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redazione

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Il consigliere comunale Biancoleone Serafino Di Palma non molla. E' nel suo carattere. Già diversi anni fa aveva chiesto lumi sul futuro dell’ex campo di aviazione a Sezze Scalo, ed oggi è costretto a riaccendere i riflettori su una di quelle vicende che poi - speriamo di no – riserverà delle sorprese. Stiamo parlando di oltre 40 ettari di terreno dismessi dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, restituiti all’agricoltura e rimasti fino ad oggi inalterati e salvaguardati dalla speculazione edilizia. A suo tempo il consigliere comunale Di Palma chiese ed ottenne una manifestazione di interesse da parte del Comune di Sezze ma poi a questa sembra non sia seguito più alcun atto. Cosa bolle in pentola? Proprio questa mattina, i consiglieri Di Palma, Martella e Moraldo, hanno protocollato una interrogazione nella quale interrogano il primo cittadino per essere messi a conoscenza di eventuali sviluppi della vicenda. “Facciamo presente che la Regione Lazio tramite la CDP Immobiliare – si legge nella interrogazione – sta riacquisendo al proprio patrimonio immobiliare i terreni dell’ex campo di aviazione di Sezze Scalo. Poiché questi terreni rappresentano un interesse straordinario per la nostra amministrazione comunale, vogliamo capire quali azioni si intendono mettere in campo per il miglio utilizzo di tali terreni”.   

 

I terreni dell'ex campo di aviazione a Sezze Scalo

 

 

A 10 anni esatti dalla sua prima pubblicazione, il mito di Seth di Orazio Mercuri è stato scelto e ristampato dal Gruppo Albatros. Gli editori della casa editrice, quando hanno ricevuto il testo mercuriano, sono rimasti di stucco e, a sorpresa per l’autore, hanno deciso di pubblicare il libro e metterlo in vendita sul sito Albatros (è possibile acquistarlo, ovviamente, anche in libreria). Testo profondo, viscerale, che scava dentro l’Io dell’autore e di chi tenta l’impossibile: trovare se stessi.  “l Mito di Seth – afferma Orazio Mercuri -  è uno scritto che nasce dall’esigenza di condividere un’esperienza di pratica della meditazione, durata sette anni, avuta con i monaci buddhisti della tradizione theravada. L’uomo oggi non riesce più a trovare una motivazione profonda nella vita, non riesce a trovare uno scopo. Questo scritto vuole essere un contributo alla ricerca per trovare uno strumento che ci aiuti a trovare il nostro Mito. Seth. Seth scaturisce, in questo scritto, dalla parola Sethia, l’attuale città di Sezze dalla quale trae ispirazione dai luoghi, dai sibili. Città nelle medesime condizioni di degrado spirituale di tutte altre città. Città alla quale si voleva dare un Mito. Il Mito di Seth. Appunto. È un viaggio interiore. È un viaggio negli oscuri meandri dell’essere alla ricerca spasmodica “dell’occhio” che ci permette di individuare, di “vedere” il sentiero, alla ricerca del “cuore” che ci permette di “sentire” i cuori. È la lotta tra Titani. I nostri Titani che ogni giorno combattono atrocemente dentro noi stessi”. Complimenti caro Orazio.

 

L'autore

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Orazio Mercuri nasce a Bassiano (LT) il 4 Luglio del 1958 in un ambiente politicamente e culturalmente vivace. Ciò ha influito sulla sua formazione personale, portandolo ad una ricerca sempre più profonda della realizzazione del proprio “IO” interiore anche attraverso l’approfondimento esperienziale delle pratiche che derivano dagli insegnamenti della tradizione spirituale buddhista, durante le quali gli verrà attribuito dal Maestro Mario Thanavaro il nome di Ananda (Beatitudine Infinita). Oltre a ciò non ha mai smesso di coltivare le diverse vie espressive, quali il teatro come attore e regista e la scrittura di testi inerenti a tematiche diverse e attuali.

