Il Presidente del Partito Democratico di Sezze, Luigi De Angelis, interviene sulla crisi idrica divenuta insostenibile per una città che paga profumatamente un disservizio. Non era mai successo che mancasse acqua così a lungo e ininterrottamente, sia d'inverno che d'estate.
"La continua interruzione del servizio idrico nella nostra città è divenuta ormai intollerabile. Per giorni e settimane i cittadini sono privati di un bene primario, che per di più pagano regolarmente.
In passato - scrive De Angelis - ci sono stati episodi di interruzioni e disservizi, concentrati peraltro solo nel periodo estivo, ma nell’ultimo anno i rubinetti a secco sono divenuti la normalità perfino in inverno. Non si tratta di guasti improvvisi, come viene continuamente comunicato, ma di inefficienza e incuria. Manca l’acqua, ma soprattutto manca un’amministrazione cittadina autorevole che abbia a cuore gli interessi dei cittadini e si faccia carico dei loro disagi. I problemi strutturali, l’ammaloramento delle condotte sono indiscutibili, ma in questi ultimi tempi la situazione è andata sempre più degradandosi nell’indifferenza di chi amministra Sezze e dovrebbe far valere le ragioni della nostra comunità in tutte le sedi istituzionali a partire da Acqualatina, società partecipata pubblica e gestore del servizio. Le determinazioni prese dalla conferenza dei sindaci della provincia hanno un peso fondamentale perché indirizzano le scelte della società e in quella sede chi rappresenta Sezze dovrebbe pretendere il rispetto di noi cittadini".
Per De Angelis l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Lucidi dovrebbe smettere di addossare le colpe agli altri: si tratta di scuse che non reggono più e che i cittadini hanno ormai ben capito. "Dopo due anni di questa amministrazione anche la tiritera che è colpa di quelli di prima ormai non regge più. Peraltro sarebbe il caso proprio di smettere di trincerarsi dietro simili scuse, di giustificare così le proprie inefficienze e non ultimo di rivendicare davanti ai cittadini interventi ed opere alla cui realizzazione non si è concorso minimamente. I lavori alla condotta Mole Muti – Sardellane – Monte Trevi, dopo una azione politica e amministrativa martellante con interventi nelle sedi istituzionali e lettere al Prefetto di Latina, sono stati deliberati nel 2019. Pertanto sono merito di quelli di prima, del PD, del centrosinistra e anche dell’allora opposizione consiliare che si batterono sinergicamente per conseguire tale risultato nell’interesse esclusivo dei cittadini".
In merito ai lavori di risanamento della condotta, De Angelis ricorda agli smemorati che si tratta di lavori programmati da anni con finanziamenti ottenuti in passato. "Il primo stanziamento di un milione 400 mila euro per gli interventi necessari è del 2018, resi puntuali nel tavolo tecnico del 22 ottobre 2018. La pandemia prima e la caduta dell’amministrazione di centrosinistra poi, con il conseguente commissariamento del Comune, hanno rallentato l’iter dei lavori e all’attuale amministrazione ci sono voluti la bellezza di due anni per accorgersi della loro urgente necessità, senza finora però approdare a nulla di concreto visto che i risultati non si sono proprio visti. E così mentre qualcuno pensa che amministrare una città come la nostra significa unicamente compiacersi della posizione personale conseguita e attribuirsi il merito per quanto non si è fatto, Sezze soffre per l’inefficienza e per l’incuria di chi aveva promesso effetti speciali e progetti strabilianti e si ritrova sistematicamente a secco".
Si ha la sensazione che la società Acqualatina non ascolti più nessuno. E che sia ormai normale che manchi l’acqua nelle tubature domestiche per ore o addirittura per intere giornate. Si ha la sensazione che gli amministratori della nostra città siano impotenti di fronte un disservizio continuo pagato profumatamente. Sì, perché le bollette arrivano puntuali e se non si hanno le ricevute di pagamento ti viene anche chiesto di pagare quello che già è stato pagato. Insomma ma è normale che interi quartieri di Sezze restino senza acqua ogni giorno? Solo per fare un esempio: in località Monte Trevi sono 24 ore che non c’è acqua. Ma cosa deve fare un lavoratore dopo una giornata passata fuori casa? Andare a lavarsi nel fiume Ufente? E’ veramente vergognoso. Il sindaco di Sezze Lidano Lucidi dovrebbe investire dello scandaloso disservizio il Prefetto di Latina Maurizio Falco. Dovrebbe farlo subito perché è impensabile che numerosi nuclei familiari possano passare una intera estate senza acqua. Sarebbe anche il caso che i cittadini pensassero ad una class action per una situazione che mai si era verificata in passato. Mai! Ricordo che un paio di anni fa ci furono giustamente proteste perché mancò acqua nei quartieri alti della città per pochi giorni. Oggi invece la situazione si è ribaltata: c’è acqua pochi giorni e manca sempre.
