Il 18 ottobre prossimo saranno quattro anni esatti dalla elezione di Lidano Lucidi a sindaco di Sezze. Il candidato della coalizione civica divenne primo cittadino al ballottaggio con il 69,79% delle preferenze (6.655 voti), con un distacco enorme dal sindaco uscente Sergio Di Raimo, sostenuto dal pd e altre liste, fermo ad un risicato 30,21% (2.881 voti).
In questi quattro anni il sindaco Lucidi è stato sicuramente un sindaco presente fisicamente in Comune, alla stregua di un dipendente od operaio che si alza la mattina per andare al lavoro; è riuscito a conservare quel rapporto con i cittadini, la sua empatia nonostante il suo ruolo di primo cittadino. Lucidi è stato, a sorpresa, un sindaco capace di gestire e governare la sua maggioranza senza passare per crisi o abbandoni, senza clamorose divisioni, come invece era accaduto per l’ex sindaco Di Raimo che alla fine venne commissariato.
Il giorno della vittoria elettorale
- E' anche vero che dal 2021 ad oggi il sindaco Lucidi ha anche deluso diversi sostenitori ed elettori, ha sicuramente cambiato idea su molte questioni e problemi della città che conosceva a malapena e ha probabilmente affrontato vicende in maniera diversa di come avrebbe immaginato. Sia a livello politico che tecnico, ad esempio, non è riuscito del tutto a tagliare i ponti con il passato come promesso agli elettori e ha soprattutto capito che è facile puntare il dito contro qualcuno quando non si è nei suoi panni.
Lucidi con il commissario prefettizio nel passaggio di consegne
- Alla conclusione del suo mandato manca ancora un anno e mezzo (aprile 2027 vedi link sotto) e molte cose potrebbero cambiare, ad esempio all’interno della sua maggioranza che nel frattempo ha visto consiglieri comunale aderire e ricoprire ruoli in partiti politici, come ad esempio per Pasquale Casalini e Federica Lama organici in Forza Italia, oppure Orlando Santoro nella Lega. Ma c’è ancora tempo per vedere e capire se mai ci saranno veri cambiamenti, oppure "se tutto deve cambiare perché tutto resti come prima" come c'è tempo, magari, per portare a termine i diversi cantieri avviati e mai conclusi, oppure aprirne degli altri sotto nuovi auspici. Infine, sotto diversi punti di vista politici, alcune posizioni sembrano addirittura ribaltate, come chi oggi vorrebbe sostenerlo a costo di spaccare un partito, o chi, al contrario, non vede l’ora di abbandonarlo per approdare su nuovi lidi con l'ambizione di diventarne un leader.
Staremo a vedere.
Prima seduta consiliare con Giunta e maggioranza
Nel frattempo ringraziamo il sindaco di Sezze Lidano Lucidi per aver accettato di rispondere con disponibilità e cortesia alle nostre domande.
Sono passati 4 anni dalla tua elezione a Sindaco, quali i risultati raggiunti e dove invece pensi di non avercela fatta?
"I primi anni di governo sono stati quasi tutti assorbiti dalle questioni legate al bilancio comunale. Sezze era sull’orlo del dissesto finanziario, la SPL è stata oggetto di un’istanza di fallimento nell’agosto del 2022. Oggi, con l’approvazione del piano di riequilibrio, stiamo ripianando una massa passiva di sedici milioni di euro, e ogni anno abbiamo una spesa bloccata per circa ottocento mila euro. Immaginate le cose che avremmo potuto fare con ottocento mila euro da spendere ogni anno. Avremmo potuto scegliere di mandare in dissesto il Comune, sarebbe stato anche comodo e politicamente conveniente, ma ho sempre pensato che Sezze potesse farcela, nonostante la sentenza sull’Anfiteatro che condannava il Comune a pagare 1,5 milioni di euro, o la crisi in Ucraina con il prezzo dell’energia elettrica e del riscaldamento triplicati. Aver fatto un piano di risanamento della SPL ci ha permesso di fare degli investimenti come i nuovi mezzi per la raccolta, la spazzatrice, i mastelli e, per finire, il centro di raccolta. Chi si ricorda il vecchio centro di Via Vallepazza? Oggi è tutta un’altra storia, basta andare a farsi un giro. Quando sono stato eletto non c’erano neanche i calendari della raccolta differenziata, i cittadini avevano un solo mastello per l’umido, vecchio di quindici anni. Sono contento? In parte. Negli ultimi mesi la raccolta differenziata è al 60%, qualche anno fa era al 30%, ma sono cosciente che c’è tantissimo ancora da fare, anche da correggere e migliorare, ma non possiamo fermarci, il lavoro deve andare avanti.
