
redazione
L'inclusione attraverso la danza con le Iris majorettes
Nell’ambito del progetto “Upgrade”, finanziato dalla Regione Lazio ed inserito nel Centro di Aggregazione Giovanile di Sezze, l’associazione sportiva dilettantistica “Iris Majorettes” ha avviato con entusiasmo l’attività “Movi-Menti”, un’iniziativa volta a valorizzare la diversità e promuovere l’inclusione sociale attraverso il potere della danza e delle majorettes. Sotto la direzione di Valentina Balestrieri, una trainer nazionale e internazionale nonché giudice majorettes ANBIMA-MWF, questo progetto si propone di offrire un'opportunità a ragazzi e ragazze, bambini e bambine, sia extracomunitari che comunitari, provenienti dal territorio setino e dai paesi limitrofi, per sviluppare le proprie capacità artistiche e relazionali. Le lezioni si svolgeranno ogni sabato dalle 16:00 alle 18:30, creando un ambiente accogliente e stimolante in cui i partecipanti potranno cimentarsi in attività che favoriscono non solo la crescita personale, ma anche il lavoro di squadra, la disciplina e la coordinazione. Attraverso il laboratorio, i giovani avranno l’occasione di integrare competenze tecniche nel campo della danza e delle majorettes, culminando in eventi ed esibizioni pubbliche che celebrano il frutto del loro impegno. Il gruppo delle Iris Majorettes, fondato nel 2018 e composto da circa 20 ragazze di età compresa tra i 5 e i 28 anni, ha già un curriculum ricco di successi e partecipazioni a eventi significativi. Le ragazze, guidate da Valentina Balestrieri e dall'insegnante di danza Aldo Pietrosanti, hanno partecipato a raduni di bande, manifestazioni di beneficenza e spettacoli, raccogliendo premi e riconoscimenti nei Campionati Italiani Majorettes.Negli ultimi anni, le Iris Majorettes hanno compiuto passi da gigante: dal successo al Concorso Majorette della Frustica di Faleria, dove si sono distinte con un meritatissimo quarto posto, fino alla partecipazione alla terza edizione del Samara Festival 2024, che ha avuto luogo a Trasacco in provincia de L’Aquila. La loro visibilità è ulteriormente aumentata grazie alla partecipazione al programma “Lo Spaesato” su RAI 2, dove hanno avuto l'opportunità di mostrare le loro abilità e rappresentare il Borgo Medievale di Sonnino.Grazie al progetto Movi-Menti, le Iris Majorettes non solo continueranno a coltivare il talento artistico delle giovani partecipanti, ma contribuiranno anche alla creazione di un tessuto sociale inclusivo, in cui ognuno possa sentirsi partecipe e valorizzato. Questo progetto rappresenta una vera e propria celebrazione della diversità e della passione per il movimento, mostrando come lo sport e l'arte possano unirci, superando ogni barriera. Per accedere alle informazioni sull’attività e per iscriversi basta compilare il form dedicato al progetto “Upgrade” sul sito del Comune di Sezze.
Il Centro Sociale e il Centro per l'Impiego non si toccano
Il Circolo setino di Fratelli d'Italia interviene in merito a due questioni che stanno generando polemiche da parte della città: quella del centro sociale di via Puglie e l'idea del sindaco Lucidi di spostare il CPI presso le Clarisse. Ecco la nota firmata dal coordinatore di Fdi Mario Sagnelli.
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Come Fratelli d’Italia di Sezze, esprimiamo il nostro disappunto per le recenti decisioni dell’amministrazione comunale riguardanti la demolizione del Centro Anziani di Via Puglie e il trasferimento del Centro per l’Impiego dal Piazzale della Stazione ai locali del Monastero delle Clarisse. Tali provvedimenti non rispondono alle reali esigenze della comunità e sollevano molteplici dubbi e preoccupazioni. Appare evidente che l’amministrazione sia orientata a ridurre i servizi nella zona di Sezze Scalo, nonostante questa rappresenti un’area strategica, che dovrebbe invece essere il motore dello sviluppo locale e il fulcro di interventi significativi in termini di servizi e infrastrutture.
