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Con l’arrivo delle giocatrici nella giornata di oggi e le prime sedute di allenamento previste per domani, prende inizio ufficialmente  la 34^ edizione del prestigioso Torneo Internazionale Femminile di Tennis di Sezze.

La storica manifestazione sportiva quest’anno ha compiuto il grande salto che la colloca tra gli eventi più importanti a livello nazionale oltre ad essere tra quelli più longevi nel panorama internazionale: il montepremi del torneo è infatti passato da 15 a 25 mila dollari.

Da domani, quindi, si affolleranno i bellissimi campi dell’impianto in terra rossa di via Piagge Marine per una edizione interessante e di grande qualità tecnica.     

“Mai come in questa edizione possiamo avere giocatrici di altissimo livello, con molte sotto i trecento mentre lA testa di serie n.1, la russa Liudmila Samsonova è n. 152 del ranking mondiale e n. 4 russa – afferma il presidente del Tennis Club Sezze e presidente onorario della FIT regionale, Sandro Pontecorvi – Devo ringraziare il Comune di Sezze, la Regione Lazio, le tante aziende che ci sostengono e tutti i collaboratori del nostro Tennis Club. E’ uno sforzo notevole, quello che stiamo facendo, a livello economico ed organizzativo ma c’e grande entusiasmo e siamo pronti ad affrontare questa sfida importantissima”.

Tra le italiane presenti nel tabellone principale figurano Jessica Pieri (n. 290 al mondo) Deborah Chiesa e Stefania Rubini, rispettivamente n. 301 e 314 del ranking mondiale. Partirà invece dalle qualificazioni la due volte vincitrice del torneo di Sezze, la russa Maria Marfutina, trionfatrice nel 2016 e 2017. Qualificazioni con wildcard anche per la giovanissima tennista di Sezze, la sedicenne Benedetta Luccone.                                  

Il Torneo è organizzato dal Tennis Club Sezze, in collaborazione con il Comune di Sezze, il sostegno della Regione Lazio e sotto l’egida della Federazione Italiana Tennis (FIT) e della ITF (International Tennis Federation), con il patrocinio del Coni.

Il programma prevede anche la disputa del torneo di Doppio: si gioca dalle ore 9,30 del mattino fino alle 19,00 con l’ingresso gratuito a tutte le partite, comprese semifinali e finali.

La finalissima del singolo è fissata per domenica 4 agosto, alle ore 16.

Prevista la consueta, grande affluenza di pubblico.   

 

 

Attenzione e cura del centro storico. Riqualificazione dei vicoli e dei quartieri periferici. Manutenzione ordinaria. Pulizia e igiene. Controllo. Sviluppo e partecipazione attiva all’interesse generale della città. In una sola parola Democrazia partecipativa. Il quotidiano on line La Notizia Condivisa, avendo raccolto il sentimento comune di molti cittadini, lancia oggi la proposta di istituire Comitati di Quartiere, con lo scopo di responsabilizzare ulteriormente la cittadinanza alle scelte amministrative della città, per una idea di politica non legata a nessun interesse personale ma alla sola necessità ed urgenza di riaffermare il ruolo centrale dei cittadini nelle scelte che interessano la comunità. “L’idea - afferma Alessandro Mattei, direttore responsabile del quotidiano  - è quella di realizzare un canale diretto tra residenti e Comune di Sezze come esiste già in altre città. Il nostro regolamento comunale oggi non prevede la costituzione di Comitati di Quartiere (o almeno non vi è traccia ) ma è un istituto non giuridico di partecipazione imparziale e molto utile e efficace, e che ha portato risultati molto importanti in altre realtà. Non si tratta di un’idea legata al passato come in molti potrebbero pensare ma di una proposta valida se inserita in un discorso di reale partecipazione della comunità.  Con i Comitati di Quartiere si riafferma il valore del decentramento istituzionale e di gestione, attraverso il contributo volontario dei cittadini. Le difficoltà dell’Ente comunale oggi sono molte e sono complesse, serve sensibilità e partecipazione e molti cittadini in maniera autonoma lo stanno già facendo. I Comitati di Quartiere rappresentano anche uno spazio fisico, dove gli abitanti vivono i medesimi bisogni e necessità. In altri Comuni l’impianto normativo adottato è stato semplificato volutamente, ridotto a norme basilari proprio per renderlo efficace”.  Il nostro quotidiano si farà portavoce di questa proposta presso l’amministrazione comunale di Sezze.  

