Questa campagna elettorale si avvia alla conclusione e la destra si avvia a vincerle e con molta probabilità avrà anche i numeri per cambiare, volendo, la Costituzione. Anche stavolta, checché ne dicano, lo scempio lo ha prodotto il populismo dei 5S che per calcolo di Partito si è messo sotto i piedi il bene comune degli italiani fregandosene altamente di tutto l’ulteriore sconquasso che avrebbe potuto generare alle famiglie e alle aziende. Dopo aver governato per cinque anni consecutivi con il primo che passava e che gli offriva più poltrone ora vogliono far credere che se confermavano la fiducia al governo Draghi per altri 5 mesi crollava il mondo? O crollava il loro mondo? Anzi, la domanda giusta è: Conte ha fatto cadere il governo per paura che crollasse il suo mondo? Adesso ha fiutato spazio a sinistra e definisce i 5S progressisti e, sempre per non farsi mancare niente, ha ricominciato con “mai con il PD”. Quindi, ciò significa che se dovessero diventare l’ago della bilancia, pur di non stare con il PD questi “progressisti” darebbero i loro voti ad un governo di destra!? Manca ancora qualche giorno al voto e si può ancora aggiungere qualche slogan, magari domani dirà “mai con la Lega” dopodomani “mai con le destre” e dopo dopodomani “andiamo con chi è è”. Con la Lega e, perché no, anche con Fratelli d’Italia, forze che hanno ostacolato in tutti i modi sia l’azione di governo che la campagna dei vaccini a cui ha aderito, fortunatamente, oltre il 90% degli italiani.
Se questa campagna non avesse avuto il successo sperato, avrebbe potuto causare caos e disastro economico. Cosa che a qualcuno non sarebbe dispiaciuta, anzi, forse addirittura lo sperava perché pensava che avrebbe facilitato la sua politica di avvicinamento alle autarchie. Ora (stando ai sondaggi) sembra che gli italiani abbiamo dimenticato tutto ciò e, guarda caso, pare lo abbiano dimenticato anche i media nonostante che qui non si tratta solo di mandare al governo chi ha almeno un po’ di dimestichezza con la geopolitica (che non è robba che se magna) e che sappia, almeno, far di conto ma si tratta anche di mandare al governo persone che disegnino un futuro nuovo, dove l’integrazione, i diritti civili, la difesa dell’ambiente, la pacifica convivenza, il rispetto del diverso, la cooperazione, le pari opportunità, abbiano cittadinanza anche in questa nostra nazione. Ma il pensiero unico, che ha e gestisce una grandissima fetta di potere, forse gradisce un futuro vecchio, ovvero, il “dividi et impera”.
È troppo semplice rifugiarsi sotto la sicura protezione del pensiero unico e ripetere, a prescindere, il solito ritornello “è colpa del PD”! Mi chiedo: ma gli altri sono tutti esenti? Tutti santi santarellini? Pur con tutte le colpe (tante) che il PD ha e alle quali quotidianamente aggiunge gaffe, questo pensiero unico, questo mantra “è colpa del PD” non regge. Almeno per me. E non regge anche perché a questo mantra si associano, per sminuirle, tutte le battaglie e tutti i valori che sono incarnati si dal PD ma non solo. Anche se, ovviamente, con sensibilità e modalità diverse. Vedi la Sinistra Italiana di Fratoianni, vedi Calenda, vedi +Europa, ecc.. Insomma, quello che sta avvenendo non è un attacco al PD, cosa che fa godere tutti e tutti manda in estasi. No. Questo è un attacco allo stato sociale e ai diritti conquistati con decenni di lotte. Sui quali moltissimi hanno fatto e fanno ancora le loro fortune e pochissimi hanno sentito e sentono il dovere di difenderli.
Tutto questo bailamme sta avvenendo anche perché molti “giornalisti” e molti “politici” sono guidati da questo pensiero: “tanto noi possiamo dire e fare tutto e il contrario di tutto perché gli italiani, sono cogl…i.” E godono e se la ridono pure!
