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redazione

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del Movimento Giovanile della Sinistra Sezze.

 

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Il 22 marzo, come Movimento Giovanile della Sinistra Sezze, siamo usciti pubblicamente, denunciando la malapolitica che opprimeva il paese. A due mesi dagli eventi che ci hanno spinto a prendere tale posizione riteniamo che nello scenario politico attorno a noi poco sia cambiato.

Se da una parte abbiamo riscontrato che decine di ragazze e ragazzi hanno guardato positivamente il nostro progetto credendo che formazione, dibattito e coraggio di affrontare determinate tematiche siano la strada da percorrere,  abbiamo preso anche coscienza che l’individualismo sia il reale cancro della nostra comunità e che sradicarlo sia più difficile del previsto, in quanto coloro che si proclamano i paladini del cambiamento, in fondo intendano esclusivamente porre sotto i riflettori la propria immagine.

A quella che appare come una sterile critica e attacco, intendiamo accompagnare una riflessione in merito alla crisi politica ed ideologica andando a porre le nostre proposte al panorama politico che ci circonda.

Evidente è infatti la miopia di molti dei quali intendano impegnarsi nell’attività dell’arte del governo nei prossimi anni. I fenomeni sopra denunciati sono il frutto di un’analisi che non riesce ad andare oltre i confini cittadini, spesso oltre quelle che sono le mura di cinta del centro storico; questo è sicuramente dovuto dalla mancanza di formazione all’interno dei partiti e dei movimenti del XXI secolo che li ha portati ad avere come unico obiettivo il fine elettorale.

La crisi politica ha inoltre portato ad una mancanza di ricambio generazionale facendo sì che al governo del paese siano andate sempre i soliti volti che hanno dimostrato un forte conservatorismo collegato a semplici prestazioni di servizi non volti ad un cambiamento sociale, bensì ad un consolidamento della propria base elettorale. Si intravede quindi il secondo tipo di crisi che riteniamo sia presente, ossia quella ideologica.

Spesso si ritiene che ormai questo elemento sia venuto meno, eppure come Movimento Giovanile riteniamo che le contrapposizioni esistenti nel passato esistano ancora e che forse, siano più pericolose in quanto risultano ai più invisibili. Questioni come le tassazioni ai colossi digitali, la transizione ecologica, la capacità di rivedere il mondo del lavoro nei prossimi anni, la crisi economica e la capacità di saper sfruttare i fondi che arriveranno dall’Europa tramite la progettazione, sono sfide che riteniamo non possano essere affrontate con le metodologie fino ad ora attuate. Il banale esempio di promessa elettorale come la riparazione del manto stradale, deve essere parte di un progetto più ampio, probabilmente non realizzabile nel breve termine che tuttavia deve portarci verso una società migliore.

Per questo riteniamo che i partiti e i movimenti civici che proclamano di voler effettuare il cambiamento, mettano da parte le ambizioni dei singoli e inizino a collaborare cercando di sviluppare quello che riteniamo possa essere il cantiere del progressismo e che guarda chiaramente a sinistra e non a quella parte politica che nell’ultimo anno non ha mai voluto mettere la questione sanitaria come prioritaria, che va a stringere accordi con le democrazie illiberali di Ungheria e Polonia  e che, negli ultimi anni si è palesata come alleato delle associazioni criminali locali e impegnata nel “piazzare” propri uomini nelle indagini per i fondi ottenuti in maniera illecita. A questa chiusura aggiungiamo anche tutti coloro che, seppur a livello nazionale dichiarano di non condividere tali ideologie, a livello locale intendono stringere legami elettorali con le medesime forze.

La miopia citata sopra riguarda anche il non saper, o peggio ancora, non voler attuare i processi di alleanze che sono ormai palesi in ambito nazionale che produrranno i primi frutti nei prossimi mesi, in particolare dopo la tornata elettorale.

