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Il gruppo Biancoleone critica duramente il servizio porta-a-porta per come viene attualmente gestito dalla SPL Sezze, che si trova nella necessità di effettuare giri supplementari di raccolta dei rifiuti indifferenziati, per raccogliere considerevoli quantità di rifiuti tal quali, impropriamente lasciati per intere giornate sulle strade cittadine. In un comunicato stampa Serafino Di Palma e Paride Martella affermano : "L’amministratore Unico della SPL Avv. Rosella e l’ex Sindaco Di Raimo in un comunicato esprimono soddisfazione per i risultati raggiunti dal servizio porta a porta a Sezze, con la raccolta differenziata al 35%. A parte la inattendibilità del dato perché a Sezze la raccolta differenziata è al 31,5% ed in Provincia di Latina siamo terzultimi con alcuni comuni che hanno raggiunto nello stesso anno l’84%. Il Comune di Sezze pur avendo avuto negli anni contributi dalla Provincia di Latina di milioni, mantiene la raccolta differenziata al 31,5 %, mentre le norme nazionali e regionali nel 2020 avevano fissato l’obiettivo al 65%. E’ pura follia parlare a Sezze solo di raccolta porta a porta su un territorio con una superficie di Kmq 102,00 e di 250 KM di strade. Se non viene ribaltata la logica di questa politica miope, negli anni futuri continueremo a vedere per intere giornate sulle nostre strade accumuli di buste con dentro l’immondizia. I Sacchi davanti ai portoni e lungo le strade determinano inquinamento ottico, degrado urbano e contrastano con il rilancio turistico della nostra Città. Poniamo la domanda all’ex. Sindaco e all’Amministratore della SPL:  “perché non hanno adottato il progetto di una società di ingegneria di Roma del 2017 mirato alla riorganizzazione ed efficientamento del servizio di Igiene urbana ed incremento della raccolta differenziata che la fissava nel 2020 al 65%”. Non hanno attuato quel progetto tra l’altro commissionato dalla stessa SPL al costo di Euro 17.000,00, perché vogliono mantenere in piedi il carrozzone. Con le due soluzioni previste dalla società di ingegneria si andava a modificare completamente la gestione della raccolta dei rifiuti, dimezzando tra l’altro i costi. Attualmente i costi della raccolta rifiuti a totale carico dei contribuenti di Sezze è di Euro 4.300.000, mentre con il progetto ammontavano a circa 2.000.000,00. Cosa dire poi del girone dantesco infernale della cosiddetta isola ecologica di via Valle Pazza dove gli operatori sono costretti a lavorare in condizioni disumane. Di Raimo - continua il Biancoleone -  poi fa riferimento alla tariffa puntuale che come è gestito attualmente il servizio non può essere applicata, perché non vi è la possibilità di pesare il rifiuto e di associare ogni quantitativo prodotto ad un’utenza specifica". Il gruppo Biancoleone con riferimento al calcolo della tariffa, fa presente agli elettori che la pesatura del rifiuto è la migliore pratica adottata da moltissimi Comuni Italiani per far pagare alle singole utenze esattamente quanto da loro viene prodotto, secondo il principio noto in Italia come Tariffa puntuale. "Il meccanismo di pesatura consente non solo di stabilire una tariffa equa per il servizio, ma anche di incentivare nei cittadini comportamenti virtuosi, ovvero di favorire la separazione dei rifiuti riciclabili, in quanto questi ultimi non entrano normalmente nel conto di quanto dovuto dagli utenti per le spese di smaltimento. Sulle tematiche della raccolta dei rifiuti il gruppo Biancoleone esporrà i propri programmi ed aprirà un dibattito con gli elettori".

 

 

 

