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Venerdì, 10 Ottobre 2025 20:41

Piazze piene e urne vuote

 

Ancora una volta assistiamo alla elezione di una Regione importante come la Calabria con un’affluenza al di sotto del 43% degli aventi diritto al voto. Abbiamo visto in questi giorni migliaia e migliaia di persone e giovani  “che pur non avendo un padre politico” hanno manifestato per solidarizzare per la flotilla e la Palestina sulla situazione di Gaza, un movimento spontaneo non solo italiano ma di tutto il mondo, dove questi giovani hanno voluto dare un forte messaggio alla politica che non riesce ad intercettare il loro voto, tant’è che manifestano riempiendo le piazze ma non partecipano al voto, perché non credono in questo tipo di politica più volte denunciato: disillusi da Grillo, a cui avevano fortemente creduto.

Attenzione... questo è un movimento mondiale contro tutti i governanti mondiali, che oggi parlano soltanto di armamenti e prevaricazioni e la rimessa in discussione di 80 anni di pace e di diritti internazionali. In sostanza si sta costruendo un mondo a rovescio dove viene cancellato il diritto internazionale, gli organismi bilaterali e il mondo si appiattisce sulle politiche espansionistiche di “Trump il pacificatore”: è assurdo! La libertà e la pace è un bene prezioso.

Si vuole costruire un mondo militarizzato e il messaggio di queste manifestazioni , che la politica , non riesce a comprendere, è che i giovani non vogliono guerre ma vogliono pace fratellanza e solidarietà tra i popoli e ripudiano questa politica dove addirittura nel parlamento italiano la questione morale quotidianamente viene calpestata a suon di votazioni a maggioranza sostituendosi al potere giudiziario.

Ecco perché le elezioni ci dicono che vanno a votare gli apparati di partito con alcuni amici o fans e non coloro che hanno riempito le piazze ( tantissimi giovani ). Tra la protesta e le urne il divario si allarga. La sinistra riempie le strade ma non le schede. E il centro non trova rappresentanza.

Questa fotografia - che riguarda l’Italia e non solo - ci aiuta ad inquadrare i problemi strutturali che attraversano oggi i sistemi democratici. Problemi che spingono a parlare non solo di una democrazia “post” , ma di una democrazia iper populista, fragile e continuamente esposta alla pressione degli interessi economici dominanti.

Troppa confusione tra i diritti civili e sociali, fino alla cronica assenza di un progetto alternativo di governo, una opposizione che vive alla giornata, aggrappata a un residuo di potere in vista della prossima tornata elettorale: manca il coraggio di essere diversi, diversi in senso etico, in un tempo in cui la morale è ormai considerata un optional.

Credo che la politica se vuole la P maiuscola deve riflettere (in particolare il centro sinistra); il centro sinistra non riesce a dire concretamente che cosa vuole fare. Per esempio: non basta dire voglio una sanità e una scuola universale per tutti, ma poi non dice come; la destra è chiara…il suo obiettivo è quello di privatizzare … il centro sinistra è in grado di proporre un progetto alternativo? Non basta dire pubblico quale è la proposta. E’ in grado di dire che la sanità regionale è un fallimento e che i 21 centri di spesa a livello regionale è un lusso che non possiamo permetterci perché è fonte di clientele politiche sprechi e costi elevati ( 850 miliardi ) e deficit pubblico, che quindi va rivisto l’applicazione dell’articolo V, (che determina i finanziamenti ai 21 centri di spesa) e riportare le regioni a ruolo di programmazione e spostare le risorse a livello territoriale e dare ruolo agli enti locali?

Questa è la vera autonomia e la condizione per rilanciare le istituzioni e riportare la sanità come la scuola, unica e universale per tutti, così come prevede la costituzione e non l’autonomia differenziata regionale che determinerà ulteriormente il divario tra nord e sud e si farà scempio dei servizi; aumenteranno i costi, l’inflazione e la spesa pubblica, perché i “ LEP “ i livelli essenziali di prestazioni per bilanciare le disparità tra regioni avranno un costo non sostenibile e il cittadino sarà sempre più costretto a migrare in altre regioni a pagamento per curarsi e una scuola pubblica sempre più povera e inefficiente dove il privato ingrassa perché non sarà più integrativo , ma sostitutivo .

Ecco, questi giovani e questo movimento spontaneo che oggi manifestano nelle piazze, ci dicono che è in atto una trasformazione delle società, “oggi si chiude un ciclo”, possono realmente cambiare la situazione politica e sociale italiana e mondiale. La politica ascolti questi giovani e dia loro un ruolo e una paternità, il dissenso non va criminalizzato ma capito, esso è il sale della democrazia, non si può fare finta di non vedere.

Pubblicato in L'Approfondimento

 

Il portavoce del comitato Acqua Pubblica di Sezze Paolo Di Capua sta affiggendo per la città un avviso rivolto agli utenti del servizio idrico. Di Capua invita gli utenti a tutelare il proprio contatore contro gli operatori che stanno intervenendo per ridurre il flusso idrico.

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Ecco l'avviso:

Nel nostro paese gira una squadra di Acqualatina per agire sul contatore a ridurre il flusso agli utenti che hanno avuto difficoltà oggettiva a pagare la fattura (insoluta) e agli utenti che hanno pagato ma si sono riprese le somme delle cosiddette Partite Pregresse (2015/2020) e/o della Depurazione.

INVITIAMO

- Gli utenti che hanno il contatore nella cassetta in strada (fuori dalla casa e proprietà) a PROTEGGERLO con CATENA e LUCCHETTO. Il cappellotto deve essere libero per la lettura.

-  Gli utenti che hanno il contatore nella propria proprietà ma è accessibile, a PROTEGGERLO con CATENA e LUCCHETTO come in foto qui sopra. Il cappellotto deve essere libero per la lettura.

- Gli utenti che hanno il contatore dentro casa sono intoccabili, necessitano del vostro consenso per un eventuale intervento.

AFFRETTATEVI, TUTELATE IL CONTATORE, DORMIRETE SOGNI TRANQUILLI 

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