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Riportiamo l'intervento del consigliere comunale di Sezze Serafino Di Palma, dopo i fatti accaduti nell'ultimo question time, del 19 settembre scorso. Il gruppo di opposizione ha abbandonato l'aula a seguito della decisione del presidente del consiglio comunale Pietro Del Duca di rinviare agli uffici competenti le risposte dei quesiti posti in sede di consiglio comunale. 

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Sono stato sempre fermamente convinto che il ruolo del consigliere di opposizione in un sistema democratico sia fondamentale per garantire un adeguato controllo e bilanciamento del potere politico; i consiglieri di opposizione sono chiamati a svolgere un'importante funzione di vigilanza e criticità nei confronti della maggioranza al fine di garantire che le decisioni prese siano sottoposte ad una critica costruttiva.

Segnatamente, ai consiglieri di opposizione spetta il compito di mettere alla prova la maggioranza, sollevando domande, presentando alternative, chiedendo spiegazioni riguardo alle politiche e alle decisioni prese, promuovendo la trasparenza, la responsabilità e il dibattito; questo contribuisce a prevenire l'abuso di potere oltre ad essere un contrappeso vitale per evitare una "dittatura della maggioranza" e garantire una governance responsabile.

Ne consegue che il rispetto per i consiglieri di opposizione non è solo una questione di cortesia politica, ma un elemento chiave per il buon funzionamento della democrazia, fondata sulla diversità di opinioni e sul libero scambio di idee.

La maggioranza dovrebbe, pertanto, ascoltare le opinioni dell'opposizione senza pregiudizi; i dibattiti e le discussioni dovrebbero essere visti come opportunità per la riflessione e il miglioramento, non come sfide personali. La maggioranza dovrebbe, da ultimo, rispettare le regole dettate dalla legge, statuti e regolamenti che garantiscono un trattamento equo per tutti i membri.

Ebbene, la democrazia è fatta di regole e il consiglio comunale ha il suo regolamento che disciplina in maniere chiara il “question time” (art. 43 – regolamento comunale).

Il predetto art. 43, al comma 4°, prevede, in proposito, che a rispondere alle interrogazioni siano il Sindaco e/o Assessori; il resto, i commenti e le accuse rivolte in questi giorni ai consiglieri di opposizione di aver abbandonato il consiglio comunale sono libere interpretazioni errate e prive di cognizione dei fatti di causa, forse dettate persino da una polarizzazione politica verso uno schieramento amico.

 

 

Tutto pronto per la quinta edizione del Sezze Film Festival, che si svolgerà a Sezze nelle suggestive location di Museo Archeologico e Auditorium San Michele Arcangelo. Con la direzione artistica di Stefano Madonna e Alfonso Chiarenza, il Sezze Film Festival è dedicato ai cortometraggi, lungometraggi, videoclip musicali, documentari e web series.

Il programma dell’evento:

Sabato 23 settembre saranno svolte le proiezioni dedicate alle opere selezionate.

Domenica 24 settembre è prevista la cerimonia di premiazione del Sezze Film Festival 2023.

Gli ospiti attesi:

Premio alla carriera all’ attore, regista e doppiatore Pino Ammendola.                   

Tra premi speciali e opere finaliste, sono attesi al festival gli attori Franco Oppini, Nicola Pistoia, Fabio Morici, Francesco Maria Cordella, Riccardo Avitabile; le attrici Giulia Michelini, Fanny Cadeo, Daphne Scoccia, Carol Cadeo, Enza Guadagni; i registi Benedicta Boccoli, Adamo Dionisi, Vanessa Cremaschi, Pierfrancesco Campanella, Andrea Papini, Paolo Civati, Daniele Falleri; i produttori Stefano Bethlen, Stefano Francioni; la cantante Chiara Buonavolontà.

