Tutti i consiglieri comunali di maggioranza firmano un documento dopo le polemiche relative alla delibera per la realizzazione dell'impianto di compostaggio. Per i consiglieri comunali di Sezze, Luigi Rieti, Pasquale Casalini, Federica Pecorilli, Gianluca Calvano, Daniele Piccinella, Pietro Del Duca, Rosetta Zaccheo, Gianluca Lucidi, Federica Lama e Orlando Santoro si tratta solo di un primo passo, di un indirizzo verso un discorso più ampio.
Ecco il comunicato congiunto:
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Il clamore mediatico suscitato dalla decisione della giunta comunale di deliberare l’approvazione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto di compostaggio necessita di alcuni chiarimenti da parte della maggioranza consiliare a sostegno del sindaco Lidano Lucidi. Innanzitutto crediamo sia doveroso rassicurare i cittadini circa lo spirito con il quale si è deciso di affrontare questo tema. L’opportunità offerta dal Ministero della Transizione Ecologica di finanziare per intero l’opera ci ha spinto a presentare questa istanza, che non è affatto vincolante. Rispettiamo ed amiamo questo territorio, consapevoli delle sue criticità e non metteremmo in campo alcuna azione che possa arrecare danni alla collettività e soprattutto alle attività agricole che insistono sull’area dello scalo. Però sulla questione della gestione dei rifiuti non possiamo e non vogliamo più mettere la testa sotto la sabbia. Abbiamo una raccolta differenziata con percentuali ridicole, tra le più basse nell’intera provincia e spendiamo un patrimonio sullo smaltimento dell’immondizia. Questo non permette da una parte di avere una città pulita come vorremmo, dall’altra di avere tariffe sui rifiuti che non gravino pesantemente sulle tasche dei nostri concittadini e delle attività commerciali che insistono sul nostro territorio. Non consideriamo affatto il quartiere di Sezze scalo come “sacrificabile”, ma semplicemente non possiamo ignorare che il problema rifiuti continua a danneggiarci e ad impedire la crescita della città. Quello approvato in giunta è un atto di indirizzo, un primo passo verso un discorso più ampio che questa maggioranza intende affrontare nelle sedi competenti, commissioni consiliari e consiglio comunale, come prevedono le leggi della democrazia. Però il problema esiste e stonano gli atteggiamenti degli esponenti delle vecchie maggioranze consiliari che adesso criticano. Loro, Di Raimo in primis, non hanno mai seriamente ragionato del problema rifiuti, sebbene i dati non siano mai mancati nella loro disponibilità di amministratori. La differenziata è salita in maniera esigua per anni e non si è fatto altro che riempirsi la bocca con frasi sulla “tariffa puntuale”, senza aver mai la capacità di spiegare come arrivarci. Solo per lo smaltimento della frazione organica il Comune di Sezze spende 300mila euro l’anno. Una cifra spropositata che noi abbiamo l’obbligo di abbassare. Sosteniamo, in conclusione, lo spirito che ha spinto la giunta, nella sua piena autonomia, a fornire questo indirizzo politico, consapevoli che la questione è seria e non si risolve semplicemente con la richiesta di un finanziamento, ma con un’azione mirata e ragionata che dovrà coinvolgere tutti i componenti dell’amministrazione comunale di Sezze.
