
redazione
A corrente alternata!
Comunicazione impropria dell'Ente. Sezze Bene Comune si dissocia
Le consigliere comunali di Sezze Bene Comune si dissociano da ogni forma di comunicazione “diffusa in maniera impropria da profili social non gestiti direttamente dall’Ente comunale”. Già il 27 aprile scorso il gruppo consiliare aveva protocollato una interrogazione in merito. “In questo momento di crisi globale legata all’emergenza Covid-19 - si legge - stiamo assistendo a numerosi interventi di comunicazione anche della Pubblica Amministrazione. Comuni, province, regioni, ministeri, servizi sanitari locali e nazionali hanno attivato tutti i canali possibili per mantenere aggiornati i cittadini e arginare la diffusione di fake news o contenuti impropri. Il necessario cambio di cultura che deve avvenire nell’istituzione che, se presente su un qualsiasi social network, deve comprendere che si tratta di un mezzo di conversazione, non di comunicazione diretta e unilaterale come, per esempio, il sito web. Questa caratteristica aumenta esponenzialmente l’efficacia del contatto con il cittadino”. I social network – ricordano Rita Palombi ed Eleonora Contento - sono uno strumento accessibile a una larga fetta della popolazione che li utilizza per informarsi, condividere e partecipare, “sono un veicolo importantissimo anche per accorciare la distanza tra istituzione e cittadino, aumentando il rapporto di fiducia e implementando i canali di ascolto forniti dalla PA”. La Legge 150/2000 definisce le attività di informazione e comunicazione istituzionali, che può verificarsi anche attraverso i social network se, tra le altre cose, promuovono le conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale e favoriscono processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati. Per queste ed altre ragioni e finalità le consigliere chiedono al sindaco se “sono stati individuati i due Social Medie Policy per l’Amministrazione Comunale di Sezze (Social Media Policy interna, Social Media Policy Esterna). Come è composta la struttura organizzativa per le comunicazioni dell’ente sui Social, qual è la pagina social ufficiale dell’amministrazione comunale e, infine, chi si occupa dell’Ufficio stampa del Comune di Sezze?”. Domande alle quali chiedono risposte.
Contento e Palombi
La pianura è la mia terra sul belveder nessuna guerra!
Lì dove era il Belvedere
ora giace un gran cantiere.
Uno spazio indefinito
In cui ogni sguardo era rapito.
Verso il mare ed i tramonti
il sezzese amava far racconti:
su gli murodellatera
era sempre primavera.
Poi un pilastro di cemento
portò solo freddo e vento
e lo spazio indefinito
sembrava ormai così finito.
Giochi, storie e quel vissuto
tutto quanto ormai abbattuto!
Ma ecco ora un buon santo
che per noi è solo un vanto,
si poggiò sulla seduta
con lo sguardo alla veduta
e con tono impetuoso
condannò l'uomo altezzoso!
"Sono umile agricoltore
Pace ai setini nel cuore!
La pianura è la mia terra
sul belveder nessuna guerra!"
Domani il voto sulla Statua al Belvedere, la lettera del Comitato Murodellatèra
Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato Murodellatèra. Domani si terrà il consiglio comunale sui lavori al Belvedere.
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"Il Comitato Belvedere di Sezze, auto-costituitosi nel maggio 2019 all’indomani dell’apertura del cantiere privato per il posizionamento di una statua privata di San Lidano al centro dello spazio del murodellatèra, si è battuto democraticamente in questo anno per evitare l’ennesimo scempio urbanistico che si stava perpetrando proprio nel cuore del centro storico del nostro paese, in Piazza Duomo. Quel cantiere è stato poi bloccato da un’ordinanza dell’Ufficio Tecnico Comunale del 21 maggio 2019. Da allora, il cantiere è chiuso, a limitare la fruizione completa del luogo alle persone. Domani 10 giugno il Consiglio Comunale sarà chiamato a prendere posizione e votare una proposta di delibera che viene descritta come risolutiva delle carenze tecniche e procedurali che avevano determinato la chiusura del cantiere e propedeutica alla ripresa dei lavori. Le voci di paese dicono che il privato possessore della statua di San Lidano abbia deciso di donarla al paese. Noi abbiamo raccontato in maniera chiara il nostro punto di vista in tutte le sedi, anche in confronti pubblici con il Sindaco. Noi abbiamo più volte precisato, e lo ribadiamo a voce alta, che non si tratta di essere a favore o contro la statua di S. Lidano. Noi siamo sorti a difesa della conservazione di quel luogo libero da ogni orpello, così com’è sempre stato, contrari solo al fatto che nel progetto originario, realizzato da un privato, sia stato scelto proprio quel luogo, così prezioso e centrale per tutti. La statua, se effettivamente donata, potrebbe essere posizionata in altre piazzette del paese, a scelta dell’Amministrazione. Ora però non è più il tempo delle chiacchiere, anche noi ne abbiamo fatte