 

 

Giovedì 13 febbraio scorso, nell'ambito del progetto "Plastic Free" realizzato nell'I.C. Pacifici Sezze-Bassiano grazie all'interesse del Dirigente Scolastico dott.ssa Fiorella De Rossi, sono state distribuite le borracce per l'utilizzo dei distributori automatici di acqua, già installati in tutti i plessi del nostro istituto, a cura della Bioservizi Srl che ne ha donato una per ogni utente della scuola: bambini, ragazzi, docenti, personale ATA. I contenitori riutilizzabili, che andranno a sostituire progressiamente le bottigliette di plastica, sono stati consegnati nei plessi di Sezze e di Bassiano. Nella scuola secondaria di primo grado di Sezze, la distribuzione delle borracce è avvenuta in conclusione di un intervento del consulente commerciale Paolo Puliafico che ha spiegato ai nostri ragazzi, in modo semplice e chiaro, l'importanza e la necessità di tale iniziativa. Dopo una breve introduzione musicale al pianoforte, a cura della prof.ssa Federica Simonelli, il relatore ha coinvolto gli alunni con l'ausilio di presentazioni, immagini, video e li ha resi parte attiva dell'iniziativa, ascoltandoli e permettendo loro di esprimere il proprio punto di vista in un continuo confronto tra le parti. Hanno partecipato all'evento anche alcuni genitori, soddisfatti per lo svolgimento della mattinata. Nella scuola primaria di Bassiano le borracce sono state distribuite alla presenza del primo cittadino Domenico Guidi e del vicesindaco Giovanna Coluzzi in rappresentanza dell'amministrazione comunale, sempre molto attenta e partecipativa nei confronti delle iniziative della nostra scuola.

Alcuni momenti della distribuzione delle borracce a Sezze e Bassiano

 

 

 

 

 

 

 

 

“Confusione su confusione, l’amministrazione comunale di Sezze ha perso completamente la bussola”. L'ex presidente della Proloco e portavoce Acqua e Gestione Pubblica di Sezze, Paolo Di Capua, si inserisce nell’agone politico/amministrativo setino a tutto tondo. Di Capua parla delle ultime vicende, che poi rappresentano - dal suo punto di vista - il modus operandi degli ultimi 20 anni delle amministrazioni comunali setine. Sia per la vicenda del monumento a san Lidano che si vuole realizzare a Santa Maria, sia per il Tpl, per i PPI e Pat, che per il servizio idrico, l’ex presidente della Pro-loco di Sezze non ha dubbi. “L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sergio Di Raimo  - afferma - viaggia a zig-zag e solo ad errori ed omissioni acclarate riconosce l’importanza e la competenza del consiglio comunale”. Per la statua al Belvedere e altre questioni cittadine ha prevalso  “l'assenza di partecipazione democratica” e si ricorda che “il metodo utilizzato produce inevitabilmente distorsioni con effetti negativi su ciò che avviene e sul come dare poi le risposte”. Questo è avvenuto per la vicenda della sicurezza, per quella del cimitero, per l’A&G, per l’Anfiteatro e per il nuovo depuratore. Ma si continua ad andare avanti così “riducendo l’Ente, i cittadini e le imprese ad un impoverimento culturale, morale ed economico”.

 

 

 

La Regione Lazio ha revocato la concessione del contributo per il Natale Setino per un ritardo nella rendicontazione. In sostanza i funzionari ei responsabili del procedimento non hanno rispettato le scadenze. Nella nota della Regione Lazio, indirizzata al sindaco di Sezze, si legge infatti che la “documentazione di rendicontazione è stata trasmessa fuori termine, in quanto inviata oltre il termine perentorio di 90 giorni dalla data di conclusione dell’iniziativa, previsto, per l'iniziativa di cui trattasi, alla data del 13 aprile 2019”. Per tale motivo il contributo è stato considerato "decaduto". Su questa vicenda e sull'efficienza o meno dell'ufficio preposto ne vuole sapere qualcosa in più Sezze Bene Comune. Le consigliere comunali Rita Palombi ed Eleonora Contento, infatti,“Natale è tradizione”   approvato dalla Regione Lazio. Nella richiesta delle consigliere si chiede inoltre quale “provvedimento intende porre in questa questa amministrazione nei confronti degli uffici che hanno presentato in ritardo la suddetta documentazione determinando la perdita del contributo regionale e quale misura intende questa amministrazione per evitare che in futuro si verifichino zone simili ”.

