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Sabato, 10 Maggio 2025 21:14

Per amore di Israele non tacerò

 

 

Benjamin Netanyahu sta assassinando Israele, ne sta smantellando in maniera sistematica le basi democratiche, i principi essenziali che intessono l’architettura dello Stato, a cominciare dal rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, che hanno ispirato i suoi padri fondatori e che lo hanno contraddistinto da sempre rispetto a tanti altri stati del Medio Oriente e non solo. Al termine di questo processo lo Stato di Israele, che tanti hanno amato ed amano, che personalmente ho amato ed amo, rischia di non esistere più, di essere sostituito da qualcosa di altro e di diverso, assai distante da una autentica e solida democrazia liberale.  
 
La reazione legittima al terribile progrom perpetrato il 7 ottobre dai terroristi di Hamas contro uomini, donne, anziani e bambini israeliani, con l’uccisione in modo barbaro di persone indifese e la presa di ostaggi, ha superato da tempo i limiti della legittima difesa e si è trasformata in una guerra totale contro la popolazione di Gaza, i civili inermi privati dei beni essenziali per la propria sopravvivenza, del cibo, dell’acqua e dell’assistenza sanitaria, costretti a fuggire da un capo all’altro di un territorio piccolissimo per trovare scampo dai miliziani di Hamas e dalle bombe israeliane che non risparmiano gli ospedali e i luoghi di culto, con la giustificazione che i terroristi si annidano proprio in queste strutture e se ne fanno scudo.
 
Migliaia di vite da una parte sono state distrutte in nome del fanatismo terrorista, della logica della guerra, della folle volontà di Hamas e dei suoi alleati internazionali, a cominciare dall’Iran, di perseguire la cancellazione dello Stato di Israele e dall’altra dall’abnorme rappresaglia israeliana, finalizzata a portare a termine il progetto folle di Benjamin Netanyahu e del suo governo, ispirato e condizionato da un manipolo di estremisti religiosi e da gruppi di destra fascistoide, di tornare ad occupare Gaza in maniera stabile e permanente, procedendo alla deportazione della popolazione palestinese e alla sua collocazione altrove, fuori dai territori su cui dovrebbe sorgere, secondo le risoluzioni dell’ONU, lo Stato di Palestina e ovviamente da quelli di Israele.
 
Il piano, annunciato a grandi linee e del quale manca soltanto la definizione dei dettagli operativi, mette rischio la vita dei numerosi ostaggi ancora nelle mani dei terroristi di Hamas, ma evidentemente si tratta di un dettaglio irrilevante e le vite delle persone sono da ritenersi sacrificabili sull’altare degli interessi di alcuni. L’obiettivo, dopo averla spianata e aver sottoposto migliaia e migliaia di civili a prove inenarrabili, è di fare di Gaza un luogo libero dalla presenza ingombrante e sgradita dei palestinesi e di lasciare campo libero ai coloni, che rappresentano le colonne portanti della maggioranza di ultradestra del governo israeliano.
 
Benjamin Netanyahu sta garantendo in questo modo al suo Paese decenni di guerra. Soprattutto siamo di fronte alla negazione della possibilità di pensare ad una qualche forma di convivenza che prescinda dal controllo militare israeliano sulla popolazione palestinese, che continuerà ad accumulare frustrazione ed odio, brodo di coltura ideale per gli estremisti di oggi, per quelli che verranno nei prossimi anni e per quanti mirano a reclutare martiri da far immolare contro il popolo israeliano.       
 
A Gaza, in questi mesi, si è consumato un orrore senza fine e se ne prospetta uno ancora più grande, mentre le cancellerie dei paesi democratici, dell’Europa e dell’intero Occidente tacciono, si voltano dall’altra parte, fanno finta di non vedere e non sapere, e quanti hanno l’ardire e il coraggio di manifestare il proprio dissenso e di condannare quanto sta avvenendo in nome di un disegno folle e disumano si cerca in tutti i modi di metterli a tacere, lanciando contro di loro l’anatema dell’antisemitismo e del pregiudizio antiisraeliano.
 
