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redazione

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Si torna in aula per discutere ed approvare il Bilancio del Comune di Sezze. Dopo lo stop dei lavori causati dall’emergenza covid19, l’assise cittadina si riunirà di nuovo ma questa volta a porte chiuse. Il presidente del consiglio comunale di Sezze, Enzo Eramo, dopo aver avuto il parere unanime dei capigruppo in commissione, ha convocato per il 27 maggio alle ore 16 una seduta consiliare che si terrà presso l’auditorium Mario Costa. All’ordine del giorno l’approvazione del bilancio di previsione 2020-22 e ratifica della delibera di Giunta comunale relativa alle risorse alimentari per covid19. La seduta verrà sera pubblica attraverso ordinarie vie telematiche indicate sul portale del Comune di Sezze. I consiglieri comunali dovranno munirsi di mascherine di protezione per partecipare all’assise cittadina. 

 

 

 

 

 

Nonostante il condizionamento prodotto dai provvedimenti volti alla tutela della salute minacciata dal COVID 19, la vita scolastica dell’Istituto “Pacifici e De Magistris” di Sezze prosegue con l’obiettivo di ridurre al minimo gli inevitabili impedimenti e restrizioni. Accanto all’attività didattica, che sta proseguendo utilizzando gli strumenti digitali di comunicazione, sono ripresi i lavori per l’ampliamento delle cucine dell’Indirizzo Alberghiero, quelli relativi al restauro e alla messa in sicurezza della sede storica dell’Istituto, nella struttura dell’ex convento dei padri Cappuccini, nonché i lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento normativo della sede centrale. La dirigente scolastica prof.ssa Anna Giorgi per tali interventi ci tiene a ringraziare la Provincia di Latina. "Un sentito ringraziamento è da rivolgere all’amministrazione provinciale di Latina che - afferma Anna Giorgi - nonostante i disagi dell’attuale situazione, ha garantito puntualmente la prosecuzione dei lavori avviati. Il prossimo anno scolastico si annuncia particolarmente impegnativo, sia per le possibili emergenze sanitarie che potrebbero tornare a essere necessarie, quanto per l’incremento degli iscritti che porterà l’Istituto a raggiungere le 62 classi. Gli interventi in corso, però, costituiscono la maniera migliore per prepararsi, non soltanto alla chiusura di questo anno scolastico, ma anche alla riapertura a settembre".

 

 

Oggi in tutta Italia parte la Fase2. Ripartono oltre 4,4 milioni di lavoratori. In  tutti i comuni le ordinanze di riapertura di attività e luoghi sono state pubblicate sull'albo pretorio ma ciò non vuol dire che da oggi è tutto come prima, anzi. Lo stesso sindaco di Sezze, Sergio Di Raimo, in una nota facebook invita alla prudenza e chiede ai cittadini responsabilità e rispetto delle misure anti Covid19. “Ripartiamo ma con gradualità, prudenza e consapevolezza.  La ripartenza delle attività e dei movimenti – afferma -  ci espone ad una ripresa dei contagi e quindi ci obbliga ad avere attenzione e senso di responsabilità. Il rischio è il dover tornare indietro vanificando tutti i sacrifici fatti, quindi, si raccomanda il rispetto di tutti i divieti e raccomandazioni. Confidando in un atteggiamento responsabile da parte di tutti, vi auguriamo buon lavoro e buona giornata”.

