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Alessandro Mattei

Alessandro Mattei

 

 

Come annunciato nei giorni scorsi dal sindaco Sergio Di Raimo, i lavori nella chiesa di Santa Paresceve sono iniziati ieri. Per la messa in sicurezza dell'ex edificio di culto sono stati intercettati 500 mila euro e nelle scorse settimane vi era stato un sopralluogo da parte dei tecnici della sovrintendenza. Una delle più antiche chiese di Sezze che si affaccia sulla pianura pontina e fa da ingresso al Guglietto si trova in uno stato di abbandono dalla fine degli anni Settanta. Si tratta di una piccola chiesa ad una sola navata che insiste sopra le mura poligonali dell’antica Setia. Fu costruita nel XI secolo con il diffondersi del culto della santa romana Parasceve. Sul finire dell’Ottocento la chiesa fu interamente ristrutturata, perdendo così ogni importanza architettonica. Molto bella è la pala d’altare settecentesca raffigurante il martirio di santa Parasceve. La comunità setina è molto legata a questa chiesa dove fino alla fine degli anni ’60 il compianto don Titta Zarra celebrava messe e ogni sacramento. Si spera che i lavori siano veloci e che vengano portati a termine e che ci sia un concorso di idee che possa ridare vita ed importanza ad un luogo che rappresenta sicuramente la storia della città di Sezze. L'ex chiesa potrebbe essere trasformata ad esempio in un centro culturale. 

 

 

Ci sono stati più incontri, considerati più o meno interessanti dai partecipanti. Incontri tra nascenti liste civiche che stanno lavorando per costruire una alternativa all’attuale amministrazione comunale. Incontri per programmare progetti concreti per la città e per evitare che il sindaco uscente sia riconfermato. A questi incontri hanno partecipato esponenti della società civile impegnati direttamente o indirettamente nella politica, rappresentanti di liste civiche che puntano a governare la città. Altre realtà viaggiano solo sui social, come in passato evaporavano quei discorsi di piazza che nulla di concreto hanno mai prodotto. Manca poco più di un anno alle elezioni amministrative, tante le idee pochi i fatti. La stessa coalizione uscente, ed in primis il Partito Democratico, stanno ragionando su un percorso collegiale e di confronto serio che possa o meno riconfermare il sindaco uscente e altri rappresentanti dem. Si sta ragionando se basti vincere o se sia necessario, urgente e doveroso governare la città, cosa ben diversa. Stare al governo senza ricatti alcuni, risolvere i tanti problemi senza crearne dei nuovi. Insomma, la nebulosa è sparsa e densa da ogni prospettiva la si osservi. Nessuno ha la certezza di conferme sulle candidature di lista e di coalizione. Per il momento il sindaco Di Raimo punta tutte le sue forze alla chiusura del suo primo mandato, cercando di portare a casa più risultati possibili e per recuperare una fetta di elettorato persa con gli abbandoni di maggioranza.

 

 