Altra questione importante riguarda il cimitero: le persone non potevano essere seppellite. Sono stato il Sindaco che ha ricevuto gente piangente per questa storiaccia e non auguro a nessuno di ascoltare e di vedere persone disperate che non potevano seppellire un genitore, un figlio, il coniuge. Nel vecchio regolamento per avere a norma la propria tomba bisognava pagare in alcuni casi anche diecimila mila euro: un’assurdità. Oggi abbiamo fatto un piano di recupero che, ci tengo a ribadire, è stata l’unica proposta amministrativa messa sul tavolo: nessuna forza politica consiliare o extra-consiliare ha mai messo nero su bianco una soluzione, mai! Se ci fosse stata ne avremmo discusso e se ci avesse convinto l’avremmo anche appoggiata.
SPL, bilancio e cimitero sono state le tre grandi questioni del primo anno. Tra le soddisfazioni più grandi c’è senza dubbio l’aver recuperato il campetto da basket alla Macchia. Per me quello non è un luogo di rigenerazione urbana ma è un luogo di rigenerazione sociale. Ho visto centinaia di ragazzi frequentarlo, giocarci e socializzare. La politica è quasi esclusivamente concentrata su due o tre punti e tra questi non c’è mai la questione giovanile. Se si aprisse un bel confronto, che non scadesse nel giovanilismo di maniera, non sarebbe male.
Abbiamo diversi cantieri aperti: la Vallicella, che abbiamo trovato inagibile e che l’anno prossimo riaprirà e i cittadini avranno più di cento posti auto a disposizione; stiamo aspettando il progetto per il Brivolco, che abbiamo pulito dopo cinquant’anni, per poi poter fare la gara d’appalto; nella scuola a via Piagge Marine 8 stiamo cambiando gli infissi e verrà fatto anche un lavoro di manutenzione straordinaria (mi sono commosso nel ritrovare gli stessi termosifoni che avevo io quando andavo a scuola lì); il vecchio monastero delle Clarisse e il Museo diventeranno poli attrattivi. Ammetto, però, la lentezza dei lavori al mercato o il fatto che abbiamo dovuto trovare altre risorse per finire l’Auditorium Costa. La parte dell’antincendio è terminata o quasi, ma non voglio riaprirlo senza che si sia intervenuti anche sugli intonaci esterni o sulla struttura interna. Abbiamo trovato in bilancio le risorse, adesso dobbiamo appaltare questo nuovo lavoro. Sicuramente dimentico altre opere e cantieri, ma rischierei un lungo e stucchevole elenco.
Infine, abbiamo due elementi importantissimi. Il primo è l’anfiteatro. Abbiamo ottenuto un finanziamento di due milioni - nessuno ci credeva - e non sappiamo neanche se bastano. Riaprire il Teatro Sacro è un sogno, ma dobbiamo stare molto attenti perché non avremo una seconda chance e seguirò in prima persona ogni singolo passo.
Infine, la variante al piano regolatore a Sezze Scalo. Il vero motore della città è la pianura e solo attraverso una variante possiamo far decollare il paese. Proporrò alla politica una zona residenziale vicino alla stazione ferroviaria e, lungo gli assi viari Monti Lepini, Via degli Archi, Appia, insediamenti produttivi e/o commerciali. La delibera c’è, in commissione è stata discussa e adesso approderà in Consiglio Comunale e se verrà approvata inizierà l’iter, che deve andare spedito. In pianura, inoltre, vedo il nuovo cimitero comunale, e sarei d’accordo a realizzare anche un impianto finalizzato alla cremazione. Per gli impianti sportivi, domenica ero al Tornesi per vedere la prima partita della Setina: quello stadio non mi piace, in un nuovo assetto urbano andrebbe fatto in un altro posto.