Ha ragione Liliana Segre quando afferma di provare uno sconforto che rasenta la disperazione di fronte a quanto sta accadendo a Gaza. “Vedo due popoli, quello israeliano e quello palestinese, in trappola, incapaci di liberarsi di una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda……. Aggrava la situazione il fatto che entrambi siano guidati dalle componenti peggiori delle rispettive classi dirigenti, tanto che per lungo tempo hanno dato, molto cinicamente, l’impressione di avere bisogno l’uno dell’altra per restare in piedi…… Senza con questo confondere un esecutivo democraticamente eletto con un gruppo terroristico, sento una profonda repulsione verso il governo di Benjamin Netanyahu e verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele…. È chiaro che, dopo un trauma come quello del 7 ottobre, qualunque governo israeliano avrebbe reagito con durezza. Ma la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili e non è stata condotta secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale che dovrebbero guidare Israele”.
 
Parole lucide e coraggiose da sottoscrivere senza se e senza ma.
Pubblicato in Riflessioni

 

 

Si terrà domani, domenica 11 maggio, presso il Palasport di Cisterna il quarto memorial Linda Grassucci, la campionessa di karate scomparsa prematuramente nel 2019 all’età di 40 anni. Una grande atleta, una grande donna, un'amica indimenticabile per la sua eredità nella disciplina e nell’impegno sportivo e per quel ci ha lasciato umanamente. Il trofeo interregionale Linda Grassucci è organizzato dallo Csen e da Setia Karate Grassucci. SI prevedono migliaia di presenze di pubblico anche perché gli ufficiali di gara e gli atleti provengono da tutta l’Italia, a partire dalla Campania, Lazio, Marche e Toscana. Gli organizzatori ringraziano lo Csen Nazionale, il vice presidente e consigliere del Coni Piralli, il Comune di Cisterna per l’ospitalità e gli sponsor ufficiali Enoteca La Botte, Pizzeria La Livella e Anna Rose Gschwändler.

Il Memorial Linda Grassucci è entrato nel cuore e nel circuito dei grandi tornei interregionali prestigiosi. Anche lo scorso anno è stato per tutti un grande evento di altissimo livello, così come dal suo esordio nel 2022, anno in cui venne svolto a Sezze presso il Tensostatico di via Roccagorga intitolato nel 2020 dall’allora amministrazione comunale proprio alla campionessa setina. Insomma un evento con lo sport, con la disciplina del karate e con il ricordo a cui non si può mancare.

Pubblicato in Sport

 

 

Nella mattinata di venerdì 9 maggio 2025, presso l'aula magna del plesso centrale dell'istituto IC Sezze-Bassiano, si è tenuta una breve cerimonia per l'intitolazione della sala lettura in memoria di Vanessa Italiani, una studentessa dell'istituto venuta a mancare prematuramente lo scorso anno. Vanessa non ha potuto concludere l'anno scolastico con l'esame di Stato ma l'I.C. Pacifici Sezze-Bassiano, riconoscendo il suo forte impegno, ha consegnato alla famiglia un attestato di merito.

La famiglia di Vanessa è stata accolta dal Dirigente scolastico dott.ssa Fiorella De Rossi, dal prof. Francesco Leggeri e da tutto il personale del nostro istituto. La prof.ssa Margherita Baratta ha poi guidato tutti i presenti in un percorso, illustrando i lavori artistici realizzati da Vanessa.

Arrivati in aula magna, accompagnati dal sottofondo musicale a cura della prof.ssa Ilenia La Manna e del prof. Marco Tasciotti, si sono susseguiti gli interventi del Dirigente scolastico dott.ssa Fiorella De Rossi, del Sindaco di Sezze dott. Lidano Lucidi, del prof. Francesco Leggeri, del Presidente del Consiglio di Istituto dott. Remo Grenga  e dei compagni di classe di Vanessa, i ragazzi della 3F. 

Sono poi intervenuti i genitori di Vanessa i quali hanno letto una lettera e hanno presentato un video. Il Dirigente scolastico ha consegnato l'attestato di merito alla famiglia di Vanessa prima di recarsi in sala lettura. E' stato poi il momento dell'intitolazione della sala lettura dell'istituto a Vanessa, alla quale sono stati donati dei fiori da parte del personale dell'istituto.

 

 

Pubblicato in Attualità