Cori, Roccagorga, Sezze, Itri e Ventotene. Eccole le cinque tappe pontine del “Girasoli Tour”, il viaggio in bici, organizzato dalla Cooperativa Utopia 2000 onlus di Sezze, alla scoperta di alcune realtà italiana impegnate a costruire uno sviluppo sostenibile e un’economia solidale nei propri territori. A Cori, i protagonisti di tale viaggio, ossia il presidente e membri del consiglio d’amministrazione della stessa Cooperativa Utopia 2000, arriveranno domani, 1 luglio, e incontreranno, oltre agli amministratori comunali, gli operatori dell’asilo nido “Il Bruco Verde”. Invece, il 2 luglio, dopo aver incontrato a Carpineto romano, i dirigenti dell’Associazione “Mondo Futuro”, nata in ricordo di Lisa Briganti, una giovane ragazza scomparsa prematuramente l’anno passato, che aveva a cuore i temi della promozione e della tutela dell’ambiente, l’inclusione sociale e la sostenibilità del pianeta, visiteranno il Gruppo appartamento per minori “Zagor” di Roccagorga e nel pomeriggio saranno ricevuti dalla dirigente scolastica Anna Giorgi e da alcuni docenti dell’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze. Da ricordare, che in questo Istituto scolastico, la stessa Cooperativa ha recentemente avviato un progetto di collaborazione con cui due storiche società sportive setine, che fanno capo alla medesima Cooperativa, svolgeranno in particolare  la propria attività negli spazi dello stesso Istituto. Infine, il 3 luglio, nella mattinata è previsto l’incontro con i titolari della Chocolart di Itri, la cui produzione è caratterizzata dall’utilizzo di alcune tipicità del territorio. A tal proposito, per il “Girasoli Tour”, ha prodotto una barretta energetica con farina di carruba. Nel pomeriggio invece i partecipanti si imbarcheranno per Ventotene e faranno tappa alla Casa alloggio per anziani, all’interno della quale è stata realizzata anche una Casa famiglia per donne in difficoltà, un progetto intergenerazionale gestito dalla stessa Cooperativa. “Girasoli Tour” è in pratica un viaggio di 3500 chilometri, fatto interamente in bicicletta,  nell’Italia che resiste, come recita “Viva l’Italia”, canzone di Francesco De Gregori, nell’Italia empatica e innovativa. Sono 33 le tappe del tour, che è partito a Bevagna il 10 giugno scorso e si con concluderà il 15 luglio. Utopia 2000 è un’impresa sociale attiva da 22 anni e opera soprattutto nei territori dell’Umbria e del Lazio. È specializzata in servizi educativi, in progetti di agricoltura sociale e nell’organizzazione di grandi eventi. I suoi dirigenti sono impegnati da sempre nella ricerca di percorsi virtuosi di economia civile attraverso i quali il benessere collettivo possa essere percepito come la migliore strategia per la crescita individuale. Ecco, sulla base di queste premesse è nata anche l'idea del “Girasoli Tour”. Questo il motivo per il quale il viaggio è stato chiamato così: Perché i girasoli sanno sempre da parte voltarsi. Al seguito di tale viaggio c’è una troupe televisiva capitanata da Renato Chiocca, giovane regista di Latina, che realizzerà un docufilm e le 33 tappe verranno raccontate in un libro.  Patrocinato  dalla Regione Umbria, Comune di Bevagna, Comune di Assisi, Comune di Verona, Comune di Villafranca Veronese, Comune di Cori, Comune di Monte Argentario, Comune di Roccagorga, Comune di Ventotene e dalla Compagnia dei Lepini, l’iniziativa è sostenuta dall’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Accademia pontificia delle Scienze sociali, dal sociologo Flaviano Zandonai, esperto di Innovazione Sociale, Elly Schlein, vice presidente della Regione Emilia Romagna,  e da Alessandra Clemente, assessore alle Politiche giovanili di Napoli. Ha ricevuto il plauso del Ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

 

 

Dopo un’attesa di diversi mesi dall’uscita editoriale, sabato prossimo 3 luglio, alle ore 18 presso il cortile parrocchiale della Cattedrale di Santa Maria a Sezze, in occasione dei festeggiamenti dei Santi Patroni Lidano e Carlo da Sezze, verrà presentato l’ultimo libro di Luigi De Angelis, Il Regno di Dio - Pienezza che si dispiega - Meditare e pregare le parabole del Regno, 2020, Porto Seguro Editore. L’autore, 53 enne avvocato e setino purosangue, già autore di 3 testi su argomenti di fede e di religiosità (In cammino con Cristo sulla via della croce, 2008 – Donne di fede, 2012 – Rallegrati Piena di Grazia, 2015), torna in libreria con un testo che ha l’obiettivo di contestualizzare e riflettere - facendone anche occasione di preghiera - sulle diverse parabole evangeliche che Gesù pronunciò durante i suoi tre anni di predicazione terrena. Si tratta di parabole/racconti metaforici che contengono ancora oggi, seppur ambientati nella vita quotidiana della Palestina di quel tempo basata generalmente su agricoltura e pesca, perle di saggezza cristiana, occasione di meditazione personale e riflessione sull’attualità dell’annuncio cristiano nel terzo millennio. Introduce e modera Franco Abbenda, mentre presenteranno il libro Padre Federico Lombardi (gesuita, fino al 2016 Direttore della sala stampa della Santa Sede con i Pontefici Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco) e la Prof.ssa Enrichetta Cesarale(docente presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma). Nel corso dell’evento, che si terrà all’aperto ma con il rispetto delle necessarie cautele di distanziamento interpersonale, sarà presente l’autore, sarà possibile acquistare il libro e saranno letti alcuni passaggi del libro.

