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Mercoledì, 22 Maggio 2024 07:17

UN MONUMENTO ALTO FINO AL CIELO

 

 

Nuova presentazione del libro di Dario Petti “Un monumento alto fino al cielo. La Federazione del Pci di Latina dall’ “indimenticabile 1956” al IX congresso nazionale del 1960” edito da Atlantide editore. Dopo la prima  presentazione nel capoluogo il saggio farà ora tappa a Sezze, la “capitale” del Pci pontino, in un evento curato dalla locale sezione dell’Anpi. L’appuntamento è per sabato 25 maggio alle ore 18 presso il Centro sociale Calabresi in via Guglielmo Marconi.

L’intento della nuova ricerca di Petti è “approfondire come i fatti del 1956, le denunce di Krusciov contro Stalin, l’invasione d’Ungheria, l’VIII congresso del Pci, e gli anni immediatamente successivi fino al IX congresso del 1960, si riverberarono nella Federazione comunista di Latina. Se vi furono abbandoni, cedimenti elettorali, resistenze verso la togliattiana “via italiana al socialismo” e come queste vennero superate, in che modo si innescò un mutamento politico-culturale in una Federazione che Pietro Ingrao, membro del Comitato federale dal ’53 al ’60, definiva affetta «da diffuso settarismo» “. Dunque al centro della narrazione quello che proprio Pietro Ingrao, originario di Lenola da sempre amato punto di riferimento per i militanti pontini, definì come “l’indimenticabile ‘56” con le sue pesanti ripercussioni nel campo comunista. Tutto ciò analizzato nella particolare provincia creata dal fascismo, dove nel novembre del ’56  gli studenti per protesta contro l’invasione sovietica in Ungheria tentarono di assaltare la Federazione comunista pontina sita nel capoluogo in via Malta accanto alla Prefettura, tentativo scongiurato dall’intervento della celere. Il titolo del libro è ispirato dalle parole di un contadino comunista dei Monti Lepini che di fronte alle accuse di Krusciov contro Stalin scrisse una lettera in difesa quest’ultimo cui bisognava semmai dedicare “un monumento alto fino al cielo” dando il via ad un appassionato dibattito tra i comunisti pontini come nel resto d’Italia. L’autore nella sua ricostruzione si è avvalso della documentazione dell’Archivio della Federazione del Pci di Latina presso l’Archivio di Stato di Latina, dove ha potuto consultare anche i fondi della Prefettura, e delle carte inerenti la Federazione pontina conservate presso la Fondazione Gramsci a Roma”. Proprio di Sezze era l’allora giovane segretario provinciale comunista Mario Berti, trai protagonisti del libro. che ebbe il difficile compito di traghettare il partito in una delle sue fasi storiche più tempestose, quindi numerosi saranno gli spunti anche per parlare della ex “roccaforte” rossa dei Lepini. L’autore sarà affiancato dall’on. Lelio Grassucci, setino, già deputato comunista e segretario provinciale della Federazione del Pci negli anni Settanta e dal prof. Giancarlo Loffarelli, moderatore dell’incontro, presidente della sezione Anpi e docente di storia e filosofia presso il liceo “Pacifici e De Magistris” di Sezze.  Dario Petti, classe ’73, laureato in Sociologia e in Scienze della Storia e del Documento, pubblicista ed editore, da molti anni si occupa di ricerca storico politica del territorio pontino, uno dei suoi lavori “La Palude Rossa” dedicato al primo sindaco socialista di Sezze, Temistocle Velletri, vinse nel 2014 il Premio Fiuggi Storia Lazio meridionale.

