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redazione

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In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, il Comune di Sezze presenta un evento culturale di grande rilevanza che celebra il valore delle tradizioni artigianali italiane e, in particolare, quelle setine. Dal 24 aprile al 2 maggio 2025, presso il Museo Archeologico di Sezze, si terrà la mostra “Antichi Mestieri”, arricchita da dimostrazioni dal vivo a cura di numerose realtà locali tra cui Pro Loco APS Città di Sezze, Ecomuseo dell’Agro Pontino, CIF Sezze, Setia Plena Bonis, Antiqua Setia, Arcadia, Colli Tutto l’Anno, I Turapitto, Nemeo, Memoria Storica e RicordArt. Il momento clou dell’iniziativa sarà venerdì 2 maggio alle 17:00, con il convegno “Made in Italy, antichi mestieri setini”, che vedrà la partecipazione di relatori esperti, studiosi e rappresentanti del territorio, impegnati nella valorizzazione delle tradizioni e del patrimonio culturale locale. Un ricco parterre di relatori interverrà per offrire uno sguardo multidisciplinare sul valore storico, culturale ed economico dei mestieri tradizionali: Marco Miele e Manuela Ginevra Testa della Pro Loco Sezze, promotori delle attività di valorizzazione locale; Eros Ciotti, architetto e autore del volume “Paesaggi invisibili. Artigianato artistico nel territorio lepino-pontino”, che parlerà del legame tra arte, paesaggio e artigianato; Ernesto Migliori, rappresentante del Consiglio Nazionale del PRIN (Paesaggi Rurali di Interesse Storico), con un contributo sul valore scientifico e ambientale dei saperi antichi; Piero Formicuccia, esperto e cultore delle tradizioni setine, che condividerà aneddoti e testimonianze del passato; Luigi Zaccheo, storico e ricercatore, impegnato nello studio delle trasformazioni sociali legate all’artigianato; Roberto Vallecoccia dell’associazione Memoria Storica, che porterà un approfondimento sulla memoria orale e le tecniche artigianali tramandate. Tra le testimonianze d’eccezione, due figure simbolo dell’artigianato artistico del territorio: Franco Vitelli di Sezze, mosaicista, esporrà alcune delle sue opere più rappresentative, mentre Marco Castegini di Bassiano, liutaio, presenterà strumenti musicali realizzati a mano secondo tecniche antiche. Lola Fernandez, Assessore allo Sviluppo Locale, Innovazione e Attività Produttive, ha dichiarato: “Sezze partecipa con orgoglio alla Giornata Nazionale del Made in Italy, consapevole di quanto sia importante tutelare e far rivivere i nostri mestieri storici. L'artigianato non è solo eredità, ma anche opportunità: i saperi antichi possono diventare leve per un futuro innovativo e sostenibile, soprattutto se collegati a percorsi di formazione e valorizzazione turistica. Questo appuntamento rappresenta un’opportunità concreta per far conoscere e valorizzare le eccellenze del nostro territorio, in un’ottica di sviluppo sostenibile e identitario. Il Made in Italy non è solo un marchio, è un patrimonio di competenze, passione e creatività che si tramanda da generazioni. A Sezze, vogliamo che questi antichi mestieri diventino anche strumenti di innovazione e rilancio economico, soprattutto per i giovani”. La giornata si concluderà con la consegna degli attestati alle Botteghe Storiche di Sezze, riconosciute ufficialmente dalla Regione Lazio per la loro attività ultradecennale e il contributo alla conservazione dell’identità locale. Nella stessa giornata del convegno, fin dal mattino, si svolgerà la storica Fiera della Croce, anticipata al 2 maggio per consentire il regolare svolgimento del Mercato Settimanale nel sabato successivo

 

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione sul femminicidio da parte del segretario dei Giovani Democratici di Sezze Giovanni Sorano.

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Negli ultimi 20 anni, gli omicidi sono diminuiti, i femminicidi no, dati Istat alla mano. Femminicidi che avvengono da parte del partner, dell’ex o da un familiare. Tra le vittime di sesso femminile, infatti, ad essere uccise da persone a loro vicine sono il 58%, e ciò accade nonostante il numero totale di omicidi sia in calo. Le storie di queste donne sono quasi sempre svalutate/derise da "victim blaming”, vittimizzazione secondaria e addirittura creazione di tragiche storie di amori non corrisposti, una sorta di romantizzazione creata ad arte dai giornalisti.