La demolizione del Centro Anziani di Via Puglie, l’unica struttura del genere a servizio della popolazione di Sezze Scalo, rappresenta un grave danno per la socialità degli anziani. Spazi come questo sono essenziali per combattere l’isolamento sociale e promuovere il benessere psicofisico delle persone più fragili. Questa scelta poco lungimirante è stata oggetto, peraltro, di aspre critiche dai cittadini, emerse anche durante il recente “question time”, dove il Sindaco ha mostrato difficoltà a giustificare il progetto di demolizione in un’aula consiliare caratterizzata anche dall’assenza significativa dei consiglieri di maggioranza. La promessa di una futura ricostruzione non può essere, infine, considerata una soluzione adeguata, vista l’incertezza sui tempi e il previsto ridimensionamento della struttura.
Altrettanto criticabile è il trasferimento del Centro per l’Impiego dal Piazzale della Stazione, una posizione strategica e facilmente accessibile, al Monastero delle Clarisse, situato nel centro storico di Via Cavour. Questa decisione sembra ignorare sia le esigenze degli utenti del servizio sia le problematiche già esistenti del centro storico, afflitto da traffico e degrado. Tale spostamento appare, inoltre, più legato alla volontà di intercettare fondi regionali per la ristrutturazione del Monastero che a una reale pianificazione strategica, sacrificando così una destinazione d’uso più funzionale e adeguata.
Chiediamo, pertanto, all’amministrazione comunale di rivedere queste scelte, avviando un dialogo costruttivo con i residenti, gli utenti del Centro per l’Impiego e gli anziani di Sezze Scalo. Solo un confronto aperto potrà portare a soluzioni condivise, rispondere delle esigenze collettive, evitando una gestione amministrativa priva di visione e strategia per il futuro della città, in particolare per una frazione cruciale come Sezze Scalo.
"Round Table Risto Stud": scuola e territorio al centro del progetto al “Pacifici e De Magistris”
Mercoledì 27 e Giovedì 28 novembre l’istituto “Pacifici e De Magistris” di Sezze ha ospitato l’evento conclusivo del ciclo di incontri “Round Table Risto Stud”, un’iniziativa promossa dall’assessorato allo Sviluppo Locale e Politiche del Lavoro del Comune di Sezze in collaborazione con la Camera di Commercio Frosinone-Latina, Confcommercio Lazio Sud e Asip Imprese e Persone di Latina. Il progetto mirava a creare un legame tra istituzioni, imprese e scuola, con l’obiettivo di avvicinare i giovani alle competenze e alle esperienze dei ristoratori locali. Dopo gli appuntamenti dedicati al carciofo di Sezze e alla visciola, il terzo e ultimo incontro ha avuto come tema "Il cibo nella terra del Mito: i piatti della Tradizione", una due giorni all'insegna delle tipicità del territorio, che ha coinvolto oltre 15 studenti dell'alberghiero e 4 Chef/imprenditori Locali: Maria Nasso (Lady Chef), Emanuela Proia (I Gricilli), Nonna Assunta (Antica Pasticceria Setina), Andrea e Pamela Gizzi (Lumache di Qualità). La dirigente scolastica, Prof.ssa Rossella Marra, ha sottolineato l’importanza di trasmettere il patrimonio culturale del territorio alle nuove generazioni, elogiando l’impegno delle classi e dei docenti che hanno collaborato al progetto. L’assessore Lola Fernandez, che ha curato l’intero percorso, ha evidenziato il valore della sinergia tra scuola e istituzioni: “Crediamo fortemente in una progettualità che coinvolga i giovani per prepararli al mondo del lavoro. Un esempio è il progetto finanziato da ANCI "Talenti da Coltivare", dove Sezze ha ottenuto 15 posti per giovani imprenditori grazie all’istituto. Il nostro metodo parte dai fabbisogni del territorio, creando una rete di realtà interconnesse”. Tra i prossimi obiettivi l’assessore ha anche citato il Comitato Locale per l’Occupazione, finanziato dalla Regione Lazio, che prevede nuove assunzioni nei prossimi due anni, e il progetto Setia Factory, che mira a realizzare a Sezze una fattoria sociale entro il 2029 per valorizzare prodotti locali e tradizioni attraverso un modello di agriturismo multifunzionale. Dal canto suo, il sindaco di Sezze Lidano Lucidi ha ribadito l’importanza del cibo come veicolo di cultura e identità: “Non è solo alimento, ma anche storia e tradizione. Presentare i cibi locali in modo adeguato significa raccontare e promuovere il territorio. Per farlo è essenziale il coinvolgimento della