Invochiamo quindi l’unità di tutti quei partiti e movimenti civici che si rifanno all’area del centro-sinistra e della sinistra, con la consapevolezza che la reale unità non si potrà raggiungere entro la prossima tornata elettorale poiché l’intenzione deve essere quella di creare solide fondamenta. Non bisogna tuttavia perdere l’opportunità di essere un’avanguardia a livello politico, dimostrando che un cambiamento all’interno della comunità setina è possibile. Sappiamo che raggiungere una sintesi in questa occasione sarà una sfida che dovrà mettere in mostra la maturità di ciascun soggetto che intenda accettare la nostra proposta, non possiamo però farci rallentare da coloro che hanno fatto sì che arrivassimo alla situazione attuale.

L’unità e la collaborazione sono fenomeni che abbiamo già riscontrato con tutte le associazioni e i singoli che in questi mesi hanno firmato il documento per ricreare il terreno fertile per ricreare un movimento di cittadini pronti a mettersi in prima linea non solo sul piano istituzionale.

Invitiamo quindi tutte le forze politiche e i singoli che si riconoscono in questo programma a dimostrare che esiste la volontà di creare una discussione sana e produttiva, siamo pronti a creare incontri ed iniziative per verificare e siamo convinti anche di provare, che ciò che è stato espresso in questo comunicato sia realizzabile.

Come Movimento Giovanile della Sinistra Sezze e quindi come giovani setini, ci rendiamo conto della proposta appena fatta, tuttavia non potevamo rimanere relegati alla semplice retorica. In conclusione, vogliamo quindi che “il pensare globale e agire locale” non sia solo uno slogan, bensì il leitmotiv della politica setina da ottobre 2021.

Alle forze politiche la scelta,

Movimento Giovanile della Sinistra Sezze

 

 

 

È disponibile a partire da oggi 20 maggio 2021, presso le librerie e nei siti per acquisti online di libri, il volume scritto dal Direttore artistico dell'associazione Le colonne, Giancarlo Loffarelli, Educare con il teatro nella didattica ermeneutica esistenziale, per le edizioni San Lorenzo di Reggio Emilia. La casa editrice voluta da Giuseppe Dossetti negli anni Ottanta del secolo scorso apre con questo libro una nuova collana dedicata ai nuovi strumenti della didattica curata da Roberto Romio per il CERFEE (Centro di Ricerca e Formazione Ermeneutica Esistenziale) “Zelindo Trenti”. La pubblicazione di questo volume cade proprio nel momento in cui la grave crisi pandemica che stiamo ancora vivendo ha prodotto, fra le tante sue conseguenze, gravi effetti sull’attività didattica. La nuova collana inizia con questo testo proprio per contribuire ad aprire il processo educativo all’esperienza e alla ricchezza dell’esperienza teatrale per rispondere alle domande che attraversano l’esistenza complicata di oggi. Il volume affronta da questa particolare angolazione le tante problematiche che in questa emergenza educativa richiedono un accompagnamento per la costruzione di una risposta. In particolare il libro di Loffarelli interroga le aree pedagogico-didattiche maggiormente significative per la prospettiva ermeneutica: quella di senso, quella dell’identità, della relazione e dell’orientamento. Aree che accompagnano ovviamente da sempre i processi educativi, ma che nelle diverse contingenze storiche assumono connotazioni particolari e diversificate. Il teatro, per sua natura, a di là delle differenze temporali, geografiche e culturali, investe queste aree con una modalità caratteristica che può risultare molto efficace.

 

Giancarlo Loffarelli è drammaturgo, sceneggiatore e regista. Ha insegnato “Discipline dello spettacolo” presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. È direttore artistico dell’associazione culturale Le colonne, attiva dal 1979 nel campo della ricerca teatrale e cinematografica. Svolge attività di docenza di recitazione, regia, storia del cinema e del teatro in diversi corsi di formazione per attori e per insegnanti sull’uso didattico del teatro. Ha collaborato come critico teatrale e cinematografico alla rivista “Tempo presente”, collabora con la rivista “Didattica ermeneutica”. Svolge dal 1990 attività laboratoriale sul teatro con gli alunni e i docenti dell’Istituto “Pacifici e De Magistris” di Sezze, presso il cui Liceo Classico dal 2000 insegna Storia del Teatro, del Cinema e della Musica.