Proseguono senza sosta i controlli che il Comune di Sezze sta effettuando all’interno del centro storico sul fronte del corretto conferimento dei rifiuti urbani. Anche ieri mattina gli agenti della Polizia Locale, coordinati dal Comandante Lidano Caldarozzi, e personale della Servizi Pubblici Locali Sezze, la società partecipata del Comune che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, hanno effettuato una serie di verifiche utili a superare le criticità che spesso accadono all’interno della fascia muraria della città. Polizia Locale e personale della Spl hanno potuto fare un raffronto rispetto alle medesime azioni messe in campo la scorsa settimana. Della questione ha parlato il sindaco Lidano Lucidi, sottolineandone l’importanza: “Puntiamo ad avere una città sempre più pulita, con il centro storico che purtroppo segnala diverse criticità su questo fronte. Sarebbe bello non dover ricorrere a controlli sul territorio e concentrare le nostre attenzioni sull’aspetto culturale del corretto conferimento dei rifiuti urbani, ma non è possibile. Questo però – ha proseguito il primo cittadino – non ci distrae dalla ricerca della cultura dell’ambiente. Dobbiamo lavorare su più fronti e quello delle sanzioni amministrative non può essere mai abbandonato. Così come quello degli investimenti. All’interno del Bilancio, infatti, abbiamo deciso di continuare a potenziare l’aspetto della videosorveglianza, con fondi destinati all’acquisto di nuove fototrappole, che faranno il paio con la scelta di estendere la raccolta porta a porta anche in quelle aree del territorio di Sezze che finora non erano coperte da questo servizio. Lavoriamo – ha concluso il sindaco di Sezze – su tanti fronti con un obiettivo unico, quello di rendere la città pulita e accogliente e di isolare quelli che invece, evidentemente, godono nel vederla sporca o, più semplicemente, non hanno ancora la cultura del rispetto dei beni comuni e della salvaguardia dell’ambiente che viviamo quotidianamente”.
Se è vero che la morte ci fa uguali, la nostra vita è un libro aperto le cui pagine non possono essere cancellate, al più solo furbescamente messe in sordina e ignorate.
Silvio Berlusconi è morto, la clessidra della vita si è svuotata anche per lui e in questi giorni si sono moltiplicati gli elogi funebri.
Il sentimento prevalente dinanzi alla morte è la tristezza, ma bisogna rifuggire ogni ipocrisia. Personalmente non lo ho mai votato, sostenuto, seguito nel suo percorso, non ne condividevo l’approccio alla cosa pubblica, l’idea informe e populista della politica, il liberismo darwiniano spacciato per libertà, l’uso a fini personali del potere, il modello di società disimpegnata, trash ed avvilente di cui si è fatto promotore e interprete, i rapporti opachi con le mafie, i poteri occulti e forti prima come imprenditore e poi come politico. Insomma mi divideva e mi divide da lui tutto e il mio giudizio rimane negativo, nonostante il suo passaggio a miglior vita.
Tanti che negli anni hanno osteggiato e insultato Berlusconi in questi giorni gli hanno tributato lodi. Far proprio il nobile rispetto che si deve a chi passa oltre, a chi se ne va senza volerlo e a chi resta in lacrime e con le cicatrici di un dolore che segna per sempre, è umanamente giusto e prescinde da schieramenti ideologici e appartenenze politiche. Tuttavia il dovuto cordoglio non può in nessun modo eludere il giudizio personale e politico, tantomeno cancellare quanto è stato, dovendo lasciar prevalere sempre onestà e verità.
