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redazione

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Riceviamo e pubblichiamo una seconda lettera aperta di Franco Abbenda, cittadino che si riconosce nei valori del centrosinistra.

 

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Il 30 aprile scorso, alla luce della chiusura anticipata dell’esperienza amministrativa della giunta Di Raimo, terremotata dalle indagini e dagli arresti richiesti dalla magistratura per la questione cimitero, implosa per le dimissioni dei consiglieri comunali, in primis alcuni del partito di maggioranza relativa, avevo scritto una lettera aperta al PD setino.

Oggi, 13 agosto stesso anno, il Sindaco uscente è stato dichiarato quale nuovo candidato ufficiale del PD, secondo quanto riportato dalla stampa locale, pur non avendo potuto leggere ancora un comunicato ufficiale del neo candidato sindaco Di Raimo, torno a riflettere sulla questione, da cittadino che si riconosce nei valori del centrosinistra, non come iscritto ribadisco.

Chiudevo il mio precedente appello un po’ malignamente - in cui avevo auspicato ingenuamente l’apertura generosa di quel Partito ad una candidatura a Sindaco esterna, in modo da rinnovare ed allargare veramente la coalizione - in questo modo: “Se non rinnovato ed aperto all’esterno, il PD rischierebbe davvero di ripetere errori già fatti, dando ragione ai critici e più ostici avversari politici che malignamente sostengono l’impossibilità di un loro vero cambiamento; costoro sostengono, parafrasando la celebre citazione da Il gattopardo di Giuseppe Tomasi Lampedusa, che “I piddini (i siciliani, nel testo originale) non vorranno mai migliorare per la semplice ragione che credono di essere perfetti”.

Un mese dopo, il segretario del PD locale Daniele Marchetti, in un comunicato ufficiale in cui preannunciava l’avvio di una serie di incontri con altre forze civiche e di centrosinistra, in quel periodo caratterizzato da vicende giudiziarie, crisi politiche, strumentalizzazioni di sorta e radicate crisi valoriali, aveva precisato tra l’altro: “Ci siamo confrontati tra di noi, abbiamo ascoltato la voce dei nostri concittadini, ci siamo messi in discussione, sia come partito che individualmente, e siamo giunti alla conclusione che l’unico modo per mettere fine a una crisi è cogliere le opportunità di cambiamento che essa porta con sé, valorizzando ciò che di buono è stato fatto negli ultimi anni e facendo tesoro delle problematiche emerse recentemente nella nostra comunità”.

Dopo qualche giorno, incontrandolo al campo Le Fontane, discutendo amichevolmente di politica, cantautori e derby calcistici, avevo scommesso una birra con l’amico Daniele: io ero sicuro, comunque, che il prossimo candidato a Sindaco del PD sarebbe stato ancora una volta Di Raimo. Questo non perché io sia preveggente, ma perché so bene che alcune svolte sono difficili da percorrere, andrebbero attuate come prassi politica sul campo, a partire dalla discussione politica di sezione, non sbandierate nel quasi nulla dei comunicati ad effetto di quel periodo dove si cercava di non parlare dell’affaire cimitero. E contemporaneamente salvare capra e cavoli, contenere le diverse anime del partito, lanciando proposte a tutto e tutti all’esterno, senza aver mai però chiuso le analisi e i conti con la deludente esperienza amministrativa precedente.

Si sussurra che alcune delegazioni che hanno incontrato il PD dopo quell’invito, abbiano effettivamente aperto ad una qualche forma di intesa programmatica, richiedendo però un cambio di passo con una nuova candidatura a Sindaco, niente che avesse a che fare con la precedente. Non se n’è fatto più nulla, sembrerebbe, evidentemente non erano maturi i tempi…

Queste sono soltanto mie riflessioni, mi piace ragionare di politica ma non voglio convincere nessuno della verità e bontà di questo ragionamento, né avevo mai pensato di propormi io come candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra, come malignamente qualcuno che non mi conosce bene mi ha rinfacciato. Non è così, non ero interessato a quella leadership (uno dovrebbe sempre tener presenti i propri limiti personali per evitare di commettere sfracelli), semmai avrei potuto dare una mano attivamente, mi sarei impicciato anch’io come richiesto da amici, ma solo nel caso in cui la strada del rinnovamento fosse stata praticata nei fatti, per cambiare finalmente facce, comportamenti e contenuti alla proposta di governo di un nuovo (anche nelle liste sostenitrici) fronte progressista, inderogabile dopo la triste chiusura anticipata di un’esperienza che passerà alla storia del paese ma non per meriti.