 

Contento e Palombi (foto setino.it)

 

Rispetto per l'ambiente e cultura del rispetto. L'I.C. Pacifici Sezze-Bassiano, diretto dalla preside Fiorella De Rossi, con l'installazione dei distributori di acqua si mette in prima linea per infondere agli studenti uno stile di vita più salutare e allo stesso tempo rispettoso dell’ambiente. Giovedì 13 febbraio 2020 in programma una bella iniziativa:  verranno distribuite delle borracce agli studenti a cura della Bioservizi SRL. "Il progetto “Plastic Free”  - spiega la dirigente scolastica -ha previsto l’installazione, in tutte le sedi dell’Istituto, di distributori automatici che permetteranno di bere acqua naturale o frizzante anche refrigerata, a cui gli studenti potranno accedere con dei contenitori riutilizzabili, evitando il consumo di bottigliette in plastica. Il progetto, che mira a coinvolgere alunni del primo ciclo scolastico e della scuola dell'infanzia, prevede di arrivare progressivamente alla completa sostituzione delle bottiglie di plastica, che gli studenti usano solitamente per portare l'acqua a scuola, con delle borracce in materiale riutilizzabile: la BIOSERVIZI ne ha donato una per ogni utente della scuola: bambini, ragazzi, docenti, personale ATA. Gli impianti, denominati Farmacqua School, una volta allacciati alla rete idrica pubblica, garantiscono un’acqua liscia fredda e gasata fredda  sicura e di assoluta affidabilità, come da D.M. 443/21-12-1990, mescita al momento per il consumo estemporaneo e umano (art. 15 legge del 16-04-1987 n° 183 CEE n° 80/778. Conforme alle leggi n° 236/24 051988). L’acqua erogata è trattata in maniera espressa e meccanica, attraverso filtri idonei (microfiltrazione) in maniera completamente naturale,  quindi  di qualità nettamente superiore all’acqua stoccata in bottiglie di plastica. Tutti, bambini, ragazzi e operatori della scuola, potranno riempire le loro borracce da 1/2 litro con un costo esiguo di 20 centesimi (0,20€). Si ringrazia la Bioservizi SRL per il servizio offerto".

 

La preside De Rossi

 

 

 

 

Il sindaco di Sezze, tramite il suo profilo istituzionale facebook l'amministrazione comunica, risponde a Franco Abbenda, autore della lettera J'Accuse scritta per la vicenda della statua al belvedere di Santa Maria pubblicata ieri sul nostro quotidiano.

 

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Caro Franco,

ti rispondo non andando oltre, perchè sono d'accordo con i tanti cittadini che pensano che questo tema non sia centrale per il nostro paese. Non prender pena per la mia buona stella perchè al di la di ciò che può sembrare,forse, cosi felice non è mai stata. Il ""corre voce"" a cui ti riferisci,come spesso accade, è puro chiacchiericcio di poco conto e il tuo punto di vista è un punto di vista, condiviso da alcuni, sicuramente da rispettare, ma son sicuro che non hai la pretesa di pensare possa essere lo stesso dei tanti cittadini di Sezze. Anche la verità,che senti di dover gridare, è la tua verità, è la tua prospettiva, è ciò che la tua mente elabora, va rispettata come ogni verità ma non è la mia verità e non è la verità di tanti altri. Detto questo e rispettando il parere di ognuno c'è da dire che: la Giunta ha accettato la donazione di una STATUA DI SAN LIDANO (PATRONO DI SEZZE) e non di un INCENERITORE DI RIFIUTI TOSSICI (forse la reazione dovrebbe essere più equilibrata).