I consiglieri comunali
Luigi Rieti
Pasquale Casalini
Federica Pecorilli
Gianluca Calvano
Daniele Piccinella
Pietro Del Duca
Rosetta Zaccheo
Gianluca Lucidi
Federica Lama
Orlando Santoro
"È di dominio pubblico la delibera d’indirizzo politico votata dalla giunta dell'amministrazione setina, con lo studio di fattibilità che prevede la localizzare di un impianto di compostaggio in un’area a destinazione d’uso agricolo e a ridosso del centro abitato di Sezze Scalo. I dubbi che in molti si stanno ponendo sono legati sia all’aspetto delle “competenze” sulla scelta esercitata dalla Giunta, anziché dal Consiglio Comunale sia sulla mancata partecipazione da parte della città ad un processo decisionale così importante disattendendo la promessa fatta in campagna elettorale sul coinvolgimento degli abitanti di questo territorio". Rita Palombi di Sezze Bene Comune interviene sulla polemica esplosa all'indomani della delibera di Giunta sullo studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto di compostaggio a Sezze Scalo. L'ex consigliera comunale parla di scelta senza una logica. "Se volessimo analizzare il punto sulla visione strategica e di gestione territoriale, si potrebbe aggiungere un contributo, affermando che la scelta di collocare un impianto di compostaggio a ridosso della stazione ferroviaria e di un centro abitato, ingresso della città, non trova una logica di sviluppo sostenibile avendo omesso le conseguenze che graverebbero sulla qualità della vita degli abitanti del vicino centro. Il terreno individuato per la potenziale realizzazione dell’impianto di compostaggio in questione ricade nell’area dove, in un ottica virtuosa, andrebbe concepito un nodo intermodale di mobilità sostenibile con servizi a supporto di un piano di recupero urbano in cui rientra la valorizzazione del Monumento Naturale del Brivolco con le relative Orme di Dinosauro e il Contratto di Fiume Ufente allargato al Contratto di Costa Provinciale. Siamo indietro di 20 anni rispetto ai Paesi dove la mobilità dolce è diffusa in maniera capillare garantendo il giusto equilibrio tra ambiente e sociale. Ad oggi, non è dato sapere quali siano i progetti per sviluppare una mobilità sostenibile e come le scelte fatte in questo periodo plasmeranno la città in futuro, quando sarà obsoleto possedere macchine di proprietà privata". Per SBC, tornando alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti, "il primo fondamento giuridico dovrebbe concretizzarsi con l'istituzione dell'EGATO per meglio definire priorità e strategie Provinciali e permettere una pianificazione organica della raccolta differenziata, superando così le frammentate supremazie locali con decine di partecipate comunali che nella realtà contabile sono di fatto fallite. Successivamente - afferma ancora Palombi - si dovrebbero individuare il perimetro e le aree entro le quali riorganizzare il trattamento dei rifiuti, ottimizzando la differenziata così da trasformare lo scarto in risorsa". "La comunità setina è già abbondantemente provata dalla storia delle precedenti opere incompiute. Non dimentichiamo l’Anfiteatro e il milione e trecentomila euro da restituire alla Regione, il Mega Depuratore senza allaccio della zona Casali, la 156 dei Monti Lepini sulle Sorgenti delle Sardellane e via dicendo... Ancora una volta si rischia di fare scelte schizofreniche dettate dall’esigenza imperante “d’intercettare” il finanziamento di turno con il conseguente stravolgimento delle condizioni di vita dei cittadini. Un paese senza una visione di sviluppo del proprio territorio, con interventi spot, senza programmazione e regole certe sull’uso del suolo, rischia di continuare un percorso a ribasso senza poter sperare in un futuro migliore".
Un racconto tra realtà storica e finzione letteraria. Con il romanzo “La signora M” (Edizioni Croce di Roma), Maurizio Valtieri, scrittore di Nettuno, ripercorre alcuni momenti della vicenda esistenziale dello scrittore e drammaturgo Ercole Luigi Morselli (1882-1921), attraverso i ricordi della moglie Bianca, come recita il sottotitolo del libro. “Raccontare - scrive nella postfazione Walter Zidarič - la difficile vita di Morselli attraverso il filtro dei ricordi, dei deliri, delle sofferenze ma anche delle aspirazioni, dei sogni e delle gioie di colei che fu tutto per lui, un tutto indissociabile e cioè compagna, moglie, sorella, madre, musa ma anche infermiera, segretaria, agente artistica, non è un’agevole impresa”. Ma Valtieri ci è riuscito benissimo. Bianca Bertucci, vedova Morselli, nel 1925 si trova nel convento di San Giovanni Rotondo, dove ha deciso di ritirarsi insieme alla figlia Giuliana, dopo la morte del marito. Qui rievoca la sua vita insieme a Ercole Luigi, concentrandosi in special modo sugli anni 1905 e 1906, periodo in cui si sono conosciuti, innamorati e, infine, sposati. Lei promettente pianista romana, allieva del maestro Sgambati a Santa Cecilia, condividerà le sorti alterne del suo amato con ostinata abnegazione. Lui giovane intellettuale pesarese, elegante, avventuroso e pronto a conquistare il mondo, si avvicinerà più volte