La democrazia interna al partito, le regole del PD, gli uomini che frequentano attivamente quella sezione - dopo acceso dibattito interno estivo, tra dirette online e mascherine anti-contagio, in cui pare sia emersa una importante quota di iscritti che non ha votato il documento politico alla base della ricandidatura mai proponendo un nome di candidato alternativo - si sono contati e hanno scelto Di Raimo. W la democrazia, è sempre un buon segno votare le proposte, in altri partiti si procede per acclamazione urlata, senza discussione e mozioni, con votanti perlopiù sconosciuti ad alzare la mano e apparsi all’ultimo minuto per l’occasione.

Ora si passa ad un’altra fase, alla formazione delle liste del partito e della coalizione, sotto la regia del nuovo candidato, ex Sindaco; poi sarà propaganda elettorale, legittima come sempre ma più dura e impegnativa questa volta, probabilmente attenta come non mai nel proporre letture alternative e glissare sui quattro anni di giunta precedente (diversi cambi di assessori, perdita di consenso con passaggio di consiglieri di maggioranza alla minoranza, diversi passaggi tecnico-amministrativi dubbi o addirittura nefasti, vice sindaco indagato, questione rifiuti drammatica, viabilità delle periferie insicura, un paese regredito in tutto e per tutto, anche nei toni della protesta), per un partito a storica vocazione di governo come il PD locale.

Certo, sarà un’impresa titanica dei comunicatori e dei pater familias piddini, ancora alle prese con il commissariamento provinciale per i noti fatti ASL in cui è rimasto incagliato e indagato a sua volta l’ex-segretario provinciale, quasi impossibile far passare come nuova e in controtendenza questa “non svolta”, quando anche i protagonisti annunciati e reggenti delle liste amiche sembrerebbero essere gli stessi già visti in azione da anni, indistruttibili e coerenti con il loro ruolo di primedonne, bravi a muoversi nell’ombra dei più disparati ambiti privati e associativi ma sempre senza prese di posizione o proposte illuminanti per la comunità. Staremo a vedere se dalla lista del PD usciranno nomi nuovi, giovani attivisti emergenti, sostenitori storici del Sindaco uscente e magari anche i suoi avversari dichiarati, anche da questi particolari si giudicano le liste di un partito di sinistra…

Al di là di come andrà la tornata elettorale, che prevedo dura e senza esclusione di colpi come non mai, io mi auguro sinceramente che Sezze migliori, che possa rinascere, che cambi prospettiva e possa ripartire, chiunque indosserà la fascia tricolore. Spero inoltre che da novembre prossimo si continui a parlare di politica, non già di candidati, leadership e voti che tanti dicono di avere in dote, chissà con quali meriti speciali poi… Si parli di idee, di futuro, di innovazione, di prospettive, magari con molti giovani, i veri assenti della discussione politica. E questo non solo nel PD ma anche in altri contesti associativi, magari ancora da costituire e da far progredire, ma aperti ai molti delusi.

Perché al di là dell’umoristico appello “vota Antonio” di cinematografica memoria, sintesi dell’impegno attivo ai tempi supplementari, una comunità può migliorare solo se la politica rimane attiva sempre, fondata sull’incontro/scontro di idee tra uomini e donne che si impegnano alla costruzione di una città migliore, quella che dovrà diventare da qui a venti anni, nel rispetto continuo della Costituzione, delle leggi, senza interessi personalistici né gestione vecchio stampo del potere.

 

PS.

Mi aspettavo di più, molto di più dal PD locale nella promessa di rinnovamento, non lo nego, avevo sperato davvero. Mi accontenterò di una bella birra ghiacciata, offerta gentilmente dal segretario Marchetti, che magari mi racconterà qualche retroscena, a bocce ferme.

