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E’ un dato allarmante quello registrato negli ultimi anni circa l’uso scorretto del cellulare da parte dei minori. Il fatto si aggrava ancora di più se si pensa ai bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni. Secondo una indagine effettuata tra bambini del nostro territorio, in classi di quarta elementare, su 28 alunni solo 2 non  possiedono un cellulare con scheda. La maggior parte fa uso costante di esso attraverso accesso a internet e diverse applicazioni. Tra quelle più conosciute whatsapp e youtube: i bambini oggi ne sono abili gestori attraverso un nuovo linguaggio di comunicazione. Su whatsapp  impazzano ad esempio gruppi tra minori: vere e proprie chat in cui attraverso note vocali, selfie, video si bisticcia e poi si fa pace, ci si confessa, si dettano i compiti e ci si organizza per uscire. Lo strumento ,spesso, sfugge al controllo anche del più attento genitore che sottovaluta il pericolo di un utilizzo errato del telefono. Una vera e propria finestra su un mondo sconosciuto dove il bambino può smarrirsi. Youtube, piattaforma web fondata nel 2005 consente, invece, la condivisione in rete di video anche amatoriali, dove le giovani “Youtubers”  approdano  da brave e provette registe immortalando la loro quotidianità.  Davanti ad un telefonino si presentano con poche e spicce parole; riprendono le loro abilita’ manuali con lo slime (sostanza gelatinosa)spiegandone la consistenza e gli ingredienti; confessano le loro emozioni, le loro noie ed i loro sogni. Inutile scrivere più su un diario segreto, ben custodito con un lucchetto. Il desiderio, oggi, attraverso i social, è quello di mettere tutto in vetrina, anche davanti a sconosciuti ma col solo scopo di piacere di più agli altri prima che a stessi attraverso un numero sempre crescente di like e iscritti sul canale. Tutto questo è molto triste e soprattutto pericoloso.  Il parere di alcuni esperti della SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale) come  la dott.ssa Sapia ed il dott. Di Mauro è espresso con toni molto duri, invitando i genitori a far giocare i propri figli di più all’aria aperta, evitando di affidare un telefono in mano al proprio bambino, per il solo gusto di tranquillizzarlo. Tutto ciò può comportare gravi danni fisici e psichici, come mancanza di concentrazione e apprendimento e tendenza all’isolamento. Ci sarà, dunque, una tendenza involutiva dell’essere umano da sociale a asociale?

Pubblicato in Attualità