al successo e altrettante precipiterà nel fallimento artistico. Solo nel 1919, quando il suo Glauco trionfa al Teatro Argentina di Roma, verrà celebrato come nuovo astro nascente della drammaturgia italiana. Non avrà però il tempo di godersi la fama, poiché due anni dopo morirà di tubercolosi. Tuttavia, Bianca gli sopravvive a lungo conservando nella propria anima e nel proprio corpo le stigmate di un amore assoluto che la condurrà alle soglie della follia. “Ed è proprio di questo - precisa Walter Zidarič - che il libro di Maurizio Valtieri parla al lettore, facendolo penetrare con grande abilità narrativa nell’intimità della mente alterata di Bianca attraverso il lungo monologo interiore che ripercorre le varie fasi della sua esistenza nell’ombra di un marito ingombrante e pur sempre presente. Dando la parola a Bianca, permettendole cioè di raccontare la propria vicenda intima dall’interno, dal proprio punto di vista, Maurizio Valtieri - conclude Zidarič - ha saputo delineare in modo originale, convincente e, non da ultimo, rispettoso la traiettoria di un artista che merita senza alcun dubbio di essere riscoperto e rivalutato”. Da ricordare che Walter Zidarič, professore ordinario di Letteratura e Civiltà italiana presso l’Università di Nantes, è tra i maggiori esperti di Ercole Luigi Morselli del quale, tra il 2017 e il 2021, ha raccolto e curato in due volumi tutte le opere. Tornando al romanzo, si procede avanti e indietro nel tempo (il presente 1925 e gli anni ricordati), tra lucidi ricordi e deliri onirici. In esso, oltre ai protagonisti, si muovono personaggi di contorno realmente esistiti e non (da Marinetti a Pertini, da Butch Cassidy a Mussolini, oltre a re, papi e altri).
Maurizio Valtieri è docente presso il Pantheon Institute - Penn State University in Rome. Inizia a scrivere in qualità di autore teatrale. L’opera più significativa rappresentata è Solitudini, Luigi Tenco e Dalida, a Roma presso il Tetro Greco. Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo 120, nel 2013 il romanzo L’albero dei rosari, nel 2017 la raccolta di racconti Confini di pelle e nel 2019 il romanzo La conversione dell’arcobaleno.
E’ polemica sulla deliberazione di Giunta Lucidi sull’approvazione dei due studi di fattibilità dell’ingegnere Alessandro Angelini per l’impianto di compostaggio che si vorrebbe realizzare a Sezze Scalo nei pressi degli Archi San Lidano. Il Comune di Sezze ha scelto di presentare due distinti studi entro la data di scadenza dell’avviso pubblico del Mite, fissata al 14 febbraio scorso. Il contributo massimo erogabile per la proposta di un impianto compost è pari a 40 milioni di euro. Si tratta di rispondere all’avviso del Ministero per la Transizione Ecologica proprio per la presentazione di proposte volte alla realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti e all’ammodernamento di impianti esistenti. Nel caso specifico si tratterebbe di compostaggio dell’organico, già al centro di molte polemiche in altri comuni. Nella maggior aprte dei casi le polemiche sono legate ai cattivi odori insopportabili per effetto della putrefazione del materiale organico. La polemica in questione però è anche incentrata sulla mancata partecipazione dell’intero consiglio comunale e del coinvolgimento della cittadinanza su una questione importante per la salute e per la tutela del territorio. Si tratta ovviamente solo di uno studio di fattibilità ma come primo atto significativo della Giunta Lucidi forse l’esecutivo avrebbe dovuto evitare gli errori del passato, quando per scelte diverse in aula è venuta meno la partecipazione popolare. Penso ad esempio alla vicenda della Statua di San Lidano che l’ex giunta Di Raimo fece passare senza alcun dibattito in aula. Un errore che tutti ricorderanno e che grazie ad una battaglia civica e politica venne scongiurato. Ad accendere i riflettori su questa nuova vicenda è stato ieri proprio l’ex sindaco Sergio Di Raimo con un post su facebook, nel quale ha parlato di “nessun confronto propedeutico”. A dire la sua senza se e senza ma è pero Luigi De Angelis, candidato alla segreteria Pd di Sezze. “Una scelta folle, insensata, devastante per il nostro territorio. Leggo che l'attuale giunta comunale, con la delibera di giunta dell'11 febbraio 2022 ha approvato lo studio di fattibilità per la realizzazione in zona Archi di San Lidano di un impianto di compostaggio, semplificando un centro di raccolta e trattamento, per i rifiuti organici. Capisco che la campagna elettorale è finita da qualche mese, ma dove sono andate a finire le promesse di rilancio della vocazione agricola e della tutela ambientale del nostro territorio? È pensabile adottare una simile decisione – aggiunge l’avvocato - dalle ricadute pesantissime proprio sul comparto agricolo e sulla vivibilità della zona senza un coinvolgimento, una discussione e un confronto approfondito con i cittadini? Una scelta del genere produrrà conseguenze gravissime sull'agricoltura e per la salute delle persone. Non possiamo tacere, restare inerti e insieme dobbiamo impedire questo scempio del nostro territorio”.