tante mentre altri non hanno proferito mai parola per provare a sanare la frattura che si è determinata nel paese. La parola passa adesso ai rappresentanti eletti democraticamente in Consiglio comunale, che dovranno ben valutare la proposta di delibera stilata dagli uffici competenti, con tutte le previsioni richiamate, e poi votarla con un Sì o con un No. Ci aspettiamo che la legittima posizione di ogni consigliere sia veramente libera, basata sulla base della lettura consapevole degli atti prodotti. Ognuno si prenda le proprie responsabilità, consapevoli però che non si tratta di essere a favore o contro la statua. Vi chiediamo di essere rispettosi delle vostre prerogative e della vostra sensibilità istituzionale, che ci auguriamo sappiano tener conto della normativa nazionale a tutela dei centri storici e dell’urbanistica della zona. Noi chiediamo a tutti i consiglieri, ricorrendo ai previsti regolamenti, di adoperarsi ancora per individuare ogni possibile soluzione alternativa che preveda il posizionamento della statua in qualunque altra piazzetta del paese, se è vero che la stessa è diventata ora di proprietà dell’Ente pubblico. Si eviterebbe così ogni ulteriore strascico, così da onorare degnamente il Santo patrono, ringraziare il privato cittadino del dono ricevuto e preservare il Belvedere da un ostacolo alla visuale sulla pianura, secondo noi, irregolare e deturpante, migliorabile in occasione dei necessari lavori di ripristino dell’area. Tenuto conto di alcune pretestuose polemiche sollevate in questo periodo, ci permettiamo di far notare che la pulizia e la messa in sicurezza della piazzetta Belvedere o l’eventuale realizzazione di una zona pedonale in Piazza Duomo, così da renderla meglio frequentabile e liberarla dalle troppe automobili parcheggiate, risultano essere materia ordinaria di gestione del territorio, quindi di stretta competenza del Sindaco. La bellezza e la fruizione completa della piazza della storica Cattedrale del nostro paese non sono, e non possono essere, dipendenti dalla presenza o no di una statua al Belvedere".
MIGRAZIONI
SBC: Di Raimo si smarca dal Pd e nasconde i suoi fallimenti amministrativi
Ma Sergio Di Raimo ancora fa parte del PD? Si sta smarcando dal suo partito per correre alle prossime amministrative con un altro progetto politico? Fabrizio Bonne Année, presidente di Sezze Bene Comune, interviene nel dibattito politico a seguito di alcune dichiarazioni del sindaco di Sezze. "Con larghissimo anticipo il Sindaco ha lanciato la sua campagna elettorale in un periodo estremamente delicato come quello che stiamo vivendo a causa della grande crisi generata da una pandemia globale senza precedenti. Il tutto, elencando a sostegno della sua decisione, i “grandi” risultati ottenuti in solo tre anni della sua amministrazione, quasi a evidenziare che neanche le precedenti amministrazioni sono state in grado di fare. L’unico suo dubbio - afferma Bonne Année - pare rivolto al partito democratico al quale, in maniera del tutto estranea, rivolge l’invito a decidere se vuole far parte della coalizione che lo appoggerà per il secondo mandato, evidentemente considerandolo ormai marginale per la sua possibile rielezione. In questo paradossale spaccato politico, non possiamo fare a meno di esprimere il nostro punto di vista come movimento civico e possiamo, come SBC, affermare che la nostra opinione è completamente diversa, considerati i risultati deludenti sia nei contenuti, sia nel metodo di gestione della cosa pubblica che avviene sempre in maniera verticistica, poco trasparente e nelle segrete stanze del potere. Ormai, quel pomposo programma sbandierato durante tutta la sua campagna elettorale è rimasto solamente nei suoi sogni e nella sua immaginazione". SBC, per il momento, continuerà a svolgere "il ruolo di opposizione e di proposta, con l’auspicio di poter partecipare alla costruzione di un’alternativa per la prossima tornata amministrativa e dare l’avvio a quel cambio di passo e a quella svolta politica che la nostra città attende da troppo tempo a questa parte. Lo vogliamo fare senza retorica - conclude il presidente civico - a servizio della città e dei suoi abitanti, insieme alla società civile e a tutti quelli che sentono l’esigenza che avvertiamo noi. Lavorando per le persone e la città con un programma chiaro, trasparente e condiviso".
Statuas symbol
Buona festa della Repubblica Italiana
«L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
Anche il Comune di Sezze questa mattina ha voluto festeggiare la festa della Repubblica Italiana. Alla presenza del sindaco e di autorità istituzionali e cittadini, presso il Parco della Rimembranza si è tenuta una semplice ma significativa cerimonia con la lettura di articoli della Costituzione e deposizione di una corona di alloro sotto la statua del Milite Ignoto. Presente anche una delegazione dell'ANPI Sezione di Sezze per la lettura di brani dell'assemblea Costituente.
