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Foibe: verità storica e strumentalizzazioni

Feb 18, 2024 Scritto da 
La storia del '900 è contrassegnata da orrori e tragedie. Comprenderne le cause e le responsabilità è un dovere etico prima ancora che un'esigenza storica, soprattutto è il presupposto indispensabile per evitare che simili atrocità si ripetano e per costruire una memoria condivisa.
 
Purtroppo il ricordo della tragedia delle foibe ancora oggi è un'occasione per alimentari polemiche inutili, soprattutto da certa parte della politica che per ragioni identitarie, per una ricerca spasmodica di visibilità, per inseguire consensi a buon mercato, anche di fronte a simili orrori, non rinuncia alla faziosità e alle strumentalizzazioni.  
 
Provare empatia e sofferenza per ogni vita barbaramente spezzata è questione d'umanità e prescinde da ogni altra considerazione, ma voler ridurre tutto ad un indistinto, equiparare le vittime delle foibe a quelle del nazifascismo è sbagliato dal punto di vista storico, politico e morale.
 
Quella degli eccidi delle foibe è una storia dai connotati tragici e bisogna ricercarne le radici e le cause. Indiscutibilmente le foibe rappresentano un crimine di guerra. Trucidare nemici inermi, dopo la cattura e senza processo è sempre un atto disumano e insensato, ancor più perché avvenuto alla fine della guerra, quando ci sarebbe stato tempo e modo per accertare i fatti, giudicare e condannare i responsabili dei crimini commessi, come avvenuto a Norimberga. Tuttavia a differenza di quanto viene falsamente ripetuto da certa vulgata poltico-mediatica le vittime delle foibe non state uccise “solo perché italiane”, cioè sulla base di un’appartenenza nazionale. Infatti decine di migliaia di italiani combatterono nelle file dell’esercito partigiano jugoslavo, ovvero dalla parte di chi commise quei crimini, e nessuno di loro ha subito alcuna violenza. Peraltro gli italiani vittime delle forze jugoslave alla fine della guerra hanno rappresentato tra il 3 e il 5% del totale, mentre gli altri sono serbi, croati, sloveni e così via e sono stati trucidati in quanto ritenuti fascisti, nazisti, spie, collaborazionisti o contrari alla conquista del potere da parte delle forze partigiane. Dunque non c’entra l’identità nazionale, ma la scelta di campo, in un’epoca di contrapposizione brutale in cui essere contro la Resistenza equivaleva a parteggiare per il nazismo e il fascismo.
 
I crimini commessi da nazisti sono avvenuti prima delle foibe, hanno portato la guerra, la violenza e l’orrore dei campi di sterminio in tutta Europa. Gli eccidi sono stati condotti contro interi popoli o categorie di persone, a prescindere dall’agire individuale, dalle scelte politiche o militari. L’ideologia nazista prevedeva l’emarginazione, la ghettizzazione e l’eliminazione fisica di omosessuali, disabili, malati psichiatrici, rom, sinti, ebrei ed altri ancora, i quali dovevano morire in quanto tali, dal neonato al novantenne, e non per sbaglio o eccesso di violenza ma per decisione preventiva.
 
Il regime fascista in Italia non portò avanti una coerente politica genocidiaria, ma anche la sua ideologia identificava comportamenti sociali, razze e popoli da emarginare ed eliminare, tanto è vero che incarcerò decine di migliaia di antifascisti, jugoslavi di confine, omosessuali, prostitute, asociali, sinti, rom, perseguitò gli ebrei e inoltre si rese responsabile di numerosi massacri nelle guerre coloniali e d’invasione.
 
Ogni guerra è un crimine e porta con sé violenze che colpiscono anche i civili. Tuttavia un conto è che i morti sono conseguenza indiretta della guerra, come per esempio di un bombardamento contro obiettivi militari o di combattimenti fra eserciti contrapposti, un conto è se un intero popolo o categorie di persone vengono classificate come nemiche e si pianifica scientificamente la loro eliminazione.
 
I partigiani jugoslavi, guidati dall'ideologia comunista, condussero una guerra di liberazione del proprio paese e uccisero avversari politici e militari, anche fuori dal combattimento, perché avevano sposato le ideologie criminali nazista e fascista, si erano resi responsabili di crimini contro il popolo jugoslavo o contro l'umanità, anche se tra le vittime tanti sono stati colpiti erroneamente o per altre motivazioni, pur rappresentando una piccola minoranza.
 
In sostanza siamo di fronte a casistiche storiche completamente differenti in termini di quantità e qualità e diversamente andrebbero considerate dalla stessa politica. Fermo restando che anche solo una vittima è un dramma gravissimo ed inaccettabile ei responsabili devono essere condannati senza appello.
 
In numerosi discorsi istituzionali e soprattutto nella propaganda mediatica le foibe vengono definite da alcune forze politiche come espressione di un disegno di  pulizia etnica , si afferma che le vittime sarebbero state uccise  solo perché italiane  e si arriva a paragonarle alla Shoah. Si tratta di discorsi assurdi, offensivi, umilianti,  negazionisti  o almeno enormemente  riduzionisti  della Shoah e dei crimini commessi dai nazifascisti. Si mente sulle reali motivazioni degli eccidi delle foibe per cercare di nascondere gli orrori commessi dai fascisti, si tenta di dipingere questi ultimi come innocenti, anzi delle vittime dei partigiani, e di far percepire all'opinione pubblica le foibe come un'atrocità addirittura più grave dei crimini nazisti e della stessa Shoah.
 
In questa rappresentazione falsata della verità storica sono evidenti la finalità politica eversiva del sistema democratico, il voler minare le radici antifasciste della nostra Costituzione Repubblicana, il tentativo subdolo di dipingere il fascismo come una ideologia innocente o almeno di considerare nazifascisti e antifascisti ugualmente criminali.
 
Tutto ciò è semplicemente inaccettabile e va respinto con forza. 
 
Pubblicato in Riflessioni
Ultima modifica il Domenica, 18 Febbraio 2024 08:29 Letto 686 volte

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