 

 

Ha vinto il Premio speciale “Antica Pyrgos” per la poeticità della prosa.  Così come in altri suoi libri, Roberto Campagna, in Le storie non volano (edizionicroce, pagg. 160, euro 15.00) ricorre alla metanarrazione. In pratica, racconta fatti realmente accaduti mischiandoli con altri creati artatamente da lui stesso. Ciò per rendere gli stessi fatti accaduti più credibili e quelli inventati più veritieri. Il romanzo verrà presentato, venerdì 30 luglio alle 18,30, a Segni, nella Piazza della Pretura, Oltre all’autore, interverranno: Piero Cascioli, sindaco di Segni, Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, Antonella Rizzo, poetessa e scrittrice, e Claudio Marrucci, scrittore e poeta. Letture di Maria Borgese, attrice e danzatrice:         

Quattro i principali protagonisti del racconto, che inizia nel 1985 e finisce nel 2010: tre maschi e una femmina. Più che amici, sono compagni di gioco a carte. Le loro vite sono segnate dalla sfiga e le partite interminabili a briscola e tressette, che spesso non vedono né vinti né vincitori, sono la metafora delle loro stesse vite. Nel quadro narrativo, a fare in qualche modo da cornice, ci sono altre partite: gli scontri elettorali di Borgomanuzio. È qui, in questo borgo medievale, che è incentrato il romanzo di Campagna. “Sembrerà strano, ma l’idea iniziale – afferma l’autore – era quella di raccontare questi scontri elettorali, in particolare quello del rinnovo del Consiglio comunale dell’85, quando avvenne un incomprensibile ‘compromesso storico casereccio’. Ma rendendomi conto che, al di là delle lotte di partito, delle fazioni facinorose e dei tentativi di alleanze, il racconto sarebbe stato, oltre che striminzito, troppo asettico, pieno di numeri, liste e nomi, ho inventato le storie di questi quattro sfortunati personaggi. Quella degli scontri politici, dei canditati, dei rapporti fra i partiti, dei risultati elettorali e degli amministratori locali è diventata così la parte secondaria e storica del libro, a tratti romanzata”. Questo di Campagna è un romanzo esistenzialista. Nelle sue pagine, oltre alla sfortuna, ci sono la depressione, la follia, il tradimento, la prostituzione, l’emarginazione, l’aborto e la morte. Ma anche l’amore, la solidarietà e la comprensione. In tali pagine, così riconoscibili nello stile, l’autore va oltre ciò a cui ha abituato i suoi lettori e lentamente, quasi senza rendersene conto, li spinge dentro i colori più cupi dell’animo umano, in un continuo oscillare tra basso e alto, aridità dello spirito e poetica della vita. Ne Le storie non volano non è prevista redenzione per coloro che ne popolano il racconto. Le vite dei personaggi principali sembrano marchiate da un fato ineluttabile, pronto a stroncare sul nascere ogni velleità di riscatto o di fuga. I quattro amici seguiranno il destino che per loro è stato tracciato, vittime di una tragica catena di cause ed effetti, iniziata prima della loro nascita. Ognuno di loro ha lo stigma del perdente e tali li si considererebbe, se l’autore, attraverso emozionanti flashback, non ce li mostrasse in tutta la loro purezza di angeli caduti. In questo romanzo, per la prima volta, le parole, le frasi, le volute ripetizioni, che Campagna solitamente utilizza nei suoi scritti per costringere il lettore sul sentiero da lui mirabilmente tracciato, si trasformano in messaggio metalinguistico che travalica la razionalità.