 

Nei giorni scorsi sono state rinnovate le cariche direttive della Federazione italiana degli organismi e delle rete educative (FIORE). I membri dell’assemblea, riuniti in video-conferenza da Roma, Perugia, Viterbo e Civitavecchia, al termine dell’incontro, con voto unanime, hanno indicato alla Presidenza dell’organismo Massimiliano Porcelli di Sezze. Questi invece i componenti del direttivo: Gianni Palumbo, presidente uscente,  Mauro Mancini, Lisa Gerratana, Amelia Argirò e Salvatore Regoli. Prima dello svolgimento della riunione e delle operazioni di voto, è stato ricordato Eugenio De Crescenzo, stimato e conosciuto esponente del Terzo Settore e della Cooperazione sociale, scomparso, quasi un mese fa,  per il Coronavirus. Era stato lo stesso De Crescenzo, nei mesi scorsi, a caldeggiare la candidatura di Porcelli alla presidenza.   FIORE riunisce  alcune tra le più importanti realtà Italiane che operano nel mondo educativo e, più in generale, nel mondo dell’Economia sociale. Durante i suoi vent’anni di attività, grazie anche la lavoro di Gianni Palumbo, ha partecipato a numerosi e rappresentativi tavoli di interlocuzione istituzionale riguardanti i servizi per l’infanzia e l’adolescenza e, a tutt’oggi, occupa un ruolo di primo piano all’interno del Forum del Terzo Settore. “È perfino superfluo - ha dichiarato il neo Presidente - sottolineare che i prossimi mesi di attività saranno senz’altro condizionati dallo scenario emergenziale che stiamo vivendo rispetto al quale non si immagina ancora l’evoluzione e non si conosce la data della fine. Una cosa è certa: il mondo del sociale si troverà di fronte a una fase costituente che provocherà la messa in discussione di tante certezze e imporrà definitivi ripensamenti. FIORE ha una serie di competenze, oltre ad un patrimonio di relazioni,  tali da poter proporre un importante contributo a tutte le riflessioni che a diversi livelli, si svolgeranno attorno ai temi che ci sono più cari. A tale proposito, già a partire dalle prossime settimane, ci faremo promotori dei primi tavoli interistituzionali e intersettoriali per cominciare a parlarne.  Un sentito ringraziamento - ha concluso il neo Presidente  - va a Gianni Palumbo, un vero maestro, il cui contributo sarà ancora prezioso, e un pensiero commosso all’indimenticabile Eugenio De Crescenzo, che avrebbe sicuramente svolto questo incarico meglio di me”. Molte le questioni poste in agenda dal neo Presidente e dal direttivo, alcune delle quali verranno affrontate alla riunione fissata per il 6 maggio.   Massimiliano Porcelli è il presidente della Cooperativa Utopia 2000 di Sezze, che gestisce la casa famiglia per minori di Roccagorga, le strutture per mamme con bambini di Ventotene e Gualdo Cattaneo (Perugia), l’asilo comunale di Cori, la residenza per anziani di Ventotene e l’Agriturismo etico “Le Grazie” di Bevagna (Perugia).  

 