Luigi De Angelis, autore del libro

 

 

 

 

 

Questa notte finestre chiuse nel centro storico perché verrà effettuato un intervento straordinario di disinfestazione contro le blatte. L’intervento verrà effettuato nelle ore notturne a partire dalle ore 24 fino al termine delle operazioni pertanto, tutta la cittadinanza, è invitata a tenere chiuse, durante l’intervento, porte e finestre, ed evitare di esporre all’esterno indumenti e/o sostanze alimentari. Il Comune di Sezze avvisa inoltre che successivamente verrà reso noto il calendario di interventi sul territorio comunale per la disinfestazione e derattizzazione.

 

 

Il nostro è uno Stato laico, non è uno Stato confessionale. Quindi il Parlamento è certamente libero di discutere – ovviamente, sono considerazioni ovvie – e di legiferare. Il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per assicurare che le leggi rispettino sempre i principi costituzionali e gli impegni internazionali, tra cui il concordato con la Chiesa” (Mario Draghi).

Le parole del Presidente del Consiglio Mario Draghi, pronunciate nell’aula del Senato, pacate nei toni e ferme nella sostanza, costituiscono la riaffermazione solenne della laicità delle istituzioni e della sovranità del Parlamento, cuore della nostra democrazia, politicamente e costituzionalmente legittimato a legiferare senza limiti e condizionamenti di sorta in qualsiasi ambito e chiamato a rappresentare i cittadini, a perseguire gli interessi generali del paese, il bene comune, così come declinabile nel particolare momento storico. Si può essere o meno d’accordo con il suo contenuto ma il disegno di legge Zan, approdato in Senato dopo l’approvazione della Camera dei Deputati, non viola affatto il Concordato tra Stato Italiano e Chiesa Cattolica e la Nota Verbale della Segreteria di Stato è un grave errore sotto il profilo diplomatico, una indebita ingerenza nel processo formativo di una legge da parte di un soggetto estraneo alle istituzioni repubblicane, anzi propriamente di un altro ordinamento giuridico statuale. In Italia le leggi le scrivono i parlamentari, eletti democraticamente dai cittadini, i quali rappresentano la nazione tutta intera. Senza contare poi che questa entrata a piedi uniti nel dibattito politico, oltre a ridare voce allo scontro fuori tempo tra clericalisti e anticlericalisti, di cui davvero non si sentiva l’esigenza, finisce per collocare la Chiesa al fianco di uno schieramento partitico, per avvallare le posizioni politiche di quanti ne sposano argomenti e valori non per adesione a suoi insegnamenti ma per lucrarne vantaggi in termini di visibilità e di consensi elettorali. 