Comunicato stampa ANFFAS MONTI LEPINI

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In data 18 settembre u.s. Anffas Monti Lepini, su parere e con il supporto del Centro Studi Giuridici e Sociali di Anffas Nazionale, si è rivolta al Comune di Sezze (LT) per richiedere l’annullamento del “Regolamento rilascio contrassegno di parcheggio per disabili”, pubblicato lo scorso 9 agosto ed oggetto, in queste ultime settimane, di un acceso dibattito. A suscitare scalpore, nel dettaglio, è l’art. 8 di tale Regolamento in quanto prevede espressamente che “gli stalli di sosta destinati ai portatori di handicap possono essere assegnati e numerati ad personam solo agli aventi requisiti in possesso di patente di guida ed intestatari del mezzo”. Tale disposizione appare assolutamente illegittima, giacché contrastante con la normativa nazionale in materia, nonché discriminatoria. Dal punto di vista normativo, la disposizione a cui fare riferimento è, infatti, l’art. 381, comma 5, del DPR 495/92, il quale prevede che “nei casi in cui ricorrono particolari condizioni di invalidità della persona interessata, il comune può, con propria ordinanza, assegnare a titolo gratuito un adeguato spazio di sosta individuato da apposita segnaletica indicante gli estremi del "contrassegno di parcheggio per disabili” del soggetto autorizzato ad usufruirne (…). Tale agevolazione, se l'interessato non ha disponibilità di uno spazio di sosta privato accessibile, nonché fruibile, può essere concessa nelle zone ad alta densità di traffico, dietro specifica richiesta da parte del detentore del "contrassegno di parcheggio per disabili”. Dalla lettura della norma si deduce, dunque, che tale agevolazione può essere concessa dal Comune quando:

  • sussistono particolari condizioni di invalidità della persona interessata;
  • venga richiesta dalla persona già titolare del contrassegno;
  • la persona interessata non dispone di uno spazio di sosta privato accessibile e fruibile;
  • si tratti di una zona ad alta densità di traffico.

Non si prevede, invece, che la persona richiedente sia titolare di una patente di guida o in possesso di un autoveicolo. Alla luce di quanto fin qui esposto, è, allora, evidente come il Regolamento approvato dal Comune di Sezze, con specifico riferimento all’art. 8, non soltanto è contrario con quanto previsto dalla legge in materia, andando a determinare dei requisiti di accesso al beneficio differenti rispetto a quelli individuati all’art. 381, comma 5, DPR n. 495/92, ma è anche discriminatorio, in quanto va, a priori e del tutto ingiustificatamente, ad agevolare una particolare categoria di persone con disabilità (ossia i titolari di patente di guida ed autoveicolo) e contestualmente a svantaggiarne un’altra (coloro che non ne sono titolari). In conclusione, stante l’assoluta illegittimità dell’art. 8 del Regolamento in esame nonché i profili gravemente discriminatori dello stesso, Anffas Monti Lepini si è rivolta al Comune di Sezze per richiedere un tempestivo intervento e, quindi, l’annullamento dell’atto in oggetto, auspicando che si possa aprire nel più breve tempo possibile un tavolo di confronto sul tema.

 

 

“Viene a mancare la democrazia se si abbandona l'aula e si evita il dibattito. La democrazia è dialogo, confronto, anche aspro, ma pur sempre confronto. I consiglieri di opposizione ieri non hanno dato prova di questo e sono usciti dall'aula consiliare”. Il presidente del consiglio comunale di Sezze, Pietro Del Duca, parla della bagarre esplosa ieri in aula in seduta di Question Time. I consiglieri comunali Di Palma, Quattrini, Uscimenti e Di Raimo, hanno deciso di abbandonare i lavori perché alcune interrogazioni presentate non sono state ritenute pertinenti e quindi rinviate agli uffici preposti per chiarimenti. E' lo stesso Del Duca a chiarire questo passaggio:“ In una commissione dei capigruppo apposita abbiamo deciso tutti insieme che il sottoscritto avrebbe deciso quali interrogazioni fossero o meno pertinenti e quindi ammissibili al dibattito proprio per evitare che la seduta del question time diventasse una sorta di richiesta di accesso agli atti. La decisione di filtrare alcune interrogazioni da esaminare nel dibattito e quelle invece di rimandare gli uffici è stata una decisione presa da tutti. Ieri è successo proprio questo – chiarisce Del Duca – alcune interrogazioni presentate non erano pertinenti al dibattito e come deciso sono state rinviate a chiarimenti da parte degli uffici competenti”. Per il presidente dell'assise cittadina “l'atteggiamento delle opposizioni in molti casi è di ostruzionismo a prescindere, e ieri è uno di questi casi”.

