Il Pd va a congresso, che si celebrerà come da regolamento provinciale tra il 15 e il 30 gennaio 2022. Dopo il commissariamento i dem provinciali e tutti i circoli locali dovranno eleggere il nuovo segretario per aprire una stagione di rinnovamento. Per il centro sinistra di Sezze sarà un momento molto importante di riflessione, di analisi e si spera di reale rinnovamento. Il Pd setino si trova a fare i conti con un risultato elettorale senza precedenti, con un quadro dirigenziale pressoché annullato, con forti diatribe interne e con carboni di divisioni ancora incandescenti. Il Pd e tutta la sinistra a Sezze sono stati sconfitti, né il civismo né altri partiti di sinistra hanno raccolto consensi. Molti elettori di centro sinistra hanno scelto di candidarsi altrove non condividendo più vecchie logiche, personalismi e individualisti che di fatto hanno decretato la fine di un’era politica per la città. Si spera che il congresso sia veramente occasione di cambiamento e che le vecchie logiche che fino a qualche tempo fa avevano comunque risconti e consenso elettorale, vengano definitamente messe da parte. È fondamentale che il Pd e tutta la sinistra setina avvii un processo di rinnovamento del quadro dirigenziale, senza richiami nostalgici o ritorni a Canossa dettati da chissà quali ambizioni. Il Pd deve farsi portavoce di un nuovo processo di rigenerazione collettiva, occorre spalancare le porte al cambiamento e cambiare aria per permettere al nuovo di entrare. Dal congresso dovrebbe uscire un nuovo partito sdoganato da centralismi e da becere tattiche pre-elettorali. Se il Pd e tutta la sinistra non riuscirà a superare questa prova sarà definitivamente considerato un vecchio cartello elettorale inutile e senza futuro.