La posta in gioco non è la libertà di culto o di pensiero della Chiesa, diritti tutelati e garantiti dalla Costituzione a tutti i cittadini e a tutte le organizzazioni sociali, ma la laicità dello Stato e la sua indipendenza da ingerenze esterne. Laicità non significa costruire uno spazio svuotato dal religioso, ma offrirne uno in cui tutti, credenti e non, possono trattare di ciò che è accettabile e di ciò che non lo è. Peraltro la Chiesa ha agito non sul piano del dibattito culturale e politico interno alla società italiana, come sua parte integrante e rilevante, ma si è mossa nell’ambito delle relazioni internazionali tra stati sovrani. La Costituzione, recependo con l’art. 7 i Patti Lateranensi, unica sopravvivenza del fascismo transitata nella nostra democrazia antifascista, parzialmente modificati a metà degli anni ottanta del secolo scorso, riconosce la Chiesa Cattolica non semplicemente come un soggetto sociale, operante all’interno dell’ordinamento italiano al pari di tutti gli altri corpi intermedi, ma come stato sovrano, da cui discende la titolarità di poteri, uno status specifico e una posizione di pari dignità e potestà con gli altri stati, anche all’interno delle organizzazioni sopranazionali come l’ONU, a cui dovrebbero accompagnarsi una serie di limiti e vincoli, che in questa vicenda invece sono stati totalmente ignorati e disattesi. L’art. 7 della Costituzione esordisce con una affermazione perentoria: “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”. La norma pone un limite invalicabile nel momento in cui regola i rapporti tra Stato e Chiesa. Indipendenza e sovranità stanno a significare che Stato e Chiesa non hanno competenza a pronunciarsi sui rispettivi ordinamenti, è esclusa cioè ogni interferenza e condizionamento ed ogni limitazione reciproca di sovranità. I cattolici, le loro organizzazioni, la stessa gerarchia ecclesiastica hanno il diritto ed anche il dovere di far sentire la propria voce, di criticare e dissentire rispetto a proposte legislative e atti politici, facendo appello alla coscienza di tutti i cittadini, ma non lo può fare la Chiesa intesa come stato sovrano. L’elemento caratterizzante questa improvvida presa di posizione è proprio la messa in discussione da parte di una entità sovrana nel dialogo ufficiale con una sua pari, dell’autonomia e dell’indipendenza del processo democratico incardinato nella sovranità del Parlamento italiano. In uno stato democratico non esiste e non può esistere una titolarità di verità affidata a soggetti, fosse anche la Chiesa, sovraordinati e superiori al libero gioco democratico, una sorta di riserva intangibile di temi e principi su cui è escluso l’intervento del Parlamento. La democrazia poi è di per sé relativa, porta all’affermazione di visioni parziali e per essere autentica deve tutelare la diversità, le minoranze e il pluralismo, che non possono essere negati o cancellati dalla maggioranza, pena la sua stessa autodistruzione. Tale assunto traduce concretamente il principio di laicità ed esclude qualsivoglia confusione tra potere temporale e spirituale.

Le dichiarazioni del Cardinale Parolin volte ad abbassare i toni, il suo riconoscimento del principio della laicità dello stato e la precisazione che non è volontà della Chiesa bloccare l’approvazione del disegno di legge Zan ma sollecitarne una rimodulazione in alcuni passaggi, sono elementi significativi, anche se la sua affermazione che la Nota a Verbale doveva essere un passo diplomatico destinato a restare riservato suscita molte perplessità, sia perché dimostra che qualche mano infedele l’ha rivelata appositamente per alimentare lo scontro politico, ostacolare la libera scelta del Parlamento, per far emergere i contrasti esistenti all’interno della Curia e una certa ostilità nei confronti di Papa Francesco, sia soprattutto perché sono sempre preferibili trasparenza e chiarezza anche nelle relazioni internazionali.

A proposito i sovranisti nostrani, cantori dell’italianità hanno applaudito l’ingerenza, coerentemente..…. 

 

P.S.: Sono un cattolico praticante, non un anticlericale ma difendo la laicità dello Stato, unica garanzia per la libertà e l’autonomia di noi tutti e della stessa Chiesa.

 

 

Sergio Di Raimo, ex sindaco di Sezze, ha inviato una pec al direttore al Direttore Generale della Asl di Latina Silvia Cavalli per chiedere una riapertura h 24 del Pat di Sezze. Ecco la lettera inviata da Di Raimo.

 “In qualità di cittadino del comune di Sezze, ed ex Sindaco, VI chiedo di dare seguito a quanto i vostri predecessori indicarono come percorso inerente l’apertura del Presidio. A seguito della decisione della Direzione Generale di questa Asl di chiudere parzialmente il PAT e prevederne l’apertura dalle 8 fino alle 20, anziché H24 , l’amministrazione comunale ebbe modo di fare diverse richieste finalizzate al ripristino dei normali orari di apertura; ci fu detto che l’emergenza epidemiologica e la necessità di utilizzare le risorse umane per contrastare il Virus, come anche il contenuto numero medio giornaliero e mensile di accessi al PAT di Sezze , imponevano la scelta di una riduzione dell’orario di apertura, scelta dalla quale ci si poteva scostare solo se si fosse riusciti ad assumere altro personale o ci fosse una importante flessione dei contagi e dell’emergenza in generale. Ci pare che oggi ci siano le condizioni per una riapertura H24 e quindi VI chiedo di adoperarvi in tal senso perché ne vale della salute dei cittadini. Ringrazio per l’attenzione e aspetto notizie in merito confidando in una soluzione positiva del problema”.