Berlusconi ha segnato la storia dell’Italia già da prima che si impegnasse all’interno delle istituzioni della Repubblica, la sua parabola personale, imprenditoriale e infine politica, come accade per chiunque, è stata caratterizzata da luci e ombre e, a modesto parere dello scrivente, sono prevalse nettamente queste ultime, ha lasciato il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. A partire dai rapporti con la P2 e da quelli con la mafia, certificati da pronunce giudiziali definitive, dal disprezzo della giustizia, dal suo continuo fuggire dai processi con leggi ad personam alla mercificazione di tutto, particolarmente del corpo delle donne, nelle sue televisioni, dallo sdoganamento dei fascisti al governo al ricorso alla menzogna come metodo sistematico di relazione politica, dall’interesse personale come unico metro del proprio operare, Berlusconi è stato l’esatto opposto di un vero statista e la sua azione politica si è caratterizzata per rappresentare il rovesciamento esatto dei principi che sostanziano la nostra Costituzione.
Il giornalista Oliver Meiler in un articolo su Sueddeutsche Zeitung scrive: “In tutti gli anni in cui ha fatto politica, Berlusconi si è occupato innanzitutto di una cosa: se stesso. È stato precursore di tanti populisti, demagoghi, seduttori”. E a margine della ricostruzione di tutto il percorso biografico sentenzia: “Come capo di governo, Silvio Berlusconi ha sempre deluso. Era bravo solo in campagna elettorale, come massaggiatore delle masse. Non c'è alcuna grande riforma di cui si ricordino gli italiani, neanche un'opera edile che valga come simbolo del suo tempo al governo”. Il die Welt scrive: “L'ascesa Berlusconi la deve al suo ego, alla sua capacità di cogliere i desideri degli italiani, e alla televisione. Il suo modo di fare politica ha fatto da modello a molti….. Cosa divise l'Italia? In gioco c’era di più del conflitto eterno con la legge. Una seconda rivoluzione antropologica, il passaggio da una società piccolo borghese, plasmata dalla morale cattolica, verso una società moderna, emancipata e spesso senza valori: l’era Berlusconi”.
Indiscutibilmente per metà degli italiani Silvio Berlusconi è stato il Dottore, il Cavaliere, il Presidente, l’Unto dal Signore e per l’altra metà il Caimano, Sua Emittenza, Berluscaz, lo Psiconano e dalla nascita della Repubblica nessun altro politico è stato capace di dividere il tempo e lo spazio tra il prima e il dopo la sua “discesa in campo”, di cambiare radicalmente il Potere e le modalità di esercitarlo, di incarnare la nuova fase storica in cui i partiti hanno perso gradualmente ruolo e funzione e si sono trasformati in macchine propagandistiche e comitati elettorali al servizio dei leader anziché di una progettualità condivisa.
I risultati di questa trasformazione culturale, prima ancora che politica, sono sotto i nostri occhi. Il tessuto sociale lacerato, il prevalere delle logiche egoistiche e affaristiche, lo sdoganamento della violazione delle regole e delle leggi in nome dell’interesse personale sono l’eredità di una stagione politica che ha avuto Silvio Berlusconi come protagonista ma non l’unico responsabile. Pertanto sarebbe ingiusto trasformarlo nel capro espiatorio di tutto quello che non va o non ci piace dell’Italia. Aveva ragione Cicerone ad affermare che la politica è diretto specchio di un popolo. Le distorsioni di cui ci lamentiamo, le negatività che evidenziamo ci rappresentano in pieno, sono lo specchio fedele di noi stessi.
In questi giorni siamo stati tramortiti da un profluvio senza precedenti di superlativi, da una agiografia da Istituto Luce, da interminabili maratone informative, la cui vittima principale è stata l’informazione, da una sorta di beatificazione laica di un uomo celebrato come padre della Patria.
Se detestabili e ignobili sono l’odio personale e politico, il pregiudizio e l’ostilità prevenuta, altrettanto inaccettabile è la santificazione ipocrita e ingiustificata.