Si è insediato in questi giorni il Luogotenente Carica Speciale Costantini Carlo al comando della Stazione Carabinieri di Roccagorga. Il Sottufficiale sostituisce il parigrado Zimbardi Isidoro, trasferito mesi fa al comando della Stazione Carabinieri di Latina Scalo. Il Luogotenente COSTANTINI approda a questo nuovo incarico dopo un’esperienza quasi ventennale presso la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Latina e dopo aver trascorso anni di vita militare tra l’Ufficio Legislazione del Comando Generale e prima ancora quale vice Comandante delle Stazioni di Striano e Grumo Nevano (realtà impegnate della provincia napoletana). Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Latina ha incontrato il Luogotenente Costantini augurandogli di poter assolvere al nuovo incarico con impegno e rinnovato entusiasmo, restando vicino alla popolazione locale quale riferimento necessario per infondere sicurezza ed assicurare legalità, compiti fondamentali per l’Arma dei Carabinieri.
L’ex campo di aviazione di Sezze scalo è stato acquistato. Lo scorso 25 gennaio a Roma la società Fratelli Campagna Lavori Agricoli, ha stipulato l’atto di acquisto del fondo di 43 ettari. La società di Sezze si è aggiudicata la procedura in virtù non solo dell’offerta economica ma anche del progetto presentato alla Cassa Depositi e Prestiti Immobiliare srl che ha svolto l’iter di sdemanializzazione del bene. Il progetto presentato dalla società setina insieme alla cauzione dell’offerta economica (il valore economico a base d’asta si aggirava sui 2 milioni di euro), si fonda sull’avvio di una coltivazione di grano e ha avuto la meglio rispetto ad altre 5 offerte. Uno dei progetti voleva trasformare i 43 ettari dell’ex campo di aviazione in un’immensa distesa fotovoltaica.
"Sezze ha il sindaco che scende dalle stelle: "La decisione del Tribunale certifica a chiare lettere quali siano state le responsabilità amministrative e politiche negli ultimi 16 anni", così le sue dichiarazioni sulla sentenza che condanna il comune lepino a risarcire 1,3milioni di euro per lo scempio dell'ex Anfiteatro, definita una tegola caduta sulla testa della sua amministrazione, come se non sapesse". Luigi Giocchini di Iniziativa Sociale replica alle dichiarazioni del sindaco di Sezze Lidano Lucidi in merito alla vicenda dell'Anfiteatro. "In verità, anche se si è sempre disinteressato della questione, sollevata negli anni, nelle diverse sedi, SOLO da Iniziativa Sociale - aggiunge Luigi Gioacchini - non si è limitato al disinteresse: Lidano Lucidi, infatti, nelle amministrative precedenti ha concorso nella lista di Paride Martella, la cui coalizione fece eleggere sindaco Lidano Zarra. Furono loro gli iniziatori dello scempio, continuato poi da Andrea Campoli. Due amministrazioni che si passarono come testimone l'assessore Pietro Bernabei, imbarcato ora in giunta anche da Lucidi. In politica contano i fatti ed i fatti sono questi. Lucidi è stato muto durante tutti questi anni e non muoverà un dito, ora, contro i responsabili del disastro, Bernabei compreso, assessore da lui nominato in piena continuità amministrativa. Non può farlo, non è libero, è come loro. A pagare quindi non saranno gli amministratori responsabili, garantiti dal sindaco, ma come al solito, i Sezzesi".