Non possiamo comunque abdicare alle nostre responsabilità di cittadini e, forse, anche a dispetto di questa ingarbugliata legge elettorale, possiamo individuare qualche forza politica con qualche candidato che riteniamo essere competente, creativo, onesto, di buon senso e sensibile alle tematiche a noi care. Almeno, questo è ciò che auguro e che mi auguro. Buon Voto.
Sul tavolo del presidente del consiglio comunale di Sezze, Pietro Del Duca, sono piovute molte interrogazioni. Tra queste quelle dell’ex sindaco di Sezze Sergio Di Raimo che ha protocollato domande che saranno discusse in sede di question time il prossimo 20 settembre. Una in particolare nasconde timori e ansie dopo le ultime dichiarazioni sul futuro della SPL da parte dell’assessore al bilancio Mauro Rezzini. Sulla sopravvivenza della società infatti Rezzini in prima battuta, esattamente il 16 agosto scorso, si domandava di quale “morte dovesse morire la Società Pubblici Servizi Locali”, per poi limare le sue parole nell’ultima seduta parlando della “necessità di azioni volte a rilanciare la società controllata dal Comune di Sezze”. Insomma - secondo Di Raimo - molta confusione sul futuro della società che gestisce i rifiuti urbani a Sezze e che dà lavoro a molti operatori ecologici. Il consigliere del Pd Di Raimo, proprio per tale ragione, chiede all’assessore competente se allora “si intende fare ricorso a qualche procedura concorsuale”, considerando che lo scorso 9 settembre Rezzini “ha usato frasi che hanno generato dubbi sul futuro che questa amministrazione vuole riservare alla SPL”. Sempre la SPL poi fa parlare anche su chi sarà il nuovo amministratore unico. L’attuale Giovan Battista Rosella è in prorogatio da tempo ormai e appena avrà approvato il bilancio del 2021 sarà rimpiazzato. Sappiamo che sul nuovo a.u. l’attuale amministrazione comunale ha pubblicato una manifestazione di interesse e diversi interessati hanno presentato la loro candidatura. Iniziano a spuntare i primi nomi. Rumors parlano di una probabile nomina di Remo Grenga, ex consigliere comunale e assessore ai tempi di Andrea Campoli sindaco. Si tratta ovviamente di una nomina fiduciaria del sindaco. Su questa figura però non sappiamo se ci sia convergenza e ampia condivisione dell'intera maggioranza. Vedremo cosa accadrà.
L’ALLEANZA VERDI SINISTRA si presenta e si confronta con le cittadine ed i cittadini di Sezze. VENERDI 16 SETTEMBRE – ORE 18,00 – CENTRO SOCIALE “CALABRESI”.
All’incontro partecipano le candidate ed i candidati alle prossime elezioni politiche del 25 settembre: Federica Di Sarcina, Sergio Ulgiati e Sara Cinquegranelli. Particolarmente significativa la presenza del Prof. Ulgiati: nato a Latina e di famiglia originaria setina, Sergio, è stato professore di Analisi del ciclo di vita e Certificazione Ambientale presso l’Università Parthenope di Napoli. Tra i principali obbiettivi della sua ricerca quello di individuare strumenti adeguati allo studio dell’interazione tra la società umana e la natura, col fine di preservare l’integrità ambientale, anche attraverso lo sviluppo di nuovi sistemi economici; referente dei primi movimenti ambientalisti pontini ed italiani, si è particolarmente battuto per la chiusura della Centrale Nucleare di B.go Sabotino e per la promozione delle fonti rinnovabili. Tra gli interventi programmati i rappresentanti locali di Europa Verde, Sinistra Italiana, Possibile, associazioni ambientaliste e della società civile.