 

 

 

Il presidente della SPL Sezze, Gian Battista Rosella, comunica alla città l’ampliamento del servizio raccolta porta a porta in nuove località del paese. Interessati del servizio, infatti, saranno i residenti di via Bassiano, via Cerreta, via Croce Moschitto, via Fontana del Sordo, via Sagliuta e località Certosa. Gli operatori della municipalizzata di Sezze in questi giorni stanno distribuendo ai nuclei famigliari tutto il kit necessario. L’avvocato Rosella avvisa quindi che nelle zone interessate a breve verranno eliminati i tradizionali cassonetti. “Tale ampliamento del sevizio – afferma Rosella – è il risultato degli sforzi organizzativi e gestionali della società e delle risorse finanziarie ottenute con un contributo erogato dalla Provincia di Latina per un importo di oltre 530 mila euro su un progetto presentato dal Comune di Sezze”. In merito interviene anche l’ex sindaco di Sezze Sergio Di Raimo, esprimendo soddisfazione per quanto raggiunto: “Questo è un altro importante passo verso l'incremento della percentuale di differenziata che dal 35% circa degli ultimi mesi del 2020 passerà sicuramente ad una percentuale maggiore del 40%. (ricordiamo che qualche anno fa la percentuale era appena del 18% circa ) È chiaro  - prosegue Di Raimo - che l'obiettivo da raggiungere è l'applicazione della tariffa puntuale con la collaborazione della cittadinanza ,si potrà presto arrivare a pagare una tariffa più bassa e rispondente all'effettiva produzione di rifiuti”.

 

 

 

Folle velocità nel centro storico di Sezze ma nessuno fa nulla nonostante le richieste già protocollate presso il Comune di Sezze. Nella notte di sabato e domenica mattina due incidenti si sono verificati nel quartiere Santa Maria a Sezze causati dall’alta velocità. Due automobili in tempi diversi sono andate a finire contro le pareti di due abitazioni private, per fortuna senza conseguenze per nessuno. Ma resta la paura ed il pericolo su via Corradini e su altre strade nei pressi dell’istituto Corradini e nelle vicinanze della Cattedrale di Sezze. I residenti hanno già scritto al commissario Prefettizio Raffaele Bonanno, parlando del problema, chiedendo controlli,  dossi artificiali e segnaletica quali deterrente contro alta velocità. Al momento però solo impegni presi sulla parola e non nei fatti. Cosa bisogna attendere? Eppure in passato dossi artificiali li abbiamo visti ovunque, in ogni dove di Sezze, tranne dove servivano e servono veramente. Si spera che a breve venga preso qualche provvedimento, soprattutto perché in questi quartieri del centro storico i bambini giocano per strada e nelle piazze.

 

 

 

 

 

 

Lara Lugli, classe 1980, vive a Carpi e ha militato nelle categorie dilettantistiche della pallavolo. Schiacciatrice, senza la longevità di Francesca Piccinini o il talento di Paola Egonu, autentiche stelle del campionato italiano, è stata protagonista, suo malgrado, di una storia emblematica che merita di essere raccontata. Due anni fa giocava con l’ASD Volley Pordenone. Il contratto, concluso qualche anno prima, le riconosceva un valore anche retributivo conforme alla sua importanza di atleta di un campionato di serie B1. Nel marzo 2019, a 38 anni, rimane incinta e lo comunica immediatamente alla società. Le clausole sottoscritte prevedevano in questo caso la rescissione del contratto. Si tratta di una regola da tutti conosciuta e accettata nel settore dello sport femminile, sia cioè dalle società che dalle atlete. Dopo un mese Lara Lugli perde il bambino per un aborto spontaneo. L’ex pallavolista chiede ripetutamente e giustamente alla società di versarle l’ultimo stipendio dovutole e relativo al mese di febbraio 2019. Di fronte al ripetuto rifiuto dell’ASD Volley Pordenone, decide di rivolgersi, tramite il proprio avvocato, all’Autorità Giudiziaria ed ottiene un Decreto Ingiuntivo. La società sportiva propone opposizione al decreto ingiuntivo ed avanza domanda di risarcimento nei confronti dell’atleta per non aver onorato il contratto sottoscritto. L’atto di citazione in opposizione contiene affermazioni inverosimili e decisamente sgradevoli. Innanzitutto viene contestato l’ammontare dell’ingaggio, giudicato troppo elevato rispetto alle sue qualità tecniche. Orbene ammesso e non concesso che il procuratore di Lara Lugli avesse costretto con la forza i vertici societari a stipulare il contratto e ad accordarle condizioni economiche così favorevoli, è difficile comprendere come questo si concili poi con l’affermazione che in seguito e in conseguenza della rescissione del rapporto contrattuale la posizione in classifica della squadra sia precipitata e gli sponsor non abbiano più onorato i loro impegni. Delle due una, evidentemente. Tuttavia l’accusa decisamente più scandalosa è che alla stipula del contratto, avendo ormai 38 anni (una vecchia signora quindi!) Lara Lugli avrebbe taciuto l’intenzione di avere un figlio e comunque non avrebbe informato la società di questo suo eventuale desiderio. Una donna a 38 anni o dopo una certa età, stabilita invero non si sa bene da chi e secondo quale criterio, dovrebbe abbandonare il desiderio di diventare madre. Inoltre la maternità sembra essere un problema, un intralcio, una inutile velleità e non un diritto intangibile di ogni donna.