Queste donne non sono state uccise per il troppo amore, non sono state uccise perché troppo indipendenti o perché il loro partner era in preda a un raptus di rabbia, sono state uccise perché donne. Questi titoli mirano a distogliere l'attenzione dal problema principale, che vede nel femminicidio la punta dell’icerberg di un sistema culturale oppressivo e discriminatorio come il Patriarcato. Un sistema che esiste anche a causa della mancata condanna dei comportamenti tossici, di sopraffazione, possesso e controllo degli uomini sulle donne in quanto donne, e quindi oggettificate, sminuite, sessualizzate, annullate come soggetto.

L'Italia registra uno dei più alti tassi di femminicidi in Europa, ma nonostante ciò non solo non ha ancora introdotto nessun tipo di educazione sessuale ed affettiva obbligatoria nelle scuole, ma sembra non aver ancora imparato a parlare di questi crimini, usando solamente una legislazione panpenalista inefficace contro un fenomeno che unisce istanze sociali, economiche e affettive Siamo stanchi della solita narrazione squallida che il governo persiste nel suo disimpegno verso un'educazione sessuo-affettiva sempre più necessaria; siamo stufi di chiamare tragedie quelle che sono diventate fenomeni sistemici, prevedibili e socialmente consolidati anche a causa di chi continua a voltare le spalle, di chi persevera nell'utilizzare un linguaggio sbagliato, di chi non riconosce la gravità di ciò che le donne vivono ogni giorno. Ogni 8 del mese l'osservatorio di Non Una Di Meno pubblica il numero totale di femminicidi, lesbicidi, transicidi in Italia, L’aggiornamento dell'8 Marzo 2025 registra 13 casi da inizio anno. Da quel giorno secondo l'ANSA ci sono stati altri 5 femminicidi. Siamo stanche di contare, siamo stanche di aspettare di vedere chi sarà la prossima.

Come diceva Pietro Ingrao: “indignarci non ci basta”. Servono leggi e quindi una volontà politica che porti all’uguaglianza formale e sostanziale che è recitata nell’articolo 3 della costituzione. Una volontà politica che riesca a prevenire i femminicidi e a porre la donna allo stesso piano dell’uomo da un punto di vista di politiche salariale, dell’affettività, del carico di cura nella famiglia e in ogni aspetto politico - sociale - culturale delle istanze transfemministe.

Venerdì, 18 Aprile 2025 05:35

Aperto il bando per lo sviluppo sostenibile

 

 


Il Comune di Sezze ha annunciato con entusiasmo la partecipazione al progetto Nextown II – 2024/25, un’iniziativa promossa da Geosmartcampus in collaborazione con partner di rilievo nazionale come il Gruppo Enercom, rivolta a tutti coloro che vogliono contribuire con idee, progetti e soluzioni innovative allo sviluppo sostenibile e intelligente delle città. «Per Sezze si tratta di un’occasione concreta per valorizzare i talenti locali, attrarre nuove competenze e sperimentare soluzioni smart che possano migliorare la qualità della vita dei cittadini», ha dichiarato Lola Fernandez, Assessore alle Attività Produttive e Sviluppo Locale. «Nextown è molto più di un bando: è una visione condivisa che punta su innovazione, sostenibilità e partecipazione attiva». Il bando, aperto a startup, imprese, enti di ricerca, giovani innovatori e realtà del territorio, prevede la scadenza per la presentazione delle candidature il prossimo 24 aprile 2025. Un’opportunità che l’amministrazione comunale invita a cogliere con prontezza e spirito propositivo. L’iniziativa è stata presentata e approfondita nel corso di un AperiTalk che si è svolto sabato 12 aprile, durante la tradizionale Sagra del Carciofo di Sezze, evento che ha visto una grande partecipazione di pubblico. All’incontro erano presenti, oltre all’Assessore Fernandez, anche Guido Fabbri di Geosmartcampus e Paolo Magni del Gruppo Enercom, che hanno illustrato nel dettaglio finalità, strumenti e potenzialità del progetto Nextown, ponendo l’accento sull’importanza della sinergia tra pubblico e privato per costruire città più inclusive e sostenibili. «Abbiamo scelto di presentare Nextown in un momento simbolico per la nostra comunità, come la Sagra del Carciofo, per ribadire quanto le tradizioni possano andare di pari passo con l’innovazione», ha aggiunto l’Assessore Fernandez. «L’energia delle nostre radici deve incontrare il futuro: è da questa unione che può nascere un vero sviluppo locale».

