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redazione

redazione

 

di Pierino Ricci

per Latina 2032

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Si continua a picconare il servizio sanitario pubblico a spese del cittadino. Si continua a dire che negli ospedali della nostra provincia mancano infermieri e medici , ma si fa finta di non sapere che nei vecchi presidi ospedalieri di Sezze, Cori, Priverno, Cisterna ecc c’è personale medico e paramedico da anni alle dipendenze di cooperative ( precario) o in carico del servizio pubblico , ma sottoutilizzato , come si fa finta di non vedere il pullulare di nuovi insediamenti privati con finanziamenti pubblici , privati che fanno una concorrenza spietata ( a pagamento) alle strutture pubbliche . Tutto questo sotto l'egida del governo, che attraverso le regioni continua a foraggiare le 21 sanità regionali spendendo oltre 840 miliardi di cui ben 50 miliardi per la regione Lazio di cui 22 miliardi vengono erogati a privati…immaginiamo con l’autonomia differenziata!!! Uno spreco e clientele elettorali… ecco cominciamo con il picconare questi privilegi anziché i servizi ai cittadini. L’ultima chicca della regione Lazio (su delega del governo Meloni ) è la proposta di l’utilizzare attraverso alcune ore i medici di famiglia assumendoli nel servizio sanitario nazionale, contribuendo così, alla distruzione dell’unico baluardo che rimane per il cittadino, con tutti i suoi limiti e contraddizioni.

Invece di fare una scelta politica chiara su una sanità pubblica, di togliere il numero chiuso in medicina nelle università e assumere in pianta stabile nel servizio sanitario nazionale tutte quelle figure mediche paramediche e infermieristiche che attualmente lavorano in cooperative o partite iva o a gettone, la Regione continua a perseverare e costruire scelte per distruggere la sanità pubblica. Il sistema privato va utilizzato per integrare ciò che non fa il pubblico, ma non può essere messo in competizione con il sistema sanitario pubblico e inoltre bisogna prendere atto che la regionalizzazione della sanità è stato un fallimento e va riconsiderato l ‘art. V che ha determinato la nascita di 21 sanità regionali: è un lusso che non possiamo permetterci, ne basta una unica di sanità, pubblica e universale, ricostruendo i filtri territoriali ( la cosiddetta medicina territoriale per fare prevenzione )… ci costerebbe meno, funzionerebbero i pronto soccorso con i reparti ospedalieri e non ci sarebbero le liste di attesa, che oggi purtroppo, stanno determinando l’allontanamento dei cittadini dal curarsi o indebitarsi (sono 4,5 milioni di persone che hanno rinunciato a curarsi ), perché per curarsi o farsi assistere bisogna pagare di tasca propria.

Questa è la battaglia che debbono fare i nostri consiglieri regionali e i parlamentari nazionali, non continuare ad assistere passivi allo sfascio della sanità pubblica o continuare a mettere pannicelli caldi qui e là per garantirsi le clientele elettorali dei potentati della sanità…ma anche l’informazione…faccia meno cassa da risonanza con il potere e più informazione d’inchiesta nei reparti dei nosocomi e tra i cittadini.

 

 

 