Crollato per un incidente lo storico muro della Capocroce a Sezze. Nella notte un’auto, probabilmente per l'alta velocità, ha centrato in pieno il muretto in sassi in pieno centro storico, fortunatamente senza conseguenze per chi guidava il mezzo e per gli altri che non erano in giro per il paese a quell'ora. Del muro ne restano però le macerie e pezzi di auto sparsi per via Corradini. I residenti parlano di notti folli e di disagi a non finire in questa strada come in altre. In piena notte, infatti, si corre ad alta velocità e si disturba la quiete pubblica con volumi dell’autoradio a “palla””, per non parlare delle risse e del consumo smodato di alcool tra le vie del centro storico. Insomma controlli nella notte questi sconosciuti, pericoli per i residenti in forte aumento e degrado a non finire. Di male in peggio.
Il Comune di Sezze sarà presente al tavolo di discussione di Sapienza per parlare delle criticità legate alla gestione “umana” del PNRR nella PA Locale, nel quadro del seminario “Riforma, Semplificazione e Ottimizzazione della PA. Impiegare al meglio i fondi PNRR e Ue”, organizzato dal Master di I Livello in Europrogettazione e Professioni Europee che si svolgerà il 13 settembre dalle ore 10.00 alla Facoltà di Economia di Roma - Sala delle Lauree.
Sezze sarà rappresentata dal suo Assessore ai Finanziamenti Pubblici, Lola Fernandez : "Ho scelto questo tema perché credo sia importante e urgente trovare soluzioni efficaci che permettano ai comuni di accelerare la spesa del PNRR garantendo un adeguato raggiungimento di risultati. Le nostre amministrazioni locali - afferma l'assessore - non dispongono del personale sufficiente per poter fare fronte a una corretta programmazione e implementazione del PNRR. Molti comuni sono sotto organico e con scarsa capacità assunzionale. Il PNRR deve poter finanziare personale e assistenza tecnica ai Comuni, che sono tra i principali soggetti attuatori del Piano. Un nodo normativo ancora da sciogliere ". Nel tavolo di discussione saranno presenti esperti e funzionari della Commissione Europea e IFEL, tra gli altri relatori.
Sarà possibile partecipare al seminario in presenza, presso la Sala delle Lauree della Facoltà di Economia di Roma e da remoto al seguente link: https://meet.google.com/wnu-nbjc-zvn.
Cosa succede dentro il Pd di Sezze? Succede che il partito è in grave difficoltà e tradisce una divisione interna già evidente nell’ultimo congresso che ha eletto la nuova segretaria e il direttivo. La delusione per una linea politica scialba e incerta non arriva però dalla cosiddetta minoranza del partito ma proprio da chi ha sostenuto la mozione della segreteria. L’ultima riunione tenutasi pochi giorni fa, infatti, è stata disertata da un gruppo importante di autorevoli esponenti del direttivo che fa pensare (solo pensare) ad una presa di distanza evidente. Una sorta di sfiducia politica verso la segretaria ed il suo primo sostenitore e mentore Salvatore La Penna? Difficile dirlo ma la delusione è sicuramente tanta, i ripensamenti pure, anche perché in politica tra atteggiamenti diplomatici e posizioni ambigue la differenza c’è ed è palese. Il tirare a campare fino alle prossime scadenze elettorali è strategico solo per chi pensa di autogestire liberamente una storia politica in nome di un simbolo di appartenenza popolare. Non è così. Gli anni delle truppe cammellate son finiti e di danni ne ha fatti già abbastanza. Vedremo se passata anche questa buriana tornerà la bonaccia o se invece ci saranno conseguenze.