 

Archiviata la 54' Sagra del Carciofo si tirano i bilanci del più grande evento della città. Luci e ombre per il presidente dell'associazione Setina Civitas Ignazio Romano,che in una nota pubblicata sul sito dell'associazione setino.it, sottolinea alcuni aspetti negativi della manifestazione.

 

"Quest'anno si è scelto di chiudere il centro storico dal sabato, interpretando questo come la Sagra estesa a due giorni. In effetti, come documentato sulle pagine di setino.it in Aspettando la Sagra  tra il 2005 e il 2013 gli eventi del tradizionale appuntamento, pur senza la chiusura del centro storico, si estendevano a quattro giornate partendo dal giovedì, con il coinvolgimento delle scuole e degli altri soggetti culturali. Soggetti quest'anno rilegati alla sola giornata di sabato e, con l'eccezione della scuola alberghiera ISISS Pacifici e De Magistris, a poco altro. L'assenza di un impegno particolarmente rilevante delle scuole, a cui eravamo abituati - afferma Romano - non è l'unica cosa che salta all'occhio in questa 54° edizione della Sagra. Infatti, da porta Pascibella a via Guglielmo Marconi era evidente l'assenza dei gazebo gialli della Coldiretti, di cui ha fatto onorevolmente parte il compianto Vittorio Del Duca. E quì è da sottolineare in negativo proprio la cerimonia della seconda edizione del premio intitolato a "Del Duca" condotta a porta Pascibella in maniera poco ortodossa. Le foto restano i soli documenti incontrovertibili, e quelle pubblicate in queste pagine lo sono". 

Tuttavia, anche per Setina Civitas, non sono mancati eventi di pregio. " Sempre grazie ai cittadini e alla associazioni culturali - afferma Romano - sono da sottolineare le esposizioni di foto, oggetti e messa in scena di momenti della tradizione, mentre nella giornata di sabato, spiccano il Convegno su San Carlo da Sezze, tenuto dall'omonimo Centro Studi e dalla Confraternita del Sacro Cuore, e la Lettura delle poesie di Antonio Campoli, grazie all'associazione Tibbo Tabbo. In serata e nella giornata di domenica i grandi attrattori di giovani, e non solo, sono stati i concerti al Parco della Rimembranza. La 54° edizione della Sagra è stata completata dai vari gruppi folkloristici e dalla degustazione e la ristorazione fatta dagli esercenti, ma anche dalle associazioni culturali di Sezze, così come accade oramai dagli anni novanta, ovvero da quando l'evento è stato spostato nel centro storico". 

In conclusione la Setina Civitas, sottolinea un aspetto a dir poco centrale, e cioè il carciofo, sempre meno presente. "La produzione del carciofo va sempre più diminuendo, mentre per migliorare l'evento fieristico, tra il 2007 e il 2009, un coordinamento di soggetti che partecipano alla Sagra ha avanzato alcune proposte per migliorare concretamente la manifestazione, che si possono riassumere in tre punti cardini: Un disciplinare che descrive e regolamenta tutte le attività da svolgere; un logo tipico che ne contraddistingue l'origine; e l'iscrizione all'albo regionale degli eventi tipici e delle fiere. Troppo ingombrante e troppo astringente per le abitudini locali che da sempre mettono le pastoie allo sviluppo locale". 

 

 

 

La sera del Venerdì Santo, il 18 aprile 2025, le strade del centro storico di Sezze torneranno a trasformarsi in un grande palcoscenico a cielo aperto per la Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo, uno degli eventi più sentiti e partecipati del panorama culturale e religioso del Lazio. Con una tradizione che affonda le radici nei secoli, la Passione di Sezze non è solo uno spettacolo, ma un vero e proprio rito collettivo, capace di unire generazioni e comunità in un’esperienza intensa, commovente e profondamente identitaria. I quadri viventi, le scene della Via Crucis, i costumi, le musiche e la partecipazione di centinaia di figuranti coinvolgono ogni anno cittadini e visitatori in una narrazione emozionante degli ultimi momenti della vita di Gesù Cristo.