 

 

Il presidente della SPL Sezze Gian Battista Rosella interviene in merito ad alcune note di sigle sindacali relative alle condizioni dei lavoratori e lavoratrici del settore trasporto scolastico di Sezze. “La società ha sempre e pienamente rispettato i propri obblighi contrattuali verso i propri dipendenti. I contratti di lavoro che legano tali lavoratori alla società – afferma Rosella – prevedono fisiologicamente che gli stessi interrompano le proprie attività con la chiusura delle scuole nel periodo estivo e riprendano regolarmente con la riapertura delle stesse. L’amministratore unico, che dopo anni di precariato ha provveduto nell’anno 2019 alla stabilizzazione di tali lavoratori, si è anche impegnato, compatibilmente con le concrete esigenze aziendali, ad impiegare tali risorse umane durante il periodo d’interruzione ed in tal senso ha già provveduto ad assegnare tutti gli autisti scuolabus ad altri servizi. Altre riallocazioni temporanee – aggiunge – stanno riguardando gran parte dell’organico del Centro Diurno Carla Tamantini. Si rammenta ad ogni buon conto a tali lavoratori che in tutti i periodi nei quali il loro servizio è stato interrotto a seguito delle disposizioni legate all’emergenza Covid 19, l'azienda ha sempre garantito loro la cassa integrazione e l’anticipazione dellerelative somme. In relazione alle disposizioni legate all’emergenza covid 19 l’amministratore unico – chiude la nota della SPL – ha anche adeguato l’orario di lavoro aumentando le ore contrattuali a tutti i lavoratori del trasporto scolastico. Sono state comunque formalmente convocate tutte le organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori per il giorno 22 luglio al fine di una eventuale risoluzione ove possibile del problema rappresentato”

Martedì, 20 Luglio 2021 15:03

Rsa pubblica a Sezze, l'impegno mantenuto

 

E' stata approvata questa mattina la delibera di giunta, proposta dall’Assessore alla Sanità Alessio D’Amato, riguardante il programma di investimenti, ripartizione ed assegnazione delle risorse in ambito sanitario per circa 70 milioni di euro. Fra gli interventi previsti su tutto il territorio regionale, anche una nuova Rsa pubblica a Sezze con uno stanziamento di 4,5 milioni di euro. "Avevamo annunciato lo scorso 12 Maggio l’approvazione dello studio di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione e attivazione della Residenza Sanitaria Assistenziale presso l’immobile dell’ex Ospedale di Sezze - afferma il consigliere regionale Salvatore La Penna -  oggi arriva la conferma dello stanziamento delle risorse. Per la struttura ex ospedaliera di Sezze il cospicuo finanziamento può rappresentare una grande opportunità di ricostruzione, riattivazione e rilancio, insieme al potenziamento dei servizi della Casa della Salute. Un altro impegno mantenuto grazie alla collaborazione e sinergia fra territorio, Asl e Regione. Continueremo nei prossimi mesi ad impegnarci affinché questo ed altri importanti obiettivi già programmati per il nostro territorio, su cui abbiamo lavorato con determinazione, si concretizzino in breve tempo".

 
Nota stampa SBC su operatrici Scuolabus.
 
La pandemia, che ancora presenta strascichi a tratti preoccupanti, avrebbe dovuto migliorarci tutti se non altro per il semplice motivo di sentirsi appartenenti ad un contesto privo di confini e barriere sociali. 
L’espressione “mal comune mezzo gaudio” è sicuramente calzante per rendere l’idea della condizione in cui intere comunità versano dopo la devastante ondata pandemica. A tal fine, ognuno, per propria competenza e ruolo, dovrebbe farsi carico di aiutare il prossimo a superare i momenti drammatici che stiamo attraversando.
Non sempre sembra possibile il cammino verso la solidarietà, basti osservare come si stia consumando in sordina la situazione disperata di un gruppo di lavoratori “precari”, alle dipendenze della S.P.L. partecipata del Comune di Sezze, in maggioranza composta da donne.
Proprio le donne rappresentano la categoria sociale che più di ogni altra sta pagando un prezzo troppo elevato sul piano professionale e personale e riteniamo sia importante fare un grande sforzo per arrivare ad una soluzione condivisa e che possa restituire le giuste garanzie a chi lavora onestamente e che si trova oggi a lanciare un grido d'aiuto per una condizione di grave difficoltà e che toglie ossigeno minando la dignità personale.
A tal fine, ci teniamo ad esprimere piena solidarietà nei confronti delle operatrici scuolabus di Sezze che si trovano a vivere una condizione precaria di lavoro in un momento in cui sono acutizzati i disagi causati della pandemia da COVID SARS 19.
"Pane e rose" non dovrebbe mancare a nessuno perché solo la garanzia del lavoro può assicurare l’equilibrio sociale di convivenza e può evitare che sacche malavitose possano sostituirsi ai doveri politici la cui azione deve trasformarsi in concrete azioni istituzionali.
E’ doveroso da parte nostra esprimere, oltre alla solidarietà, l’impegno di coadiuvare la delicata fase con un confronto che possa trovare la giusta soluzione tra sindacati ed istituzioni preposte al fine di garantire una giusta e dignitosa collocazione a questo gruppo di donne e uomini che rappresentano un pezzo della nostra comunità e che non vanno lasciati soli ma vanno supportati perché la la loro storia rappresenta il simbolo di giustizia sociale a cui un progetto politico, che ha a cuore la propria gente, non può sottrarsi.