Giunto alla XX edizione, il Concorso provinciale “L’Olio delle Colline – Paesaggi dell’extravergine e buona pratica agricola dei Lepini, Ausoni e Aurunci” si terrà, sabato 22 febbraio, a partire dalle 10, presso l’Abbazia di Fossanova. Organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina), è patrocinato dalla Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentate e delle Foreste, della Sovranità Alimentate e delle Foreste, Regione Lazio, Consiglio Regionale del Lazio, Arsial, Provincia di Latina, Comune di Priverno, Comune di Sonnino, Camera di Commercio Frosinone Latina, Azienda Speciale della Cciaa “Informare”, Associazione “Città dell’Olio”, XIII Comunità Montana di Priverno, Compagnia dei Lepini, Biodistretto “Colline dell’Amaseno”, Coldiretti Latina, Confagricoltura Latina, Cia Latina, Ecomuseo dell’Agro Pontino, Consorzio Industriale del Lazio, Lilt (Lega Italiana della Lotta contro i Tumori) - Sezione di Latina, Pro Loco Priverno, Condotta Slow Food di Latina, Slow Food Travel, Isiss “Teodosio Rossi” di Priverno, Isiss  “Pacifici e De Magistris - Istituto Alberghiero” di  Sezze, Consorzio di Tutela delle Olive Dop Gaeta, ACAP (Associazione Capi Panel Riconosciuti). Sono 389 gli oli in gara, di cui 18 sono Bio e 10 Dop “Colline Pontine”. Di questi 389 oli poi 72 sono prodotti da aziende con etichetta e i restanti da olivicoltori che non imbottigliano. Gli oli, come sempre, sono sottoposti a un esame organolettico effettuato, presso la Sala Panel del Capol, da una giuria coordinata dal Capo Panel Luigi Centauri e composta di assaggiatori iscritti all’Elenco nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extra vergini. Vengono premiati i primi tre oli extravergini classificati nelle tre categorie: “Fruttato leggero”, “Fruttato medio” e “Fruttato intenso”. Ai restanti campioni di olio selezionati per la finale viene assegnata la “Gran Menzione”. Sono inoltre attribuiti riconoscimenti all’Olio Dop Colline Pontine, al Miglior Olio Biologico, alla Migliore Confezione ed Etichetta, e vengono assegnati il Premio “Olivicoltore veterano”, il Premio “Giovane olivicoltore” e il Premio “Verde in rosa” alle donne dell’olio pontino. Dedicando infine una sezione ai “Paesaggi dell’Extravergine e Buona Pratica Agricola”, il Concorso attribuisce il Premio “Custode delle Colline” a quelle aziende olivicole che operano rispettando i requisiti agro-ambientali. Con tale Premio gli organizzatori puntano a cogliere il legame profondo tra produzione, cultura e paesaggio dell’ulivo, indirizzando l’attenzione e lo sguardo sulle esperienze e le differenze legate al territorio e ai differenti metodi di coltivazione. Paesaggi le cui immagini rappresentano l’olivicoltura e la produzione dell’olio, viste in tutti i loro aspetti, con particolare attenzione al paesaggio contemporaneo nei diversi territori collinari della provincia caratterizzati dalla presenza dell’ulivo. Per la prima volta infine verrà attribuito il riconoscimento  “Olivi spettacolari della provincia di Latina”. Questo il suo obiettivo: integrare le già consolidate iniziative finalizzate a promuovere e valorizzare la coltivazione dell’olivo in Agro Pontino ed evidenziare il ruolo che tale coltura riveste nella caratterizzazione dei paesaggi del territorio. Scopo del Concorso è promuovere e valorizzare l’olio extra vergine di oliva e diffondere la cultura dell’assaggio professionale. “È itinerante - afferma Luigi Centauri, presidente del Capol e coordinatore dello stesso Concorso - e come tale si era già tenuto in passato nell’Abbazia di Fossanova e altri luoghi suggestivi della provincia, come l’Abbazia di Valvisciolo, il Castello di Itri, il Castello Caetani di Sermoneta, il Palazzo Baronale di Fondi, il Castello di San Martino, il Centro di partecipazione olimpica di Formia, la Centrale olivicola di Sonnino e il Castello di Minturno . È un momento importante in cui si può conoscere e comunicare le qualità, organolettiche e salutistiche, dell’olio pontino. Circa tali qualità, anche quest’anno, nonostante le difficoltà della raccolta, hanno raggiunto un livello molto alto”. Per meglio selezionare gli oli in gara, sono state organizzate preselezioni presso le aree interessate dallo stesso Concorso (Lepini, Ausoni, Aurunci)”.

 

Si allega il programma

 

IL PROGRAMMA

 

Ore 10:00: Ristorante Welcom Reception System

-Concorso Premio “Assaggiatore per un giorno...” per aspiranti assaggiatori che giudicheranno gli oli extravergine d’oliva (Evo) presentati al concorso. Partecipazione aperta a tutti coloro che abbiano compiuto almeno sedici anni. Al vincitore riconoscimento Capol e una confezione di tre bottiglie di olio extra vergine delle aziende classificate. La partecipazione è riservata a un massimo di 20 persone ed è gratuita (prenotazione obbligatoria).

-Concorso Premio “L’Olio delle Colline Pontine” - assaggiatori a confronto.  Riservato agli assaggiatori iscritti agli Elenchi regionale/nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini.