Dove non ce l’ho fatta? In tante, tantissime cose. In alcune c’è bisogno di tempo e di continuità, in altre forse bisogna cambiare approccio. Se però dovessi rimproverarmi qualcosa, e ho tanto da rimproverarmi, è di essere stato concentrato molto sulle questioni amministrative e poco sulle questioni politiche. Questo tempo è, però, finito e adesso si torna in campo dopo la panchina".
La tua maggioranza, rispetto al passato, non ha avuto mai crisi serie di governo. Qual è stato il collante di tutta la vostra coalizione?
"Non penso che ci sia un solo elemento, credo che siano diversi. In primo luogo, fin dall’inizio della campagna elettorale tutti hanno abbracciato un’idea. Mentre spesso ci si riunisce dietro una persona noi ci siamo riuniti dietro un’idea. Un altro elemento è rappresentato dalle difficoltà. Il mio motto è sempre stato: “Un mare calmo non fa un buon marinaio”. Ebbene, le difficoltà incontrate soprattutto i primi tempi, quando tutti o quasi dicevano e speravano che non saremmo arrivati come maggioranza a mangiare il panettone, ci hanno uniti ancora di più e ci hanno temprati. Ci unisce il lavoro, la voglia di provarci, la fame".
Nel corso di questi anni diversi consiglieri comunali eletti nelle liste civiche sono diventati rappresentanti di partiti politici, tra cui Forza Italia, Lega e Italia Viva. Pensi che il progetto civico sia stato snaturato e che avrà un peso nella nuova coalizione di governo?
"Prima di rispondere voglio fare solo una piccola premessa. Le liste civiche nascono per la crisi dei partiti. Se avessimo un sistema partitico funzionante come lo avevamo nei decenni passati, le liste civiche non avrebbero tutto questo peso. Si critica il civismo ma in ogni elezione amministrativa il numero delle liste civiche supera di gran lunga quelle dei partiti. Il civismo non è la causa della crisi della politica partitica, è l’effetto. Infatti, il posto naturale dove fare politica, in linea di principio, sono i partiti, e anch’io mi interrogo sul fare questo passo, in futuro. Detto questo, penso che all’esterno il progetto può sembrare snaturato, ma nella realtà non lo è, perché si condivide un’azione amministrativa locale e questo supera ogni divisione. Dentro la maggioranza ci sono praticamente tutte le sensibilità politiche che a prima vista sembrano incompatibili, eppure proprio perché si tiene l’obiettivo su Sezze si riesce a stare uniti e compatti. Nel futuro, essendo convinto che nel 2027 ci sarà l’Election Day (ovvero si andrà a votare insieme alle politiche e dopo qualche mese alle regionali) un ragionamento “politico, complesso e complessivo” andrà fatto".
Quale è secondo te il problema più grande ancora da risolvere a Sezze?
"La sicurezza e l’uso/abuso di alcool e droga anche e soprattutto tra i giovanissimi sono il tema dei temi. Non sono solo problemi locali, basta leggere la cronaca per rendersi conto che si tratta di problemi diffusi, e non bisogna andare neanche troppo lontano. Poi ognuno guarda in casa propria ed è giusto che sia così, ma se si vuole affrontare la problematica occorre allargare il ragionamento. Rifletto spesso sul fatto che, quando si arresta un delinquente, fa prima questo a tornare a casa che i Carabinieri a tornare in caserma. C’è poca reale severità e troppa tolleranza su molte questioni.
Un altro grande problema è la macchina amministrativa. Negli ultimi dieci anni il numero dei dipendenti si è man mano ridotto, passando da più di 100 nel 2015 a meno di 50 nel 2025. Questo porta a un rallentamento nelle varie lavorazioni e a un sovraccarico per coloro che sono regolarmente al loro posto. Quindi, abbiamo un paese di 25 mila abitanti ed esteso per 100 km quadrati gestito da poco più di 50 dipendenti, con una burocrazia che, invece di diminuire, aumenta in modo irrazionale, rallentando processi e decisioni. In questa situazione gli uffici danno il massimo e devo riconoscere il loro grande lavoro. Perciò abbiamo deciso di avviare iter concorsuali che porteranno all'assunzione di nuovo personale. Ma proprio a causa della scarsità di risorse umane e per la complessità burocratica, i processi sono lenti. La volontà, comunque, di questa amministrazione è di automatizzare e digitalizzare il più possibile il lavoro, sfruttando anche l’intelligenza artificiale".
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Il link dell'articolo richiamato nel testo.