A sottolineare il valore di questo appuntamento è Michela Capuccilli, assessore alla Cultura e vicesindaco di Sezze, che con orgoglio racconta l’impegno dell’amministrazione comunale a sostegno della manifestazione, non solo con il doveroso e convinto patrocinio all’evento: “Come amministrazione ci sentiamo in dovere di supportare il lavoro dell’associazione – dichiara Capuccilli – e non solo perché è una manifestazione inserita nello statuto comunale, ma perché è conosciuta in tutto il mondo, è unica nel suo genere e sfila per le strade e i vicoli coinvolgendo tantissime persone. La cittadinanza esce di casa per vederla e per vivere questo momento insieme ai figuranti, che già da settimane prima del Venerdì Santo si adoperano, lavorano e si preparano per offrirci questo spettacolo”. L’evento, infatti, non si limita alla sola rappresentazione scenica, ma diventa un catalizzatore sociale, culturale e identitario: “La Passione – prosegue il vicesindaco – lega tantissime persone da anni: come un rito si ripete ed è bello vedere come anno dopo anno i bambini crescono, cambiano di quadro e coltivano questo amore profondo che mostra segno di appartenenza ed orgoglio”. Non a caso, Sezze è attivamente coinvolta in un percorso di riconoscimento UNESCO per il patrimonio immateriale delle Sacre Rappresentazioni, attraverso l’adesione alla Europassione per l’Italia e alla Rete dei Sindaci. “Un vero patrimonio culturale – conclude Capuccilli – di cui dobbiamo sempre avere massima cura e che dobbiamo tramandare alle future generazioni con impegno. Molte persone vengono a vederla da fuori e per Sezze è una vetrina che porta movimento, visibilità e indotto”. La Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo è quindi molto più di un evento religioso: è una manifestazione dell’anima collettiva di Sezze, una tradizione che continua a vivere e a rinnovarsi, ogni anno, nel cuore della sua comunità.

Comunicato stampa sindaco di Sezze

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“Missione compiuta e adesso non si torna indietro”. È un fiume in piena il sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, che commenta con orgoglio l’esito della Sagra del Carciofo 2025, la 54esima edizione di un evento che l’amministrazione comunale ha deciso di svolgere, per la prima volta nella sua storia, in due giorni, sabato e domenica scorsi: “Eravamo intimamente convinti che ce l’avremmo fatta. Abbiamo lavorato in maniera costante su diversi fronti, quello della logistica soprattutto, e gli sforzi sono stati ampiamente ripagati. Già dal giorno di sabato – ha spiegato il sindaco Lucidi – c’erano tantissime persone e stand enogastronomici a pieno regime. La domenica, poi, il solito fiume di persone che hanno sancito il successo di un evento che quest’anno si è contraddistinto per l’offerta che siamo riusciti a mettere a disposizione dei concittadini e dei visitatori”. Un risultato che il primo cittadino vuole dividere con chi ha attivamente partecipato: “La lista sarebbe lunghissima, ma insieme all’intera amministrazione che ha sostenuto le nostre azioni, non posso non sottolineare il lavoro degli uffici comunali, Polizia Locale, ufficio Sviluppo Economico e Cultura soprattutto, che hanno messo in campo le loro competenze e la loro passione riuscendo a portare a casa un risultato prestigioso. Trovano spazio nei ringraziamenti anche le associazioni di volontari che hanno permesso un controllo completo delle aree interessate dalla Sagra e delle zone limitrofe del territorio. Ma un plauso – ha spiegato ancora il primo cittadino – lo voglio fare anche alle attività commerciali che hanno raddoppiato gli sforzi per garantire tutti i visitatori della due giorni di Sagra”. Praticamente impossibile avere numeri precisi dell’afflusso di visitatori, ma si stima che nei due giorni di “sagra raddoppiata” siano transitati in città tra i 35mila e i 40mila visitatori. Numeri che solo in parte testimoniano il successo dell’evento: “Camminare attraverso la città e vedere persone sorridere, divertirsi, mangiare cibo eccellente ed avere anche la possibilità di concentrarsi sull’offerta culturale, tra convegni, mostre e tanto altro, che abbiamo messo in campo, è stata davvero una grandissima soddisfazione, che sono contento di poter condividere con l’intera cittadinanza, che per l’ennesima volta ha dimostrato le sue indiscutibili capacità di accoglienza”. Tra le soddisfazioni, infine, quella di poter ospitare anche il commissario dell’Arsial Massimiliano Raffa e l’assessore regionale all’Agricoltura Giancarlo Righini, che hanno partecipato ad una tavola rotonda la mattina di domenica: “Si è trattato di un grande privilegio che ci ha permesso di fare il punto sulle azioni che la Regione sta mettendo in campo sul comparto dell’agricoltura. Ringrazio, ovviamente, l’assessore per la disponibilità mostrata e per essere venuto a far visita nella nostra città in un’occasione così importante”. Ora, conclusa la due giorni, si deve necessariamente iniziare a ragionare sulla prossima edizione, la 55esima: “Sarà impossibile tornare indietro – ha concluso Lidano Lucidi – e naturalmente quella appena trascorsa sarà un modello che dovremo seguire per organizzare in modo ancora più efficace la prossima”.

