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Il Comune di Sezze, in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura, promuove una nuova edizione de “Il Maggio dei Libri”, la campagna nazionale dedicata alla promozione della lettura. Un ricco calendario di incontri con autori, giornalisti e intellettuali animerà la città dal 9 maggio al 6 giugno, offrendo alla cittadinanza occasioni di riflessione, dialogo e scoperta. Il programma degli appuntamenti prenderà il via venerdì 9 maggio alle 18:30 presso il Museo Archeologico di Sezze con la presentazione di “Il giardino dei nani solitari”, con lo scrittore Gian Luca Campagna che presenta un romanzo intenso e introspettivo, che esplora il tema della solitudine come occasione di rinascita e riscatto personale. Un racconto contemporaneo, profondo e sorprendente, che intreccia psicologia e mistero. Sabato 10 maggio alle 17:30 sempre al Museo Archeologico la giornalista Angela Iantosca con il suo “Con loro come loro” racconta le storie di coloro che scelgono di lavorare nelle comunità di recupero, spesso mettendo in gioco la propria vita per aiutare chi è caduto nella dipendenza. Sabato 17 maggio alle 16:00 al Cineteatro Evado – Ass. “La Macchia” in via Melogrosso si terrà la tredicesima edizione del Premio Letterario Nazionale “San Giorgio e il Drago, il Libro e la Rosa”, evento di rilievo culturale e sociale, a cura della Parrocchia SS. Sebastiano e Rocco, che premia racconti, poesie e riflessioni su tematiche di fede, impegno e solidarietà. Un momento di condivisione tra scrittura, valori e comunità. Martedì 20 maggio alle 11:00 presso l’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze “I volti del coraggio”, incontro con l’autore Paquito Catanzaro sul libro che raccoglie storie di persone comuni che, in momenti di crisi, hanno compiuto scelte straordinarie. Un invito alla riflessione sul concetto di coraggio nel quotidiano. Sabato 31 maggio alle 18:00 al Museo Archeologico la presentazione di “Al limitare della palude”, nel quale l’autore Francesco Moriconi propone una narrazione sospesa tra storia e contemporaneità, ambientata nelle terre umide e suggestive dell’Agro Pontino. Un romanzo che riflette sul rapporto tra uomo e natura, e sulle trasformazioni del territorio. A chiudere questa edizione dell’evento letterario, venerdì 6 giugno alle 18:00 al Museo Archeologico, “Angeli, cinghiali e altri tipi”, testo nel quale con tono ironico e uno sguardo affilato sulla realtà, Alessandro Manzi conduce in un viaggio tra personaggi surreali e situazioni al limite, per riflettere sulla società attraverso l’umorismo e la narrazione tagliente. “Iniziative come questa – ha affermato Michela Capuccilli, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Sezze – sono fondamentali per sviluppare il senso critico, stimolare la curiosità e liberare i pensieri. La lettura è uno strumento potente di crescita individuale e collettiva, capace di accendere nuove idee e confronti costruttivi. Il nostro obiettivo è rendere la cultura un’esperienza viva e condivisa, soprattutto con le giovani generazioni. Siamo sicuri che sarà un successo e tra i vari ringraziamenti da fare voglio sottolineare quello all’istituto scolastico – ha concluso Michela Capuccilli – perché è proprio tra i banchi di scuola che si semina il futuro della nostra comunità”.
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La disaffezione dei giovani verso la politica è un fenomeno che merita una analisi approfondita. Non si tratta semplicemente di un disinteresse causato dalla mancanza di informazioni o di opportunità di partecipazione, ma è il risultato di una serie di fattori interconnessi che influenzano le percezioni e le priorità dei giovani.

1-Mancanza di fiducia nelle istituzioni: uno dei principali motivi del disinteresse dei giovani verso la politica è la diffusa mancanza nelle istituzioni. Scandali di corruzione, clientele, inefficienza e cattiva gestione hanno eroso la fiducia dei cittadini e in particolare dei giovani, nelle istituzioni politiche.

2- Scarso coinvolgimento dei giovani: molte volte i giovani si sentono esclusi dal processo politico e non vedono rappresentate le proprie istanze e preoccupazioni nei programmi dei partiti. La mancanza di rappresentanza porta i giovani a sentirsi alienati e disinteressati alla politica.

3- Priorità diverse: i giovani possono essere più interessati a questioni immediate e personali, come l’istruzione, l’occupazione e la qualità della vita, rispetto alle questioni politiche a lungo termine. Questo può far sì che la politica sembri distante e poco rilevante nelle loro vite quotidiane.

4- Comunicazione inefficace: spesso la politica è comunicata in modo complesso e distante dai giovani, utilizzando un linguaggio e dei canali che non li coinvolgono. La mancanza di comunicazione efficace rende difficile per i giovani comprendere l’importanza della partecipazione politica e il ruolo che possono svolgere nel processo decisionale.

5- Senso d’impotenza: i giovani possono percepire la politica come un’arena dominata da interessi e poteri consolidati, dove il giovane ha poco voce in capitolo. Questo senso di impotenza può scoraggiare il loro coinvolgimento nella attività politica.

6- Mancanza di modelli positivi: la mancanza di leader politici giovani e ispiratori può contribuire al disinteresse verso la politica. Senza modelli positivi a cui ispirarsi. I giovani possono sentirsi privi di motivazioni per impegnarsi attivamente alla politica. Per affrontare il problema del disinteresse dei giovani verso la politica, è necessario un approccio integrato che coinvolga sia le istituzioni politiche che la società nel suo insieme. Questo potrebbe includere politiche per aumentare la trasparenza delle istituzioni, creare opportunità di coinvolgimento politico per i giovani e migliorare la comunicazione politica più attenta alle problematiche dei giovani, in modo da renderla più accessibile e rilevante per i giovani.

Solo attraverso sforzi concertati e duraturi sarà possibile rigenerare l’interesse dei giovani per la politica e garantire un futuro democratico vibrante e partecipativo, anche attraverso una informazione e una riforma istituzionale più attenta alle risorse, che dia più potere e ruolo ai comuni, perché è dai territori che bisogna ripartire.

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