Il sindaco di Sezze Lidano Lucidi interviene in merito alla sentenza che condanna il Comune a risarcire la Regione Lazio di 1,3 milioni di euro per i finanziamenti relativi alla ristrutturazione dell’Anfiteatro di Sezze. "Questa sentenza - afferma il primo cittadino - rappresenta una vera e propria tegola per la nostra amministrazione insediatasi lo scorso mese di ottobre. La decisione del Tribunale certifica a chiare lettere quali siano state le responsabilità amministrative e politiche negli ultimi 16 anni. Per i cittadini, nei confronti dei quali mi sento di esprimere un forte sentimento di vicinanza e con loro un senso di sdegno rispetto a quanto accaduto, oltre al danno si palesa anche la peggiore delle beffe. La città per 3 lustri è stata privata di uno dei suoi simboli, trasformato in un vero e proprio Ecomostro. Ed oltre a dover rinunciare al suo utilizzo e a vederlo ridotto in quello stato orrendo, adesso i cittadini devono sapere che parte delle nostre tasse andrà a finire non alla crescita della città, ma a risarcire chi sulla nostra città aveva deciso di investire". Per Lucidi la sentenza ovviamente rappresenterà anche un serio problema in ambito di bilancio. "Non è mio costume esimermi dalle responsabilità, ma in questo caso posso sostenere senza timore di smentite che questa amministrazione si è trovata a che fare con un’eredità pesantissima - afferma - con debiti che superano i 5 milioni di euro tra ripianamento disavanzo, debiti fuori bilancio e in ultimo la sentenza dei giorni scorsi. Con la stessa solerzia utilizzata molto spesso in questi mesi per prendersi meriti di alcune azioni portate a compimento dalla nuova amministrazione, adesso mi attendo che ci si prenda le responsabilità per questa mole di debiti. Potrei nascondermi dietro le responsabilità altrui ma non lo farò e per senso di correttezza continuerò a non alimentare polemiche, perché Sezze ha bisogno di serenità, collaborazione e di costruire un futuro migliore. Ai cittadini confermo che questa amministrazione insediatasi da tre mesi sta cercando di risolvere diverse criticità lasciate in eredità dalle precedenti consiliature, lavorando con serietà e supportata dagli uffici che, seppure sotto organico, stando veramente dando il massimo per trovare soluzioni".
E’ partito ufficialmente il conto alla rovescia per “Shake”, l’ambizioso progetto prodotto dall’associazione culturale “La Macchia” e portato in scena dalla “Acting Lab”, evento che si svolgerà a Maenza 5 e 6 marzo prossimi. La versione di questo Shakespeare remastered, che ha come sottotitolo “Pazzi/Amanti/Poeti” sarà diretta di Simone Finotti ed è stato lo stesso regista a spiegare: “Sarà uno spettacolo itinerante, che parte dal borgo che circonda il Castello Baronale di Maenza per poi svolgersi, nella sua parte più vera, nelle stanze che il castello offre. Sei le rievocazioni che prenderanno vita all’interno della struttura e che affronteranno le maggiori opere di Shakespeare in una chiave completamente nuova. I personaggi classici saranno intrecciati a storie moderne, che anch’esse si svolgeranno parallelamente all’interno del Castello. Il pubblico verrà accompagnato a piccoli gruppi (20 per ogni gruppo per un totale di 7 gruppi che entreranno scaglionati a distanza di 20 minuti uno dall’altro) all’interno della storia. Saranno anch’essi personaggi involontari. Il piano classico della struttura teatrale verrà sconvolto dalla presenza di accorgimenti tecnologici che faranno da guida allo spettatore. Videoproiezioni, light design e mapping. Il pubblico poi, sarà instradato da voci e video anche con l’ausilio della tecnica QR Code. Sarà lo stesso pubblico – ha concluso il regista – a capire dove dirigersi attraverso questo “Caronte Virtuale” che avrà il compito di far conoscere la storia. Gli spettatori si atterranno ad un percorso, così da potere, contemporaneamente, assistere allo spettacolo e poter godere delle bellezze del borgo e del Castello baronale”. Della nuova iniziativa dell’associazione culturale “La Macchia”, che dalla fine dell’anno scorso gestisce il castello dopo aver vinto un bando, ha parlato il presidente Gianluca Panecaldo: “Dopo aver portato migliaia di visitatori per l’evento “Il Castello di Babbo Natale”, ci siamo impegnati per questo nuovo progetto che sicuramente piacerà ad un pubblico che ama il teatro e che potrà assistere ad una rivisitazione delle opere più importanti di Shakespeare. Ci è sembrato il modo migliore, bilaterale, per poter assistere ad uno spettacolo innovativo su tematiche classiche e far conoscere il paese di Maenza, allargando l’utenza ad un pubblico che arriva da fuori. Un modo di coinvolgere attraverso il turismo culturale che offre la possibilità al territorio che ospita lo spettacolo di poter mettere a disposizione dell’utente tutte le possibilità che il territorio stesso offre: storia, cultura e turismo”. Per le prenotazioni, obbligatorie, è disponibile l’applicazione “Macchia eventi” della stessa associazione culturale setina.