Riceviamo e pubblichiamo un appello che un gruppo di cittadini di Sezze rivolge agli elettori ed ai simpatizzanti del centrosinistra con l'invito ad aderire.

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I sottoscritti cittadini di Sezze, in vista delle prossime elezioni amministrative, si adoperano per la formale costituzione di un’ampia coalizione di centrosinistra e l’indicazione del candidato a sindaco nel segno del cambiamento e del rinnovamento, che allo stesso tempo recuperi, innovandoli, i valori di una forte tradizione democratica, caratterizzata da grandi risultati amministrativi e sociali, da capacità e competenza che hanno fatto di Sezze un faro, un punto di riferimento ed un esempio di buon governo in ambito regionale e nazionale.

In tal senso lavorano perché già dal profilo delle candidature e delle linee programmatiche siano inequivocabilmente tangibili i segnali di un nuovo corso amministrativo, politico, sociale, culturale ed economico da intraprendere e  da disegnare col metodo della condivisione e della collaborazione con quanti intendano aderire alla presente iniziativa che non vuole essere  un’azione politica concorrenziale ma una specifica proposta di metodo e di sostanza, condivisa e fatta propria dal PD e da tutto il centrosinistra, politico e civico, che vi si riconosce ed aderisce. Sulla base del confronto già avviato si impegnano affinché immediatamente le suddette linee trovino la più coerente attuazione, dando vita ad opportune iniziative di confronto, di collaborazione e di sollecitazione con i diversi soggetti a vario titolo aderenti affinché l’amministrazione comunale sempre più efficacemente debba essere qualificata come l’istituzione più vicina ai cittadini, capace di ascoltare e di dialogare con la cittadinanza perché prendano forma nuovi scenari di vita e di sviluppo sostenibili e perché le profonde radici popolari vivifichino in nuove opportunità di sviluppo capaci di intercettare gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato dalla UE per rilanciare l’economia italiana ed europea.

 

Si invitano cittadini ed elettori che si riconoscono nello schieramento di centrosinistra a dare la loro adesione al presente appello al numero 3485403591.

 

 

 