"ll consiglio comunale richiesto dalla minoranza si è rilevato una farsa con la complicità dei gruppi di Lega e Forza Italia".Questo il succo delle dichiarazioni del sindaco di Roccagorga Piccaro e del suo vice Romanzi.  “Si è svolto un consiglio farsa - dichiara Mario Romanzi - e questo perché in maniera pretestuosa il Presidente del Consiglio, violando il Regolamento, non ha voluto far votare la pregiudiziale di annullamento che abbiamo presentato. Era evidente fin dalla convocazione che l’ottica del consiglio comunale convocato non era quella di deliberare proposte per la collettività ma sperare in qualche inciampo della maggioranza. Ad esempio, la proposta della istituzione della commissione “nell’ambito dell’Ufficio di Presidenza” per l’emergenza COVID-19 aveva in realtà l’obiettivo di sovvertire i rapporti di maggioranza- minoranza all’interno del Consiglio Comunale contrariamente alla struttura delle commissioni consiliari nella quale la proporzione è mantenuta. Un meccanismo artificioso quello proposto che stabiliva la votazione dei gruppi consiliari non per la loro rappresentatività, ma singolarmente. In questo modo la minoranza, che conta più gruppi, avrebbe avuto maggiore rappresentatività della maggioranza, situazione resa ancora più aberrante in quanto, essendo tale commissione costituita all’interno dell’ufficio di presidenza, non avrebbe permesso al Sindaco, o suo delegato, la possibilità di esprimersi attraverso il voto. (Praticamente un governo parallelo !). A ciò si aggiunge la palese illegittimità del secondo punto dove nemmeno ai proponenti era chiaro cosa si dovesse votare. Momenti di imbarazzo ed una brutta pagina della storia politica del nostro paese che si doveva evitare votando la pregiudiziale di annullamento di cui ero il primo firmatario”. Chiosa finale del sindaco: " Quanto accaduto, da rappresentante della comunità, mi sconcerta profondamente. In piena emergenza COVID-19 siamo stati costretti a svolgere un consiglio comunale strumentale ed irregolare. Nessuna proposta di deliberazione, nessun parere dei responsabili dei servizi, nessuna pubblicità della adunanza, convocazione in modalità di riunione fisica in un momento in cui dovrebbe essere evitata ogni forma di aggregazione.Un pomeriggio dove le istituzioni sono state utilizzate per strumentali battaglie di carattere personale, una situazione quanto meno inopportuna in un periodo emergenziale quale quello che stiamo vivendo ed in cui la popolazione di tutto ha bisogno tranne che di assistere a questi triti e ritriti giochetti di un modo di fare politica che non ci appartiene. La strumentalizzazione dell’emergenza covid 19 per mettere in atto un consiglio comunale, sperando di poter tirare un colpo mancino alla maggioranza, è vergognosa ed irrispettosa della democraticità del voto popolare. Il gruppo consiliare Tradizione e Futuro prende le distanze da questo modo strumentale di fare politica. L’impegno di tutti oggi dovrebbe essere rivolto soltanto a lavorare per i bisogni della popolazione e quello che ci conforta e’ che il Comune di Roccagorga rappresenta un modello positivo di gestione della emergenza, con servizi capillari forniti alla popolazione iniziati ancor prima che scattasse il lockdown, che continueranno nella fase 2 e per tutta la durata dell’emergenza con la stessa sollecitudine e nel rispetto delle norme di sicurezza nei confronti di tutta la popolazione”.

 

 

 

Il lockdown a causa del Covid19 che per tanti ha significato una pausa forzata, per i ragazzi della Protezione Civile di Roccagorga ha significato invece un extra impegno che sono riusciti a portare a termine grazie alla passione, alla coordinazione esemplare da parte dei loro vertici e alla sinergia con l’Amministrazione Comunale. Il Centro Operativo Comunale p stato infatti aperto il 13 marzo e ha visto impegnati circa 30 volontari. Volontari che in poco più di un mese, ovvero fino al 14 aprile, hanno consegnato 1711 spese alimentari, 1089 consegne di farmaci a domicilio effettuate, consegnato 174 pacchi di spesa solidale, 750 mascherine rifornite a Forze dell’Ordine, Polizia Locale, dipendenti pubblici, commercianti, operatori ecologici attivi sul territorio, farmacisti, operatori di Protezione Civile, case famiglie e residenze per anziani. Sono state 1300 le mascherine artigianali consegnate ai cittadini, 420 le uova di Pasqua portate a casa dei bambini residenti sul territorio, 60 le colombe pasquali, 690 autocertificazioni cui si aggiungono le 39 rilevazioni con termometro infrarossi effettuate, 2 interventi a supporto del 118 per altrettante emergenze e 2 consegne a casa di tablet per le video lezioni. Il tutto con la perla, rappresentata la consegna del pranzo fatta all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina per dimostrare la propria solidarietà e vicinanza al personale medico e infermieristico impegnato in prima linea contro il Covid 19.