 
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dei sindacati FP CGIL FR e LT.
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Come FP CGIL FR LT siamo basiti per quanto successo all’agente di Polizia Locale dipendente del Comune di Sezze, che nel svolgere il suo lavoro ha subito un’aggressione da parte chi non vuole rispettare le regole del vivere civile. Un atto di violenza compiuto nei confronti di chi ogni giorno vigila sul rispetto delle norme civili e delle leggi. Un gesto che colpisce tutti i lavoratori donne e uomini, che ogni giorno vigilano, indossando la divisa della Polizia Locale, nelle nostre città e sulle nostre strade per la sicurezza di tutti i cittadini. Un gesto che non può e non deve essere tollerato, ribadiamo con forza che l’aggressione subita dal collega, a nostro avviso, con lanci di oggetti e insulti verbali, durante lo svolgimento del servizio a cui assegnata, è e resta, un atto di violenza intollerabile. Abbiamo chiesto come FP CGIL FR LT al Commissario Straordinario di Sezze di essere convocati, al fine di poter confrontarci e condividere il percorso dell’erogazione dei servizi alla cittadinanza da parte dell’Ente, tutelando i dipendenti del Comune di Sezze che hanno e continuano, a fornire servizi a tutti i cittadini della città ogni giorno con serietà e professionalità. Nell’attesa di essere convocati dal Commissario, chiediamo che venga presa una posizione dall’Amministrazione nei confronti di chi si rende o si è reso responsabile di atti di violenza nei confronti di tutti i colleghi della Polizia Locale e dei dipendenti comunali, di garantire loro di lavorare in sicurezza nell’esercizio delle loro funzioni. Nessuno dovrebbe dimenticare l’impegno del lavoro svolto in questo periodo di Covid-19, da parte di tutti i dipendenti degli Enti Locali che hanno garantito servizi alla cittadinanza, degli agenti della Polizia Locale, che sono stati sempre presenti sulle nostre strade in prima linea e nelle nostre città per contenere il più possibile l'avanzata del coronavirus per garantire la salute e la sicurezza di tutti i cittadini.

 

 

Un esempio da seguire. Il progetto di collaborazione tra l’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze, la Sts Basket l’Ads Pallavolo, due storiche società sportive, è stato presentato in diretta streaming sui social delle due storiche società sportive e tutti ne hanno sostenuto la validità non solo sportiva, ma anche culturale e sociale. Oltre a Massimiliano Porcelli, presidente di entrambi i sodalizi sportivi, e Anna Giorgi, dirigente dell’Istituto scolastico, sono intervenuti Claudio Romano, presidente provinciale Fipav, Raffaele Imbrogno, professore di giochi sportivi presso l’ateneo Foro Italico di Roma, Massimiliano Di Maria, membro del consiglio regionale della Fip, Stefano Persichelli presidente regionale Fip e Flavio Tranquillo, giornalista e “voce” della Nba su Sky Sport. Un’ora di interessante confronto su un’iniziativa che non può e non deve essere inquadrata solo in un ambito sportivo: “Restiamo convinti che la risposta migliore a questa epoca di difficoltà e di cambiamenti – ha spiegato Massimiliano Porcelli – sia un deciso cambio di prospettiva e un approccio di tipo ‘comunitario’. Per questo motivo crediamo che la scuola possa rappresentare il più autorevole elemento di raccordo di un progetto plurisettoriale, che coinvolge nel giusto modo le associazioni sportive e non solo del territorio e che consenta alla stessa scuola di entrare a pieno titolo nelle loro dinamiche educative”. Dello stesso avviso i rappresentanti provinciali e regionali delle due federazioni interessate, così come, in un discorso allargato anche all’ambito nazionale, hanno convenuto che di sfida sociale e culturale si tratta, anche Raffaele Imbrogno e Flavio Tranquillo nei rispettivi interventi. Da settembre, alla ripresa delle attività agonistiche, le due società sportive cambieranno nome: si chiameranno rispettivamente ISISS “Pacifici e De Magistris” Basket e ISISS “Pacifici e  Magistris”  Pallavolo e, come nei college americani, svolgeranno le proprie attività all’interno dello stesso Istituto.  L’intervento prevede inoltre: la condivisione dei principi educativi, l’avvio di corsi per ufficiali di campo, arbitri e dirigenti, la realizzazione di un Centro di educazione al benessere, l’apertura di uno Sportello d’ascolto per adolescenti e famiglie e l’organizzazione di grandi eventi per lo sport. Alla fine della presentazione del progetto, è intervenuta Anna Giorgi che, dopo aver ringraziato le due società sportive per la disponibilità e la sensibilità dimostrata, a nome della scuola, si è detta pronta a raccogliere la sfida, anche sotto il profilo “strutturale”, mettendo a disposizione risorse e capacità gestionali affinché il coinvolgimento sia sempre maggiore e si possa arrivare ad ottenere un vero e proprio polo sportivo, non nascondendo l’ambizione di inserire all’interno degli indirizzi dell’Istituto o anche il Liceo Sportivo, che permetterebbe di ragionare a medio-lungo termine su tante altre iniziative.