Il gruppo Biancoleone in un comunicato stampa ritiene che "deve essere data una interpretazione autentica della ultima deliberazione 67/2021 della Corte dei Conti e non di parte come ha fatto l’ex. Sindaco Di Raimo “ritenendosi soddisfatto”. Per Serafino Di Palma e Paride Martella "i cittadini si vadano a leggere la deliberazione 67 che è stata pubblicata sul sito del Comune di Sezze per capire se c’è da ritenersi soddisfatti.Si fa presente  - affermano -  che la deliberazione recante la dichiarazione di dissesto finanziario deve essere adottata dal consiglio comunale e non dalla Corte dei Conti". Il gruppo Biancoleone nei quattro anni di consiliatura scorsa "si è sempre battuto in Consiglio Comune per valutare l’ipotesi del dissesto o anche del predissesto". Ecco alcuni quesiti che si pone: "Perché è stata presa questa posizione, perché il Comune di Sezze ha fatto ricorso alla anticipazione di Tesoreria dal 2015 ad oggi con importi elevatissimi per assolvere alle “ordinarie funzioni” ed ai servizi definiti indispensabili e per pagare i creditori. Si tenga presente che il ricorso al dissesto o al predissesto non è un male per i cittadini di Sezze ma solo per loro che hanno mal governato il Paese, perché già tutte le aliquote Comunali sono al massimo. Si vanta poi Di Raimo “della significativa riduzione del debito verso la banca, le famigerate anticipazioni di cassa, che passa da oltre 3 milioni di euro a circa 415mila”. C’è poco da vantarsi perché la Corte dei Conti ritiene che a tutto il 2020, la situazione si appalesa ancora fortemente critica, registrando un lieve miglioramento per il 2020 rispetto ai precedenti esercizi. Di Raimo non ha effettuato nessuna riforma strutturale al bilancio ed il lieve miglioramento non è dovuto a lui ma ai maggiori contributi per circa 2.300.000,00 euro quali: maggiore contributo dello Stato per Covid-19, contributo della Regione Lazio per prevenire il dissesto finanziario e rinegoziazione dei mutui che ha fatto slittare agli anni successivi il pagamento della quota capitale. E’ vero che alcune criticità riscontrate dalla Corte dei Conti per il Comune di Sezze sono le stesse per altri Comuni della Provincia di Latina, ma la stessa Corte aspetta che gli venga inviata, entro novanta giorni dall’approvazione del rendiconto 2020, un’apposita relazione, asseverata dall’Organo di revisione dell’Ente, da cui risultino le misure adottate a fronte delle criticità esposte e i relativi impatti sulla gestione in corso. Sia ben chiaro la Corte dei Conti non ha affrontato tutte le problematiche riguardanti il Comune di Sezze, l’esame della Sezione è limitato ai profili di criticità ed irregolarità segnalati nella delibera, sicché l’assenza di uno specifico rilievo su altri profili non può essere considerata come fa Di Raimo implicita valutazione positiva. Purtroppo la pesante eredità lasciata da Di Raimo sta ricadendo sulla testa del Commissario e ricadrà sulle future amministrazioni".

Il Biancoleone per il Commissario e le future amministrazioni dovranno affrontare i problemi lasciati insoluti dalla maggioranza Di Raimo quali:

  • procedere alla pubblicazione di tutti i rilievi mossi dalla Corte dei conti in sede di controllo, nonché dei rilievi non recepiti degli organi di controllo interno e degli organi di revisione amministrativa e contabile;
  • migliorare la situazione di cassa;
  • definire correttamente gli accantonamenti;
  • riaccertare i residui attivi e passivi perché il Comune di Sezze non riscuoterà mai i 25milioni di crediti messi in bilancio;
  • riaccertamento crediti SPL perché dal 2006 al 2012 risultano crediti Tarsu per circa 2.500.000,00 che non riusciranno mai a riscuotere;
  • riconciliazione debiti/crediti con la SPL per euro 726.723,90;
  • adozione del regolamento dei costi di funzionamento e del personale della SPL;
  • data base contenzioso e fondo accantonamento rischi da contenzioso;
  • riduzione tempi di pagamento dei creditori;
  • capire bene se la redazione del conto del patrimonio sia correlato con i dati presenti nell’eventuale inventario comunale (esistono e sono ufficiali gli inventari comunali?).

 "Su questi problemi la maggioranza Di Raimo non ha fornito alcun riscontro - chiude la nota - usando la frase magica: “a stretto giro si provvederà a fornire ulteriore riscontro”. Il gruppo Biancoleone seguirà con attenzione in questi novanta giorni l’evolversi della situazione per fornire agli elettori il quadro reale della situazione".

 