 

 

Saranno più di cinquecento gli attori e figuranti che la sera del Venerdì Santo daranno vita alla Passione di Cristo di Sezze per un totale di 41 scene del Vecchio e Nuovo Testamento. La rappresentazione sfilerà il 18 aprile, dalle ore 20,30, nelle strade del centro storico del paese. Il grande evento che caratterizza la tradizione e la cultura di Sezze, noto a livello nazionale e internazionale, riproporrà la sua grande tradizione che fin dai primi anni in cui l’Associazione della Passione di Cristo di Sezze, fondata nel 1933, caratterizza la storica processione lungo le vie del paese. Il corteo processionale sarà preceduto dalla statua della Madonna e del Cristo morto e dall’incedere delle confraternite che richiamano anche l’origine medievale della rappresentazione. Il programma artistico predisposto dal regista e direttore artistico Piero Formicuccia e composto appunto da 41 scene del Vecchio e Nuovo Testamento, è in corso di preparazione da mesi. L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Sezze, la partecipazione della Regione Lazio e della Provincia di Latina e il patrocinio del Senato della Repubblica. Un evento di comunità e grande coinvolgimento, che vede protagonisti in varie attività cittadini di tutte le età, spesso seguendo una tradizione che si tramanda da varie generazioni.  
 
La processione sarà preceduta, fin dal primo pomeriggio del Venerdì Santo, dal trucco, le acconciature e la vestizione degli attori che poi si raduneranno alle ore 19,30 in piazza San Pietro per l’inquadramento delle scene e gli ultimi ritocchi. Il presidente dell’associazione della passione di Cristo di Sezze, Elio Magagnoli, così presenta l’evento: “La Rappresentazione di Sezze, che dal 1933 porta in scena nelle strade del paese una tradizione secolare, è un momento di fondamentale importanza dal punto di vista sociale e culturale per la comunità di Sezze. Anche quest’anno è stato imponente lo sforzo della nostra associazione per rinnovare questa straordinaria tradizione, per un evento che ha radici nel medioevo e fa parte della storia stessa dei cittadini di Sezze, del Lazio e dell’Italia intera. Nei suoi tratti essenziali e nel suo spirito, la Passione di Sezze conserva i motivi salienti che nel 1933 ispirarono il fondatore Filiberto Gigli e i suoi tanti collaboratori che all’epoca ebbero l’intuito di celebrare, attraverso una rievocazione in forma di spettacolo, uno dei momenti più significativi della storia del cristianesimo. Il nostro sodalizio intende incarnare e rinnovare quello spirto per mantenere intatta una tradizione che è alle radici della gente di Sezze e che deve essere conservata e tutelata anche in un’epoca di grandi e veloci mutamenti sociali e culturali come la nostra. Ringrazio tutti i cittadini di Sezze, le istituzioni, le forze dell’ordine, sempre disponibili alla massima collaborazione, la Regione, la Provincia e il Comune di Sezze che ci consentono di poter riproporre l’evento il Venerdì Santo lungo le strade cittadine. Un ringraziamento particolare va a tutti i soci e i volontari della nostra Associazione, che da mesi sono impegnati nelle attività di preparazione dell’evento e nella conservazione e valorizzazione del patrimonio di costumi, armature e attrezzature che appartengono alla storia del nostro sodalizio. Il mio pensiero e il mio grato ricordo vanno anche a coloro che sono scomparsi e che negli anni hanno contribuito a portare avanti e far crescere la nostra associazione”.    
 
