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Il sindaco di sezze, a seguito dello scandalo del cimitero, pur non essendo né indagato né arrestato, si è dimesso per ragioni di buon senso e di rispetto dei consiglieri comunali dimissionari. Un gesto di rispetto istituzionale e di opportunità politica. È arrivato il Commissario prefettizio che deve governare la città, per l'ordinaria amministrazione, fino alle prossime elezioni che quasi certamente si terranno nel prossimo autunno. Una brutta storia, una ferita che rimarrà aperta per tanto tempo. Non è la prima volta che questo accade, ma quando succede tutta la città ne soffre e resta stordita. Ai sensi della legge elettorale in vigore (l. 81/1993) con le dimissioni del sindaco viene sciolto automaticamente l’intero Consiglio Comunale. Allora, per non restare in balia della ingovernabilità e dell'assalto dei denigratori e dei disfattisti, bisogna voltare pagina, subito. Occorre una svolta morale e amministrativa e generazionale. È un dovere democratico dei partiti fare chiarezza su quanto è avvenuto e ravvivare e rianimare la partecipazione e il consenso dei cittadini elettori. Nella Sinistra, e principalmente nel PD, è prevista, per Statuto, la possibilità di ricorrere alle primarie, e cioè alla consultazione di tutti i cittadini elettori, per individuare e proporre il candidato sindaco. Sebbene io non sia particolarmente entusiasta, le primarie sono tuttora l’unico strumento democratico, ereditato dai paesi anglosassoni, per garantire le candidature delle persone più popolari e capaci di governare le città o gli Stati. L'alternativa sarebbe una scelta nelle stanze del potere, dettata da interessi eterogenei, di tipo economico o personale. Bisogna far presto, prima dell'estate, per evitare un ulteriore allontanamento e logoramento della popolazione, una palude melmosa nella quale sguazzerebbero a piacere i soliti sciacalli e avventurieri, capaci soltanto di gettare fango e fare di ogni erba un fascio. È ciò che sta accadendo, infatti, sotto sotto, in questo clima incerto e melmoso, da parte di coloro che non hanno altro interesse che la confusione e il caos. Ma gli sputi ricadono in faccia a chi sputa. Si deve ripartire dal programma e dalla coalizione di Centrosinistra. Ci sono in città, per nostra fortuna, molti movimenti e associazioni che si richiamano ai valori della democrazia e del riformismo. Un punto di riferimento importante, un patrimonio prezioso, considerato il lento declino della vita dei partiti, anche a causa del lockdown. Un confronto costruttivo con tutti loro, basato su alcuni valori inderogabili e irrinunciabili, quali la legalità, la riconversione ecologica e la solidarietà, ma soprattutto sui princìpi scritti nella nostra Costituzione democratica e sull'antifascismo.  Non tutte le associazioni e i movimenti politici e civici, in verità, sono uguali. La storia recente e passata parla chiaro e non ci possono essere spazi per azioni trasformistiche e populiste. Esiste sempre una Destra e una Sinistra! Sarebbe auspicabile che dalla nascente Coalizione democratica si individuasse un candidato sindaco unitario, rispondente alle esigenze di tutti i soggetti contraenti. Nel caso contrario, ciascuno seguirà la strada più coerente con la propria esperienze e aspettative. In ogni caso, a mio modesto parere, il PD si dovrà cimentare con le primarie, con l'augurio che chiunque lo desidera, e soprattutto le persone più autorevoli e stimate, partecipi alla consultazione. La spinta dal basso è sempre la più fedele interprete del cambiamento, della svolta tanto auspicata e improcrastinabile, dei bisogni della città e dei valori di un nuovo Centrosinistra rispondente ai bisogni della città al suo sviluppo sociale ed economico.

Pubblicato in La Terza Pagina