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Per l'impianto di compostaggio serve urgentemente una Conferenza di servizi

Mar 10, 2022 Scritto da 

 

 

Non entro nel merito dei diversi aspetti tecnici-urbanistici-ambientali della mozione contro la realizzazione di un impianto di compostaggio dei rifiuti a Sezze Scalo. Lo hanno fatto egregiamente e con dovizia di particolari i compagni e gli amici Consiglieri della minoranza, e in particolare Sergio Di Raimo e Serafino Di Palma. La mozione, rigettata dalla maggioranza che sostiene la Giunta Lucidi, è apparsa improvvida e priva di fondate ragioni, per cui, a mio parere, avrebbe bisogno di un ulteriore approfondimento e di buon senso. Occorre, preliminarmente, deporre le armi della polemica e dello scontro, spesso inficiate da interessi di parte e da pregiudizi ideologici, che a volte nascondono interessi di parte. Una pausa di riflessione, dunque, perché le mozioni consiliari non servono solo ad impedire che si faccia o non si faccia qualcosa, ma a individuare insieme, al di là delle reciproche appartenenze, la via migliore per la soluzione di un problema che riguarda il futuro della città. L'urto frontale può generare l'irrigidimento delle posizioni e il prevalere di istanze non rispondenti alla volontà degli elettori e all'interesse dei cittadini. Il confronto, invece, è il sale della democrazia. Se non adesso, quando sarà utile e opportuno fare i conti con l'ambiente, con la transizione ecologica, con la salvaguardia e la salute dei cittadini, con la cura e lo sviluppo della nostra agricoltura? La maggioranza consiliare, in estrema sintesi, sostiene la bontà dell'impianto di compostaggio a Sezze Scalo, per ragioni di convenienza economica e di risparmio futuro per la TARI. Le minoranze, invece, ritengono che la costruzione dell'impianto sia innaturale, improduttivo e insostenibile per i riscontri negativi e i danni che esso comporterebbe. Da un lato si fa ricorso al senso di  responsabilità di scelte coraggiose (neve neve ma non alla vigna mea) che comporta lo stare al  governo; dall'altro l'assenza di una visione e conoscenza del territorio e con il solo desiderio di mettere una bandierina su un'opera e di fare cassa. Non c'è dubbio che questa è l'ora delle scelte coraggiose, a volte apparentemente impopolari, ma è altrettanto vero che la difesa del suolo, della salute, la protezione delle vocazioni ambientali e agricole della nostra pianura, costituiscono un privilegio e una ricchezza unica e insostituibile a livello regionale e nazionale. E che non bisogna prendere in giro i giovani e fare bla-bla-bla quando si discute di ambiente. Non ho alcuna intenzione di giudicare e di condannare né una parte né l'altra. Mi limito a fare una proposta. Perché il Comune di Sezze non si fa promotore, come Comune più popoloso, di una Conferenza "istruttoria" di servizi con gli altri Comuni interessati alla questione e cioè Priverno, Pontinia, Sonnino, Sermoneta, Roccagorga, Maenza? Sarebbe l'occasione per discutere e concordare una linea univoca e che si potrebbe fare in 48 ore? Ci si confronterebbe poi, con la Provincia e la Regione Lazio, che sono per legge gli Enti supercomunali preposti alla questione dei rifiuti, al compostaggio, al  loro smaltimento e al trasferimento. Non è un tentativo pilatesco di gettare la palla in mezzo al campo ma il modo più corretto e più concreto per arrivare a una soluzione condivisa. E' infatti evidente che nessun piccolo Comune sarebbe in condizioni e in grado di attivare e rendere economico e conveniente un impianto di tali dimensioni, a causa della notevole quantità di rifiuti occorrente per un buon funzionamento, a meno che non lo si voglia destinare al servizio di altre città e territori. Sarebbe più corretto dire, allora, che si vuole fare cassa! E' altresì auspicabile che l'impianto non abbia un impatto con la popolazioni vicine e circostanti e che non ricada in superfici da sempre destinate alla agricoltura. Si dovrebbe, pertanto, individuare un'area industriale o artigianale, possibilmente ai confini con i Comuni interessati. La Conferenza costituirebbe, così, l'inizio di un nuovo metodo di consultazione e di confronto tra i Comuni Lepini , superando vecchi campanilismi che tanto hanno danneggiato, in passato, le nostre  piccole Municipalità. Provarci, non costa niente! E ripensarci, se appare necessario e utile, è segno di intelligenza politica e di rispetto della democrazia!

 

Pubblicato in La Terza Pagina
Vincenzo Mattei

 

Dirigente scolastico e pubblica amministrazione

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