La regia e direzione artistica della Rappresentazione sono curate da Piero Formicuccia, che svolge questo ruolo da ben 45 anni: “Ancora una volta tanti setini, ragazzi, giovani adulti, bambini, uomini e donne, sono impegnati quest’anno per trasmettere l’universalità del messaggio cristiano attraverso la messa in scena della sacra rappresentazione della Passione di Cristo giunta alla sua 93 edizione. 41 saranno le scene dell’Antico e Nuovo testamento a cui gli spettatori assisteranno il giorno del Venerdì Santo a Sezze, che in questa giornata veste i panni di una nuova Gerusalemme, da cui parte un messaggio di buona volontà e di pace tra tutte le nazioni che vivono momenti di tensione e di guerra. Nella passione di Sezze si può riconoscere quel profilo di solenne e monumentale azione sacra, in una dimensione artistica intermedia tra teatro e liturgia, nello stesso tempo meditativa e spettacolare.  L’intera associazione da mesi è impegnata a fare in modo che questo evento non venga mai meno, anzi migliorato e sempre più attualizzato, per comprendere meglio la realtà storica ed i vissuti dei vari personaggi che compongono l’intera rappresentazione. A tutti va il mio ringraziamento per l’impegno che ogni anno dedicano per conservare e migliorare nel tempo “questa illustre tradizione”.

 

 

Altri grandi risultati per il team della Gokuhi Okuden Karate Do del Maestro Carlo Tosto. Sabato scorso a Terracina si è disputato il Trofeo Nazionale ASI - NI-KKO.  Paolo Del Pace si è classificato 2° (categoria Kata Cadetti) mentre il Maestro Carlo Tosto ha vinto nella categoria Kata Master (che in questa gara è stata caratterizzata dal regolamento Pool Open + 36 WKF). Il Trofeo, patrocinato dalla Città di Terracina e dalla Regione Lazio, rientra nel calendario delle gare nazionali ASI EPS CONI ed è stato caratterizzato dalla denominazione del brand NI-KKO, collegato a questo circuito nazionale nome che, a quanto pare, dovrebbe comparire anche nelle prossime edizioni, nella tappa di Terracina.

Grande gioia per i risultati raggiunti dal team di Sezze Scalo. “Ci darà sicuramente più forza in questo ultimo mese di preparazione, per la prossima trasferta (al Campionato Nazionale GIAKAM Italia) dove parteciperanno anche gli altri nostri ragazzi, esordienti e cadetti”, questo il commento a caldo del M° Tosto.

 

Domenica, 13 Aprile 2025 05:13

C'è della follia in questo metodo

 

 

 

Ve lo dico io, questi Paesi ci stanno chiamando per baciarmi il culo. Lo stanno facendo. Muoiono dalla voglia di fare un accordo”. Il Presidente Donald Trump si è espresso in questi termini durante una cena del National Republican Congressional Committee a Washington, riferendosi ai leader dei Paesi colpiti dai dazi varati dalla sua amministrazione in queste settimane, i quali avrebbero contattato la Casa Bianca per chiedere di trattare e porre fine alla guerra commerciale in atto, estremamente pericolosa per la tenuta dell’economia mondiale. Il senso del messaggio del tycoon newyorchese è chiaro: gli Stati Uniti si trovano in una posizione di forza e sono in grado di imporre le proprie condizioni agli altri Paesi del mondo.
 