Al vincitore riconoscimento Capol e una confezione di tre bottiglie Dop “Colline Pontine” delle aziende classificate. La partecipazione è riservata ad un massimo di 25 persone ed è gratuita (prenotazione obbligatoria).

 

Ore 11:00: “A passeggio nel Borgo Antico”: visita guidata gratuita nel caratteristico borgo con guida turistica a cura dei Musei archeologici di Priverno: Abbazia di Fossanova e Museo medievale di Fossanova. Inoltre visita al Giardino degli Ulivi dell’Abbazia a cura del Vivaio Aumenta.

 

Ore 13:00: “Pranzo Oleario”: alla scoperta degli oli Evo di qualità e prodotti nei territori dei Lepini a cura degli assaggiatori Capol.

 

Dove mangiare a Fossanova: Ristorante Welcom Reception System, Il Forno del Procoio e Il Caffè dei Guitti.

 

Ore 15.00 Convegno “L’Olio delle Colline”

 

Registrazione dei partecipanti

 

 

Apertura dei lavori

-Intervento musicale a cura del maestro Eleonora Brusca

-Luigi Centauri, presidente Capol e coordinatore del Concorso

 

15:30 – Saluti istituzionali

-Anna Maria Bilancia, Sindaco di Priverno

-Padre Pablo Scaloni, Parroco Abbazia di Fossanova

-Gianni Carroccia, Sindaco di Sonnino

-Vittoria Ciaramella, S.E. Prefetto di Latina

-Antonio Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio

-Gerardo Stefanelli, Presidente Provincia di Latina

-Vittorio Sambucci, Vicepresidente III Commissione  Agricoltura e Aambiente

- Enrica Onorati, Assessore all’Agricoltura di Priverno

-Giovanni Acampora, Presidente Camera di Commercio Frosinone-Latina

-Luigi Niccolini, Presidente Azienda Speciale della Cciaa “Informare”

-Severino Marrocco, Coordinatore provinciale dell’Associazione nazionale “Città dell’Olio”.

 

 

Ore 16:30 Sezione Paesaggio e Buona pratica agricola

- “Le aziende olivicole dei Lepini, Ausoni e Aurunci” di Alberto Bono, Agronomo Commissione Paesaggi Capol;

- “Olivi spettacolari della Provincia di Latina” di Giuseppe Persi, Consigliere Fondazione “Roffredo Caetani”;

- “La cultura dell’olivo dei Lepini, Ausoni e Aurunci per contrastare l’abbandono delle colline e salvaguardare il paesaggio e la biodiversità “ di Alberto Budoni, Dipartimento di Ingegneria civile edile ambientale Ce.R.S.I.Te.S. - Polo di Latina dell’Università “La Sapienza” di Roma

- “Misura e contrasto dell’abbandono colturale degli ulivi tra istituzioni e imprese” di

Claudio Di Giovannantonio, Dirigente Qualità e Pianificazione territoriale Arsial-

 

Consegna riconoscimenti ai produttori selezionati per la sezione Paesaggi e buona pratica agricola

 

18:00 – Sezione Olio di oliva e salute

-“Polifenoli dell’olio d’oliva e tumori: studi in modelli cellulari e animali” di  Luciana Mosca, Dipartimento Scienze biochimiche “A. Rossi Fanelli” dell’Università “La Sapienza” di Roma e di Eugenio Lendaro, Dipartimento di Scienze e Biotecnologie medico-chirurgiche dell’Università “La Sapienza” di Roma - Polo Pontino.

 

18,30 – Sezione Analisi sensoriale

“Recondita Armonia: Itrana verde e Oliva di Gaeta” di Giulio Scatolini, Capo panel

 

-Consegna riconoscimenti per il concorso letterario “Racconti tra gli Olivi”;

-Consegna degli attestati ai nuovi assaggiatori

 -Premiazioni dei Concorsi “Assaggiatore per un giorno...” e “L’Olio delle Colline - Assaggiatori a confronto”

 

Intervento musicale a cura del maestro Eleonora Brusca

 

19:00 – Premiazioni

 