scuola, delle associazioni di categoria e della Camera di Commercio. I nostri imprenditori sono un patrimonio da sostenere”. Anche Anna Rita Fantozzi, presidente di Confcommercio Priverno, ha posto l’accento sull’importanza del lavoro di squadra: “Progetti così ambiziosi richiedono collaborazione. L’enogastronomia e le tradizioni possono diventare un motore di crescita per il territorio”. Paolo Galante, presidente provinciale di Federalberghi, ha invece sottolineato la necessità di sfruttare il web e le nuove tecnologie per attrarre l’interesse dei giovani e promuovere la ricettività locale, lamentando al contempo una lentezza nello sviluppo turistico rispetto ad altre realtà nazionali. Un punto di vista condiviso da Sandra Verduci, Camera di Commercio, che ha evidenziato l’urgenza di costruire un dialogo tra scuole, associazioni e imprenditori per accompagnare i giovani nel loro percorso formativo. A tal proposito, la ristoratrice Francesca Giuliani e Piera La Portella, in rappresentanza della Fipe, hanno raccontato le loro esperienze, mentre la chef Maria Nasso ha parlato del laboratorio culinario svolto con i ragazzi: “Abbiamo voluto trasmettere passione, contribuendo alla loro crescita educativa e professionale”. Il presidente dell’associazione Tutti Angeli, Emilio Perroni, ha ricordato il ruolo chiave della collaborazione: “Abbiamo creduto nel progetto perché è fondamentale lavorare insieme per ottenere risultati concreti. Il nostro obiettivo è valorizzare il territorio a tutto tondo, dal mare all’entroterra”. A chiudere l’evento è stato il coordinatore del progetto, il Professor Gianfranco Azzola, che ha elogiato i ragazzi: “Sono stati i veri protagonisti, dimostrando talento e passione. Questo percorso è solo l’inizio di qualcosa che darà frutti duraturi”. L’iniziativa ha confermato come la tradizione, unita all’innovazione e alla formazione, possa rappresentare una leva strategica per il futuro del territorio e dei suoi giovani.
DENUNCIA UN'AGGRESSIONE MAI AVVENUTA. I CARABINIERI LO DENUNCIANO PER SIMULAZIONE DI REATO
Nel corso della mattinata di ieri, all’esito di mirati accertamenti, i Carabinieri della Stazione di Sezze hanno deferito, in stato di libertà, un cittadino indiano di 25 anni, per il reato di simulazione di reato. I fatti risalgono all’ottobre scorso, allorquando, su specifica richiesta pervenuta al 112 N.U.E., i Carabinieri della Stazione di Sezze intervennero in quel centro, a seguito di una riferita tentata rapina. Nella circostanza, il predetto indagato riferì ai militari dell’Arma dei Carabinieri intervenuti di essere stato avvicinato da 3 soggetti i quali, al suo rifiuto di consegnargli 10 euro, lo avevano colpito alla testa. Nel corso delle indagini avviate dalla suddetta Stazione Carabinieri è emerso che, l’uomo non era stato aggredito, come da lui dichiarato, ma senza essere stato avvicinato da alcuno, in evidente stato di alterazione, si era semplicemente adagiato a terra, al centro della carreggiata, dove era stato poi soccorso e trasportato all’ospedale di Terracina dal personale medico intervenuto.Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.
Capol, raccolta di olive in calo
Secondo il Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina), quest’anno, la raccolta delle olive, farà registrare un calo del 60% rispetto alla media annuale (250 mila quintali). In pratica, come accadde due anni fa, si raccoglieranno poco più di 100 mila quintali, di cui 30 mila verranno destinati alla produzione di olive da tavola (Gaeta Dop e Itrana bianca) e il resto verrà molito. Ma gli oli (13 mila e 300 quintali) che verranno ricavati raggiungeranno una qualità superiore a quella dell’anno passato: saranno ricchi di polifenoli, antiossidanti naturali, e così l’equilibrio tra l’amaro e il piccante sarà perfetto. “A provocare questo ennesimo calo - spiega l’agronomo Alberto Bono, vicepresidente del Capol – sono stati i cambiamenti climatici degli ultimi anni. L’olivicoltura locale, grazie alle condizioni di clima asciutto e soleggiato dei mesi da febbraio ad aprile, nonché da una generalizzata e abbondante fioritura - ha precisato l - faceva presagire una buona annata. Purtroppo però le allegagioni non sono state buone a causa di fattori ambientali e fitopatologici, da indagare con attenzione. È stata riscontrata una maggiore incidenza dell’occhio di pavone che in alcuni casi ha