 

“Sezze è in un pantano. La crisi è ancora in atto ed è più forte di prima. Si tratta di una crisi politica, amministrativa e finanziaria”. Nell’ultimo consiglio comunale non sono mancate le osservazioni da parte della minoranza. Uno per tutti, Serafino Di Palma, della coalizione Biancoleone, decano del consiglio comunale, sempre schietto e senza peli sulla lingua. Nel suo intervento a margine delle comunicazioni del sindaco, Di Palma ha snocciolato quella che, secondo il suo parere, è la situazione grave in cui versa il Comune di Sezze. Una città sull’orlo del precipizio per grossi problemi finanziari e dove molte illegittimità non vengono affrontate. “Non c’è meritocrazia. Chi crea problemi - ha affermato Di Palma -  resta seduto e incollato alla sedia mentre chi merita viene mandato a casa”. Il riferimento è al vice sindaco Antonio Di Prospero e ai tre assessori che per logiche politiche e “per un cartello elettorale e interessi di pochi” hanno dovuto lasciare l’esecutivo.  Il Di Palma non risparmia nemmeno il Pd. “Il Pd era il partito della rottamazione, oggi invece a Sezze è diventato il partito della restaurazione, un partito che doveva essere il faro della città e che invece sta creando solo disordini e malumori. E’ un partito - ha aggiunto nel suo intervento in aula - che non dà segnali di serietà e che sta portando Sezze in un pantano. In questi 2 anni questa minoranza vi ha sempre sollecitato attraverso atti e documenti, anche su illegittimità ma voi imperterriti – ha concluso - siete andati avanti causando la crisi. La crisi però, prima di essere politica e amministrativa, è finanziaria ed è nata nel 2014 con il problema della SPL e oggi ci troviamo sull’orlo del precipizio”.

 

RACCONTI D'ESTATE, (Era succésso a Sezze). Nella bella cornice di Piazza San Lorenzo, la compagnia teatrale Nemeo, domani sera alle ore 21 presenta uno spettacolo dialettale, esilarante, divertente e come sempre originale. In scena due parodie: La ficorappizza, con Annamaria Bovieri, Luigi Costantini e Tony Piccaro e "I Préstito" con Tony Piccaro, Annamaria Bovieri, Luigi Costantini, Giulia Berti, Iole Costantini e Cristiana Di Lenola. Non mancheranno momenti musicali con Simona Santia e Mariachiara Titi. Un appuntamento da non perdere, inserito nel calendario dell'Estate setina 2019.

 

Diversi gli incendi che hanno interessato la nostra provincia. In totale 50 ettari di boscaglia e macchia mediterranea andati in fumo. Un altro incendio ha interessato anche il territorio comunale di Sezze all’alba, impegnando il personale operativo dei Vigili del Fuoco di Latina. Dalle 3 di questa notte fiamme nella zona di campagna su via Sicilia, già interessata nei giorni scorsi di altri incendi dolosi nei pressi della ferrovia. Per domare le fiamme è stato necessario far intervenire le squadre a terra AIB  dei Vigili del Fuoco e i volontari di Protezione Civile, anche con l’ausilio di due *Dos VVF* e 4 *Canadair della flotta aerea antincendio.

 