L'elezione di Mattarella e la mediocrità della politica
Scritto da Luigi De Angelis
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Nella prossima seduta consiliare che si terrà venerdì 18 febbraio, il consiglio comunale di Sezze conferirà la cittadinanza onoraria a Sami Modiano, sopravvissuto ai lager nazisti di Birkenau e di Auschwitz. La conferenza dei capigruppo riunita nei giorni scorsi all’unanimità ha accolto la proposta portata in aula dal presidente del consiglio comunale. Sami Modiano nel 2013 venne a Sezze per portare la sua testimonianza alla città e agli alunni e prese parte ad un convegno organizzato dall’associazione culturale Araba Fenice. In quella occasione vennero in città anche Piero Terracina, altro grande testimone dell’olocausto (deceduto nel 2019) e Marika Kaufmann e Mario Venezia, moglie e figlio di Shlomo Venezia. Nel corso del consiglio comunale di venerdì prossimo è prevista la partecipazione di una ex alunna dell’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze che, nell'ambito del “Viaggio della memoria 2014” organizzato dalla Regione Lazio, visitò i campi di Birkenau e di Auschwitz e con altri studenti è stata testimone dei racconti di Piero Terracina, Sami Modiano e altri sopravvissuti all'orrore di Auschwitz. L’associazione culturale Araba Fenice presieduta dal prof. Giancarlo Mancini, in collaborazione con la sezione ANPI di Sezze, sono promotrici della proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a Sami Modiano. “Sami Modiano e Piero Terracina – leggiamo nella proposta di conferimento – hanno onorato l’intera città di Sezze con la loro presenza in numerose iniziative di sensibilizzazione al ricordo, destinando il loro racconto non solo alla comunità tutta ma in particolare ai giovani studenti e cioè a coloro che hanno la possibilità e la responsabilità di “raddrizzare” il nostro mondo, come sottolinea l’invito ebraico “Tikkun Olam", a “non voltare la testa dell’altra parte” e a non essere indifferenti”. Recentemente anche la sezione ANPI di Sezze ha rilanciato la stessa proposta di cittadinanza onoraria. Venerdì finalmente Sezze la conferirà a Sami Modiano.
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Il 18 luglio 1944 Samuel (Sami) Modiano insieme agli oltre 2000 ebrei italiani dell’isola di Rodi, viene deportato con il padre Giacobbe e la sorella Lucia. È il giorno del suo quattordicesimo compleanno. Un viaggio che ha il triste primato di essere stato il più lungo della storia della deportazione ebraica. Da Rodi, sulle carrette del mare battelli destinati al trasporto bestiame, e poi in treno attraverso l’Europa fino alla rampa di Auschwitz. Questa è la sua storia.
"Non intendiamo nascondere la testa sotto la sabbia. Siamo lavorando per affrontare la problematica seriamente e per trovare soluzioni. Quel tratto di strada ceduto al Comune dalla Regione Lazio è strategico per il turismo dei Monti Lepini e per Sezze. In sinergia con l'assessore all'ambiente Pietro Bernabei stiamo valutando diverse ipotesi di intervento sia per mettere in sicurezza il sito dall'abbandono dei rifiuti sia dal punto di vista della sicurezza della viabilità. Su questo tratto di strada dismesso e su altre zone del territorio il fenomeno dell'abbandono selvaggio dei rifiuti esiste da anni e purtroppo è sempre in aumento". E' il presidente della commissione consiliare permanente Ambiente, il consigliere Gianluca Calvano, ad affrontare il fenomeno discariche sulla ex SR 156, tratto dismesso, dei Monti Lepini a Sezze Scalo. Una strada diventata nel giro di pochi anni un vera e propria discarica a cielo aperto. Nonostante il prezioso impegno dei volontari che continuano a bonificarla, l'abbandono dei rifiuti da parte di incivili e zozzoni provenienti anche da altri comuni limitrofi è sempre più serio. Nella zona oltre ai rifiuti ingombranti e a immondizia quotidiana, ci sono materiali tossici come eternit, liquidi e carburanti. Un luogo ricco di storia, una risorsa naturale incredibile e meravigliosa minacciata costantemente. "Intendiamo salvare il territorio da un attacco indiscriminato senza precedenti - aggiunge il consigliere comunale Calvano - in questi mesi di lavoro abbiamo individuato i siti a rischio e tra questi ovviamente c'è la ex SR 156 nei pressi del lago Mole Muti. Come amministrazione comunale stiamo valutando di realizzare un centro di raccolta rifiuti nel sito dove c'è l'ex depuratore a Sezze Scalo, intendiamo lavorare con tutte le associazioni locali per salvaguardare il territorio e tutelarlo nel miglioR modo possibile". L'ex SR 156 non è l'unico sito a rischio, altre zone del territorio presentano gli stessi problemi. In località Longara ad esempio ci sono aree diventate discariche, in località Foresta, Colli e Crocemoschitto stesso problema. Per reprimere questi fenomeni serve coraggio e manieri forti.