Le parole dello sceriffo di Washington, riprovevoli per scurrilità e rivelatrici di una palese inadeguatezza a ricoprire la funzione istituzionale di presidente degli USA, suonano oltremodo gravi e offensive in quanto rivelatrici di una concezione feudale delle relazioni internazionali, per cui il sovrano pretende l’omaggio servile, il bacio della pantofola, l’umiliazione in cambio di clemenza e di un trattamento di favore. Se è vero che la scelta del muro contro muro, della reazione altrettanto dura e forte rischia di innescare una spirale pericolosa, parimenti però è impensabile andare ad elemosinare le briciole dalla tavola di un prepotente e spregiudicato affarista, il quale si serve del ruolo istituzionale unicamente per arricchire se stesso e la ristretta cerchia dei miliardari suoi sodali e rinunciare a qualsiasi pretesa di rispetto per la propria dignità. Sicuramente una guerra commerciale non giova a nessuno, anzi la storia ci insegna che semina odi e risentimenti e frequentemente rappresenta l’anticamera di guerre combattute sui campi di battaglia e con le armi. Occorrono pertanto lucidità e consapevolezza della reale posta in gioco, insieme a senso di responsabilità e visione strategica, merci piuttosto rare in un contesto internazionale dove imperano classi dirigenti di assai scarsa levatura.      
 
Sconcerta certamente poi che la crisi economica e finanziaria che si profila all’orizzonte è il risultato di un’azione destabilizzante delle relazioni internazionali e degli scambi economici provocata da una condotta scellerata e non conseguente a fattori indipendenti dalla volontà delle autorità politiche.
 
In linea generale l’economia di ogni singolo paese è un sistema complesso e dipende dal combinarsi di fattori molteplici, tanto è vero che il frequente attribuirsi i meriti da parte dei governi di turno dello sviluppo e soprattutto della crescita dell’occupazione è sempre abbastanza discutibile. Tuttavia quanto sta accadendo negli Stati Uniti è un caso molto particolare, in quanto i sempre più ricorrenti segnali negativi per la crescita economica sono l’effetto, quasi interamente, delle scelte dissennate, delle affermazioni estemporanee e contraddittorie e dei repentini e continui cambi di rotta del Presidente e dell’armata brancaleone della sua amministrazione. Se l’obiettivo del tycoon newyorchese è la riconfigurazione dell’economia americana, puntando sulla produzione domestica e sul rilancio del mercato dei beni e delle imprese americane, non è detto che, al netto degli inevitabili costi nel breve periodo, la strategia possa funzionare, sempre ammesso che una strategia ci sia…...
 
In un primo momento i mercati avevano reagito positivamente all’elezione di Trump, considerato pro-business e favorevole alla deregolamentazione, ma con i primi sussulti della guerra commerciale hanno cominciato a mostrare atteggiamenti assai meno positivi, come dimostrano l’andamento dei mercati e la caduta continua delle borse americana e internazionali. Il Wall Street Journal, già a febbraio, aveva definito quella di Trump “la più stupida guerra commerciale della storia”.
 
Gli umori dei mercati possono anche divergere rispetto a quelli delle persone e all’economia reale, ma sicuramente il clima di incertezza e contrapposizione rischia di frenare lo sviluppo e di minare la fiducia di investitori e imprese. L’attività economica necessità di regole chiare, sicurezza e stabilità per poter funzionare correttamente. Un’elevata incertezza, sotto i diversi aspetti, produce effetti negativi sulla performance economica di un paese. Tuttavia un conto se l’incertezza dipende da fattori che sfuggono al controllo dei governi, un conto se, come sta accadendo oggi negli USA, sono i governi a generarla, unitamente al convergere di altre variabili indipendenti. Sempre il Wall Street  Journal, in un pezzo sulla guerra commerciale in corso, ha scritto: “Benvenuti nella giostra dei dazi di Trump, dove non sai mai che cosa succederà dopo”. Annunci, giravolte, dazi imposti e poi sospesi o ritirati fanno aumentare esponenzialmente il rischio di una recessione economica globale con perdita di posti di lavoro e di potere di acquisto da parte soprattutto delle fasce più deboli e povere dei cittadini.
 
Se a tutto questo aggiungiamo che la ricetta trumpiana per rilanciare l’economia, come scritto nel suo programma elettorale, è quella di andare nella direzione di un’America fatta su misura per i più ricchi, la situazione diventa ancor più pericolosa e preoccupante. Infatti oltre ai dazi Donald Trump punta a tagliare le imposte sia alle persone fisiche che alle imprese, come già sperimentato durante la sua prima amministrazione, ma questo tipo di politiche pro business sono ingannevoli perché non vanno affatto a migliorare la vita dell’americano medio e favoriscono i più abbienti senza grandi effetti sulla crescita.
 