Sinergia. È stato questo il termine ricorrente negli interventi che hanno caratterizzato il Forum  sul turismo organizzato dalla Compagnia dei Lepini per la sottoscrizione di un protocollo firmato  dallo stesso ente con la Regione. Teatro del Forum l’Agriturismo Cincinnato, che ha accolto sindaci, amministratori, forze sociali e le associazioni di categoria interessate ai processi turistici, che hanno dato vita ad una serie di spunti finalizzati a far inquadrare questa specifica zona del  territorio all’interno dei flussi dei visitatori. Ad aprire l’incontro, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Cori, Mauro De Lillis, l’intervento del presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti che ha sottolineato: “Il tema del turismo ha bisogno di un serio ragionamento.  È fondamentale, innanzitutto, essere consapevoli di vivere in un territorio straordinario, che necessita di essere scoperto e reso appetibile dal mercato tramite una strategia comune che mette a sistema le sue potenzialità”. Dopo una lunga serie di interventi dei sindaci del territorio che  comprende tre province, Latina, Frosinone e Roma, i quali hanno sottolineato alcune difficoltà  che riscontrano gli amministratori di questa area del Lazio nel riuscire ad intercettare i tanti  visitatori che ruotano intorno alla Capitale, c’è stato ovviamente spazio anche per una serie di  idee che mirano, soprattutto, a cominciare a ragionare in termini di sistema ma che, allo stesso  tempo, necessitano di un supporto fattivo da parte della Regione. La conclusione dei lavori è  stata affidata all’assessore regionale al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, che ha spiegato quanto importante sia la scelta di modello di turismo che si vuole perseguire (con un occhio di riguardo a quello sostenibile), poi ha posto l’accento sul fatto che per la prima volta nella sua storia la  Regione Lazio ha istituito questo assessorato: “ L’impegno della Regione sarà quello, sul piano strategico, di non limitarsi ad una governance gestionale, ma c’è la necessità di dialogare con i  territori e dare luogo al loro interno alla realizzazione di un brand, come accaduto nelle diverse  realtà a noi limitrofe. Non serve – ha concluso l’assessore regionale – un turismo di massa, ma bisogna rivolgersi a target specifici ”. L’evento si è chiuso con la firma di un protocollo che punta a realizzare forme di cooperazione e procedure di raccordo e di concertazione delle  iniziative di promozione del territorio tra i soggetti coinvolti.

 

Ha fatto scalpore la decisione di Giovanni Bernasconi di passare all’opposizione, una scelta – come abbiamo sempre sostenuto – coerente con la linea politica dell’ex dem e coraggiosa perché presa in piena autonomia e con tutte le responsabilità che la stessa avrebbe comportato. E’ stata una doccia fredda per il Pd, per il gruppo consigliare e per la maggioranza stessa. Nessuno pensava che alla fine il Bernasconi passasse tra i banchi della minoranza, soprattutto perché Giovanni è da sempre il primo e più convinto sostenitore del sindaco Sergio Di Raimo, perché Giovanni dai primi passi è stato al fianco di Sergio Di Raimo e perché Giovanni è stato anello fondamentale di quella regia che ha partorito la coalizione e quindi tutti gli accordi pre-elettorali sottoscritti e che poi hanno permesso al candidato sindaco di vincere le elezioni amministrative al primo turno. Se negli ambienti politici e partitici la scelta di Bernasconi è stata “criticata”, sui social l’ex presidente della Provincia di Latina è stato acclamato quale personaggio politico coraggioso e controcorrente rispetto alla nuova “preistoria” messa in campo dal sindaco in fase di rimpasto di Giunta. La coerenza ed il coraggio sono fuori discussione se leggiamo le recenti carte della politica locale. Ma se analizziamo tutti i passaggi di questa inversione di tendenza, emerge con chiarezza che il caro Giovanni inizia a cambiare opinione sulla maggioranza alla scadenza del suo mandato in Provincia, e soprattutto quando capisce che il sostegno politico del consigliere regionale Enrico Forte, suo mentore, per un eventuale ricandidatura alle provinciali, inizia a scricchiolare. O meglio quando capisce che le garanzie per nuove elezioni non sono certissime, quei voti che gli permettono di essere eletto non ci sono più. Infatti, a giochi e alleanze fatte per le nuove elezioni provinciali, il giorno dopo, e cioè il 30 marzo, in aula consigliare Bernasconi chiede l’azzeramento della Giunta e la nomina di due nuove dirigenze in Comune. Sarà solo una coincidenza ma le date combaciano: venerdì 29 marzo le candidature vengono decise in Provincia e il 30 marzo Bernasconi cambia posizione a Sezze. Da questa data in poi il suo atteggiamento verso il sindaco e verso l’amministrazione comunale cambia.

Il divorzio politico con Di Raimo

 

IN GIUNTA NO IN GIUNTA SI’

 