Superato il momento più critico, che ha costretto la GKO Company a interrompere bruscamente la passata stagione, l’associazione si accinge a ripartire su tutti i fronti. La compagnia di spettacolo è tornata in scena già domenica 4 luglio a Segni (Rm) con l’opera inedita “L’ospite indesiderato”, nell’ambito del Festival “Radure 2021” organizzato da Regione Lazio, Compagnia dei Lepini e Atcl, mentre la scuola di formazione “Magazzino Centro Studi d’Arte” tornerà invece con “Risvegli”, una performance degli allievi del settore danza della scuola, che andrà in scena venerdì 9 luglio alle 21 presso il Belvedere di Santa Maria a Sezze. Come di consueto, la metodologia applicata alla didattica ricalcherà quella utilizzata dalla compagnia professionale, tant’è che anche “Risvegli”, come l’opera presentata a Segni la prima domenica di luglio, è stato ideato secondo la filosofia del site-specific, a basso impatto ambientale, senza luci né palco, con lo scopo dichiarato di insegnare ai bambini come “incontrare” un luogo e come ad esempio un albero, un lampione o una panchina possano non essere d’intralcio all’esecuzione, ma diventare elementi attivi e parte integrante dello stesso spettacolo: “Proprio il titolo “Risvegli” – ha spiegato il direttore artistico Vincenzo Persi, presto impegnato nella sua attività professionale di danzatore nel tour italiano dello spettacolo "Passo a due" con Nathalie Caldonazzo e Francesco Branchetti – suona come un augurio e un buon proposito per l’anno nuovo”. All’evento parteciperanno, in qualità di ospiti, Giorgia Luccone, Alessandro Mattei e Franco Abbenda.

 

 

È uscito il volume Sezze alla fine dello Stato pontificio (1855-1871) curato da Giancarlo Onorati e Marco Miele con la collaborazione del laboratorio di ricerca storica “Semata” dell’Istituto superiore “Pacifici e De Magistris” di Sezze. Il libro è stato pubblicato dal Centro studi storici sul Lazio meridionale “Semata” e raccoglie in modo organico le ricerche d’archivio condotte dagli alunni del laboratorio su alcuni aspetti della storia setina negli anni di passaggio dallo Stato pontificio al Regno d’Italia. La copertina del volume riproduce il disegno “La fontana di Pio IX” di Umberto De Angelis (Farza).

Il libro è diviso in tre parti. La prima parte ricostruisce le vicende relative alla realizzazione dell’acquedotto che portò l’acqua della fonte sant’Angelo all’interno degli abitati di Sezze e di Bassiano. A partire dal 1855 le magistrature setine inviarono diverse petizioni al pontefice Pio IX per risolvere l’annosa questione della mancanza di acqua potabile e il papa autorizzò immediatamente con un rescritto l’utilizzo di fondi dell’eredità Pacifici-De Magistris. Tuttavia passarono più di dieci anni prima che la condotta fosse costruita unitamente alla fontana monumentale di Piazza De Magistris. I problemi maggiori, oltre alla necessità di contenere le spese, erano di carattere tecnico e furono superati con l’utilizzo di tubi innovativi (sistema Petit) costruiti in Francia e capaci di resistere a pressioni idrostatiche molto elevate. Durante gli studi preliminari al progetto l’architetto Tito Armellini, affiancato dal fisico di fama mondiale padre Angelo Secchi della Compagnia di Gesù, prese in considerazione anche l’ipotesi di sollevare l’acqua delle sorgenti Sardellane ma dovette scartarla perché avrebbe creato problemi all’utilizzo della Mola Muti che era vitale per l’economia del territorio. La condotta fu inaugurata nel luglio del 1866 alla presenza del cardinale Karl Reisach prefetto della Congregazione degli studi.

La seconda parte del volume tratta del fenomeno del brigantaggio cosiddetto postunitario nella zona lepina e pontina concentrandosi sugli episodi accaduti a Sezze. Tra questi spiccano il rapimento di monsignor Luigi Turchi, fratello del pittore Giuseppe, l’uccisione di due briganti in contrada Foresta e l’omicidio di un uomo di Sezze, Vincenzo Filigenzi, avvenuto nella palude pontina.

L’ultima parte trascrive integralmente la Relazione sul censimento 1871 eseguito in Sezze, un documento che non è presente nei cataloghi delle biblioteche italiane e straniere e che è stato messo a disposizione dalla famiglia Danieli di Sezze. La trascrizione è comprensiva di note esplicative utili alla contestualizzazione del documento.

La Dirigente scolastica dell’Istituto superiore “Pacifici e De Magistris” di Sezze, professoressa Anna Giorgi, ha espresso soddisfazione per questa pubblicazione cui hanno lavorato gli alunni Elena Calvano, Alessandra Caponi, Aurora Fega, Azzurra Giubaldo, Lorenzo Onorati, Chiara Paladinelli, Alessandro Palombi, Leonardo Paolangeli, Giancarla Rossi, Rostyslav Kravchenko, Francesco Serra, Matteo Toti e Alessia Vitelli.