In definitiva ci aspettano tempi difficili politicamente, economicamente e socialmente e l’unica speranza è un rinsavimento, indotto dagli effetti negativi di scelte folli e dal crescere di un dissenso forte, articolato e profondo tra i cittadini americani.

 

 Comunicato Stampa

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Torna uno degli appuntamenti più attesi della primavera pontina: la Sagra del Carciofo di Sezze, giunta quest’anno alla sua 54esima edizione, si svolgerà sabato 12 e domenica 13 aprile 2025, trasformando il centro storico del paese in un grande palcoscenico di sapori, cultura, musica e innovazione. Anche quest’anno, Sezze celebra il suo prodotto simbolo, il carciofo, con un programma ricco di eventi enogastronomici, spettacoli, laboratori, concerti e iniziative culturali pensate per coinvolgere tutte le generazioni.

“La Sagra è un’occasione per rafforzare la nostra economia delle relazioni – dichiara Lola Fernandez, assessore alle Attività Produttive del Comune di Sezze – È molto più di un evento gastronomico: è un ecosistema in cui pubblico e privato, agricoltori e innovatori, comunità locale e visitatori dialogano e costruiscono visioni comuni. Stiamo lavorando da anni per rendere questa manifestazione sempre più strategica, e dal 2022 abbiamo intrapreso un percorso di rinnovamento continuo, in cui ogni edizione rappresenta un passo in avanti. Abbiamo rafforzato le sinergie con altri Comuni del territorio, creando reti e collaborazioni che vanno oltre l’evento stesso. In questo quadro, il progetto Demolab del NexTown Challenge II gioca un ruolo fondamentale: è un laboratorio permanente di idee e buone pratiche dove si incrociano innovazione tecnologica e tradizione agricola, offrendo uno spazio concreto ai giovani talenti da coltivare, non solo del settore agricolo, ma anche dell’artigianato, del design e dell’imprenditoria sostenibile. Un altro elemento centrale è la valorizzazione della filiera agroalimentare locale, che grazie alla Sagra ha visto un reale impulso: le aziende agricole coinvolte sono aumentate negli ultimi anni, non solo in numero, ma anche in qualità e varietà di offerta. Questo testimonia la fiducia nel nostro progetto e nel suo impatto sul territorio. Come ogni anno, confermiamo con orgoglio il Premio Vittorio Del Duca per lo stand più bello, che rappresenta non solo una tradizione ma anche un incentivo a puntare sull’estetica, sull’identità e sull’originalità delle nostre esposizioni. Guardiamo alla Sagra come a un laboratorio di progettazione futura, dove si costruiscono partenariati, si sperimentano nuove idee e si creano le basi per un’agricoltura e un turismo sostenibile, integrato, dinamico. Questo è il nostro impegno, e lo sarà anche per le prossime edizioni”.

“Il carciofo è molto più di un prodotto agricolo per Sezze: è il simbolo di un’identità collettiva – afferma Michela Capuccilli, vicesindaco e assessore alla Cultura – La nostra è una comunità che si riconosce nella tradizione, ma ha saputo fare della sua memoria uno strumento per innovare. Il valore culturale della Sagra è enorme: non solo per la sua storia, ma per la capacità di coinvolgere le persone, in particolare le associazioni locali, che da anni rappresentano l’anima più autentica della nostra città. Sono loro, con la loro costanza e i loro principi, a garantire coerenza, creatività e passione. Ma ciò che rende questa manifestazione unica è che è tutto il paese a mobilitarsi: centinaia di famiglie si mettono a disposizione, ospitano, cucinano, decorano, animano gli angoli del centro storico con cura e dedizione. È un movimento collettivo, dove il senso di appartenenza si respira in ogni strada, in ogni vicolo. Per quest’edizione abbiamo voluto puntare fortemente anche sui giovani, dedicando loro uno spazio speciale con due giorni di concertoni al Parco della Rimembranza, che ospiterà artisti emergenti e nomi noti della scena musicale, in una cornice sicura e coinvolgente. L’obiettivo è duplice: offrire occasioni di intrattenimento di qualità e creare un ponte generazionale tra chi porta avanti la tradizione e chi la vivrà nel futuro con uno sguardo nuovo. Sezze è un laboratorio vivente dove la cultura si fa motore di sviluppo e coesione sociale”.

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