Alla scoperta degli extravergini e dei prodotti della Ciociaria. Organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina) in collaborazione con l'Azienda agricola Antonio Genovesi di Boville Ernica e il patrocinio dell'Acap (Associazione Capi panel riconosciuti) si svolgerà, sabato 10 settembre, a Boville Ernica, in provincia di Frosinone, “Oleario”, la rassegna degli oli del territorio. A chiudere la mattinata dell'evento, sarà l'incontro “Un filo d'olio per la nostra salute” in cui il dottor Alessandro Rossi parlerà delle proprietà degli extravergini. Evento che invece inizierà con la visita al Museo dell'olio e dell'olivo. Seguirà “Assaggiatore per un giorno”, un'iniziativa in cui verranno fatti degustare e conoscere gli oli delle varietà Moraiolo, Istrana, Ascolana tenera, Nocellara, Coratina, Marina e Ciera. In pratica, si tratterà di un confronto fra tutti questi extravergini guidato da Luigi Centauri e Giulio Scatolini, due Capi panel. Alcuni di questi oli poi verranno abbinati ai piatti del tipico pranzo che si terrà nel ristorante “Il frantoio”. Tornando al Museo dell'olio e delle olivo si trova nel frantoio dell'Azienda agricola di Antonio Genovesi. Si tratta di una piccola struttura in cui vine custodito un vecchio frantoio del 1952 e alcuni manufatti della cultura olivicola ed agricola ciociara. Ospita anche una a biblioteca agricola, liberamente consultabile, composti di testi che vanno dai primi anni del 1900 ai nostri giorni. Il frantoio di Genovesi si trova nel centro di Boville Ernica ed è l’unico visitabile dei sei frantoi un tempo attivi all'interno del perimetro delle mura del paese. L’attuale sito è stato costruito nei primi anni cinquanta del secolo scorso da Antonio, nonno del titolare dell’Azienda, con le sue sorelle ed il fratello. Dalle ricerche nell’archivio storico della famiglia ed anche in seguito al restauro dei locali, è emerso che esso è il frutto di un ampliamento di un precedente frantoio a trazione animale, già attivo nei primi decenni del millenovecento, con macina a terra e successivamente elettrificato negli anni trenta. L’attività di molitura è stata portata avanti fino ai primi anni Novanta del secolo scorso da Arcangelo, papà del titolare e quindi sospesa. Oggi la struttura è stata totalmente recuperata attraverso un impegnativo restauro conservativo. La rassegna si concluderà con la visita guidata dall'architetto Paola D'Arpino nel centro storico di Boville Ernica.
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Una rete ospedaliera in Provincia di Latina
Scritto da Vincenzo Mattei
Ha ragione il consigliere regionale Enrico Forte ad esprimere profonda soddisfazione per il risultato ottenuto, insieme agli altri rappresentanti pontini, per lo stanziamento delle somme necessarie alla realizzazione del Nuovo Ospedale di Latina e per l'attivazione di un nuovo modello socio-sanitario nel territorio pontino. Nella delibera Regionale si fa riferimento, infatti, alla costruzione di un Ospedale di eccellenza nel capoluogo ma anche di una rete ospedaliera territoriale di prossimità. Gli ospedali di prossimità sono strutture intermedie che si integrano e si completano con gli ospedali. La pandemia ha messo in evidenza come ci sia urgente bisogno di un sistema socio-sanitario integrato, più vicino alla gente, più adatto ad affrontare con piccoli e medi interventi la guarigione e la cura dei malati. L'Ospedale di prossimità offre un servizio per i ricoveri brevi e destinati a pazienti che necessitano di interventi di media intensità clinica e per degenze di breve durata. Sono strutture ospedaliere in grado di ospitare fino a un massimo di 40 posti letto e che consentono una riduzione di accessi impropri alle prestazioni specialistiche e ai ricoveri di lunga durata. L'Ospedale di prossimità deve facilitare la transizione del paziente dall'ospedale al proprio domicilio, consentendo alla famiglia di stare vicino al paziente e farlo sentire a suo agio. Questa Delibera regionale andrà incontro agli Ospedali di Sezze e di Priverno