COMUNICATO STAMPA
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Proseguono incessantemente le operazioni di messa in sicurezza di diverse zone del territorio di Sezze messe a durissima prova dalla “bomba d’acqua” che si è abbattuta sul territorio domenica pomeriggio. Il sindaco Lidano Lucidi, insieme a membri dell’amministrazione, funzionari del Comune e Forze dell’Ordine impegnate nelle operazioni, si è recato anche questa mattina nella zona di Casali per verificare le situazioni più critiche, dopo che ieri si è svolta una riunione operativa in Prefettura. L’esito del sopralluogo, uno dei tanti effettuati in queste ore anche in altre zone (soprattutto allo scalo e nella zona di via degli Archi pesantemente colpita dall’ondata di maltempo), ha spinto amministratori e tecnici a decidere di emettere un’ordinanza di sgombero per 5 nuclei familiari che vivono nella zona del fronte franato nelle scorse ore, in via Casali III tratto. È stato lo stesso sindaco Lucidi a spiegare: “C’è un’area adiacente al fronte frana che è a rischio. Per questo motivo, dopo aver parlato con i residenti, che sono stati molto collaborativi, si è deciso di procedere all’ordinanza di sgombero. Sempre in quella zona, oltre ai tanti interventi effettuati, ne voglio segnalare uno dell’Enel che ha messo in sicurezza un palo divelto dalle precipitazioni che metteva a rischio l’incolumità pubblica”. La situazione, come spiegato dallo stesso Lidano Lucidi, è in costante monitoraggio, a Casali ma non solo: “Stiamo raccogliendo ancora tante segnalazioni e siamo impegnati ad operare su tutto il territorio setino colpito dall’ondata di precipitazioni. Ai miei concittadini – ha concluso il primo cittadino di Sezze – torno a chiedere di mantenere comportamenti idonei e di seguire le indicazioni che stiamo cercando di fornire in questi giorni. Il meteo non promette ancora miglioramenti sensibili e dobbiamo mantenere alta l’attenzione per evitare problemi maggiori”.
Incarico di somma urgenza per quattro ditte locali per affrontare l’emergenza pericoli scaturita dal maltempo dei giorni precedenti. Il Comandante della P.L. dr. Lidano Caldarozzi, in qualità di Responsabile della Protezione Civile Locale, ha affidato così a 4 ditte il compito di attivarsi immediatamente in considerazione delle gravi segnalazioni pervenute ai danni alle abitazioni in diverse località di Sezze. Le ditte private incaricate sono dotate di mezzi idonei ad intervenite nelle zone più colpite. Si tratta delle ditte Protani Alessandro, Mancini Scavi, Corvo Fabio e 3B Service srls tutte di Sezze.
“Ma una notizia un po' originale/Non ha bisogno di alcun giornale/Come una freccia dall'arco scocca/Vola veloce di bocca in bocca”, scriveva e cantava Fabrizio De André in una straordinaria canzone. Anche in questo caso, la notizia di quanto successo domenica scorsa a Sezze ha fatto veramente un giro impressionante. L'episodio della banda che ha suonato la Carrà mentre accompagnava la processione religiosa in occasione della solennità del Corpus Domini è finito in un servizio della Rai, nel programma La Vita in Diretta condotta da Alberto Matano. Poco fa gli operatori della nota trasmissione televisiva sono arrivati a Sezze per registrare un servizio dedicato proprio al singolare episodio che ha destato curiosità e un po' di sconcerto tra i fedeli e i cittadini. Il brano “Come è bello far l'amore” di Raffaella Carrà, suonato in un breve momento dalla Banda durante la processione, sicuramente non era in programma né tantomeno il comitato organizzatore immaginava minimamente che si potesse arrivare a tanto. Ma ormai è andata così (non esageriamo) ... anche se la vicenda, oltre ad aver avuto gli onori della cronaca, potrebbe finire sul tavolo del Vescovo.
COMUNICATO STAMPA ARMA DEI CARABINIERI
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I Carabinieri della Stazione di Sezze Romano, unitamente ai militari della sezione Radiomobile di Latina, hanno tratto in arresto un uomo, un quarantanovenne romeno residente a Sezze, perché al culmine di reiterate condotte di maltrattamenti nei confronti della moglie dapprima la minacciava puntandole alla testa una pistola e poi esplodeva nei suoi confronti dei colpi di arma da fuoco. La donna riusciva a sfuggire alla furia omicida del marito ed allertare i Carabinieri che, giunti immediatamente sul posto, ponevano subito in sicurezza la donna, bloccavano l’uomo in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso di alcool e sequestravano l’arma con cui aveva sparato.
