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L’amministrazione comunale di Sezze ieri ha reso noto che l’ufficio tecnico comunale ha comunicato all’ATO 4 e alla società Acqualatina la conclusione dei lavori dell’impianto di depurazione che verrà consegnato alla società per la gestione e la manutenzione. Acqualatina, adesso, procederà a richiedere l'autorizzazione allo scarico e la conseguente messa in funzione dello stesso. Si è concluso, quindi, l’iter di realizzazione di un’opera molto attesa e fondamentale per il territorio comunale. Un grande passo per la tutela del nostro territorio con ricadute positive per l'ambiente circostante, come ha spiegato più volte il sindaco Sergio Di Raimo. L’inaugurazione potrebbe avvenire entro questa estate. Si tratta di una delle opere più importanti degli ultimi 20 anni, approvata dal consiglio comunale nel 2008 ed inserita nel piano triennale delle opere pubbliche per un importo totale di euro 5.400.000, di cui 4.000.00 provenienti da un finanziamento regionale mentre la restante somma di 1.400.000 da fondi del bilancio comunale. La messa in funzione del nuovo depuratore si inserisce in un piano di salvaguardia e tutela dell'ambiente, in un'ottica di sviluppo sostenibile. A tal proposito, importante, anche il finanziamento di 150 mila euro stanziato dalla Provincia di Latina per la realizzazione di un progetto volto alla riqualificazione delle acque del fosso Brivolco e del fiume Ufente. L'obiettivo del progetto è la rinaturalizzazione e miglioramento della fruizione ricreativa e didattica del fosso e del fiume nell'area mole muti. Un intervento che punta ad aumentare le capacità di autodepurazione delle acque che attraversano le zone urbanizzate, realizzando un’area umida per potenziare la funzione autodepurativa, mirando inoltre a recuperare il sito delle Mole Muti.

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"I cittadini non ce la fanno più, sono esasperati. E' da venerdì scorso che non viene effettuata la raccolta dell'immondizia. Quei pochi cassonetti rotti, senza coperchi e sfondati, sono stati presi letteralmente d'assalto, non solo dai cittadini di passaggio da altri paesi ma anche dai residenti setini dove è in funzione la raccolta differenziata". La Lega di Sezze, per bocca del coordinatore Roberto Reginaldi, torna a farsi portavoce di una problematica presente su tutto il territorio di Sezze. "Un'amministrazione comunale così fallimentare non la rammento - afferma Reginaldi - dopo che il sindaco aveva revocato le deleghe agli assessori mantenendo però le loro posizioni di conseguenza lo stipendio senza produrre, non che prima lo facessero vista la reazione del sindaco, mi aspettavo da loro un bagno di umiltà e le loro dimissioni: pura utopia la mia".  Ma Reginaldi rincara la dose: "Dopo l'intervento dell'autorità giudiziaria presso una nota fabbrica di Sezze scalo con il rinvenimento di rifiuti tossici volutamente occultati stile "terre dei fuochi", dopo il ritorno di racconti popolari riguardo altri siti interessati all'occultamento di rifiuti del genere, e dopo le mie ultime denunce riguardo larea industriale ex Cirio con l'intervento dei Nas e Arpa, mi aspettavo interrogazioni e mozioni, da parte di tutti i consiglieri comunali, siano essi minoranza o maggioranza ma evidentemente l'omertà non è un gene riservato ai popoli sottomessi dalle mafie da generazioni".

 

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Con decreto sindacale n° 19 del 29 maggio scorso, il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, ha ratificato agli uffici comunali la revoca delle deleghe assessorili annunciata in sede di consiglio comunale il giorno prima. Pietro Ceccano, Antonio Di Prospero, Paola Di Veroli, Lucarini Vincenzo e Sabrina Pecorilli, fino a nuove disposizioni, restano assessori senza delega, tranne Di Prospero al quale non è stata revocata la delega di vice sindaco. Nelle motivazioni della revoca il primo cittadino afferma che “si rende necessario promuovere una riarticolazione delle deleghe conferite, per una migliore omogeneità delle stesse al fine di consentire un percorso più agile e incisivo”. L’idea di rilanciare l’azione della Giunta è stata confermata sempre da Di Raimo nel corso di una riunione del Pd, tenutasi nei giorni scorsi presso il centro sociale Ubaldo Calabresi. Da oggi il sindaco si è “preso” 10 giorni per riarticolare gli incarichi assessorili nell’ottica di una diversa assegnazione dei ruoli alla luce dell’insoddisfazione comunicata in più occasioni. Gli scenari che si possono aprire, a questo punto, sono tre: rimpasto di Giunta, rimescolamento delle deleghe ai medesimi assessori o nessun cambiamento. Nel primo caso il sindaco potrebbe nominare nuovi assessori, pensando di limare gli equilibri in maggioranza: non è escluso che qualche consigliere comunale della stessa maggioranza possa fare un passo indietro, dimettendosi e rientrando poi in Giunta comunale. Nel secondo caso, invece, Sergio Di Raimo potrebbe limitarsi ad assegnare deleghe diverse agli attuali assessori, mettendo in scena una farsa poco credibile agli occhi dell’opinione pubblica. Se, infine, non dovesse succedere nulla, cosa molto improbabile considerata la serietà e l’esperienza politica del sindaco, la città avrebbe assistito semplicemente ad un gioco con le istituzioni, ad una burla poco confacente con il periodo di difficoltà che sta vivendo la nostra comunità, in attesa di risposte concrete su molteplici settori che coinvolgono direttamente i cittadini. Nel caso in cui non avvenisse nulla sarebbe evidentemente un modo per allontanare di pochi mesi lo spettro delle dimissioni.

