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«Gratitude is one of the most neglected emotions and one of the most underestimated of the virtues» (The Psychology of Gratitude – Robert C. Salomon, 2004).

Questa è l’introduzione di uno dei più importanti manuali sul valore psicologico della gratitudine. Tradotto in italiano: «La gratitudine è una delle emozioni più trascurate e una delle virtù più sottovalutate». Emozioni e virtù sono qualcosa strettamente legato all’animo delle persone, le emozioni spesso sono scatenate da quello che osserviamo e vediamo accadere intorno a noi, o vicino a noi. La virtù è quella capacità di compiere al meglio un’azione particolare volta ad aggiungere valore alla nostra persona, un “modo perfetto d’essere”. Emozioni e virtù rappresentano quello che siamo e quello che proviamo rispetto a noi stessi, agli altri e alla vita. La gratitudine (dal latino grātus =favore, benevolenza, credito) presuppone un atteggiamento positivo verso un beneficio ricevuto e questo scatena una forte motivazione verso la reciprocità portandoci fuori da quella triste “economia dell’io”. La gratitudine rappresenta anche un grande atto di coraggio (Robert C. Salomon): il coraggio di riconoscere il proprio debito (verso gli altri, la vita, il contesto) e di porsi in una posizione di restituzione. La gratitudine è pure il raggiungimento di uno stato psicologico di equilibrio tra la tensione di sentirsi in debito e la proattività del dono. La gratitudine, come ogni virtù ed emozione, va allenata ogni giorno e quando si trasforma in esercizio quotidiano aumenta la resilienza psicologica oltre che al benessere mentale. Uno studioso (Lewis) ha affermato che la gratitudine è la via maestra verso la felicità umana. La gratitudine è anche quel test che ci fa comprendere la nostra bontà e quella degli altri e qui riporto una bellissima affermazione di Melanie Klein pioniera della psicanalisi infantile: “Il sentimento di gratitudine è una delle espressioni più evidenti della capacità di amare. La gratitudine è un fattore essenziale per stabilire il rapporto con l’oggetto buono e per poter apprezzare la bontà degli altri e la propria”. Concludo con qualche consiglio: guardate sempre le persone e le situazioni intorno a voi attraverso il “filtro della gratitudine”, solo in questo modo riuscirete ad apprezzare veramente il valore della vita e delle piccole cose che fanno di questo dono (la vita) un capolavoro da apprezzare. Esercitate la gratitudine sul posto di lavoro anche quando tutto sembra mettersi di traverso, apprezzate i vostri colleghi con i loro difetti ricordandoci che ne abbiamo anche noi. Se vi trovate in una posizione da leader dispensate “grazie” ad ogni incontro con i vostri collaboratori, anche dopo riunioni infuocate non concludete con un semplice e sterile buon lavoro ma con un bel GRAZIE che trasformerà il sentimento delle persone e aumenterà la motivazione a fare meglio. Ringraziate chi vi sta vicino e vi dà supporto e spesso vi sopporta! Ringraziate i vostri e le vostre compagne di vita, i vostri figli e i vostri amici, sono loro a tenervi in corsa nel viaggio della vita. Se potete, educate alla gratitudine.

Più sarete grati e più sarete felici.