Ad ogni buon conto qualche settimana fa l’ASD Volley Pordenone ha rinunciato alla domanda giudiziale avanzata ed ha ottemperato a tutti gli obblighi nei confronti di Lara Lugli, la quale ha così commentato l’epilogo della vicenda: “È una grande vittoria per tutti ed era molto importante che questa causa non entrasse nemmeno in un tribunale a dimostrazione della sua infondatezza. È un forte segnale per tutte le donne non solo atlete che si trovano a dover affrontare queste situazioni assurde”. 

Quanto accaduto a Lara Lugli consente di alzare il velo su un sistema palesemente discriminatorio verso le donne, che va oltre il ristretto ambito sportivo. Il diritto alla maternità della donna che lavora, previsto nel nostro ordinamento e solennemente sancito nella Costituzione, nella prassi dei rapporti di lavoro viene di fatto aggirato e disatteso. Frequentemente capita di leggere di aziende che non assumono giovani donne proprio per evitare il “pericolo” di una gravidanza, di scritture private fatte sottoscrivere alle neoassunte con cui si impegnano a non restare incinta, di lettere di dimissioni dal posto di lavoro sottoscritte in bianco per consentire all’imprenditore di sbarazzarsi facilmente e senza problemi della dipendente. Prassi queste talmente diffuse da rappresentare una sistematica violazione e disapplicazione della legge. La maternità non è così una libera scelta, un diritto della persona, ma un ostacolo al perseguimento degli interessi del datore di lavoro.  

Il mondo dello sport rappresenta per di più una terra di nessuno, in cui le donne sono escluse dal professionismo e nei loro riguardi non si applicano le relative tutele contrattuali. In pratica le atlete sono considerate lavoratrici dipendenti e viene loro impedito di svolgere altri lavori, ma al contempo sono inquadrate come libere professioniste con una completa assenza di tutele. La sottoscrizione delle clausole di maternità porta così, in caso di gravidanza, alla sistematica rescissione dei contratti o a non pagare gli stipendi per mesi. Se ricorrono alla magistratura, rivendicando le stesse tutele previste dalla legge per le altre lavoratrici, pur avendo sottoscritto condizioni manifestamente discriminatorie, queste sono considerate valide ed efficaci e la gravidanza una giusta causa per la rescissione del contratto. L’iniquità è talmente interiorizzata che il contratto si ritiene disciplinabile con clausole palesemente nulle e addirittura le stesse sono coercibili in giudizio. In punto di diritto un contratto può essere risolto in presenza di un’inadempienza grave, ma sostenere che una giusta causa di risoluzione possa essere la gravidanza è aberrante e intollerabile. Tali norme sono incostituzionali ed è inaccettabile che vi siano rapporti di lavoro disciplinati secondo regole contrattuali che prescindono dall’indispensabile rispetto dei principi fondamentali del nostro ordinamento.      

La vicenda di Lara Lugli rappresenta un’occasione importante per riflettere su una realtà impantanata in retaggi culturali obsoleti, lontana dal rispetto della parità di genere ed è urgente pensare ad una riforma normativa radicale: è assurdo che una donna sia costretta ancora oggi a scegliere tra lavoro e figli, a rinunciare alla maternità per non perdere il lavoro. La rinascita del nostro paese, la modernizzazione delle nostre strutture sociali e produttive devono essere accompagnate da una nuova stagione dei diritti e delle opportunità uguali per tutti, in ogni ambito e senza distinzioni di genere.