La Protezione Civile Comunale di Roccagorga è così composta

 

  • Palombi Pio-Delegato Pc Comunale
  • De Nardis Alessandro-Responsabile Coc
  • Babbo Roberto- Responsabile Dpi
  • Ciarmatore Tommaso-Responsabile Area Sociale
  • Pietrosanti Marco-Responsabile Area Medicinali
  • Ciani Luca-Responsabile Area

     Comunicazioni

  • Telolli Giorgio- Responsabile Area Accoglienza
  • Orsini Fabio-ResponRaccolta Dati

 

 

I nomi dei volontari

 

Sanges Davide, Romanzi Giulia, Nardacci Stefano, Fusco Antonio, Minarchi M. Onorata, Agnessi Emilio, Ciotti Onorata, Battisti Giovanni ,Fusco Loredana, Coia Vincenzo, Agostini Matilde, Palombi  Pio,  Briganti Gianluca, Battisti Luca, Guerrieri Mi chele, Agnessi Erasmo Ciotti Carlo e Sanges Simone

I volontari della Protezione Civile

 

 

In data odierna, il personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto C. S. di Sezze (LT) classe 1989 e di Ceccano (FR) classe ‘89 perché responsabili, in concorso tra loro, del reato di detenzione di sostanza stupefacente del tipo Cocaina e Hascisc. I poliziotti hanno sequestrato a loro carico kg. 2,400 di sostanza stupefacente del tipo cocaina e kg.4,010 di sostanza stupefacente del tipo hashish. I due soggetti venivano fermati alle ore 13.00 odierne mentre percorrevano la strada reg. 148 all’altezza del centro abitato di Latina a bordo di un’ autovettura di grossa cilindrata sulla quale, previa apposita modifica, era stato ricavato un “sistema” consistente in un vano occulto, apribile attraverso un pistone idraulico, ed al cui interno era custodita la sostanza stupefacente che gli uomini della Polizia di Stato rinvenivano anche grazie all’int ervento dei cani poliziotto antidroga Enduro e Faye del gruppo cinofili di Nettuno. Nel corso delle successive perquisizioni domiciliari che venivano effettuate in conseguenza dell’arresto, tra le province di Latina e Frosinone, venivano rinvenuti ulteriori grammi 950 di sostanza stupefacente del tipo cocaina e grammi 166 di sostanza stupefacente tipo hashish, oltre alla somma in contanti di sessantamila euro circa, che venivano sottoposti tutti a sequestro penale. Infine l’attività di Polizia proseguiva con ulteriori perquisizioni effettuate nei confronti di tutti i congiunti degli arrestati. A casa di uno essi, con l’ausilio del cane anti esplosivo Fester si perveniva anche al rinvenimento di una pistola semiautomatica modello Colt Springfield calibro 45 con relativo munizionamento e matricola abrasa, oltre a cinque fucili uso caccia e, relativamente a questi ultimi, circa mille cartucce di vario calibro. Di conseguenza veniva tratto in arresto anche D. V. A. nato a Priverno classe 1974 , per violazione della legge sulle armi. Per tali fatti i tre individui sono stati arrestati e dopo le formalità espletate associati alla Casa Circondariale di Latina per ivi rimanere a disposizione dell’A.G. Le indagini continuano per disvelare ulteriori particolari sulla organizzazione dedita al traffico di stupefacenti.

Domenica, 12 Aprile 2020 06:02

La mia Pasqua 2020

 

 

 

Riceviamo e pubbichiamo un articolo di Don Anselmo Mazzer.

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“Desidero vivamente invitarvi a non stemperare questa difficoltà, a non svuotarla, e perciò a non far diventare tutte le attività, con cui stiamo ammirevolmente cercando di sopperire alla mancanza di una azione pastorale ordinaria, una sorta di surrogato di ciò che non c’è, che faccia dimenticare ciò che manca”.

E’ ciò che afferma il nostro Vescovo in una lettera rivolta a tutti i preti in queste ore.

Vi dicevo qualche tempo fa che non si tratta di fare, in questa situazione, semplicemente qualcosa, in attesa che tutto passi.