La loro relazione, che dura da circa 20 anni, da sempre è stata caratterizzata da violenza fisica e psicologica agita dall’uomo verso la moglie, come ha poi confermato la donna, ascoltata dai militari dell’Arma. Nonostante le violenze subite le provocavano diverse ferite evidenti che necessitavano di diversi giorni per la guarigione, la donna non riferiva a nessuno quanto le accadeva, per timore, neanche quando le percosse ricevute le provocavano la lesione della colonna vertebrale o la rottura dell’arcata dentale. E neanche quando ha creduto di morire quando il marito ha tentato di soffocarla con un cuscino o con una busta di plastica. La donna non ha mai voluto sporgere denuncia alle forze dell’ordine, ed anzi, ogni volta perdonava il marito che non esitava a vantarsi con i suoi amici delle violenze a cui sottoponeva la moglie. Oltre alle violenze fisiche, la moglie subiva continuamente violenze psicologiche fatte di offese, minacce e privazioni, nonostante da un po’ di tempo la donna versasse in uno stato di salute precario.
Dopo l’ennesimo violento litigio, la donna, esasperata, dichiarava al marito che l’avrebbe lasciato e che doveva andare via di casa, ma queste parole hanno solo aumentato la ferocia dell’uomo che, dopo averla minacciata di morte, ha impugnato una pistola con matricola abrasa e ha iniziato a sparare, non riuscendo a colpirla. Anche quando la donna tentava di mettersi in salvo, scappando di casa, lui esplodeva un altro colpo, ma la donna riusciva a rimanere illesa e a chiedere aiuto ad una vicina che allertava subito i Carabinieri, il cui intervento immediato è riuscito a interrompere definitivamente il disegno criminoso del marito, bloccandolo e disarmandolo e mettendo finalmente al sicuro la donna.
L’uomo veniva tratto in arresto e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica di Latina, tradotto presso la casa circondariale di Latina.
L’attenzione del Comando Provinciale Carabinieri di Latina rimane alta e costante sui reati inerenti la violenza di genere, per cui è fondamentale la collaborazione di tutti, non solo degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto della cittadinanza, la quale è invitata a “fare rete” per prevenire l’odioso reato di violenza di genere segnalando al numero di emergenza 112 qualsiasi situazione dubbia e casi di sospetta violenza di cui venga a conoscenza, per dare l’opportunità alle Forze dell’Ordine di intervenire con efficacia, prima che sia troppo tardi, per proteggere le donne vittime di violenza che non hanno la forza di chiedere aiuto.
Allo stesso tempo ci rivolgiamo alle vittime, chiedendo loro di denunciare, senza timore, ciò che accade loro perché saranno ascoltate in un ambiente protetto, senza essere giudicate, ma con tutta la professionalità che meritano perché le violenze domestiche non sono né un fatto privato, né un amore da perdonare, ma sono un reato, in cui la relazione affettiva costituisce un’aggravante e non una scusante.
“Quella di domenica pomeriggio è stata una situazione estrema, alla quale la città ha risposto con la solita compostezza, mettendosi subito al lavoro per far rientrare diverse situazioni emergenziali che in brevissimo tempo siamo stati chiamati ad affrontare. La tempestività degli interventi, coordinati dalla Polizia Locale, dai Carabinieri, dai Vigili del Fuoco con il prezioso supporto di diverse associazioni di Protezione Civile di Sezze e non solo, ci ha permesso di ridurre i disagi e di tornare ad una parvenza di normalità”.
È con queste parole che questa mattina il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, ha accolto il Prefetto di Latina Maurizio Falco giunto sui Lepini per un sopralluogo delle zone maggiormente colpite dalla violenta ondata di maltempo che ieri pomeriggio si è abbattuta sulla città creando diversi disagi in alcune zone, località Casali e via degli Archi di San Lidano soprattutto.
Il Prefetto di Latina, accompagnato dal Comandante provinciale dei Carabinieri e dal Presidente del Consorzio di Bonifica, si è recato insieme al sindaco proprio nella zona dei Casali, osservando da vicino i danni provocati da quella che si può definire una vera e propria bomba d' acqua, con circa 100 millimetri di pioggia incessante caduta su Sezze in circa un'ora. Dopo il sopralluogo, lo stesso Prefetto è stato ospitato in Comune per una riunione operativa, cui seguirà quella in programma domani alle 17 in Prefettura alla presenza di funzionari e dirigenti della Regione Lazio.L'occasione, come ha spiegato lo stesso sindaco, sarà utile per fare il punto sulla situazione e per iniziare a programmare quegli interventi indifferibili cui gli enti saranno chiamati a stretto giro per la messa in sicurezza del territorio colpito dal nubifragio. Nel pomeriggio, infine, la giunta comunale ha deliberato la richiesta di stato di calamità naturale proprio nei confronti della Regione Lazio: “Serviranno interventi mirati e si spera risolutivi – ha spiegato il sindaco – perché i danni sono stati ingenti e l'ondata di maltempo sembra non essere ancora passata. Quindi invito la cittadinanza a mantenere alta l'attenzione”.
