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Riceviamo e pubblichiamo l'intervento della segreteria del Pd di Sezze relativamente al tono irrisorio e denigratorio in cui Sezze verrebbe esposto da un'emittente locale senza alcun intervento di difesa da parte del sindaco di Sezze Lidano Lucidi. 

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È da oltre un anno che una trasmissione televisiva, in onda ogni settimana su un'emittente locale e il suo solerte conduttore conducono una battaglia denigratoria verso la nostra città. Amano i toni scandalistici e le allusioni senza riscontro. È informazione? Sia permesso dubitarne. Sezze viene descritto come un verminaio di corrotti e delinquenti, un luogo malfamato dove scorrono a fiumi stupefacenti di ogni sorta. Ad irritare è soprattutto il tono irrisorio verso una intera comunità. Negare che ci siano problemi, che sia necessario un maggior controllo e di politiche sociali per prevenire devianze e delinquenza sarebbe ridicolo, ma descrivere una città poco vivibile è altro. Tuttavia a sconcertare è che questo avvenga alla presenza del nostro primo cittadino, il quale non solo non ha difeso la nostra comunità da tutte le contumelie ma si è mostrato assertivo e d'accordo su tutto. Evidentemente non se l'è sentita di contraddire quegli stessi che in campagna elettorale, usando gli stessi argomenti contro Sezze, gli hanno permesso di diventare sindaco. In certi momenti è sembrato che il buon Lucidi si trovasse lì a fare l'opinionista se non addirittura si fosse ritrovato a fare il sindaco a propria insaputa. Se a Sezze ci sono problemi di spaccio e delinquenza dovrebbe sapere, e se non lo sa glielo dovrebbero dire, che spetta a lui intervenire per tutelare legalità e ordine pubblico. Smetta di pensare al futile e cominci ad amministrare concretamente, evitando esternazioni del tipo "è sotto gli occhi di tutti". Ascoltando si ha la sensazione che si navighi a vista, lontani dalla giusta e necessaria pratica politica che si addice a chi riveste la più alta carica politica del paese. Soprattutto il primo cittadino ei suoi amici la smettano con la favoletta che è colpa di quelli di prima. E ora ci aspettiamo la solita canea dei leoni da tastiera che sostengono a comando l'attuale maggioranza e si scatenano con gli insulti per nascondere il fallimento.


La Segreteria del Partito Democratico di Sezze

Pubblicato in Politica

 

Pubblichiamo una riflessione di Vittorio Accapezzato, amministratore di Sezze negli anni '80/'90, sulla crisi ed il decadimento del centro storico di Sezze. La chiusura di molte attività negli ultimi anni deriva da molti fattori, tra cui l'assenza di un piano di rilancio e di atti di indirizzo politico-amministrativo volti a rivitalizzare il paesello.

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Il rischio c'è, il centro storico potrebbe desertificarsi. Il decadimento e l'abbandono è iniziato da diversi anni e prosegue. I progetti di rinascita ipotizzati sono morti sono strada facendo mentre il centro si spopolava giornalmente anche dei suoi esercizi commerciali di vicinato. Il centro, oggi, è privo non solo dei negozi ma anche del valore sociale che essi hanno rappresentato. Le botteghe di paese restano un punto di aggregazione sociale tra cittadini. La loro scomparsa quella del macellaio, del fruttivendolo, del panettiere, del lattaio, del profumiere, del droghiere hanno portato l'attuale degrado urbano nuocendo alla qualità della vita dei cittadini riducendo il paese solo dormitorio. Le famiglie rimaste in centro ,non avendo più il negozio sotto casa non escono più a piedi a fare la spesa , ma costrette a prendere la macchina per recarsi nei supermercati. In tutte le vie del centro c'è il "deserto", ma anche nelle piazze. Serrande che sono state abbassate e non vengono più rialzate. Vetrine e insegne buie, impolverate. Interi palazzi completamente abbandonati, trascurati e degradati E' la desolante scena che si trova davanti agli occhi chi attraversa le vie del centro. È un paese dove per acquistare un chilo di pane o della verdura si è costretto a prendere l'auto dirigersi al supermercato. Purtroppo è così. Percorrendo il centro storico troviamo solo queste attività: negozio di polli in via Umberto, una macelleria in via Fulvia, un fruttivendolo in via Garibaldi, un generi alimentari in via orfanotrofio, una libreria in via Roma, una tabaccheria in piazza IV novembre. I piccoli esercizi di vicinato gradualmente sono scomparsi. Essi rappresentavano nel loro piccolo, un pezzo dell'identità del paese. È la scomparsa di un servizio primario per i cittadini. Arginare il rischio desertificazione in questo pietoso scenario è fondamentale. La continua chiusura delle attività commerciali sono dati preoccupanti che evidenziano quanto la nostra città non attragga non venga più abitata. Cosa ci si propone per rivitalizzare il paese che di giorno in giorno sta morendo? Senz'altro bisognerà affrontare quanto prima il problema con fermezza e volontà politica prima di ritrovarci un paese desertificato. Bisogna varare, al più presto, un ''atto di indirizzo'' del Consiglio Comunale sulla rivitalizzazione del Centro Storico. Il rilancio potrà avvenire con un ''Piano Integrato'', con la ricetta per ridare ''capacità attrattiva'' al centro storico. Tale piano può essere realizzato da un gruppo di lavoro composto da membri degli assessorati (urbanistica, lavori pubblici etc) o mediante commissioni consiliari, assieme a operatori commerciali e associazioni di categoria. 

Nella foto Vittorio Accapezzato, amministratore di Sezze negli anni '80

Pubblicato in Attualità