Si tratta di cogliere in profondità ciò che il Signore oggi può volerci dire.

Una signora della parrocchia, con le lacrime agli occhi, mi ha detto a proposito della adorazione eucaristica presieduta dal Papa: “Lì non c’era una piazza e una basilica vuote, perché lì c’era tutto il mondo”.

Leggendo venerdì santo su Fatto a Latina un editoriale di Lidano Grassucci (un giornalista sezzese che conosco bene e che si è sempre professato miscredente), mi sono venuti i brividi.

Sta accadendo quello che forse non è accaduto nelle precedenti settimane sante in cui tutto era regolare: un vuoto che cerca e gusta una pienezza.

Io stesso, forse perché preso, insieme ai ministranti, dalla esecuzione dei vari riti, non ho mai vissuto così intensamente la settimana santa come quest’anno.

La mancanza dei riti (che in fondo sono facili da porre, sono gratificanti e possono scivolare nello spettacolo) mi ha fatto pensare a Gesù che ha fatto sparire tutti i riti che c’erano (Gv 4,21-24). Paolo lo aveva ben capito subito.

Valeva la pena togliere tutti i riti, per metterne altri?

Gesù nell’ultima Cena ha posto un rito che non è un rito: la sua totale donazione, corpo offerto e sangue versato, concretizzatasi subito sul legno della croce.

E tutto questo in un ambiente di estrema semplicità: c’era “solo” un tavolo, un gruppo di persone attorno, un pane e una coppa di vino leggermente annacquato e nient’altro. Eppure lì c’era tutto, non mancava assolutamente niente.

Io stesso che vi ho detto queste cose tante volte, ancora non riesco a “rassegnarmi” che il nostro Dio si è incarnato in un paesino sperduto del Medio Oriente, in grotta adibita a stalla con dentro la puzza di pecore e capre, che è morto su una croce davanti cinque persone (non si sa se erano presenze storiche o tipologiche), che è risorto davanti a nessuno. E’ questo lo stile del nostro Dio? Si. E magari i nostri riti cercano di edulcorare questo stile che ci sembra non sufficientemente appariscente.

Non si tratta di svalutare il valore antropologico del rito, né di celebrare con sciatteria. Anzi, tutt’altro. Si tratta di considerare, però, il rito come un mezzo e non un fine (entrare nell’intimità di Cristo e dunque nella sequela di Lui).

Se andiamo al racconto della lavanda dei piedi il discepolo “che Gesù amava” (cioè ogni vero discepolo) aveva reclinato il capo sul petto di Gesù. L’immagine che immediatamente ci appare è l’orecchio del discepolo accostato, fisicamente, al cuore di Gesù per sentirne profondamente i battiti.

Questa esperienza ci deve profondamente catturare. Qualche volta non riusciamo a “vedere” il Risorto perché non abbiamo intimità con Lui. Ascoltare i battiti del cuore è l’intimità con una persona con la quale vogliamo condividere l’esistenza. Per questo intuiamo perché il discepolo che Gesù amava “correva” e correva più veloce di Pietro, perché dove c’è intimità si corre, perché c’è attrazione. C’è un’esperienza che avvolge talmente la nostra esistenza che il correre è il linguaggio dell’innamoramento.

La resurrezione la coglie solo quel discepolo che lasciandosi amare ha il coraggio di reclinare il capo sul petto di Gesù, di entrare nella sua intimità.

Tutto questo non è una teoria, nasce da un profondo vissuto che caratterizza l’esperienza del discepolo e gli dà la gioia della risurrezione.

Viviamo quest’anno questa Pasqua, apparentemente vuota, ma in realtà forse mai così piena, perché possiamo poi di riflesso dire agli uomini: Gesù è risorto!

Auguri!

Don Anselmo

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di auguri pasquali di Don Luigi Venditti.