La Giunta comunale presieduta dal sindaco Sergio Di Raimo ha deliberato venerdì scorso la definitiva demolizione del cantiere di San Lidano sul belvedere di Santa Maria. Nella delibera pubblicata sull'Albo comunale è stata quantificata anche la spesa della demolizione che ammonta a € 6.113,00. La somma è "prevista dalla valutazione tecnica economica e sarà a totale carico dei responsabili  ex art. 29 del DPR n. 380/2001 e/o comunque agli aventi causa, viene anticipata dal Comune, e recuperata dopo l'avvenuta demolizione, anche mediante procedura coattiva, con le ulteriori spese, degli interessi locali e competenze di riscossione". Il provvedimento è immediatamente esecutivo. Da quello che si vocifera, dunque, l’accordo di far rimuovere a spese di Don Massimiliano il manufatto in cemento armato realizzato è saltato, come a questo punto sarebbe saltato anche l’accordo di posizionare la statua del Santo (che nessuno ha mai visto) in un altro luogo della piazza e forse anche l’ipotesi di donazione della statua stessa. Dopo che la giustizia amministrativa del Tar prima e del Consiglio di Stato dopo ha deciso che i titoli per realizzare su suolo pubblico un’opera privata non esistevano, ricordiamo che la politica aveva tentato un nuovo compromesso per salvare capra e cavoli, e invece il committente dei lavori sembra non abbia voluto sentire storia. Ecco allora che il sindaco, con  uno scatto di orgoglio - cambiando idea sul progetto nel corso dei mesi e solo a seguito delle decisioni del Tar e del Consiglio di Stato – ha deciso che il cantiere vada tolto a prescindere. La Giunta comunale quindi ha votato venerdì scorso che la demolizione del pilastro in cemento armato e di tutto il cantiere sarà affidato ad una ditta a spese del Comune di Sezze che poi, ovviamente, si rifarà per via legali, sul committente dei lavori. Dopo quasi due anni le lotte civiche e le battaglie in consiglio comunale di una parte dei consiglieri comunali avranno dunque un senso, e lo scempio perpetrato ai danni del belvedere e della comunità finirà qui. Non è dato sapere chi e come pagherà l’occupazione di suolo pubblico e la privazione degli spazi in tutti questi lunghi 20 mesi, non sapremo mai se ci sia stato un accordo politico/elettorale dietro la decisione di approvare un progetto scellerato, ma sappiamo con certezza che quella del belvedere resterà negli annali come una delle pagine più buie e vergognose della città, e che solo grazie alla determinazione di diversi cittadini e alla forza di un gruppo di consiglieri è stato evitato il peggio, ossia un nuovo obbrobrio ai danni della città di Sezze, come accaduto purtroppo per l'anfiteatro setino.  

Lo scempio al Belvedere

 

 

 

La pandemia quest’anno non fermerà la macchina organizzativa della Passione di Cristo di Sezze. Una delle più antiche ed importanti associazioni della città, considerato che non sarà possibile svolgere la Processione  nella sua forma tradizionale per le vie del paese per l’emergenza sanitaria, per dare continuità alla tradizione storica della “Sacra Rappresentazione “, ha presentato al Comune di Sezze un progetto riguardante una interessante iniziativa mediante la realizzazione di un documento-film sulle varie scene che compongono la Sacra Rappresentazione. Il documento-film coinvolgerà più di duecento persone che saranno impegnate in piccoli gruppi, in diversi giorni della settimana, per diverse riprese cinematografiche, a cura di una società specializzata sotto le direttive artistiche dell’Associazione della Passione di Cristo. Le riprese dei quadri sono già iniziate. Diverse e suggestive le location scelte dall’associazione: vicoli della città, interni e soprattutto luoghi all’aperto. Grande novità, infatti, saranno i quadri della passione rappresentati presso l’Anfiteatro di Sezze nella collina setina del Golgota, dove per l’occasione sono state ristrutturate le tre croci. Anche qui sono iniziate le riprese molto suggestive rese dalla straordinaria bellezza del luogo. Il documento filmico sarà proiettato e messo in onda attraverso i canali di emittenti regionali, nazionali ed in eurovisione, il giorno del venerdì santo, fino alla Pasqua, ed eventualmente su richiesta anche in altre giornate. Per gli organizzatori “Il docu-film che l’associazione della Passione di Cristo sta realizzando, valorizzerà, oltre l’aspetto artistico della Sacra Rappresentazione, già riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, anche gli elementi architettonici del territorio comunale, gli angoli caratteristici, i siti archeologici e le strutture naturali aventi significato per la realizzazione di un siffatto documento”. Complimenti a tutti.

 

 

Foto Franco Abbenda

 

 

Poco più di due minuti di un video fantastico, ironico, che invita tutti a “rilassarsi” in un lungo momento di stress. Il video realizzato dal giovane setino Alessandro Di Prospero impazza sul web con oltre 1000 condivisioni e altri e altri ancora commenti. Alessandrino, nella sua semplice ma efficace ironia, ci parla di mucche, capre e relax nella naturale cornice di Melogrosso, una frazione di Sezze dove vive. Il suo video è andato oltre i confini italiani, arrivando perfino nella Repubblica Domenicana. Sarcastico, sottile, invita tutti a non avere “il capo ingrippato” ma a rilassarsi, e a godersi la “variante longara”, la vita in maniera rilassata in questo periodo di pandemia. Alessandrino non è nuovo a fare video dal suo smartphone, non è nuovo a farsi due risate e donarci momenti di ilarità. Una ricetta contro lo stress genuina. Grande Alessandrino.