Giovanni Bernasconi nel 2017 è uno dei più votati nel Pd. Il sindaco gli propone subito di entrare in Giunta come suo braccio destro ma lui non accetta perché avrebbe perso il posto da consigliere provinciale. Scelta giusta e favorita dalle dimissioni di Eleonora Della Penna. Il 13 dicembre del 2017, sei mesi dopo la vittoria Di Di Raimo, il presidente della Provincia di Latina prima di rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco di Cisterna a seguito dell’inchiesta Touch Down, lo nomina infatti vice presidente revocando l’incarico a Gerardo Stefanelli, sindaco di Minturno.  Fino al 26 aprile, quindi per un anno e mezzo, Giovanni guida l’Ente provinciale con brillanti risultati, ottiene finanziamenti e lavora di lena per tutto il territorio. Tutto bene e in linea con il Pd di Sezze e con quello provinciale fino a quando capisce che la sua riconferma in provincia non è certa. Inizia quindi il suo pensiero di entrare in Giunta, sfruttando strategicamente il momento propizio. Inizia quindi il suo percorso politico alla luce del sole, contro gli assessori operai (prima tanto apprezzati) e contro gli assenteisti tecnici (ora serve una squadra politica), contro una maggioranza politicamente eterogenea, dimenticando però che in Provincia la sua di maggioranza non era così diversa. Il suo cruccio ormai è quello di entrare in Giunta: chiede l’azzeramento, dà la sua disponibilità, vuole prima dentro Enzo Eramo e Ernesto Di Pastina, poi Mauro Calvano e Francesca Barbati. Quando tutto sembrava sistemato e in ordine, il Bernasconi tira fuori dal cilindro il suo vero obiettivo, e cioè fare il vice sindaco con delega ai lavori pubblici.

 

Il passaggio di consegne in Provincia di Latina

 

BERNASCONI FUTURO LEADER DI UNA NUOVA COALIZIONE?

La politica è fatta di ambizioni, chi non è ambizioso non può fare il politico. E alla fine Bernasconi ha fatto bene a fare quello che ha fatto. In politica cambiano anche le idee e le posizioni e i passaggi di Giovanni anche per questo non vanno criticati. Anzi va ammirata la sua voglia di cambiare passo con o senza il suo ex partito. E’ stato manovrato da qualcuno per destabilizzare la maggioranza? Non è dato sapere ma la faccia Bernasconi ce l’ha messa e questo gli va riconosciuto senza se e senza ma. Sarà il futuro leader di una coalizione civica per le prossime elezioni? Vedremo, oggi è tra i banchi dell’opposizione, potrebbe portare con sé altri consiglieri comunali e mandare a casa Di Raimo. Avrà la forza per fare questo? Gli altri avranno il suo stesso coraggio di passare la barricata? Dai fatti non sembra proprio. Non è nemmeno escluso che possa tornare a canossa. Ma questa storia deve essere ancora scritta.

 

 

 

Come era stato annunciato e come era prevedibile ieri in aula consigliare ci sono stati dei passaggi politici inevitabili. Il rimpasto di Giunta aveva prodotto maldipancia e ieri ha decretato lo stato di inutile e passeggera agitazione di altri. Un mostrare i muscoli che muscoli non sono, un atto di coraggio quando il coraggio non c’è, un essere autonomi nelle scelte quando si nasce gregari e tali si rimane per natura. Fatto sta però che il consigliere comunale Giovanni Bernasconi è passato all’opposizione, portando a compimento il suo piano politico. Armando Uscimenti ha motivato la sua scelta di dimissioni da capogruppo per delusione sul mancato ingresso in Giunta e la consigliere comunale Francesca Barbati ha mostrato i denti e il muso duro solo per mezzo secondo. E ancora il consigliere Ernesto Di Pastina non ha proferito parola e insieme a Senibaldo Roscioli e Giovanni Bernasconi sono andati via non votando i punti all’ordine del giorno. Per Ernestino non è certamente una novità esimersi dal voto, mentre per il buon Senibaldo la sua sarà stata un’altra nuvola passeggera di rottura provvisoria con Enzo Polidoro ma ha già assicurato di restare in maggioranza. In tutto questo marasma di contraddizioni fatte in persona, la posizione del sindaco è stata lineare. Sergio Di Raimo, per scoraggiare il bla bla bla, ha voluto solo ricordare la processione dei consiglieri di maggioranza subito dopo le sue dimissioni, tutti proni e disperati per il rischio di tornare a casa. Nelle parole del primo cittadino è stata chiara anche la delusione verso chi in aula non ha motivato la sua posizione parlando di programmi disattesi o di esigenze tradite della collettività, ma solo e ancora una volta di interessi personali, di posizioni politiche egoistiche basate su questa o quella ambizione da raggiungere, questo o quel nome da proporre in giunta. Un concetto questo ripreso dal presidente del consiglio comunale per il quale il gioco con le istituzioni deve finire. Eramo ha detto chiaramente che se qualcuno pensa di scaricare le responsabilità su altri, sarà lui stesso a raccogliere le firme per tornare alle urne. È stato insomma una seduta simile a quelle processioni a cui faceva riferimento Di Raimo e che hanno preceduto la fine delle crisi, con posizioni di chi continua a demonizzare qualche gruppo, non ricordando però di essere stato l’artefice dello stesso, o di chi critica le scelte politiche di altri dimenticando le maggioranze allargate oltre i confini comunali.  