provocato il disseccamento delle mignole e della cercosporiosi che ha provocato l'ingiallimento delle foglie con la conseguente caduta delle stesse. Tali cause hanno compromesso la produzione in particolar modo per la nostra varietà Itrana più suscettibile a tali patologie”. “A fine giugno poi - ha ricordato Centauri, presidente del Capol - il caldo eccessivo ha provocato una cascola delle piccole olive dove c’è stata la fioritura tardiva. Il forte caldo estivo, al di sopra delle medie stagionali, anche se ha ridotto notevolmente l’attacco della mosca olearia, ha causato un raggrinzimento delle olive con la conseguente cascola specie nelle aree più siccitose della provincia. La nostra varietà Itrana, inoltre, sta risentendo notevolmente dell’aumento delle temperature medie annuali che non consentono di raggiungere un adeguato fabbisogno in freddo necessario per la differenziazione delle gemme a fiore e per la fertilità del polline e degli ovari”. Circa il calo della raccolta, Centauri chiede di fare attenzione alle sue conseguenze: “Le mancate produzioni di questi ultimi anni stanno provocando in alcune zone delle nostre colline la presenza di oliveti abbandonati e trascurati. Il recupero di queste zone deve diventare una delle priorità, sia per la valorizzazione idrogeologica e paesaggistica del territorio sia per la richiesta in continuo aumento da parte dei consumatori di olio extra vergine d’oliva di qualità. Occorre adottare soluzioni adeguate poiché l’abbandono potrebbe interessare numerosi oliveti (in dieci anni nel Lazio il numero delle aziende olivicole è sceso del 39%, censimento 2020) con conseguenze negative non solo sotto l’aspetto economico e occupazionale, ma anche sotto l’aspetto idrogeologico e ambientale. Circa l’aspetto economico, da ricordare che nell’Agro Pontino il settore è caratterizzato da due prodotti di alta qualità: l’olio Dop Coline Pontine e l’oliva da mensa Gaeta Dop”.
Il sindaco Lucidi minaccia di disertare l'assemblea di Acqualatina
Comunicato stampa sindaco di Sezze Lidano Lucidi
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Con una lettera inviata ad Acqualatina, il Sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, ha annunciato la sua decisione di non partecipare all’assemblea che dovrà essere convocata per l’approvazione del Bilancio 2024, a meno che la società non avvii un confronto approfondito con i sindaci dei Comuni soci. Una posizione netta, che nasce dall’esigenza di tutelare gli interessi della comunità di Sezze e di oltre 600.000 utenti del servizio idrico integrato. “Non posso accettare che il ruolo degli azionisti pubblici, che rappresentano la maggioranza delle azioni e le istanze dei cittadini, venga svilito in questo modo – ha dichiarato il sindaco Lucidi – e se saremo chiamati a ratificare un bilancio senza aver avuto la possibilità di discutere il delicato stato economico-finanziario della società, si tratta di un esercizio di democrazia inutile. E io non vi prenderò parte”. Le preoccupazioni di Lucidi trovano fondamento in una serie di comunicazioni inviate da Acqualatina negli ultimi mesi. Nelle lettere ricevute, la società ha evidenziato criticità finanziarie che potrebbero compromettere la gestione del servizio e gli investimenti futuri: “La società – ha spiegato il primo cittadino di Sezze – ci parla di necessità di aumentare le tariffe per garantire l’equilibrio economico-finanziario, con incrementi del 9,5%. Ci viene anche prospettato un ammanco di cassa tra i 15 e i 30 milioni di euro entro il 2025, che potrebbe rendere indispensabile una ricapitalizzazione da parte degli azionisti. Di fronte a queste affermazioni, come possiamo accettare di essere esclusi dal confronto?”. Lucidi ha sottolineato che il futuro della gestione idrica non può essere ridotto a una mera questione contabile: “È troppo semplicistico dire che per risolvere i problemi si aumentano le tariffe. Gli equilibri finanziari della società coinvolgono non solo i cittadini, ma anche i lavoratori di Acqualatina, i fornitori e la qualità stessa del servizio. Serve una visione complessiva e condivisa, soprattutto in vista della scadenza della convenzione tra Acqualatina e gli enti locali nel 2032”. Oltre agli aspetti finanziari, il sindaco ha richiamato l’attenzione sui disservizi che hanno colpito il territorio di Sezze, aggravati dai cambiamenti climatici e dalla siccità: “Ad agosto, un intero quartiere della mia città è rimasto senz’acqua per più di cinque giorni. È solo uno dei tanti episodi che dimostrano quanto sia urgente investire nella riduzione delle perdite di rete e nel miglioramento delle infrastrutture idriche”, ha evidenziato. Critiche anche sull’assenza di un dialogo strutturato con i sindaci, spesso lasciati soli a gestire il malcontento dei cittadini: “Noi Sindaci siamo il primo punto di riferimento per i cittadini, che giustamente si lamentano per i disservizi. È inaccettabile che ci troviamo a subire passivamente le decisioni della società, senza poter incidere realmente sulle strategie”. Il Sindaco di Sezze ha ribadito la necessità di una convocazione urgente degli azionisti per discutere lo stato economico-finanziario della società e i piani futuri. “La continuità della gestione non si garantisce solo con un aumento delle tariffe. È necessario un confronto ampio, che coinvolga tutti i soci e tenga conto delle reali necessità dei territori e dei cittadini”, ha dichiarato. Lucidi ha confermato che, pur garantendo la sua partecipazione alle conferenze dei sindaci, non prenderà parte all’assemblea di approvazione del bilancio 2024 senza un incontro preliminare: “Il dialogo e la trasparenza sono fondamentali per affrontare le sfide che abbiamo di fronte. Se Acqualatina vuole continuare a essere un punto di riferimento per il servizio idrico integrato, deve dimostrare di essere all’altezza, non solo dal punto di vista delle opere idrauliche, ma anche sotto il profilo economico e gestionale".
4 medaglie oro e 3 argento per la Gokuhi Okuden Karate Do
Nuove soddisfazioni e riconoscimenti per il team del Maestro Tosto, della Palestra Gokuhi Okuden Karate Do Carlo Tosto di Sezze Scalo. La prestigiosa competizione World Open Karate Championships WKA svoltasi presso il Palacasoria di Napoli nei giorni scorsi si è conclusa con risultati brillanti per gli atleti guidati nella crescita dal maestro Carlo Tosto. Per loro 4 medaglie oro e 3 Argento nelle rispettive categorie. Protagonisti di questo grande risultato sono stati Manuel Tosto, Paolo Del Pace ed Enrico Malandruccolo, e lo stesso Maestro Carlo Tosto. Il team ci tiene a ringraziare il presidente della WKA David Soyer ed il coordinatore dell’organizzazione, il Maestro Aldo Garofalo, per il loro lavoro straordinario nell’organizzare un evento che non solo celebra il karate.
E’ importante per i giovanissimi vivere esperienze simili, a prescindere dai risultati e dalle medaglie che si conquistano. E’ bello sapere che esistano realtà così vicine ai ragazzi al punto di diventare negli anni un complemento delle famiglie. Complimenti a tutti ragazzi.
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Paolo Del Pace
1° class. Kata Cadetti
2° class. Kumite Cadetti
Manuel Tosto
2° class. Kata Speranze
Enrico Malandruccolo
1° class. Kata Speranze
M° Carlo Tosto
1° class Kata Master
Enrico Malandruccolo, Paolo Del Pace, Manuel Tosto
1° class Kata a Squadre
(Categoria 15-17 anni)
Dissesto finanziario a Bassiano. Il Tar accende i riflettori sui conti
Istruttoria del Tar sul dissesto dichiarato dal Comune di Bassiano. Il tribunale amministrativo vuole capire come stanno veramente i conti dell’Ente alla luce del ricorso presentato lo scorso 7 febbraio da ex amministratori, cittadini, associazioni, per chiedere l’annullamento della deliberazione n. 31 del 21 novembre 2023. “Più volte – segnalavano i consiglieri comunali d’opposizione del gruppo “Bassiano Futura” – abbiamo segnalato all’Amministrazione Onori errori, scorrettezze, illegittimità negli atti. Ma niente, nulla è valso a scongiurare questo esito nefasto per la nostra comunità, fino a poco tempo fa fiore all’occhiello della Provincia e della Regione”. Sotto la lente di ingrandimento del ricorso l’erroneità nello stralcio di una cospicua quantità di residui attivi. Secondo la tesi del ricorso l’insostenibilità della situazione economico-finanziaria del Comune di Bassiano sono state fondate su un incremento del dissesto risultato maggiorato in modo erroneo.
Scossa di terremoto a Bassiano, avvertita anche a Sezze
Una scossa di magnitudo 2.1 si è avvertita questa notte sui Monti Lepini, poco dopo le 3, con epicentro nel territorio di Bassiano (nello specifico nella zona del prosciuttifico). La scossa è stata avvertita anche nei Comuni vicini, a partire da Sezze e Sermoneta.