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"Carissimi auguro che presto la situazione difficile che stiamo vivendo diventi un brutto ricordo, ma siamo consapevoli che la pandemia da Covid-19 ha cambiato le nostre vite brutalmente. In questa situazione di crisi e tristezza, Vi invito a non dimenticare che Pasqua è il simbolo per eccellenza del rinnovamento, della rinascita: in questa giornata si festeggia la vita che sconfigge la morte, la luce che vince il buio. Ed è proprio questo il mio augurio: che la luce possa presto tornare a riempire le nostre vite e la nostra quotidianità, che la speranza del ritorno alla normalità si trasformi velocemente in certezza. Permettetemi un augurio pieno di gratitudine a chi sta combattendo in prima linea questa guerra e a chi continuando a lavorare garantisce i servizi essenziali. Voglio dedicare un pensiero speciale alle persone che purtroppo, a causa del virus, non ci sono più e ai loro familiari che non hanno potuto dire loro addio. Il mio augurio è che la trepidazione che stiamo vivendo si trasformi presto in gioia e serenità. Buona Pasqua».

Don LUIGI

Lunedì, 30 Marzo 2020 09:29

Gesù riporta Lazzaro alla vita

 

 

 

 

Nel miracolo di Lazzaro scopriamo che la bellezza della vita di un discepolo è vivere in atto la resurrezione di Gesù. 

Questa verità esistenziale, alla quale Gesù oggi vuol richiamare la nostra attenzione, passa attraverso l’esperienza del credere. 

È molto bello come Gesù rivolgendosi a Marta abbia detto: “Chi crede in me anche se muore vivrà e chiunque vive e crede in me non morrà in eterno”.

Ma cosa vuol dire credere?

Credere è spalancare la nostra esistenza alla signoria di Gesù; è l’uomo che, assetato di verità e di luce, dice al Signore: invadi la mia vita!

Credere è quando la persona di Gesù diventa l’anima della nostra anima. Il Cristo viene ad abitare in noi e abitando in noi diventa il principio di ogni nostra scelta.

Credere è il Risorto che plasma talmente la nostra esistenza che ormai noi viviamo da “risorti”.

Gesù nella risposta data a Marta che gli diceva: “so che risorgerà nell’ultimo giorno”, corregge il tiro: noi non risorgeremo domani ma nell’ultimo giorno e l’ultimo giorno è l’oggi di Dio! Da quando è stato mandato su di noi lo Spirito Santo è cominciato l’ultimo giorno.

Oggi siamo in stato di attiva resurrezione quando viviamo del credere! Oggi noi stiamo già risorgendo, pur vivendo nelle contingenze e nelle oscurità della storia. Basti pensare all’esempio dei Santi, che sono vissuti e vivono fuori del tempo.

Per noi non c’è il problema del domani, per noi tutto è oggi! Oggi il Risorto dimora in noi perché oggi viviamo di Lui e il risorgere finale non sarà altro che la definitività della nostra esistenza.

Uno dei drammi dell’uomo contemporaneo è quello di non gustare la bellezza dell’oggi.

Come l’uomo vive ogni giorno perché respira, così il credente, respiro di Dio, ogni giorno risorge in Gesù, con Gesù e come Gesù.

Noi siamo già nell’ultimo giorno, stiamo aspettando la definitività pienamente liberante.

Questa concezione è la bellezza della nostra esperienza di fede (anche se ancora per del tempo devo stare chiuso/a in casa per il maledetto virus): lasciarci invadere dal Maestro, facendo della nostra vita una crescente sintonia con Lui.

E allora quando moriremo saremo nella pienezza della risurrezione.

Il morire del credente è la pienezza del vivere.

Camminiamo in questa visione che è ricca di speranza perché ci fa dire che i guai della vita sono di un istante, ma il Signore è il Signore ed il  Signore è una eternità già presente.

 

Don Anselmo Mazzer 

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