 

Il sindaco e gli assessori Siddera e Campoli

 

Sono rimasto sbalordito, leggendo la Repubblica del 23 luglio u. s. a pagina 7. In un corsivo si parla del "mandato zero" dei grillini. Riguarda la regola dei due mandati, e cioè l'obbligo statutario da parte degli eletti grillini (consiglieri comunali, sindaci, parlamentari) di non poter essere rieletti per la terza volta. Sentite cosa dice Luigi Di Maio, capo politico del Movimento :"La regola non si tocca, ma oltre al primo e al secondo mandato sarà ammesso il "mandato zero", ammettendo così ufficialmente e serenamente che la prima esperienza "è un mandato che non vale". Due più uno fa tre. La matematica non è un'opinione. Ma purtroppo la matematica, come l'onestà, vale molto poco in politica. Aveva ragione Niccolò Machiavelli quando sosteneva che il fine giustifica i mezzi. Aveva altrettanto ragione il buon Giulio Andreotti quando in maniera sorniona affermava che "il potere logora chi non ce l'ha." E questo vale anche per il Movimento 5 Stelle.

 

 

Grande attesa per il consiglio comunale di oggi, la prima seduta consigliare dopo il rimpasto di giunta. Tra i punti all’ordine del giorno l’approvazione del disavanzo di amministrazione relativo all’esercizio 2018, la salvaguardia degli equilibri di bilancio e variazione di assestamento. Aspetti sicuramente importanti e su cui si dibatterà ma ciò che incuriosisce oggi saranno anche i nuovi equilibri in seno alla maggioranza. Il post crisi ha avuto già degli strascichi che in parte si consumeranno oggi e chissà... altri potrebbero esserci con la ripresa dei lavori subito dopo la pausa estiva. È praticamente certa oggi la dichiarazione di “indipendente” del consigliere comunale Giovanni Bernasconi. L’ex presidente facente funzione della Provincia di Latina, in quota al Pd, lascerà il gruppo consigliare dem per dichiararsi indipendente, cosa che automaticamente (per regolamento del partito) lo metterà fuori dagli organismi dirigenziali. Lo stesso Bernasconi non nasconde di essersi allontanato da quella che per molti anni è stata la sua casa politica, il suo unico luogo di formazione e poi il trampolino di lancio per incarichi istituzionali ricoperti successivamente. Non è escluso che lo stesso Bernasconi, proprio in linea con la sua posizione di non condivisione delle scelte del sindaco, possa passare all’opposizione, passaggio questo però molto più ardimentoso e rischioso per lui e per il suo futuro politico. Oltre al Bernasconi il post crisi è stato caratterizzato dalle dimissioni da capogruppo del Pd da parte del consigliere Armando Uscimenti, sempre per delle scelte non condivise in fase di rimpasto. Ma non è detto che l’assetto politico della maggioranza sia ristabilito così. Come un sisma che ha le sue continue scosse di assestamento, nel mese di settembre potrebbero esserci ben altri e più significativi cambiamenti nel gruppo del Pd e di conseguenza per gli equilibri della maggioranza. Potrebbe esserci, ad esempio, una dinamica di cambiamento che potrebbe riguardare l’attuale presidente del consiglio comunale Enzo Eramo. Il primo eletto dei consiglieri comunali potrebbe decidere di lasciare quel ruolo istituzionale e di garanzia che lo ha contraddistinto in questi primi due anni, abbandonare questa carica per un ruolo più politico, incisivo e diretto nelle commissioni consigliari. Eramo potrebbe dimettersi come Presidente della massima assise cittadina per tornare ad essere elemento centrale per l’azione politica del gruppo Pd in aula. L’ex capogruppo del Pd in Provincia (2009/2014) potrebbe decidere di smettere i panni di garante istituzionale per indossare la maglia del capitano di una squadra disorientata e soggetta a continue ingerenze da parte di politici bianchi o neri a seconda dei casi. Insomma libertà di azione e schemi di gioco aperti alla rinfrescata.