Il sindaco di Sezze in località Casali
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SEZZE
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Tracimano molte strade a Sezze, a partire da località Casali dove cedono gli argini di Ponte della Valle. Criticità anche su Quarto La Macchia e Crocevecchia, in zona Zoccolanti e altre località limitrofe. L'alluvione che ha investito Sezze dopo le ore 13 ha portato detriti e fango su tutto il territorio e ha reso le strade impercorribili e bloccato fossi e canali di scolo. Sul posto sono operative le squadre della Protezione Civile, i Carabinieri di Sezze e gli agenti della Polizia Locale. Anche in pianura danni alle colture e strade bloccate. Nei giorni scorsi molte erano state le segnalazioni per le condizioni in cui si trovava il fosso Brivolco così come i canali da tempo non ripuliti dalle erbacce e dal terriccio. Il territorio di Sezze ha purtroppo subito molti danni. Nelle prossime ore si tireranno le somme di quanto accaduto.
Dopo le dimissioni dell’assessore Vincenzo Cardarello per “impegni personali” , piena autonomia al sindaco Lucidi da parte della maggioranza per individuare e nominare il nuovo assessore all’urbanistica. Smentite subito voci su alcuni nominativi che hanno già amministrato la città e che hanno avuto ruoli importanti nelle passate amministrazioni comunali nel gestire la cosa pubblica. Il primo cittadino si trova comunque di fronte ad una scelta importante, considerato che il nuovo assessore dovrà lavorare sugli accordi di programma, sulla rigenerazione urbana e su altri temi su cui il sindaco intende puntare nei prossimi 3 anni. Lucidi vuole anzitutto ragionare su cosa fare e poi scegliere la figura adatta.
“Mi prendo il tempo necessario per ragionarci su – ci ha detto il sindaco Lidano Lucidi raggiunto telefonicamente - occorre prima mettere in fila le cose da fare e poi individuare la figura più adatta. Abbiamo potenziato l'ufficio condono fermo da molto tempo con persone che aspettavano anni prima di avere una risposta, dobbiamo incentivare e far conoscere bene la rigenerazione urbana soprattutto nella parte di aumento delle cubature e del cambio della destinazione d'uso degli edifici; vogliamo puntare sugli accordi di programma, rendere Sezze attrattiva per gli investimenti soprattutto in pianura, e tanto altro. Il mio sarà prima un ragionamento sulle cose e poi su chi, perché puntare sul piano regolatore che in linea teorica è la cosa più giusta, dilaterà le tempistiche, quanto invece dovremmo puntare ad essere più veloci possibile”.
Il Partito Democratico di Sezze interviene sull'aumento del 17% della Tari e sulle assunzioni di consulenti nella SPL Sezze, una contraddittorietà ovvia definita dai dem un mero tatticismo per far pagare ai cittadini consulenze che non servono a nulla. Il Pd attende che intervenga nel merito l'autorità di vigilanza.
"La colpa neanche a dirlo è di quelli di prima, del PD e anche di Zingaretti, uno di quelli di prima anche se alla Regione Lazio. Il sindaco Lucidi e la sua maggioranza, notoriamente allergici alle critiche e ai rilievi politici - si legge nella nota firmata dal Pd - riservano a noi poveri cittadini una autentica stangata, aumentando del ben 17% la tassa sui rifiuti. Insediatisi in comune a passo di carica come novelli giustizieri che avrebbero fatto pagare chi non ha mai pagato, hanno oggi optato per un ripiegamento tattico e hanno deciso di fare pagare le somme dei morosi a chi già paga regolarmente. I cittadini onesti vengono beffati per dover sborsare somme non dovute, per un servizio peggiorato e per dover sostenere i costi di consulenti inutili assunti alla SPL. Vedremo se l'autorità di vigilanza acconsentirà a questo aumento abnorme, quando quello autorizzato non può superare l'1,59%. A proposito di Zingaretti e dei costi aumentati dalla Regione Lazio, come spiega l'amministrazione del sindaco Lucidi che i comuni vicini al nostro non aumentano la tassa e in alcuni casi la diminuiscono? Amministrate un comune come Sezze è cosa complessa e forse...".