 

SEZZE

COMUNICATO ARMA DEI CARABINIERI

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Indebita percezione del reddito di cittadinanza” è il reato di cui dovranno rispondere 2 donne di 64 e 36 anni, di origini straniere e residenti a Sezze, denunciate dai Carabinieri della Stazione di Sezze con il personale del Nucleo Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri di Latina, nell’ambito di un’attività di polizia giudiziaria mirata al contrasto del reato. In particolare, i militari dell’Arma dei Carabinieri, dopo accurate verifiche volte ad accertare il possesso dei requisiti previsti dalla normativa in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni attraverso l’esame incrociato dei dati documentali e delle informazioni acquisite nel corso di specifici servizi di controllo del territorio, hanno individuato elementi che hanno permesso di ritenere che le donne fornendo dichiarazioni relative ad una residenza in Italia da 10 anni, non veritiera, avevano nel tempo percepito il sussidio senza che ve ne fossero le condizioni. Gli esiti dei controlli venivano comunicati all’Autorità Giudiziaria e all’INPS per l’interruzione dell’elargizione del beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite per un totale di 38.382,47  Euro. Continueranno i monitoraggi dei Carabinieri finalizzati a contrastare efficacemente gli abusi.

 

 

Presso il Capol (Centro assaggiatori produzione olivicole di Latina) nascerà il Panel per l’assaggio delle olive itrane da mensa.   Lo ha comunicato Luigi Centauri, presidente dello stesso Capol, al termine del convegno su "Olive da Tavola: Aperitivo con l'Itrana," tenutosi  domenica scorsa presso il Museo della Terra Pontina di Latina. all’interno dell’omonimo evento, in cui  sono state celebrate la Gaeta Dop e l’Itrana bianca.  Organizzato dallo stesso Centro assaggiatori con il patrocino del Comune di Latina, del Consorzio  di Tutela Gaeta Dop e dell’Acap (Associazione capi panel riconosciuti), l’evento ha fatto registrare la partecipazione di oltre trecento persone tra appassionati, esperti del settore e amanti della buona tavola. In particolare, il convegno ha offerto una panoramica approfondita sulle qualità organolettiche delle olive da tavola e ha promosso la cultura della qualità nella produzione olivicola. Gli interventi dei relatori hanno dato vita a una discussione illuminante: Franco Addonizio, assessore all’Ambiente del  Comune di Latina ha portato i saluti del sindaco e il sostegno da parte dello stesso comune di Latina; Emanuela Francesconi, direttrice del Museo della Terra Pontina, ha sottolineato l'importanza della valorizzazione del patrimonio territoriale e culturale; Maurizio Simeone, presidente del Consorzio di Tutela Gaeta Dop, ha fornito informazioni sulla protezione delle olive Gaeta Dop e la loro autenticità; Giulio Scatolini dell'Università Sapori di Perugia ha offerto una prospettiva scientifica sulle caratteristiche organolettiche delle olive; infine Alberto Bono, esperto agronomo, ha illustrato le proprietà organolettiche, gli abbinamenti e i metodi di lavorazione. Il convegno si è concluso con le riflessioni di Luigi Centauri, che ha enfatizzato il ruolo cruciale della promozione e della valorizzazione delle stesse olive nel Lazio, sottolineando l'importanza di perseguire standard di qualità elevati nel settore. Ha inoltre annunciato che si tratta solo del primo di una serie di eventi itineranti sullo stesso tema. La mostra fotografica, che è stata allestita domenica 10 settembre, ha catturato l'attenzione dei visitatori, portandoli in un viaggio visivo attraverso i Monti Lepini, Monti Ausoni e Monti Aurunci. Le fotografie hanno esposto la bellezza della regione e la connessione unica tra l'agricoltura e l'ambiente. La mostra è stata aperta al pubblico durante la settimana scorsa, permettendo a tutti di apprezzare questa rappresentazione affascinante dei territori. Dopo il convegno, è stato il momento di un'esperienza gustativa straordinaria. L'aperitivo con le olive itrane, accompagnato dai vini dell’Azienda agricola Casale del Giglio de Le Ferriere,  è stato molto apprezzato. Questo momento di convivialità è stato il modo perfetto per concludere la giornata in un'atmosfera festosa.
Insomma,  l’evento è stato un successo che ha coinvolto i sensi, dall'ascolto delle informazioni preziose dei relatori all'ammirazione delle fotografie che raccontano la storia di questa terra e, infine, alla delizia dei sapori durante l'aperitivo. Ha dimostrato il potenziale delle olive Itrana bianca e Gaeta DOP, promuovendo la cultura della qualità e sottolineando l'importanza della conservazione delle tradizioni agricole e paesaggistiche. Il Panel che verrà costituito, sarà composto da un gruppo di assaggiatori professionisti che giudicherà la qualità e le caratteristiche delle olive itrane.