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Il presidente del consiglio comunale di Sezze ha 20 giorni di tempo per convocare la seduta straordinaria del consiglio comunale richiesta dai consiglieri Rita Palombi, Eleonora Contento, Paride Martella, Serafino Di Palma e Giovanni Moraldo. Due le questioni che dovranno essere affrontante: i lavori per la realizzazione del monumento a San Lidano sul belvedere di Santa Maria e l’atto di diffida e costituzione in mora delle somme dovute a rimborso della spese sostenute dalla Regione Lazio per le forniture idriche nel periodo 1983-2003. In merito ai lavori sospesi sul belvedere nei giorni scorsi si è tenuta una conferenza di servizi per valutare tutti gli aspetti tecnici e legislativi sui lavori commissionati da Don Massimiliano. Contestualmente adesso il consiglio comunale dovrà affrontare anche politicamente la vicenda, così come richiesto dalla minoranze. Sulle somme richieste per l’erogazione idrica, invece, la Direzione regionale per i Lavori Pubblici, a seguito della periodica  ricognizione dei crediti vantati dalla Regione nei confronti degli enti fruitori del servizio idrico, erogati attraverso gli impianti dell’ex Cassa di Mezzogiorno gestiti negli anni 1983-2003, ha inviato una lettera nella quale specifica di aver verificato che il Comune di Sezze è debitore della somma totale di 4,7 milioni di euro”. Quasi 3 mln sono in quota capitale, mentre i restanti 1,7 mln sono dovuti agli interessi maturati. Nella diffida della Pisana si specifica che il pagamento dovrà essere effettuato entro 60 giorni, anche mediante istanza di rateizzazione dell’importo da versare fino a un massimo di 20 anni.

 

 

  

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Nei giorni scorsi si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione e del Presidente dell’Università Agraria di Sezze meglio nota come “Società Bovaria Sezze”. Il nuovo presidente eletto è Alessandro Ferrazzoli, consigliere comunale di Sezze, Consigliere della XIII Comunità Montana dei Monti Lepini e membro del Consiglio e responsabile della Vigilanza Venatoria e Caccia al Cinghiale. Eletti nel Consiglio di Amministrazione Antonio De Renzi, Ercole Ciampini, Giuliano Di Girolamo e Cataldo Cotesta. "L’università Bovaria Sezze ha origini antiche, a tutt’oggi  - leggiamo nella nota del sodalizio - annovera a sé più di venti soci e la gestione di circa 350 ettari di dominio collettivo affidati in gestione ai soci che ne fanno richiesta per la fida pascolo. Con il rinnovamento del consiglio di amministrazione è scopo del sodalizio  tutelare e valorizzare i beni di collettivo godimento, in quanto riconosciuti come strumenti primari per assicurare la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale nazionale,  basi territoriali di istituzioni storiche di salvaguardia del patrimonio culturale e naturale, basti pensare a Fernando “Cellacchiaro” uno dei vecchi bovari di Sezze conosciuto in tutta la regione per i suoi buoi maremmani con i quali partecipava attivamente alle prime edizioni della sagra del carciofo ed alla Passione di Cristo". La legge n. 168 del 2017 ha sancito la riforma dei cosiddetti beni o domini collettivi: si tratta delle collettività “i cui membri hanno in proprietà terreni e insieme esercitano diritti di godimento, individualmente o collettivamente, su terreni che il comune amministra o la comunità da esso distinta ha in proprietà pubblica o collettiva”; tale diritto di collettivo godimento è riservato ai componenti della comunità e ha per oggetto “normalmente, e non eccezionalmente” utilità del fondo consistenti nel suo sfruttamento. La nuova legge 168 del 2017 modifica una serie di criteri che fino ad oggi sono stati eseguiti in conformità con la legge del 1927 e col regolamento attuativo del 1928,introduce elementi nuovi rispetto al sistema fino ad oggi conosciuto, modificano la natura dell’Ente gestore facendolo diventare un soggetto giuridico privato, non più pubblico. In sostanza sono divenute delle vere e proprie Associazioni alle quali è rimasta la competenza dell’amministrazione patrimoniale collettiva locale e la legge si riferisce sia a quegli Enti amministrati dalle Università Agrarie sia dai Comuni”. 