Immondizia e rifiuti abbandonati lungo la ex SR 156 Monti Lepini tratto dismesso
Giunto alla sesta edizione, il Premio provinciale “L’Oliva itrana” si terrà, come sempre, nell'ambito del Concorso provinciale “L'Olio delle Colline - Paesaggi dell’extravergine e Buona pratica agricola dei Lepini Ausoni e Aurunci”, in programma il 12 marzo a Formia, presso il Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” del Coni. È organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina). Due le categorie del premio: “Oliva di Gaeta Dop” e “Oliva itrana bianca”. È rivolto a olivicoltori, trasformatori e confezionatori, singoli o associati, iscritti alla Camera di Commercio di Latina - settore agricolo. Da precisare che poter partecipare alla categoria “Oliva di Gaeta Dop”, il produttore deve essere iscritto all’Organismo di controllo nella categoria trasformatori/condizionatori. Tutti gli altri requisiti necessari per concorrere sono specificati nel relativo regolamento. La partecipazione è gratuita e a tutti i concorrenti sarà rilasciata, oltre all’attestato di partecipazione, la certificazione relativa all’analisi organolettica. Le domande possono essere inviate tramite e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Insieme alla scheda di adesione, gli interessati dovranno far pervenire due campioni di olive dentro un contenitore di almeno 500 gr., entro le ore 13:00 del 2 marzo 2022. Ogni olivicoltore potrà gareggiare con un solo campione di olive per categoria. Le partite di olive dalle quali provengono gli stessi campioni potranno essere successivamente verificate dai tecnici incaricati dall'Associazione Capol. La selezione delle olive sarà effettuata da esperti del settore coordinati da Giulio Scatolini del COI (Consiglio Olivicolo Internazionale). Per entrambe le categorie, saranno premiate le prime due aziende. È prevista inoltre l'asssegnazione di menzioni di merito. I risultati del concorso saranno resi noti nel corso del convegno che ogni anno chiude il Concorso provinciale “L’Olio delle Colline”. I campioni di olive, unitamente alla domanda di partecipazione, potranno essere consegnati direttamente al: Comune di Rocca Massima - Assessorato all'Agricoltura (Via del Municipio, 47); al Capol (c/o Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma-Latina - Via Carrara 12/a); al Comune di Itri – Staff del sindaco o Assessorato all'Agricoltura (Piazza Umberto I, 1). Per informazioni, telefonare al 329.1099593.
Il sindaco Lidano Lucidi annuncia che il Comune di Sezze si costituirà parte civile nel processo “Omnia2”, la vasta operazione condotta dalla Procura che ha portato a scoprire una serie gravissima di illeciti commessi da diversi soggetti, alcuni dei quali dipendenti dello stesso Comune, all’interno del cimitero. "Quella dei fatti accaduti al cimitero - afferma in una nota il primo cittadino - è una macchia indelebile per la città, finita sulle cronache nazionali per una vicenda sulla quale finalmente adesso si farà luce. Il danno arrecato alla città e alla cittadinanza non poteva passare inosservato e come amministratori ci è sembrato doveroso e opportuno prendere una posizione univoca. Confidiamo che la giustizia faccia il suo corso e siamo convinti che Sezze, il paese che ci onoriamo di rappresentare, abbia la forza per superare questo periodo complicato e che se torni a parlare per le sue grandi virtù".
Nella foto il sindaco di Sezze Lidano Lucidi