 

 

Il gruppo Biancoleone di Sezze, nello spirito di collaborazione, ha inviato una lettera al commissario prefettizio Raffaele Bonanno relativamente alla rigenerazione urbana citata nel DM del 2 aprile 2021. E lo fa proprio per evitare che il Comune di Sezze perda altri finanziamenti come avvenuto nel passato. Il Ministero dell’Interno ha stanziato complessivamente 8,5 miliardi di euro che dal 2021 al 2034 riguardano la manutenzione e il riuso di aree ed edifici pubblici. Entro il 4 giugno 2021 tutte le richieste devono essere redatte ed inviate.  “Il comune di Sezze - si legge nella nota firmata da Serafino Di Palma e Paride Martella – può presentare richieste di contributo per 5 milioni di euro per singole opere o insiemi coordinati di interventi, anche per l’elenco delle opere incompiute. Il Gruppo Biancoleone ritiene che ai fini della legislazione sulla rigenerazione urbana possono essere messe a finanziamento le seguenti opere: Monastero delle Clarisse, Anfiteatro di Sezze, palazzo Comunale, Casale Parco dell’Anfiteatro, Palazzo Rappini, palazzo Pitti”.

Il Circolo del Partito Democratico di Sezze prende parola in merito agli ultimi fatti di cronaca che hanno colpito la comunità di Sezze.

Ecco il comunicato stampa del partito guidato dal segretario Daniele Marchetti.

 

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Le vicende giudiziarie che hanno investito la nostra comunità cittadina in queste settimane, raccontano uno spaccato assai preoccupante ed articolato, di fronte al quale tutti siamo chiamati ad interrogarci e ad assumere posizioni forti ed inequivocabili.

Il Partito Democratico condanna con fermezza e senza appello ogni forma di illegalità, di violenza, di violazione delle regole essenziali dell’amministrazione pubblica e della civile convivenza. Siamo come sempre fermamente a fianco delle Forze dell’Ordine e della magistratura, cui soltanto spetta il compito di accertare i fatti, le responsabilità e di sanzionare le condotte illecite.

I noti atti non incarnano assolutamente l’autentico sentire e modo di essere dei cittadini di Sezze e pertanto respingiamo con forza le generalizzazioni, le strumentalizzazioni e le forzature con le quali, da più parti, si sta tentando di gettare discredito su una intera città e sulla nostra comunità.

La nostra è una comunità laboriosa e solidale, accogliente e rispettosa delle persone, capace di grande generosità e spirito di servizio, intessuta di valori forti e di specchiato rigore etico-morale. In questi anni il tessuto sociale comunitario ha subito profonde trasformazioni, sia dal punto di vista sociale che economico, su cui è necessaria una approfondita ed articolata riflessione; ma la nostra identità non è venuta mai meno così come la consapevolezza della nostra storia, basi fondamentali per affrontare e vincere le sfide del futuro.