che, in questo modo, potranno riacquistare una funzione strategica e prestigiosa sul territorio, con le funzioni di filtro e di complementarità con quelli di Latina e di Terracina. I due Ospedali di Sezze e Priverno hanno, perciò, urgenza di dotarsi del Pronto Soccorso h24. L'esperienza negativa dei due Ospedali Lepini, negli anni recenti, dovuta al loro ridimensionamento per esigenze di risparmio e di razionalizzazione della spesa, devono indurre tutte le persone di buon senso a una radicale revisione delle scelte compiute nel recente passato. Bisogna essere fortunati a non sentirsi male ed evitare di incappare in dolorose esperienze. Sentirsi male, venire trasportati d'urgenza al Pronto soccorso del Goretti; aspettare per giorni di essere assegnati a un reparto che è sempre strapieno; ascoltare gemiti e urla di pazienti gravi; ritrovarsi accanto a persone ferite, nude, senza alcuna protezione, uomini e donne, gli uni accanto alle altre; consumare il pranzo sopra le lenzuola in assenza dell'armadietto; trovare il bagno sempre occupato, avere speranza (inutilmente) nei bravissimi medici e nelle infermiere che lavorano senza un attimo di riposo. Sentirsi, infine, stremato e costretto a firmare l'uscita senza aver combinato niente: credetemi, è avvilente. Ecco perché questi finanziamenti regionali sono la manna dal cielo e possono servire a restituire dignità e efficienza alle Comunità locali e territoriali. Il D.L. 229/99 istituisce i PAT (Piani attività territoriali) per poter localizzare i servizi ed effettuare l'integrazione socio-sanitaria. Due cardini essenziali per l'attivazione del Distretto socio-sanitario. Non basta costruire Ospedali di eccellenza se non sono collegati con il territorio. La suddivisione del territorio in aree omogenee (Sezze e Priverno), di adeguate dimensioni, sono il presupposto per un'analisi epidemiologica della realtà ambientale, clinica e sociale, e per effettuare puntuali attività di prevenzi0one. Ora più che mai occorre il sostegno e l'intervento attivo della popolazione, dei partiti, delle Amministrazioni comunali ai rappresentanti pontini.
Devianze. L'umanità trasformata in propaganda
Scritto da Luigi De Angelis
I fichi sono un frutto davvero prezioso della nostra tradizione contadina. Allietano la tavola con la loro inconfondibile dolcezza, si trovano con facilità tra agosto -settembre e secondo le annate persino ad ottobre avanzato.
Tra giugno e luglio maturano i cosiddetti fioroni, prodotti da piante bifere ( che fruttificano due volte l’anno) ma la loro quantità negli ultimi tempi è molto limitata. Secondo i nutrizionisti, i fichi sono ricchi di potassio, ferro e calcio, oltre che di vitamine B6,vitamine del gruppo A, B1, B2, PP, C. – Possiedono proprietà lassative, energizzanti ed infiammatorie, fanno bene alla pelle, alle ossa e ai denti, quindi non andate a comprare vitamine di sintesi (salvo casi eccezionali) ma nutritevi di frutta fresca di stagione che è molto più salutare.
A Sezze e nei Lepini, nel giardino di ogni casa, laddove è possibile, è sempre esistita almeno una pianta di fico, le varietà sono davvero molte e costituiscono un inno alla biodiversità del nostro territorio, immutata da secoli perché i fichi hanno una vita che può arrivare agli ottanta anni e oltre. E’ da segnalare però che negli ultimi tempi, il temibile punteruolo del fico, di importazione asiatica, sta facendo stragi di alberi in quasi tutti i Lepini, oltre che nel resto d’Italia. Un po come il punteruolo delle palme.
Le ficora nane, così chiamate per il portamento contenuto della pianta,non certo per i frutti, sono le più precoci tra le varietà a buccia verde a giungere a maturazione. Maturano prima delle ficora S. Giovanni (24 giugno) e di quelle a buccia nera dette di San Pietro (29 giugno).
Le ficora monache si distinguono dalle nane per il portamento più alto della pianta e per la buccia di colore verde chiaro. Sono anche chiamate in gergo bianche oppure lazze, come si dice che fossero le monache di clausura dell’ex convento di Santa Chiara.
