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Sempre più pericolose sono le condizioni dell’antichissima chiesa Santa Paresceve di Sezze, situata a Porta Pascibella in pieno centro, a ridosso delle cinta muraria poligonale. La piccola ma bella chiesa ad una sola navata costruita nell'XI secolo con il diffondersi del culto della santa romana Parasceve, chiusa dagli anni Settanta, è praticamente un rudere che sta cadendo sotto gli occhi dei fedeli. Il tetto sta crollando e una serie di lesioni perimetrali sono presenti in tutta la struttura. Dieci anni fa, nel 2009, la Regione Lazio guidata dal governatore Marrazzo stanziò un finanziamento di 150 mila euro per lavori di restauro ma l’allora amministrazione comunale, dopo aver appaltato i lavori, si rese conto di non esserne il proprietario, cosa che fece perdere il finanziamento nonostante il Comune tentò poi la carta di un accordo con la Parrocchia di Santa Lucia per l’utilizzo gratuito dell’immobile. Recentemente sembra che il Ministero per i beni e le attività culturali abbia stanziato ingenti somme (500 mila euro) per il recupero dell’immobile ma non è dato sapere quando si potrà intervenire sulla struttura. Nel frattempo l’amministrazione comunale dovrebbe mettere in sicurezza la chiesa, salvaguardando l’incolumità dei cittadini e dovrebbe sollecitare la diocesi affinché venga nel più breve tempo possibile riqualificata perché bene architettonico e patrimonio legato alla comunità e alla storia di Sezze.

Pubblicato in In Evidenza

Sono sempre più serie le condizioni di pericolosità della Chiesa di San Bartolomeo di Sezze, edificio del XII secolo adiacente l'ospedale San Carlo. Il tetto della chiesa è praticamente crollato ed i muri perimetrali e la facciata presentano delle serie lesioni come da vari sopralluoghi tecnici comunali. Per impedire l'accesso alla struttura solo una rete metallica divelta e niente altro. Nei mesi scorsi la tela raffigurante il "Martirio di San Bartolomeo" all'interno della navata è stata messa in salvo dalle piogge, grazie all'intervento dei vigili del fuoco di Latina sotto la supervisione della Prefettura di Latina e del Mibact. Da allora la situazione del tetto è ulteriormente peggiorata ed alto ora è il rischio che la struttura possa cedere anche nei muri laterali. Ultimamente in consiglio comunale, in occasione di uno dei tanti question time, la pericolosità della Chiesa è stata posta all'ordine del giorno. L'assessore al patrimonio del Comune di Sezze, Pietro Ceccano, si è limitato a rispondete che la struttura, stando alle carte, è di proprietà del Fec (Fondo edifici di Culto), un fondo di proprietà del Ministero dell’Interno, nel cui consiglio di amministrazione ci sono delegati CEI. Un'informazione questa arcinota e inutile a risolvere il rischio di crollo della chiesa. Nella parole del delegato del sindaco nessuna parola in più. Insomma se la struttura è di altra proprietà il Comune di Sezze non può e non deve intervenire? Eppure la chiesa ricade in territorio comunale ed il pericolo che possa crollare è reale. Non servono atteggiamenti pilateschi, l'amministrazione comunale ha il dovere di sollecitare e di pretendere che i responsabili della struttura intervengano per mettere in sicurezza la Chiesa, in attesa dei fondi (se ne parla da anni) per la riqualificazione della stessa. La chiesa, nota anche come chiesa di Sant'Antonio, è attigua all'ex convento, oggi parte integrante del nosocomio setino e si trova in una posizione centrale e nelle immediate vicinanze della scuola media De Magistris. Il luogo ogni mattina è frequentato da centinaia di alunni dell'istituto e dai tanti pazienti che si recano presso la Casa della Salute di Sezze. Cosa dobbiamo attendere?

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