 

 

Quasi due anni e mezzo senza canonica e senza i locali parrocchiali. I lavori a Santa Maria a Sezze ancora non vedono la conclusione, ed è dal lontano nubifragio del 29 ottobre del 2018 che il parroco e il suo vice sono ospitati presso una abitazione privata. Sono più di due anni quindi che Padre Damiano è costretto ad arrangiarsi per fare catechismo e per ricevere i fedeli. La ricostruzione della canonica e dei locali parrocchiali sono diventati una vera e propria fabbrica di San Pietro, e tutto questo sembra che sia dovuto alla lungaggine della burocrazia. La richiesta di finanziamento per ricostruire la canonica e tutto ciò che venne distrutto dal maltempo sono partiti nel 2018, subito dopo i danni alla struttura. Il decreto della Cei però arriva solo nell’aprile del 2020. Si tratta di un finanziamento di circa il 70 per cento dell’importo totale dei lavori che si aggira sui 300 mila euro, mentre il restante 30 per cento sono somme stanziate dalla parrocchia. Il problema però sembra essere stata l’erogazione delle somme. Sembra che la burocrazia preveda subito una somma per inizio lavori e poi un saldo a conclusione degli stessi. Da qui i ritardi nel cronoprogramma dei lavori e di conseguenza i ritardi nella consegna della canonica e dei locali al parroco e ai fedeli. L’appartamento ad oggi è praticamente concluso, manca solo il mobilio. I locali della parrocchia sono in fase finale. Manca solo il nuovo pavimento dell’oratorio in fase di realizzazione. Si spera che adesso si arrivi a dama. Gli addetti ai lavori sono fiduciosi che la canonica sarà consegnata entro Giugno. Speriamo. 

 

Il suo è uno sfogo ed un sollecito. Il presidente del consiglio comunale di Sezze, Enzo Eramo, non ci sta ad aspettare ancora e invita l’amministrazione comunale e gli uffici a rendere esecutivo il progetto di riqualificazione del Parco della Rimembranza di Sezze. Il consiglio comunale da quasi due anni ha stanziato 60 mila euro e tra progetti approvati e altre scartoffie ancora non si procede con l’inizio dei lavori. Ed ecco allora che la seconda carica istituzionale del Comune di Sezze ha deciso di scrivere un post per sollecitare gli uffici ma anche il sindaco Sergio Di Raimo affinché si proceda nell’immediato ad iniziare i lavori. “Con il bilancio approvato nel 2020 l'Amministrazione Comunale decise di dotare il Monumento di un parco giochi adeguato, bello e in sicurezza. Comprendo tutte le difficoltà burocratiche - scrive Enzo Eramo - ma penso che sia arrivata l’ora, dopo i tanti solleciti, di concretizzare tutto ciò, nel rispetto dell'indirizzo preciso dato dal consiglio comunale. Lo dobbiamo ai bambini e glielo dobbiamo soprattutto per quello che stanno soffrendo con questa maledetta pandemia”. I solleciti di cui parla Eramo sono lettere inviate ai responsabili degli uffici e diversi incontri con i tecnici. Che sia la volta buona allora... e che si arrivi in primavera con un parco riqualificato e messo in sicurezza.

 

 