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Una piazzetta urbana nell'area antistante la Stazione Ferroviaria di Sezze Romano. La Giunta comunale di Sezze nei giorni corsi ha approvato un atto di indirizzo per la realizzazione di una piazza a Sezze Scalo. “Sezze Scalo è una delle frazioni più grandi del Comune di Sezze, punto di snodo nevralgico vista la presenza della stazione ferroviaria sull’importante e strategica linea Roma – Napoli. L’area della stazione ferroviaria di Sezze Scalo – si legge nella delibera - è punto di riferimento per i cittadini e per i pendolari che tutti i giorni la frequentano. La stazione e le zone limitrofe rappresentano per i turisti in arrivo con il treno, l’ingresso alla Città. Il piazzale antistante la stazione ferroviaria richiede un intervento di recupero e riqualificazione affinché possa divenire un luogo accogliente per cittadini, pendolari e turisti”. La Giunta presieduta dal sindaco Di Raimo ha dato mandato quindi di “avviare il procedimento per realizzare un intervento di riqualificazione di tale area, attraverso la redazione di un progetto di preliminare che consenta di inquadrare la situazione ed avviare il percorso di condivisione con le FF.S. e di ricerca dei finanziamenti anche regionali, previo coinvolgimento delle commissioni consiliari competenti e del Consiglio Comunale in funzione delle competenze a loro assegnate dalle norme e da regolamenti vigenti”.

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Nell’ultimo consiglio comunale di Sezze, oltre al ritiro delle deleghe assessorili da parte del sindaco, l’assise cittadina ha approvato il regolamento per l’affrancazione di terreni gravati da livelli o enfiteusi. Un atto importante, passato in sordina, offuscato probabilmente in parte dalla crisi politica in atto e in parte dalla sottovalutazione del problema atavico da parte di chi non è direttamente coinvolto. La questione era stata già affrontata su espressa richiesta del presidente del consiglio comunale, Enzo Eramo, in quattro sedute di commissione consiliare, alle quali aveva dato il suo contributo anche la minoranza consiliare, a partire da Rita Palombi. In queste era stata presentata una bozza di regolamento approvato definitivamente in aula nei giorni scorsi. Il lavoro è a firma di Luigi Perez, responsabile regionale delle perizie demaniali, mentre l'iter comunale è stato seguito da Mario Balestieri. L’atto approvato dai consiglieri comunali di Sezze darà finalmente delle risposte concrete ai tanti cittadini che  dovranno affrontare questo problema e che in passato erano rimasti nel limbo dell’impossibilità di agire. Molti casi di affrancazione riguardano terreni nella conca di suso di proprietà della Curia. Per affrancazione si intende l’acquisto di una proprietà da parte di chi ne ha goduto nel tempo pur non essendo il titolare. Generalmente si tratta di terreni agricoli. L’iter delle affrancazioni era iniziato con la passata amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Andrea Campoli.

 