SBC: "Nessuna visione urbanistica dietro la demolizione del centro sociale"
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Movimento Civico Sezze Bene Comune.
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Siamo alla vigilia del quarto anno di un’Amministrazione che doveva essere una “rivoluzione” culturale, si proclamava un cambiamento che doveva riscrivere il modus operandi della politica setina. Dopo aver lasciato il tempo necessario alla costruzione del progetto politico proclamato in campagna elettorale, la consapevolezza che le dinamiche di ragionamento che accompagnano l’amministrazione in carica risultano povere di riflessioni non può più essere ignorata.
Tale premessa è dettata dalla necessità morale e civile di rappresentare un paradosso che si sta consumando in una delle frazioni più popolose del paese e che spesso è stata considerata un territorio di solo passaggio, Sezze Scalo. Desideriamo soffermarci su quello che dovrebbe essere uno dei progetti approvato dalla “Nuova “Amministrazione, che più che un cambiamento sembra una restaurazione delle vecchie modalità di gestione del territorio, azione senza pensiero. Si fa riferimento in questa nota al progetto che vede la demolizione e la successiva ricostruzione dell’unico centro di aggregazione di Sezze Scalo, l’attuale centro sociale, plesso che fino alla fine degli anni ’80 ha ospitato cinque classi della scuola elementare. Una volta demolito il vecchio edificio di via Puglie, si prevede la realizzazione di un asilo nido comunale, quindi la costruzione di un nuovo edificio con caratteristi non molto dissimili del vecchio.
Da notare che alla fine degli anni ’80 le aule dell’allora scuola elementare, sita in via Puglie nell’edificio oggetto di demolizione, furono trasferite nella sede della Valerio Flacco in via Bari alla luce delle grandi difficoltà di accesso per i bambini che necessitavano di esser accompagnati fin davanti al portone d’ingresso e non potevano esser lasciati al cancello. Se tale progetto fosse stato inquadrato in una più ampia visione di Sezze Scalo e delle caratteristiche di viabilità che la contraddistinguono si sarebbe potuto ragionare in termini diversi. Ci troviamo, invece, nel solito modus operandi che prevede un unico intento quello di attingere ad un finanziamento dei fondi del PNRR, un progetto che manca di una visione urbanistica d’insieme e di conseguenza espone il nostro paese ad un uso improprio dei finanziamenti pubblici. Non risulta un’analisi dei bisogni, non risulta un progetto di fattibilità tecnico-economico e soprattutto sociale per realizzare un progetto dentro un lotto urbanizzato e con una viabilità non adeguata. L’area urbana di Sezze Scalo avrebbe meritato una riflessione più lungimirante, uno studio delle aree dove realizzare progetti senza che questi risultino inaccessibili. Inoltre non va sottovalutata la presenza di due strutture già adibite ad asilo nido, private, a cui il nido in progetto si affiancherebbe come pubblico.
Sarebbe inoltre opportuno ricordare che esiste già una struttura che accoglie la scuola primaria e dove, con la dovuta ristrutturazione si potrebbe collocare il nido comunale. Inoltre, si è perso di vista che il centro sociale ha una funzione polivalente all’interno del perimetro “virtuale” urbano di Sezze Scalo, un territorio in cui non è stato mai sviluppato un serio servizio a favore della comunità. La popolazione di Sezze Scalo è in espansione e l’assenza di servizi “ragionati” rischia di trasformare questo territorio in un dormitorio, le strutture debbono esser pensate per esser accessibili a tutti e non collocate in stralci di terreno ad imbuto senza adeguate vie d’accesso.
Una nota dolente è l’assoluta mancanza di comunicazione tra i cittadini di Sezze Scalo e l’attuale amministrazione, questi nel momento in cui hanno sentito che l’unico spazio comunitario poteva esser demolito da un intervento forzato, non hanno potuto far altro che esprimere un sentimento d’indignazione, che nasce dalla negazione dell’ascolto di una comunità di cittadini che reclama il diritto ad esprimere i propri bisogni e non di divenire oggetto di bisogni politici.
Per chi siede sugli scranni del Comune, una maggiore riflessione sarebbe d’obbligo perché l’ennesima protesta della Comunità di Sezze Scalo non può essere tacciata di strumentalizzazione politica, al contrario, rappresenta un grido di allarme su bisogni cruciali di un territorio ricco e fragile che meriterebbe l’attenzione dei politici.