-Premio Comune di Priverno

-Premio Lepini, Ausoni e Aurunci

-Premio Migliore confezione ed etichetta

-Premio Giovane olivicoltore

 -Premio Verde in Rosa

 -Premio Olivicoltore Veterano

-Premio Olio Biologico

-Vincitori Concorso L’Olio delle Colline XX Edizione

-Premio Dopo Colline Pontine

 

 Moderatore del Convegno: Roberto Campagna, Giornalista

 

Al termine presso il Refettorio dell’Abbazia: “Invito all’assaggio”

Degustazione degli oli classificati e di prodotti tipici locali a cura dell’Istituto Alberghiero “Pacifici e De Magistris” di Sezze e degli assaggiatori Capol

 

 

 

"Il noto problema di siccità che in questi anni si è sempre palesato ha colpito, tra gli altri, il fiume Ufente e sta mettendo in seria difficoltà numerose aziende agricole nel territorio di Sezze, le quali faticano a garantire l'approvvigionamento idrico necessario per le proprie coltivazioni". Così il consigliere comunale Orlando Santoro, presidente della commissione consiliare "Attività Produttive", il quale ha lanciato l’allarme chiedendo espressamente un intervento immediato: "È fondamentale realizzare due chiuse sul fiume Ufente per mantenere il livello dell'acqua costante a due metri e mezzo. Questo intervento permetterebbe di garantire un flusso idrico continuo alle aziende agricole locali, salvaguardando le produzioni e l'economia del nostro territorio".

Santoro ha inoltre lanciato un appello al Consorzio di Bonifica affinché si attivi prontamente per la realizzazione di queste opere: "Chiedo al Consorzio di Bonifica di intervenire con urgenza. Le nostre aziende non possono attendere oltre; è in gioco la sopravvivenza di molte realtà produttive e la sicurezza alimentare della nostra comunità". Per Santoro "la situazione attuale del fiume Ufente non solo minaccia le attività agricole, ma rischia anche di compromettere l'ecosistema locale" e per questo motivo Orlando Santoro consiglia anche di effettuare interventi di manutenzione sul greto del canale. "Un intervento tempestivo potrebbe quindi rappresentare una soluzione efficace per preservare sia l'ambiente che l'economia della zona. Le aziende agricole di Sezze, molte delle quali a conduzione familiare e con una lunga tradizione alle spalle, sono il cuore pulsante dell'economia locale. Garantire loro le risorse idriche necessarie è essenziale per mantenere viva questa tradizione e per sostenere l'intera comunità. La collaborazione tra istituzioni, enti competenti e comunità locali sarà determinante per superare questa sfida e assicurare un futuro sostenibile al territorio di Sezze”.

 

Nella foto il consigliere comunale Santoro

 

Sabato, 15 Febbraio 2025 08:50

Denunciato imprenditore agricolo di Sezze

 

Comunicato stampa Carabinieri di Sezze.

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Nei giorni scorsi, i Carabinieri delle Stazione di Sezze (LT) unitamente al personale dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dell’I.T.L. di Latina, nell’ambito di un servizio per prevenire il fenomeno del “caporalato”, hanno effettuato un accesso ispettivo presso un’azienda agricola esercente l’attività di coltivazione di ortaggi con sede legale a Sezze (LT). All’esito delle necessarie verifiche svolte dai Carabinieri, il titolare dell’azienda, un uomo di 62 anni del posto, è stato deferito in stato di libertà per la mancata redazione del documento di valutazione dei rischi. Durante il controllo, i Carabinieri hanno identificato e vagliato la posizione di un lavoratore di nazionalità rumena per il quale non era stata inoltrata la comunicazione di assunzione, violazione per le quale è prevista l’applicazione della maxi sanzione per il titolare e la sospensione dell’attività. I Carabinieri altresì adottavano il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione. 