Ben vengano le polemiche “costruttive”, quelle osservazioni che hanno la capacità di accendere discussioni utili per la città e che dimostrano che non tutti sono pronti a buttare solo benzina sul fuoco. È accaduto pochi giorni fa sui social, la piazza virtuale dove spesso i leoni da tastiera si lasciano andare a voli pindarici ma poi nei fatti, quando si tratta di rimboccarsi le maniche, si dileguano. Al centro della polemica lo stato di pericolosità della bellissima chiesa Santa Paresceve di Sezze. Molti cittadini hanno giustamente postato foto per segnalare, ancora una volta, lo stato in cui versa una delle più antiche e belle chiese del centro storico. L’immobile ormai fatiscente e pericolante necessita di un urgente intervento di messa in sicurezza e di riqualificazione. Il tetto ormai divelto è pericoloso per i cittadini, cadono calcinacci per strada, così come le pareti della bellissima chiesetta sono danneggiate. E' una chiesa a cui la comunità è molto legata, dove fino agli anni ’60 il compianto don Titta Zarra celebrava messe e ogni sacramento. Anche il portone di ingresso è stato divelto e c’è il rischio che qualcuno possa entrare liberamente.  Nel botta e risposta esploso su facebook alla fine è intervenuto anche il sindaco Sergio Di Raimo. Il primo cittadino ha risposto che per la messa in sicurezza della chiesa sono stati intercettati 500 mila euro. Solo 15 giorni fa – ha ribadito il sindaco – c’è stato un sopralluogo da parte dei tecnici della sovrintendenza per dare inizio a tutti gli adempimenti propedeutici per l’inizio dei lavori. Sulla pericolosità della chiesa – sempre il sindaco – ha dichiarato che i tecnici comunali hanno già effettuato un sopralluogo e “non hanno ritenuto chiudere la strada” non escludendo però che possa esserci "un nuovo sopralluogo".  Si ricorda comunque che la proprietà è della curia e fa parte della parrocchia di Santa Lucia. Al Parroco - ricorda sempre il sindaco - è stata notificata l’ordinanza di messa in sicurezza. Polemiche e annunci a parte, speriamo che a breve venga riqualificato uno degli edifici di culto più importanti della città e che assieme al Guglietto rappresentano oggi uno dei posti più belli e affascinanti di Sezze: solo chi non vuole vedere non vede. Le polemiche, quelle sterili, lasciano il tempo che trovano.

La Facciata di Santa Paresceve

 

 

Grande risposta ieri nel primo e doppio appuntamento presso l’Isiss Pacifici e De Magistris di Sezze in occasione dell’Open Day promosso dalla dirigente scolastica prof.ssa Anna Giorgi. Numerosi i visitatori accolti con classe e professionalità e guidati dai docenti e dagli alunni alla scoperta di un istituto scolastico diventato il fiore all’occhiello dei Monti Lepini. L’istituto alberghiero di Sezze è una vera e propria eccellenza – come ha ribadito la preside – ed è occasione e opportunità di lavoro specializzato per tutto il territorio provinciale. Tra i tanti servizi offerti dall’Isiss i visitatori hanno potuto scoprire anche le nuove cucine della struttura di via Cappuccini e le altre sale rinnovate per rilanciare anche per il prossimo anno scolastico tutte le offerte formative del Pacifici e De Magistris.

La Preside Anna Giorgi

 

 

Sono 70 giorni che otto famiglie di località Casali IV tratto di Sezze sono isolate a causa di una frana che ha reso impraticabile la strada di accesso alle loro abitazioni. Era l’8 dicembre scorso e oggi dopo oltre 2 mesi, nonostante le continue rassicurazioni degli amministratori comunali, i residenti sono tagliati fuori, nel pieno dei disagi anche a causa del freddo e dell’impossibilità quindi di potersi  - ad esempio - rifornire di gas e altre necessità in questo periodo. La notte della frana sembrava che si volesse far presto, sul posto piombarono i rappresentanti in consiglio comuale, sembrava che si volesse fare prestissimo e che si volesse intervenire al rifacimento della strada come somma urgenza e invece, a distanza di mesi, i residenti hanno saputo che l’appalto sembrerebbe stato affidato ad una ditta locale ma, ad oggi, i lavori ancora non iniziano. I consiglieri e assessori di zona da mesi continuano a ripetere che presto inizieranno i lavori e invece la strada resta chiusa ai residenti. Sembra che qualcuno abbia anche sporto denuncia per i disagi che sta vivendo. Insomma la situazione è critica e le famiglie isolate si sentono abbandonate dall’amministrazione comunale perché non è riuscita ad intervenire con tempestività. Speriamo almeno che quando inizieranno i lavori (e quando saranno terminati) non ci sia la sfilata dei politici di zona perché sarebbe veramente vergognoso.

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