maglietta che indossava, le asciugò il braccio e le gambe. Restò fulminato da quel contatto, come se avesse toccato un filo scoperto dell’alta tensione. Fu così che il suo pensierino si trasformò in chiodo fisso. Ma Gina era una ragazza a modo. Sfrontata solo nell’abbigliamento, ma timida, di sani principi, innamorata persa di Carmine. Ci mise quasi un anno Flavio per farla capitolare”. Leggendo dunque “Il sapore dei ricordi” non si può non pensare a una tenerezza antica – ma come fa la tenerezza a non essere anche gioia rabbiosa per un tempo ormai perduto? – e soprattutto a una operazione di recupero sociale e culturale, a un “amarcord” che vuole farsi scatola magica, scrigno di ricordi, perché il vero miracolo dell’uomo è sapere di appartenere ad un luogo e di portarselo sempre dentro.

 

Nella foto Roberto Campagna

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"Ho già protocollato la mie dimissioni dal gruppo consiliare di Identità setina. Esco dal movimento perché ormai non mi riconosco più nella linea intrapresa da Identità Setina. Non è più un movimento autonomo e indipendente e di civico resta solo il nome. Resto in maggioranza perché devo onorare il mandato che mi hanno dato i miei elettori, ed è proprio per questo che non intendo tradirli. Siamo nati come lista civica indipendente mentre oggi si è andati a elemosinare voti e a fare alleanze con un partito che non ha nulla a che fare con la mia storia politica”.  Il consigliere comunale Gianluca Calvano lascia così il gruppo ed il movimento di Identità Setina, ormai diventato un'appendice di Forza Italia. Calvano, non ci sta e con questo passaggio, seppur doloroso, vuole mandare un segnale al sindaco Lucidi, ultimamente deciso a cambiare rotta e a trasformare la sua maggioranza in qualcosa di diverso rispetto al progetto civico originario. La goccia che ha fatto traboccare il vaso le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Latina, dove quasi tutta la maggioranza ha sostenuto Forza Italia che vedeva il consigliere comunale Pasquale Casalini in lista. Calvano non è l'unico in maggioranza a non aver digerito la svolta del gruppo Identità Setina, ormai snaturata; ci saranno altri scossoni e altri segnali che già da oggi pomeriggio verranno inviati al primo cittadino affinché si rimetta sui binari del civismo, l'unico progetto votato dai cittadini. Calvano in aula resterà indipendente.

 

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Il coordinatore locale del circolo Fratelli d'Italia di Sezze, Mario Sagnelli, mette i puntini sull i relativamente alla fuoriuscita dal gruppo Fdi del consigliere comunale eletto nella lista Orlando Quattrini. "Desidero prendere una posizione chiara e trasparente al riguardo - afferema Sagnelli - È innegabile che questa decisione abbia generato molte discussioni nel contesto politico locale, e sento il dovere di chiarire alcuni punti fondamentali. In primo luogo, è importante sottolineare che il Consigliere Quattrini ha preso questa decisione in modo autonomo, senza alcun confronto con il direttivo del partito o con gli elettori che lo avevano eletto e sostenuto come nostro rappresentante. Tale mancanza di dialogo è stata deludente e non in linea con i principi democratici che difendiamo. Questa situazione ci ricorda un principio fondamentale della politica: nulla è per sempre. La dinamicità e la mutevolezza sono parte integrante della nostra realtà politica, e dobbiamo adattarci di conseguenza. Tuttavia, è fondamentale mantenere un dialogo aperto e rispettoso, specialmente nei momenti di difficoltà. Per rassicurare i nostri sostenitori e mantenere salda l'unità del partito, ci siamo riuniti come Direttivo per valutare la situazione. Dalla riunione, siamo usciti più forti e coesi di prima, ma resta aperta la questione delle giustificazioni politiche del Consigliere Quattrini, il quale, fino ad oggi, si è dimostrato irraggiungibile e poco propenso al dialogo. Dal mio punto di vista politico, non mi reputo uno sprovveduto. Era evidente da un po' che il Consigliere Quattrini stesse valutando alternative e non si sentisse più coinvolto nel progetto del nostro partito. Le decisioni all'interno del nostro gruppo vengono prese collettivamente e devono essere sostenute da tutti i membri. Chi decide di agire in modo unilaterale e non condiviso  - aggiuge - non rispetta questi principi e dovrà affrontare le conseguenze delle proprie azioni. Mi rammarica profondamente il modo in cui sono state presentate le dimissioni del Consigliere Quattrini. Mi aspettavo almeno un confronto chiarificatore anziché una fuga notturna". Per FdI resta "essenziale mantenere un dialogo aperto e rispettoso, anche quando ci troviamo di fronte a divergenze di opinione, esiste la necessità di rispettare i principi democratici all'interno del nostro gruppo".  Per Sagnelli comunque "certi comportamenti non saranno più tollerati. Come ex atleta, sottolineo l'importanza di affrontare le vittorie e le sconfitte insieme, come un vero team. Non posso negare che questa situazione mi rammarichi, ma sono fiducioso che il nostro gruppo sia composto da individui capaci che sapranno affrontare questa sfida con determinazione e resilienza. È importante cogliere il lato positivo e politico di questa vicenda, continuando a lavorare per il bene della nostra comunità. Personalmente, auguro al Consigliere dimissionario una buona vita, ma come politico spero che la sua decisione sia stata presa con saggezza e lungimiranza. Restiamo in attesa di una sua eventuale giustificazione politica, seppur attualmente poco probabile. Ad oggi, assistiamo, infatti, ad una totale assenza della politica nel nostro paese che, a mio modesto parere, stiamo cercando di colmare come partito di Fratelli d’Italia, idea condivisa con lo stesso consigliere e che non vedo con quale altra compagine politica locale possa oggi coltivare. Fratelli d'Italia a Sezze è stato, è e sarà un pilastro della politica locale. Avanti tutti, patrioti!"

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