 

A febbraio 2025 si è svolta la seconda campagna di ricognizione urbana nell’ambito del progetto “Setia e il suo territorio” portato avanti dal Dipartimento di Scienze dell’antichità di Sapienza Università di Roma sotto la direzione di Laura Ebanista. Le attività, mirate alla ricostruzione della topografia urbana della colonia di Setia, sono stata intraprese nell’ambito di un protocollo di intesa con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone e Latina e di un accordo di collaborazione con l’amministrazione comunale di Sezze che ha messo a disposizione l’alloggio per gli studenti di laurea triennale, magistrale e scuola di specializzazione che hanno preso parte alle attività di ricerca.
I lavori hanno previsto l’uso di droni per realizzazione di fotogrammetrie e 3D delle strutture conservate opportunamente localizzate per mezzo di sistema GPS.
"La ricerca - afferma il sindaco Lidano Lucidi -  ha come obiettivo la ricostruzione della topografia urbana dell’antica Setia con particolare interesse per il periodo tardo repubblicano in cui è attestata un’importante fase edilizia.
Fondamentale è stato l’aiuto della comunità cittadina che ha messo a disposizione con grandissimo entusiasmo le strutture spesso preservate all’interno delle loro abitazioni, permettendoci di reperire una serie di informazioni ad oggi ancora non note, fondamentali al fine di ricostruire le fasi di occupazione della città.  È già prevista la prosecuzione delle attività con una successiva campagna di ricognizione al fine di comprendere ancor meglio la topografia della città in un contesto complesso tipico dei centri a continuità di vita". 

 

 

I consiglieri comunali di Sezze, Serafino Di Palma, Armando Uscimenti e Sergio Di Raimo, hanno firmato e protocollato una richiesta di convocazione di consiglio comunale avente per oggetto il trasferimento del Centro per l’Impiego di Sezze presso l’ex Monastero della Clarisse di Sezze. Nella richiesta si richiedono le motivazioni che avrebbero spinto il sindaco di Sezze Lucidi a questa decisione. “Il trasferimento del centro per l’Impiego presso l’ex convento delle Clarisse rappresenta una decisione rilevante per il territorio con particolari ripercussioni per la frazione di Sezze Scalo, già interessata dall’imminente demolizione del centro sociale per anziani. Tale trasferimento – si legge nella richiesta – comporterebbe la perdita di un ulteriore servizio per Sezze Scalo”. Per questa ed altre motivazioni i consiglieri comunali di opposizione chiedono un confronto su diversi punti: valutazione e illustrazione del progetto di trasferimento; rispetto dei requisiti di agibilità e accessibilità dell’immobile; conformità urbanistica; impatto della dismissione della sede attuale del centro per impiego e valutazione e illustrazione del potenziamento dei servizi.

 

Nella foto il consigliere comunale di FdI Serafino Di Palma

 

Credo che sul caso ALMASRI vada fatto un approfondimento più serio, anche da un’altra angolazione. Oltre al problema di fondo, se ha ragione Nordio, Piantedosi, il governo Italiano o la corte internazionale…comunque è stato rimesso in libertà con gli onori di Stato un torturatore è criminale di esseri umani ricercato dalla corte internazionale. Secondo me, si sta sottovalutando quello che succede a livello internazionale e in particolare negli Stati Uniti d’America, con l’avvento di Tramp , il quale a livello mondiale con le scelte sui dazi e le dichiarazioni su Gaza , Panama il Canada e Messico a seguire ci sarà anche l’Europa e di conseguenza coinvolgerà inevitabilmente anche l’Italia . Ecco tutte queste cose , ci dicono in modo chiaro che Tramp vuole ridisegnare gli equilibri mondiali e per fare questo vanno cancellati tutti quelli organismi soprannazionali che regolamentano la convivenza internazionale tra tutti i popoli e i poteri di controllo ( vedi L’ONU , la corte internazionale, l’ OMS ecc.. ) tutto questo, per ridisegnare accordi con la Cina e la Russia. Infatti, non è un caso che Mattarella nel suo intervento a Marsiglia ha pronunciato parole dure e chiare su Putin.. sull’invasione russa in UCRAINA ( parole mai pronunciate, da Mattarella, così chiare e dure ) parole contro gli usurpatori dei diritti e delle democrazie che in Italia e Occidente non si riconoscono più negli organismi istituzionali democratici e organismi soprannazionali, e’ un monito chiaro a Tramp e a tutta l’Europa , che è chiamata a decidere se condividere il progetto Tramp oppure una Europa e un Occidente multilaterale … un mondo fatto di diritti internazionali per non tornare alla politica dei blocchi… la Meloni che fa’ scimmiotta Tramp o vuole svolgere un ruolo in Europa? Il nostro governo deve stare molto attento a non farsi fagocitare dalle politiche Trampiane, ma rafforzare il ruolo dell’Europa attraverso la costituzione di una Europa fatta di Stati Uniti federali per contrastare il monopolio delle superpotenze attraverso la costruzione di politiche comunitarie. Purtroppo, le scelte, che questo governo sta facendo sulla giustizia e la polemica sulla corte internazionale e le scelte economiche e la cancellazione di alcuni diritti la dice lunga sulle politiche comunitarie della Meloni.