È aumentata la domanda di tutela dei cittadini e di più elevati standard di sicurezza, a cui le amministrazioni di centrosinistra hanno cercato di dare adeguate risposte. A differenza di quanti hanno solo alimentato strumentalmente le paure delle persone, negli ultimi anni sono state messe in campo azioni concrete, chiedendo alle istituzioni competenti e alle istituzioni politiche, una maggiore attenzione al nostro territorio, con atti formali anche dello stesso Consiglio Comunale.

L’auspicio è che nelle prossime settimane vi sia la possibilità di una discussione articolata, rigorosa ma serena e scevra da strumentalizzazioni politiche sui fatti che hanno toccato la nostra comunità per il bene della democrazia e nell’interesse di tutti i cittadini.

 

 

A 200 anni dalla morte di Napoleone Bonaparte, avvenuta il 5 maggio 1821 sull’isola di Sant’Elena, il mondo delle istituzioni culturali ha dato inizio a un ciclo di eventi per celebrare il grande Imperatore dei Francesi. Con l’occasione, la classe IVB Cucina, dell’Istituto Alberghiero di Sezze, durante le ore di Storia, ha potuto approfondire alcuni aspetti inediti della vita di Napoleone attingendo ai recenti studi pubblicati per il Bicentenario, che hanno rivelato fatti poco noti della vita di Bonaparte. La scoperta di aneddoti sui suoi lussuosi banchetti parigini e le ricette in voga nella sua corte hanno fatto il resto. L’idea di riproporre un menu d’epoca, con piatti amati dall’Imperatore, ha portato gli alunni a immaginare di essere parte della Brigata di Cucina dello Chef de Cuisine Bailly e dello Chef Pâtissier Vicair. Gli alunni, basandosi su ricette originali, hanno riprodotto così un banchetto parigino immaginato presso il Giardino delle Tuileries e indetto per la celebrazione della Battaglia delle Piramidi, che ha consentito loro di immergersi anche nell’epopea della Campagna d’Egitto e delle scoperte sensazionali della   Commission des Sciences et des Arts. Hanno riprodotto così la Stele di Rosetta e le Piramidi in pasta di zucchero dando vita a un progetto interdisciplinare che ha visto coinvolte diverse discipline tra l’entusiasmo e l’emozione degli alunni, del corpo docente e della Dirigente Scolastica.

 

In una nota il consigliere regionale Salvatore La Penna annuncia l'approvazione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di una RSA presso l'ex nosocomio San Carlo di Sezze. 

Ecco la nota di Salvatore La Penna

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Con la delibera 515 dell’11 Maggio la Asl di Latina ha approvato lo Studio di Fattibilità Tecnica ed Economica delle attività edili ed impiantistiche propedeutiche alla realizzazione e attivazione della Residenza Sanitaria Assistenziale presso l’immobile dell’ex Ospedale di Sezze. Il costo complessivo del finanziamento è pari a 5,3 milioni di euro, con parere favorevole espresso dal Nucleo di Valutazione Regionale. Questo passaggio importante è frutto del lavoro sinergico fra territorio, Asl e Regione Lazio. Per la struttura ospedaliera di Sezze il cospicuo finanziamento può rappresentare una grande opportunità di ricostruzione, riattivazione e rilancio, insieme al potenziamento dei servizi della Casa della Salute. Continueremo nei prossimi mesi ad impegnarci affinché questo ed altri importanti obiettivi già programmati per il nostro territorio, su cui abbiamo lavorato con determinazione, si concretizzino in breve tempo.

 

Salvatore La Penna

Venerdì, 07 Maggio 2021 10:50

Auto in fiamme in pieno centro a Sezze

 

Momenti di panico a Sezze lungo Viale Guglielmo Marconi a causa di una macchina in fiamme. L'auto, una mercedes classe A, in sosta provvisoria davanti un esercizio commerciale, ha preso improvvisamente fuoco nel motore davanti agli occhi del proprietario, probabilmente per un cortocircuito. Sul posto gli agenti della Polizia Locale. 

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo l'ultimo comunicato stampa del Comitato Belvedere-Murodellatèra con il quale si annuncia la fine delle attività dello stesso comitato spontaneo nato all'indomani dell'inizio dei lavori (maggo 2019).