Domenica, 17 Settembre 2023 07:23

Serve più educazione

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I casi di cronaca di queste ultime settimane raccontano una crescita preoccupante del disagio sociale e della violenza tra i ragazzi e i giovani. La risposta del governo Meloni è stata improntata unicamente alla repressione e al carcere, con una serie di misure di discutibile applicabilità ed efficacia, presentate in pompa magna, ottime per tranquillizzare i cittadini preoccupati e dare una parvenza di contenuto alla passerella propagandistica, tra claque di partito organizzate e dichiarazioni a favore di telecamera della Presidente del Consiglio. Spenti i riflettori e calata l’attenzione di media e opinione pubblica i problemi resteranno irrisolti, con buona pace di chi li subisce quotidianamente sulla propria pelle.  
 
Sconcerta non poco che nel 2023 per i minori più fragili, per le ragazze e i ragazzi abbandonati nei quartieri degradati, nei ghetti delle nostre città, l’unica soluzione pensata dallo Stato sia il ricorso al carcere facile e alla repressione. Quanti si occupano di giustizia e di educazione nelle scuole e nel volontariato, ascoltando i ministri presentare i provvedimenti del cosiddetto Decreto Caivano, non possono che aver pensato che questi signori, amanti del pugno duro e propugnatori del motto legge ed ordine, vivono in uno stato di dissociazione totale dalla realtà.
 
Gli esponenti del Governo, soprattutto il Ministro della Giustizia Carlo Nordio, sono davvero convinti che per combattere per esempio il problema dell’abbandono scolastico bisogna incarcerare i genitori? Si sono posti il problema che spesso quei genitori che mandano i figli a lavorare anziché a scuola o peggio li abbandonano in mezzo alla strada o a loro volta a quell’età hanno subito identica sorte o vivono in condizioni di grande povertà economica e culturale? Siamo sicuri che una misura coercitiva possa indurre all’assunzione della responsabilità genitoriale in territori sfibrati e brodo di coltura di ogni specie di marginalità e devianze? Per affrontare in modo corretto queste situazioni occorre spezzare il circolo vizioso, rimuoverne alla radice le cause e non proporre soluzioni tanto spettacolari quanto assurde: ai minori in condizioni di disagio economico, educativo e non raramente privi di adeguate relazioni familiari e affettive, si sottraggono del tutto quelle figure parentali che esercitano un minimo di funzione di riferimento. Poco importa poi se i problemi aumenteranno e i ragazzi subiranno un ulteriore abbandono. 
 
Ovviamente non tutte le misure proposte dal governo sono sbagliate, alcune sono ragionevoli, altre inevitabili ma è nell’insieme che sono assolutamente insufficienti. La serietà e l’attenzione ai problemi dei cittadini avrebbe dovuto portare a mettere a punto un piano di riscossa che combinasse l’inasprimento delle pene e le misure per la sicurezza con investimenti per promuovere la legalità, l’integrazione e l’inclusione sociale, nella consapevolezza di avere a che fare con pezzi di generazioni che rischiano di perdersi, se non sono già persi, e non certamente per colpa di un destino inevitabile o di una maledizione divina, ma perché le istituzioni non hanno offerto finora percorsi educativi e di socializzazione alternativi alla strada. In intere zone l’altissima dispersione scolastica è conseguenza diretta dell’abominevole modello di disvalori, primo tra tutti quello proposto dalla criminalità organizzata, rispetto al quale la gran parte delle misure previste, come ad esempio l’ammonimento del questore ai 12enni non serviranno praticamente a nulla. Dove domina la subcultura della devianza e dell’illegalità, il carcere e le misure di sicurezza rappresentano un titolo di merito nella carriera delinquenziale. Trincerarsi dietro la minaccia del carcere è poi solo una scorciatoia inutile, considerato che in Italia la certezza della pena è un miraggio.
 