Per Latina 2032

Pierino Ricci

 

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Partito Democratico di Sezze.

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Con Delibera del Consiglio Comunale n. 8 del 04.03.20022, l’attuale maggioranza dell’ amministrazione del Comune di Sezze ha aggiornato il Regolamento dei Servizi Mortuari e di Gestione del Cimitero anche con riguardo al differimento dei termini di presentazione delle istanze sino alla data del 31.12.2023. Occorre innanzitutto rilevare come la suddetta scadenza, ormai abbondantemente superata, non è mai stata oggetto di proroga, cosa questa che sarebbe opportuna e necessaria. Fatta questa doverosa premessa, come Partito Democratico di Sezze ci sentiamo in dovere di evidenziare che la soluzione adottata dall’Amministrazione Comunale per la sanatoria delle situazioni di irregolarità, sta comportando gravi disagi, umani ed economici, per i familiari del defunto perché, come previsto dall’art. 58 ter, comma 10, del suddetto regolamento “Il mancato riconoscimento della titolarità del diritto d’uso del monumento funerario, preclude la possibilità di tumulare nello stesso nuove salme, resti mortali, cassettine ossario o urne cinerarie”. Pertanto, la mancata autorizzazione alla tumulazione, va a ledere il diritto alla sepoltura, determinando una sistemazione provvisoria del deceduto nella camera mortuaria, o nei posti messi gratuitamente a disposizione da parenti e/o amici, oppure nei loculi “Zona 4 Damiano Lombardini” (questi ultimi, tra l’altro, richiedono una manutenzione oltremodo urgente), con conseguente ulteriore disagio e aggravio di spesa per il successivo spostamento della salma. E’ disumano far rivivere ai familiari il dramma di una nuova sepoltura. Ove non bastasse, la sanatoria come applicata dall’Amministrazione Comunale, prevede degli oneri amministrativi a carico dei cittadini ai quali si debbono aggiungere i compensi dovuti ai professionisti abilitati per la predisposizione del progetto richiesto.

E’ bene sottolineare che, in molte situazioni, i cittadini sono in possesso della sola concessione demaniale (la sola ad essere stata richiesta dagli uffici comunali per la tumulazione negli anni pregressi sino alla delibera in premessa riportata) e non della concessione edilizia. Il mancato rilascio della stessa, non è in alcun modo attribuibile ai cittadini che hanno sempre seguito le direttive che gli venivano date per l’istruttoria della pratica, semmai agli uffici comunali preposti. Tra l’altro, le istanze presentate dai cittadini non sono tempestivamente evase dall’ufficio a ciò demandato. Pertanto, alla luce di quanto sopra evidenziato, come Partito Democratico di Sezze, chiediamo all’attuale Amministrazione:

1) Ridefinire i termini per la presentazione delle istanze di regolarizzazione. 2) Modificare il comma 10 dell’art. 58 ter, prevedendo la possibilità di tumulare e successivamente presentare l’eventuale istanza di sanatoria entro e non oltre il termine di 30 giorni, con applicazione di sanzioni nei casi di assoluta mancanza di documentazione. 3) Intervenire con una manutenzione urgente nella “Zona 4 Damiano Lombardini” non idonea per una degna sepoltura sebbene provvisoria. 4) Mettere a disposizione dei cittadini un gruppo di tecnici, retribuiti con appositi capitoli comunali, per elaborare le istanze di regolarizzazione. 5) Ad applicare le sanzioni amministrative solo nei casi di assoluta irregolarità dovuta alla totale mancanza di documentazione e alla accertata condotta illecita dei cittadini. 6) Sollecitare l’Ufficio Tecnico del Comune al rilascio delle autorizzazioni alla tumulazione in brevissimo tempo per assicurare una rapida sepoltura. Non possiamo che auspicarci una vera soluzione del problema che garantisca una drastica riduzione dei disagi per i nostri concittadini che debbono provvedere alla sepoltura dei propri cari. 