 

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Finalmente è stato rimosso il cantiere dal Belvedere di S. Maria ed è stato ripristinato lo stato dei luoghi al Murodellatèra a Sezze.

Al termine di una storia troppo lunga (2 anni!!!) che si è rivelata anomala e sbagliata fin dall’inizio, dopo fiumi di parole e di inchiostro che non hanno bisogno di altri commenti, oggi si è chiusa una vicenda che ha intrattenuto e interessato la cittadinanza, dividendola anche in fazioni. Dopo lettere, articoli di stampa, comunicati e commenti social, incontri preliminari riservati, dibattiti pubblici, annunci, un consiglio comunale dedicato, question time, colloqui riservati, silenzi ostinati, trattative varie, ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, sentenze, conferenze dei servizi, delibere e determine comunali, da domani chiunque potrà tornare ad affacciarsi dal Murodellatèra liberato.

Premessa: non ha vinto nessuno, ha perso la città.

Non è questo il momento di festeggiamenti o del redde rationem.

Ci teniamo a premettere che non ci sentiamo certo i vincitori; siamo nati d’impulso, dopo aver visto il cantiere con la grande buca e letto le prime carte, a difesa di un luogo. Convinti fin da subito della irregolarità dell’iter tecnico-amministrativo intrapreso, abbiamo cercato di informare la cittadinanza di cosa stava succedendo a due passi dalla Cattedrale e di convincere gli amministratori a desistere dal progetto.

Non è stata una battaglia “contro” qualcuno, tantomeno contro il Santo Patrono, come provocatoriamente si è voluto far credere. Come abbiamo sempre detto, non c’entra la Fede o direttamente la religione in questa vicenda, per questo Comitato si è trattato esclusivamente di esercitare un diritto-dovere individuale e collettivo di cittadinanza, di battersi civilmente (senza mai ricorrere ad atti fuori legge o ricorsi giudiziari) per la conservazione di un Bene pubblico paesaggistico unico nel suo genere, in pieno centro storico.

Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto la nostra attività e che fattivamente si sono spesi, ognuno per quanto possibile (anche alcuni amministratori e tecnici comunali), per evitare un nuovo scempio urbanistico nel cuore di Sezze.

Speriamo vivamente che per tutti questa vicenda sia stata da insegnamento, soprattutto per le future Amministrazioni, al fine di evitare di ripetere l’errore di non ascoltare la popolazione prima di intraprendere progetti ad alto impatto sul territorio, ovviamente dopo aver ben valutato la fattibilità ai sensi delle normative vigenti, senza scorciatoie o interpretazioni sui generis.

Oggi stesso il Comitato Belvedere si scioglierà, anche con un po’ di tristezza perché si chiude un lungo periodo che ci ha uniti per un obiettivo comune e perché non sono più qui con noi a vedere il positivo finale due dei primi iscritti e sostenitori dell’iniziativa (Grazie Sergio B. e Antonio C.). Abbiamo subito duri attacchi, anche rivolti alle singole persone, che si sono rivelati però frutto di pregiudizi e di valutazioni non fondate, qualcuno ha provato anche a giocare sporco per intimidirci, ma non ci ha spaventato. Si conclude un percorso unitario, faticoso e costante, in cui non sono mancate differenze di vedute sulle iniziative da intraprendere, da domani ognuno tornerà ad essere normale cittadino, convinto di aver agito esclusivamente per tutelare un Bene pubblico amato dai sezzesi, che continuerà ad essere di tutti e di nessuno in particolare.

Siamo d’accordo nel lanciare un’ultima iniziativa social rivolta ai cittadini, anche per evitare assembramenti pericolosi e non consoni al tempo di contagio pandemico che stiamo ancora vivendo ma per comunicare comunque sobriamente la gioia per la restituzione del Murodellatèra: invitiamo tutti, una volta completati i lavori di ripristino, a scattare una fotografia o girare un breve video al Belvedere (al tramonto, in coppia, dandosi un bacio, con i figli, recitando una poesia, lanciando il turapitto o giocando a zuppì ecc.) e a condividerla sui social associandola al seguente hastag #belvederefinalmentelibero.

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