Il professor Onorati e Marco Miele ringraziano in particolare Filomena Daniela, Franco Vitelli e Fausta Cantarano che hanno messo a disposizione documenti originali di importanza fondamentale per capire molti aspetti della ricerca che è stata condotta principalmente negli archivi di Stato di Roma, di Frosinone e di Latina.

 

Nella foto il prof. Giancarlo Onorati

 

Il gruppo Biancoleone critica duramente il servizio porta-a-porta per come viene attualmente gestito dalla SPL Sezze, che si trova nella necessità di effettuare giri supplementari di raccolta dei rifiuti indifferenziati, per raccogliere considerevoli quantità di rifiuti tal quali, impropriamente lasciati per intere giornate sulle strade cittadine. In un comunicato stampa Serafino Di Palma e Paride Martella affermano : "L’amministratore Unico della SPL Avv. Rosella e l’ex Sindaco Di Raimo in un comunicato esprimono soddisfazione per i risultati raggiunti dal servizio porta a porta a Sezze, con la raccolta differenziata al 35%. A parte la inattendibilità del dato perché a Sezze la raccolta differenziata è al 31,5% ed in Provincia di Latina siamo terzultimi con alcuni comuni che hanno raggiunto nello stesso anno l’84%. Il Comune di Sezze pur avendo avuto negli anni contributi dalla Provincia di Latina di milioni, mantiene la raccolta differenziata al 31,5 %, mentre le norme nazionali e regionali nel 2020 avevano fissato l’obiettivo al 65%. E’ pura follia parlare a Sezze solo di raccolta porta a porta su un territorio con una superficie di Kmq 102,00 e di 250 KM di strade. Se non viene ribaltata la logica di questa politica miope, negli anni futuri continueremo a vedere per intere giornate sulle nostre strade accumuli di buste con dentro l’immondizia. I Sacchi davanti ai portoni e lungo le strade determinano inquinamento ottico, degrado urbano e contrastano con il rilancio turistico della nostra Città. Poniamo la domanda all’ex. Sindaco e all’Amministratore della SPL:  “perché non hanno adottato il progetto di una società di ingegneria di Roma del 2017 mirato alla riorganizzazione ed efficientamento del servizio di Igiene urbana ed incremento della raccolta differenziata che la fissava nel 2020 al 65%”. Non hanno attuato quel progetto tra l’altro commissionato dalla stessa SPL al costo di Euro 17.000,00, perché vogliono mantenere in piedi il carrozzone. Con le due soluzioni previste dalla società di ingegneria si andava a modificare completamente la gestione della raccolta dei rifiuti, dimezzando tra l’altro i costi. Attualmente i costi della raccolta rifiuti a totale carico dei contribuenti di Sezze è di Euro 4.300.000, mentre con il progetto ammontavano a circa 2.000.000,00. Cosa dire poi del girone dantesco infernale della cosiddetta isola ecologica di via Valle Pazza dove gli operatori sono costretti a lavorare in condizioni disumane. Di Raimo - continua il Biancoleone -  poi fa riferimento alla tariffa puntuale che come è gestito attualmente il servizio non può essere applicata, perché non vi è la possibilità di pesare il rifiuto e di associare ogni quantitativo prodotto ad un’utenza specifica". Il gruppo Biancoleone con riferimento al calcolo della tariffa, fa presente agli elettori che la pesatura del rifiuto è la migliore pratica adottata da moltissimi Comuni Italiani per far pagare alle singole utenze esattamente quanto da loro viene prodotto, secondo il principio noto in Italia come Tariffa puntuale. "Il meccanismo di pesatura consente non solo di stabilire una tariffa equa per il servizio, ma anche di incentivare nei cittadini comportamenti virtuosi, ovvero di favorire la separazione dei rifiuti riciclabili, in quanto questi ultimi non entrano normalmente nel conto di quanto dovuto dagli utenti per le spese di smaltimento. Sulle tematiche della raccolta dei rifiuti il gruppo Biancoleone esporrà i propri programmi ed aprirà un dibattito con gli elettori".

 

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