In definitiva è la cultura sottesa al Decreto Caivano a non andare nella giusta direzione, nulla prevedendo riguardo la prevenzione se non dal punto di vista dell’eventuale effetto deterrente dell’inasprimento delle pene, ammesso che funzioni. Certo è più difficile pensare e realizzare progetti educativi globali che richiedono analisi puntuali delle dinamiche sociali e culturali e che, potendo dispiegare gli effetti inevitabilmente solo su tempi medio lunghi, sono poco funzionali ad accaparrarsi consensi immediati da parte di una politica miope. La prevenzione inizia molto prima della pur necessaria repressione delle illegalità e si fa promuovendo i diritti, tessendo un sistema sano di relazioni sociali e soffocando le sacche criminali.
 
Le periferie e sempre più spesso gli stessi centri urbani sono territori infestati da paure, rabbie, risentimenti, conseguenti a condizioni sociali ed economiche precarie, frutto di politiche sociali assenti o come minimo insufficienti. Il degrado materiale in cui versano trasmette agli abitanti un senso di abbandono e la convinzione di essere “vite di scarto”, senza alcun valore. Sentirsi privi di riferimenti e di senso genera rabbia, che degenera nelle varie forme di violenza e nelle dilaganti dipendenze da stupefacenti ed alcool. Il malessere dei giovani è uno straordinario indicatore della disumanizzazione e mercificazione della vita. Il loro bisogno di considerazione si manifesta anche in forme perverse, violente, che rivelano un vuoto emotivo e morale, la totale mancanza di empatia. Il fatto che gli atti violenti siano ripresi con i cellulari e diffusi sui social, è indice appunto del disperato bisogno di apparire, di gridare al mondo il proprio esserci, a costo anche di uccidere o violentare gli altri.
 
La politica se vuole farsi davvero strumento al servizio del bene comune, del progresso e della giustizia sociale deve mettere al centro della sua azione la questione sociale, deve capire che accanto al presidio delle forze di polizia c’è bisogno di educatori, assistenti sociali, operatori culturali, centri sportivi e polifunzionali, di investire nella scuola, di promuovere la crescita civica, di sostenere le famiglie anche sotto il profilo economico e dell’occupazione, di colmare il vuoto di relazioni attraverso spazi di socializzazione, di rispondere ai sempre più frequenti casi di abusi e violenze carnali con una seria educazione sessuale nelle scuole.
 
La vera emergenza non sono solo i ragazzi e le ragazze che, loro malgrado, si ritrovano sporchi di illegalità, ma la cultura inquinata che respirano.