Tutte queste varietà sono bifere e danno un secondo raccolto a Settembre, ma in questo mese i frutti si presentano di pezzatura mediamente più piccola, quindi molto adatti alla produzione di fichi secchi, come altre varietà tipiche di fine agosto –settembre, ovvero le Verdesche, le Sauci e le Figoronghia.Queste ultime sono così chiamata per i numerosi frutti grandi quanto un’unghia del pollice della mano.
Sui singoli alberi è possibile innestare e diversificare più varietà di fichi, anche secondo una scala di precocità: una pratica assai usata in passato, soprattutto nel territorio superiore di Suso, quando si disponeva di poco spazio e si desiderava godere per un periodo più lungo di questi dolci e deliziosi frutti.
“Rispetto la decisione della maggioranza, non sono contrario alla procedura di riequilibrio in se, ma conoscendone le conseguenze sono contrario ad attuarla senza aver provato a esperire tutte le procedure ordinarie”. Esordisce così l’ex sindaco di Sezze Sergio Di Raimo in merito alla decisione dell’attuale amministrazione comunale di ricorrere alla procedura di riequilibrio di bilancio. Di Raimo, amministratore navigato e commercialista di professione, intravede nella scelta del sindaco Lucidi un percorso insidioso e pieno di ostacoli con gravi ripercussioni nei servizi alla persona che il Comune di Sezze da decenni continua a sostenere nonostante le difficoltà, sulle tasse comunali e sull’economia della città. “L' abilità starebbe nel risolvere pian piano tutte le criticità - aggiunge il consigliere comunale del Pd - senza ricorrere a procedure straordinarie, se non come ultima spiaggia ,senza pesanti contraccolpi per la cittadinanza, facendo scelte di bilancio coraggiose e assumendosi la responsabilità delle scelte fatte. Tutte le amministrazioni precedenti hanno dovuto combattere con una situazione finanziaria difficile che, per lo più, deriva - ci tiene a sottolineare Di Raimo - dai mancati incassi di tributi comunali. D'altronde è ciò che hanno voluto (forse involontariamente ) i nostri Parlamentari e Ministri nel momento in cui, diversi anni fa, hanno deciso di ridurre, gradualmente, i trasferimenti statali costringendo i comuni a gestire con le entrate derivanti dai tributi locali che sono stati e saranno sempre difficili ad incassare”. Sergio Di Raimo esperto del settore spera che non ci siano intoppi ma sarà inevitabile un taglio a servizi e molto probabilmente all’occupazione, a partire dai lavoratori della SPL Sezze. “Spero vivamente che tutto fili liscio, ma la strada è pericolosa e piena di insidi. Verrà imposta una riduzione significativa delle spese correnti e un aumento significativo delle entrate correnti: inevitabilmente ci saranno aumenti di tasse e tariffe, riduzione di servizi, tariffe da pagare per servizi che fino ad oggi sono stati erogati gratuitamente, e forti contraccolpi si potrebbero avere nei confronti della società partecipata ( SPL SEZZE SPA ), che come il comune non gode di buona salute finanziaria, con il rischio che potrebbe perdere alcuni servizi attualmente gestiti, come la raccolta rifiuti e il trasporto scolastico, se non addirittura ritrovarsi in liquidazione con perdita di posti di lavoro”. A margine dell’intervento l’ex sindaco ribadisce ancora una volta un concetto che a più riprese l’attuale maggioranza ha trasmesso alla città eludendo la verità. “Come detto in altre occasioni – chiarisce Di Raimo - questa situazione di criticità non è la conseguenza di gestioni amministrative scellerate o inadeguate, ma la conseguenza di evasioni e morosità nel pagamento dei tributi locali che dovrebbero rappresentare la maggiore fonte di entrata. Per quanto riguarda, nello specifico, le diverse voci che compongono la massa passiva, mentre alcune sarebbero state inevitabili per chiunque, altre possono essere accostate a un nome e cognome”.