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Un fulmine a ciel sereno, almeno per i non addetti ai lavori, Il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo ha ritirato le deleghe a tutti gli assessori, interrompendo così il lavoro della Giunta. Evidentemente il modesto risultato conseguito dalle forze politiche che lo sostengono e, soprattutto, le scarso impegno profuso in campagna elettorale dagli assessori e dai consiglieri di maggioranza, lo hanno scosso e preoccupato. Il buon Sindaco ha preso la palla in balzo e con un atto di coraggio ha fermato per un pò la macchina amministrativa nell'intento di effettuare un salutare e indifferibile tagliando. Facendomi interprete dello stupore e delle inquietudini di molti cittadini, senza averne alcun diritto, sento il dovere civico di esprimere brevemente alcune considerazioni, si parva licet. Per semplificare il discorso voglio andare in prestito alla metafora dell'allenatore di una squadra di calcio. Alla fine del primo tempo, il buon allenatore tira le somme e trae le prime necessarie conseguenze: aggiorna il modulo, assegna nuovi ruoli, sostituisce alcune pedine. Allo stesso modo, il Sindaco, alla luce degli impegni assunti davanti agli elettori e con la mente rivolta al Programma presentato e votato dal Consiglio Comunale, apporta le opportune modifiche in base ai risultati (non) raggiunti e alle nuove esigenze emerse in corso d'opera. Valuta attentamente il lavoro e i risultati conseguiti dai singoli assessori, il loro impegno, le loro capacità e la loro rispondenza agli obiettivi prefissati. Tira le somme e decide, dandone ampia informazione ai cittadini attraverso pubbliche assemblee, in modo da renderli partecipi e in grado di valutare la giustezza e l'efficacia del suo operato. La pausa di riflessione, a mio modesto parere, non dovrebbe durare molto tempo e dovrebbe concludersi con atti chiari e comprensibili a tutti. Per evitare il dubbio che il ritiro delle deleghe , da lui effettuato , non sia stato il frutto di uno scherzo o di uno scatto di nervi o, paradossalmente, di un buco nell'acqua.: cosa molto improbabile, considerata l'intelligenza e la saggezza del Sindaco Di Raimo.
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“Vado avanti, pur sapendo del fardello che tutti abbiamo. Nella mia vita non ho mai fallito e non voglio farlo questa volta”. Queste le parole del sindaco di Sezze Sergio Di Raimo a conclusione del consiglio comunale di ieri, iniziato con il ritiro delle deleghe assessorili a tutti. E' stata una crisi politica lampo, durata uno sbadiglio considerato i soliti giri di parole. Di Raimo, che nei giorni scorsi aveva pensato di dimettersi, è tornato subito sui suoi passi, chiedendo però alla maggioranza maggiore responsabilità e impegno così come agli assessori della sua Giunta zoppa. La crisi in maggioranza quindi è durata poco meno di 3 ore, e nonostante le differenti posizioni politiche da parte dei diversi gruppi consiliari, chiaramente espresse anche nel voto delle euporee, questa amministrazione ha deciso di andare avanti, di tirare a campare. Mancano tre anni e tutti sono d’accordo nel riprendere fiato per affrontare le sfide dell’imminente futuro. In merito alla Giunta, il sindaco, dopo l’azzeramento degli incarichi, a quanto pare deciso all'ultimo momento, molto probabilmente incontrerà i suoi assessori per ridefinire gli incarichi e le deleghe da assegnare. Se dovesse riconsegnarle in toto senza cambi sarebbe stata una clamorosa farsa, come lo è stato l’avvertimento di dimettersi, poi smentito dai fatti. Negli interventi in aula, chiara e determinata è stata il consigliere Federica Fiorini. L’esponente del Pd, non usando il politichese, ha chiesto a Di Raimo di cambiare metodo sulle scelte che coinvolgono la città (vedi statua di San Lidano al belvedere) e di dare una svolta all'azione di governo. Agli altri della maggioranza, invece, il politichese evidentemente piace, così come il silenzio assenso. In attesa di sapere cosa cambierà in Giunta, e soprattutto se qualcosa cambierà, Antonio Di Prospero, Vincenzo Lucarini, Sabrina Pecorilli, Paola Di Veroli e Pietro Ceccano restano in sella. Curioso il fatto però che negli interventi sia del sindaco che del presidente del consiglio comunale Enzo Eramo siano stati giustamente elogiati i servizi alla persona ed il lavoro sulla scuola fatto, servizi non obbligatori ma confermati nonostante le difficoltà economiche dell’Ente e che poi, però, nel ritiro delle deleghe si sia fatto di tutta l’erba un fascio. Ma... Non tutti hanno l’anello al naso.

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Terremoto in Giunta? Vedremo. Intanto il sindaco di Sezze Sergio Di Raimo poco fa, durante il consiglio comunale in corso, ha comunicato di ritirare le deleghe agli assessori che compongono la Giunta. Restano tutti in sella però, compreso il suo vice. Si tratterebbe di una sorta di tecnicismo per sfiduciare i suoi assessori senza sfiduciarli realmente, un modo probabilmente per dare uno scossone alla squadra di governo e per dare un segnale alla città dopo la crisi in atto. Restano assessori senza delega Antonio Di Prospero, Vincenzo Lucarini, Sabrina Pecorilli, Paola Di Veroli e Pietro Ceccano. Bisognerà capire se nel passaggio della riconsegna delle deleghe resterà tutto come prima o se il primo cittadino cambierà le carte in tavola, assegnando incarichi diversi ai suoi assessori o se qualcuno di essi verrà sfiduciato e sostituito. 

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