Mercoledì, 05 Febbraio 2025 14:20

SEZZE, ARRESTATO 67ENNE

 

 

Nel corso della mattinata di ieri, i Carabinieri di Sezze (LT) hanno arrestato un uomo di 67 anni del luogo, già noto alle forze di polizia, in esecuzione ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Latina – Ufficio Esecuzioni Penali, per l’espiazione della pena della reclusione per anni 1, mesi 7 e giorni 19, in regime di detenzione domiciliare, per i reati di detenzione illegale di armi e munizioni, detenzione di arma clandestina e ricettazione, commessi nell’anno 2014 nel Comune di Sezze. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato condotto presso la sua abitazione a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante.

 

Martedì, 04 Febbraio 2025 12:15

In scena 55 GIORNI di Giancarlo Loffarelli

 

 

Sabato 8 febbraio 2025 alle ore 21 e domenica 9 febbraio 2025 alle ore 18, presso il Teatro San Michele Arcangelo di Sezze, andrà in scena 55 GIORNI di Giancarlo Loffarelli, prodotto dall’associazione culturale “Le colonne”, uno spettacolo teatrale sulla tragedia che cambiò in modo irrevocabile la storia d’Italia, il rapimento di Aldo Moro, la strage della scorta e la sua uccisione.

L’associazione culturale “Le colonne” ha dedicato ad Aldo Moro e al cosiddetto “caso Moro” diversi lavori.

Il 6 febbraio 2007 debuttò, in prima nazionale, Se ci fosse luce. I misteri del caso Moro, uno spettacolo che, per più di dieci anni, è stato replicato in diverse città d'Italia, concludendo la sua lunga tournée all’Università di Bari, dove Moro studiò, insegnò e che oggi porta il suo nome.

Nel 2008, con lo stesso titolo, realizzò un documentario con il contributo di studiosi del “caso Moro” (Sergio Flamigni, Ilaria Moroni), familiari delle vittime (la figlia di Aldo Moro, Agnese e la vedova dell’appuntato dei Carabinieri Domenico Ricci, uno degli uomini della scorta, Maria Rocchetti), magistrati che hanno indagato sulla vicenda (Rosario Priore), collaboratori di Aldo Moro (Corrado Guerzoni), protagonisti degli anni di piombo (Alberto Franceschini).

Nel 2023, Giancarlo Loffarelli, direttore artistico dell’associazione, pubblica il volume La spiritualità di Aldo Moro nelle lettere dalla prigionia, Pazzini editore.

Ora debutta 55 GIORNI, uno spettacolo teatrale, aggiornato nei tanti contenuti che nel 2007 erano ignoti, che racconta il periodo fra il 16 marzo e il 9 maggio del 1978 nella forma di quello che viene definito “teatro di narrazione”.

La scenografia, costituita di cubi che gli attori spostano a vista, descrive le sensazioni e i luoghi della vicenda: la casa di Moro in via del Forte Trionfale 79, l'incrocio fra via Fani e via Stresa dove avvenne la strage, il covo brigatista in cui Moro viene portato, piazza Barberini dove la direzione della colonna romana delle Brigate Rosse si incontrò per decidere sulla sorte di Moro, la Renault4 rossa su cui venne ucciso.

Sulla scena, soltanto tre colori: bianco, nero e rosso. Il bianco è il colore della ricerca della verità; bianco è, infatti, il telo che, all'inizio dello spettacolo, copre la scena e che viene sollevato nel tentativo di svelare la verità; bianche sono le luci che cercano di illuminarla e che, progressivamente, diventeranno sempre più fioche. Il nero è il colore del buio in cui, purtroppo, restano ancora immersi tanti elementi che compongono tutta la vicenda. Rosso è il colore della bandiera delle Brigate Rosse, della Renault4 su cui Moro viene ucciso e poi ritrovato, infine rosso è il sangue delle vittime.

Le musiche hanno una doppia funzione: i brani di musica colta (Mozart, Verdi, Chopin, Stravinskij, Šhostakovič) sottolineano emotivamente i momenti della vicenda, quelli di musica popolare (De Gregori, Vecchioni, Guccini, De André) collocano la vicenda nel tempo, essendo tutti brani pubblicati nel 1978.

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