Un momento della Cerimonia
Fake News
Il progetto confligge anche con il programma elettorale. L'intervento de "Le Decarcie"
Il Presidente dell'Associazione culturale “Le Decarcie”, Francesco Petrianni, interviene nel dibattito politico e culturale esploso in città sul monumento di San Lidano al Belvedere di Sezze. Il sodalizio setino sottolinea un ulteriore elemento di "conflittualità" dell'iter, questa volta presente nel programma elettorale di mandato. Riportiamo l'intervento di Francesco Petrianni.
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"Il monumento a San Lidano nell’area dello spettacolare Belvedere, dopo le polemiche e proteste, il nascere di uno specifico comitato, la presentazione di interrogazioni, dopo il video-manifesto e gli interventi di Grassucci, Amici ed Eramo, da un punto di vista squisitamente procedimentale ed amministrativo è tornato al punto di partenza. Come in una sorta di Gioco dell’Oca, quando si arriva in una determinata casella si torna indietro, a beneficio degli altri “giocatori” che restano nelle loro posizioni. Soprattutto nel Centro Storico, un intervento, ritenuto ambizioso e animato dai più benevoli propositi, non può decidersi nelle stanze chiuse di qualche sagrestia o del palazzo comunale; ha bisogno prima di tutto di una verifica sulla fattibilità, che non c’è stata. Sia sufficiente a tal proposito consultare le Norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore. Contestualmente c’è la necessità di sottoporre all’attenzione dei cittadini la proposta dell’intervento ed attivare un confronto serio e non formale con la cittadinanza in armonia con la normativa vigente e con quanto Sindaco ed intera Amministrazione comunale, nelle sedi istituzionali, hanno proclamato solennemente di praticare. E neanche questo è stato sinora fatto. Ma non è mai troppo tardi. La consultazione è un atto politico, una fase preliminare all’adozione di un provvedimento di siffatta specie, per sondare il consenso della comunità cittadina e verificare se l’impatto culturale e sociale, politico e psicologico possa esser tale da scoraggiare l’avvio amministrativo dell’iter. Consultare significa mettere altri e se stessi nella condizione di condividere. Come abbiamo già ricordato in un nostro precedente intervento “Il paesaggio (dice la Convenzione europea per il Paesaggio e nel nostro caso parliamo di paesaggio storico e di beni culturali) è una questione che interessa tutti i cittadini e deve venir trattato in modo democratico, soprattutto a livello locale e regionale”. Sindaco e Consiglio comunale, quelli in carica, nel programma di consiliatura, sostengono che “L’intero comprensorio comunale va trattato concettualmente e operativamente come territorio storico” (estratto da Indirizzi Programmatici dell’Amministrazione comunale). E aggiungono che tra le priorità strategiche dell’attuale amministrazione c’è quella di praticare “Una buona politica, animata da forti idealità e coniugata con l’attenzione alle esigenze concrete, capace di ascoltare e dialogare, un civismo vero che si alimenta di partecipazione, del contributo di tutti, dando la parola ai cittadini non solo nei passaggi elettorali ma come pratica politica costante”. Con l’approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale, dice il Sindaco, “Si apre una fase importante e delicata rappresentata dalla sua attuazione mediante Piani Particolareggiati e un nuovo Regolamento Edilizio, che abbiano come connotazione essenziale la partecipazione dei cittadini”. E non dovrebbero esserci dubbi che l’intervento nel Belvedere abbia il valore e la forma di un piano urbanistico particolareggiato o esecutivo, ma i cittadini non sono stati minimamente coinvolti. Con un immotivato atto amministrativo i lavori sono stati sospesi, senza però revocare o annullare nessuno degli atti precedenti, adottati peraltro da organi che sembrano agire ognuno per proprio conto. Cari Sindaco, Presidente del consiglio e Consiglieri, le citazioni che abbiamo richiamato non sono opinioni comuni ma linee programmatiche uscite dalla bocca del Sindaco, scritte nel suo programma elettorale, sottoposte al giudizio dei cittadini nell’ultima consultazione elettorale ed approvate integralmente dal Consiglio comunale al momento del suo insediamento (Delibera consiliare n.34 del 30.6.2017). L’organo comunale l’ha votata, stipulando un vero e proprio contratto politico-amministrativo con i cittadini, diversamente le delibere consiliari sarebbero carte al vento. Sarebbe opportuno che il Consiglio comunale si prendesse materialmente la briga di verificare come il procedimento intrapreso confligga con le linee programmatiche da essi stessi deliberate e poi tragga le conseguenze. E se ritenesse di avere rispettato il giusto procedimento e salvaguardata la coerenza con i propri indirizzi programmatici, andasse pure avanti. Altrimenti ci ripensasse. Perché non è di opinioni diverse che si sta parlando, ma di rispetto degli impegni assunti verso i propri elettori, prima, e verso tutti i cittadini, dopo, quando il programma elettorale si è trasformato nelle linee programmatiche dell’attuale consiliatura, diventando una deliberazione del Consiglio comunale".