 

 

 La “Via Setina“, così detta perché da Roma conduceva a Setia, è un tesoro inestimabile,  inserita in un contesto unico, che necessita di interventi urgenti di riqualificazione e  valorizzazione. Ignazio Romano, presidente del Circolo Culturale Setina Civitas, dedica due appuntamenti allo  storico tracciato: il primo è un intervento di pulizia in programma domenica 20 giugno, il  secondo è una visita guidata nella giornata di domenica 27 giugno. Due momenti di  promozione dello storico percorso della via di accesso al paese di epoca romana, in uso fino  alla fine dell’ottocento. 

Il progetto di “Riqualificazione della Via Setina”, sul quale Setina Civitas lavora dal 2004, è  stato elaborato dell’architetto Giuseppe Bondì e dall’archeologa Elisabeth Bruckner, presentato  al Comune di Sezze più di una volta e costituito da uno studio di riqualificazione del sito dal  punto di vista storico, naturalistico e paesaggistico, senza tralasciare la messa in sicurezza dei  luoghi. 

Il tracciato, lungo circa due chilometri, parte dalla Madonna della Pace e sfiora la sottostante  cava di calcare per giungere poco distante dalle orme dei dinosauri. Insieme al Riparo Roberto,  sito preistorico con i suoi graffiti a carboncino, e alle orme dei dinosauri scoperte nel 2003, la  Via Setina con i suoi ruderi di epoca romana, le torri di difesa, i paracarri, il basolato e i muri di  sostruzione, rappresenta il tesoro del Monumento Naturale Fosso Brivolco, che è stato istituito  dalla Regione Lazio nel 2018 a cura del geologo Diego Mantero

Con il sostegno del commissario prefettizio del Comune di Sezze, Dr. Raffaele Bonanno, è  stato possibile eseguire alcune opere di pulizia che hanno reso percorribile la strada, grazie a  una squadra di infaticabili volontari che hanno lavorato per molti giorni sul tracciato. Volontari  che vale la pena nominare uno per uno: Diego FicaccioLuigi VallerianiSergio Piccaro,  Luciano CorbiGiancarlo PallonariRiccardo MolinariEnrico CeccanoAlessandro Luccone. Tutti insieme hanno dato nuova linfa e forza al gruppo “In Difesa dei Beni Archeologici”  impegnato dal 2004 a far conoscere e frequentare le tante risorse culturali sparse sul territorio  di Sezze. 

A questi volontari si sono aggiunti i ragazzi del gruppo Agesci Scout di Sezze guidati da  Augusto Carlesimo e Massimo Marchetti, ed il gruppo Plastic Free di Sezze guidati da Annalisa  Savelli ed Enrica Marchionne che con la collaborazione della SPL e del suo presidente,  Giovanni Rosella, hanno il compito di ridare alla Via Setina il decoro che merita. Tutti, coordinati  dal Circolo Culturale Setina Civitas, domenica 20 giugno alle ore 8,30 con appuntamento in via  Bassiano, nei pressi della Madonna della Pace, sono pronti a scendere lungo lo storico  tracciato ed effettuare la raccolta dei rifiuti urbani gettati abusivamente. 

Mentre, per permettere a tutti di godere delle bellezze del sito archeologico, l’appuntamento è  per domenica 27 giugno, sempre alle ore 8,30 alla Madonna della Pace, con la visita guidata.  Articolata in modo da tornare indietro nel tempo fino all’epoca dei dinosauri, la visita è curata  dal professore Luigi Zaccheo, dall’archeologa Carla Mattei, dall’archeologo Michelangelo La  Rosa, dal geologo Vittorio Faustinella e dal geologo Daniele Raponi, scopritore delle orme dei  dinosauri. Disposti in punti strategici del tracciato, le guide illustreranno i diversi aspetti nelle  diverse epoche che questi luoghi hanno conosciuto. 

Alla manifestazione, aperta a tutti, sono stati invitati: il Commissario prefettizio del Comune di  Sezze, Raffaele Bonanno, il Consigliere regionale, La Penna Salvatore, l’Assessore regionale,  Onorati Enrica, il Funzionario archeologo della Soprintendenza archeologia, belle arti e  paesaggio del Lazio per le Province di Frosinone e Latina, Di Mario Francesco, il Dirigente della  regione Lazio, Mantero Diego.

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