COMUNICATO STAMPA FRATELLI D'ITALIA SEZZE

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Il Comune di Sezze ha ottenuto dalla Regione Lazio, nell’ambito delle “Reti di Imprese tra Attività Economiche” l’approvazione di un finanziamento pari a 100.000 euro. Si tratta di un intervento rilevante per le attività economiche su strada, piccole e microimprese che rappresentano un comparto molto importante della nostra economia. Inizialmente il Comune di Sezze era stato escluso dallo stanziamento, erogato sulla base di una graduatoria regionale.  “Determinante si è rivelato l’interessamento del consigliere regionale Enrico Tiero, che ha chiesto al presidente Rocca e all’assessore Angelilli di verificare la possibilità di reperire ulteriori risorse per finanziare tutte le domande ammissibili, in modo da farle rientrare tra i soggetti destinatari del finanziamento regionale –afferma in una nota il direttivo di FdI di Sezze, rappresentato dal portavoce Mario Sagnelli, dai vice Vittorio Sagnelli ed Evelina Del Monte e dal consigliere Orlando Quattrini- intendiamo ringraziare il consigliere Tiero che si è battuto affinché Sezze ottenesse questo importante beneficio economico. Così come vogliamo rivolgere un altro ringraziamento nei confronti dell’assessore Roberta Angelilli per essere venuta incontro alle richieste del consigliere Tiero, dando opportunità e risorse all’intera comunità setina”.  Ad onor di cronaca va evidenziato che il consigliere Tiero è riuscito a far ottenere i fondi oltre che al Comune di Sezze anche a Ponza e Sermoneta. “Aver ottenuto 100.000 euro per la nostra cittadina è motivo di orgoglio –afferma il direttivo di FdI Sezze- da sempre siamo per la politica del fare e ci attiviamo per soddisfare l’interesse del paese. L’iniziativa è finalizzata allo sviluppo economico e può generare effetti positivi anche sul piano occupazionale e sociale. Un presidio prezioso che rende viva e più armonica la cittadina di Sezze. Il raggiungimento di questo importante risultato rappresenta anche un significato simbolico, quella di unire imprese, Comune ed associazioni. Occorre aumentare e promuovere lo sviluppo locale, volano imprescindibile per il rilancio economico e sociale, elementi necessari per avere una città di Sezze più sostenibile e moderna”.

 

“Il Comune di Sezze perde tutti i finanziamenti del PNRR. Spero vivamente che chi di competenza riveda gli elenchi e ci restituisca il mal tolto. E’ comunque una doccia fredda per il Comune di Sezze”. L’ex sindaco Sergio Di Raimo parla di diversi progetti che, al momento, sembra che non avranno la copertura del PNRR “perché  - afferma - inseriti fra i progetti con maggiori criticità e quindi definanziati a prescindere dallo stato procedurale in cui si trovano”. Si tratta di 8 progetti per un valore complessivo di oltre 6 milioni di euro. Insomma... se confermata la notizia sarebbe veramente un defenestramento da un treno milionario che passa una volta ogni 50 anni.

Ecco i progetti che elenca il consigliere comunale del Pd di Sezze.

 

Progetti definanziati:

 

  • RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE DEL MONASTERO DELLE CLARISSE  per Euro 990.000

 

  • INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE MUSEO ARCHEOLOGICO DI SEZZE COPERTURA  E RESTAURO FACCIATA per Euro  266.000

 

  • EFFICIENTAMENTO ENERGETICO E MESSA IN SICUREZZA DI ALCUNE SCUOLE COMUNALI  per Euro 260.000

 

  • INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA SCUOLA VALERIO FLACCO per  Euro 519.000

 

  • PARCO DELLA RIMEMBRANZA INTERVENTO DI RIQUALIFICAZIONE DELL''AREA VERDE  per Euro 45.000

 

  • PROGETTO PER ADEGUAMENTO/MIGLIORAMENTO SISMICO  SCUOLA VALERIO FLACCO  per  Euro 1.727.000

 

  • MESSA A NORMA DI ALTRI EDIFICI SCOLASTICI per  Euro 1.000.000

 

  • SETIA FACTOY per Euro  1.845.000

 

 

“A distanza di otto mesi dalla decisione di uscire dalla Compagnia dei Lapini perché inutile e carrozzone di debiti, il sindaco di Sezze Lidano Lucidi e la sua maggioranza propongono di aderire al Gal, ossia un nuovo carrozzone che secondo loro dovrebbe essere una soluzione alla tante problematiche che hanno bloccato lo sviluppo del nostro territorio. Fratelli d'Italia di Sezze dice no a questo nuovo soggetto. Lo statuto costituente non ci convince affatto, come non ci ha convinto Lucidi nel dare chiarimenti richiesti in aula al nostro consigliere comunale Quattrini e al consigliere Di Palma in merito alla costituzione degli atti del nuovo Gal. Questo Gruppo Azione Locale cosa rappresenta veramente?”. In una nota il coordinatore locale di FdI Mario Sagnelli getta ombre sull'adesione del Comune di Sezze al Gal,

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