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Si terrà a Bassiano, nella Biblioteca comunale, sabato prossimo alle 18, la presentazione di “Rebus Banksy”, il libro-disco di Andrea Del Monte, giovane cantautore di Latina. L’incontro è organizzato dalla Compagnia dei Lepini nell’ambito  della rassegna “Il Maggio dei Libri”. Oltre all’autore, interverranno Giovambattista Onori, sindaco di Bassiano,  Paolo Calandrini, delegato alla cultura del comune dii Bassiano, il poeta e saggista Antonio Veneziani e il poeta e scrittore Ugo Magnati. Brani del libro saranno letti dall’attrice Giselda Palombi. Il libro è composto da dieci poesie/canzoni, dieci racconti e quattro interviste. Da ricordare che Banksy è il writer inglese, la cui identità è sconosciuta. Ebbene, per scrivere le poesie i poeti si sono ispirati al messaggio di alcune sue opere. Poesie che il giovane cantautore  ha poi musicato   e cantato con la collaborazione di John Jackson (storico chitarrista di Bob Dylan), Fernando Saunders (produttore e bassista di Lou Reed), Gino Canini (trombettista di Jovanotti, che ha contribuito musicalmente al film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino) e di Ezio Bonicelli (violinista e chitarrista di Giovanni Lindo Ferretti e dei CCCP). Le canzoni/poesie si possono ascoltare dal Qr code di Spotify posto nella bandella della quarta di copertina dello stesso libro, pubblicato da Ensemble. Questi i poeti: Vivian Lamarque, Antonio Veneziani, Renzo Paris, Elisabetta Bucciarelli, Geraldina Colotti, Susanna Schimperna, Giorgio Ghiotti, Gino Scartaghiande e Fernando Acitelli. Una poesia l’ha scritta lo stesso Delo Monte. In pratica, in questo disco-libro il cantautore pontino incrocia musica, poesia e narrativa. Nelle canzoni la sua voce profonda si mescola con un genere musicale elettronico ma di matrice folk, dove strumenti musicali acustici e non acustici si fondono con l’ausilio dell’elettronica e dove addirittura nella canzone di chiusura “Un filo che sfugge alla vita”, come in un divertissement, Del Monte si cimenta nell’utilizzo dell’autotune per il suo ritornello. Il disco in particolare scivola tra momenti più energici come nella canzone ‘Goal planetario’ con tanto di tromba suonata da Gino Canini, fino ad arrivare alla “Filastrocca in disarmo”, brano tristemente attuale scritta dalla poetessa vincitrice del “Premio Strega poesia” Vivian Lamarque, in cui il violino di Bonicelli rende il tutto struggente. Durante la presentazione del libro-disco, Del Monte eseguirà alcune canzoni. Anche gli scrittori si soni ispirati al messaggio delle opere di Banksy per scrivere i loro racconti.  Eccoli: Antonio Pennacchi (Premio Strega 2010), Antonio Rezza e Flavia Mastrella (entrambi “Leone d’oro” alla carriera), Angelo Mastrandrea, Alessandro Moscè, Marcello Loprencipe, Diego Zandel, Helena Velena e Ugo Magnanti. Mentre Jacopo Colabattista ha rivisitato e reinterpretato dieci opere del writer inglese. Infine, i quattro intervistati sono esponenti del mondo artistico in tutte le sue declinazioni: Vittorio Sgarbi, Vauro Senesi, Sabina De Gregori e Giuseppe Pollicelli.  

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Il Maestro Carlo Tosto ha vinto la Coppa Italia organizzata a Frosinone dall'EPS CONI ASI, nella categoria Kata Open Master. Un nuovo ed importante traguardo  personale e per il team Gokuhi Okuden Karate Do di Sezze Scalo. Si tratta della penultima gara nazionale prima del Mondiale WKA che si svolgerà a Malta a fine ottobre, mentre il 9 giugno sarà impegnato al 32° Trofeo Città di Taviano, altra gara importante. “Voglio ringraziare come al solito gli organizzatori, in questo caso ASI EPS CONI e anche il Maestro Aldo Garofalo che - come ha sempre fatto - mi è stato molto vicino anche stavolta (nonostante l'incarico avuto all'ultimo minuto come Responsabile degli Ufficiali di Gara, per sostituire il Maestro Angelo Saviano, che ha avuto problemi di salute).  Per quanto riguarda la gara da parte mia ho celato una tecnica "un po' nervosa" che mi ha fatto faticare più del solito nel controllo. Era come stare in sella a un cavallo irrequieto. Comunque tutto insegna, ma sicuramente sto invecchiando e questa è una nuova sfida dal punto di vista sportivo. Queste categorie (Open Master o semplicemente Master, per fasce d'età) introdotte da qualche decennio, permettono, a chi vuole, di continuare migliorare se stesso attraverso le competizioni, così come ha fatto anche da giovane. Io le trovo formative. Forse imparo più adesso che anni addietro”, ha commentato il M° Tosto.  Insomma complimenti a questo team che con perseveranza e sacrificio porta avanti una disciplina che oltre l’aspetto sportivo insegna al rispetto verso gli altri e verso se stessi.

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