L'opera nulla toglie al valore della Piazza MA ANZI....e non lo dico io ma organi superiori e competenti. Certo è strano che non si sia sollecitato un risveglio dell'animo popolare per LIBERARE l'intera piazza dalla invasione delle auto, o LIBERARE l'affaccio dalle erbacce e sporcizie , e invece lo si fa per un opera religiosa di tutto rispetto. Inoltre ciò che non si riesce a capire è che oggi,al punto in cui si è giunti, solo il consiglio comunale può decidere in merito, NON IL SINDACO E NON LA GIUNTA. La massima assise eletta dal popolo, LIBERAMENTE deciderà se accettare la donazione o non accettarla e sia tu che io ci inchineremo alla decisione presa,qualsiasi essa sia PERCHÈ È DEMOCRAZIA E COSTITUZIONE. I consiglieri voteranno nella consapevolezza che il risultato finale del voto non pregiudicherà il percorso di questa amministrazione, non ancora brillante come tu dici,ma certamente CORAGGIOSO E RESPONSABILE. Ti saluto caro amico, nella speranza che questa storia finisca presto ( comunque vada ) e si possa,TUTTI,porre l'attenzione su temi più importanti.

 

Il prossimo 28 febbraio alle ore 11 si terrà la cerimonia di intitolazione a Linda Grassucci dell’impianto sportivo di via Roccagorga. L’amministrazione comunale di Sezze, insieme ai familiari della campionessa di karate che ci ha lasciati lo scorso 23 novembre, ha fissato il giorno della cerimonia pubblica. Linda dopo una lunga malattia se ne è andata a soli 40 anni ma il suo ricordo è sempre vivo in tutti coloro che l’hanno conosciuta ed amata. Resta di lei il ricordo di una donna fantastica che ha lottato con tenacia e con forza, sempre con lo stesso sorriso di sempre. L’intitolazione della struttura sportiva di Via Roccagorga è stata decisa subito dopo la sua morte dalla conferenza dei Capigruppo di Sezze, convocata dal presidente del consiglio comunale Enzo Eramo. All’unanimità tutti i consiglieri comunali di Sezze hanno dato mandato al sindaco Sergio Di Raimo e alla Giunta comunale di deliberare e avviare le procedure per l’intitolazione proprio per il grande valore sportivo ed umano della cara Linda. Adesso è tutto pronto per la cerimonia. La cittadinanza è inviatata a partecipare.

 

 

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la lettera J'accuse scritta da Franco Abbenda indirizzata al sindaco di Sezze Sergio Di Raimo

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Gentile Signor Sindaco di Sezze,

 

permettetemi - grato per la benevola accoglienza con la quale qualche giorno fa mi avete omaggiato - di preoccuparmi per la Vostra giusta gloria e dirvi che la Vostra buona stella, se felice fino ad ora, è minacciata da una macchia che rischia di travolgerVi.   Avete conquistato i cuori degli elettori, i voti della coalizione e vinto le elezioni amministrative del 2017 al primo turno, diventando Sindaco di Sezze alla testa di una giunta di centro-sinistra. Da qualche mese però siete alle prese con diverse grane politico-amministrative che costituiscono una prova nel vostro percorso di governo, a dire il vero – permettetemi - non ancora brillante e illuminato come da molti auspicato.  Corre voce che Vi stiate preparando a presiedere al trionfo solenne della vostra esposizione politica più recente: la realizzazione di un progetto che vedrebbe una statua di San Lidano occupare l’area pubblica prospicente l’affaccio del Belvedere di Piazza Duomo – il murodellatèra per noi -, operazione che appare a molti spericolata, ricolma di ombre procedurali e non partecipata.  È finita, Sezze ha ormai sulla guancia questa macchia, la storia scriverà che sotto il Vostro mandato è stato possibile commettere questo vero e proprio disonore culturale ed urbanistico. E poiché è stato osato, oserò anche io. La verità, la dirò io, poiché ho promesso di dirla, se la giustizia, regolarmente osservata non la proclamasse interamente. Il mio dovere è di parlare, non voglio essere complice. Le mie notti sarebbero abitate dallo spirito dell’uomo innocente che espia laggiù nella più spaventosa delle torture un crimine che non ha commesso.  Non so in nome di chi Voi avete deciso di battervi per quel progetto, forse in nome della religiosità popolare o di quella che avete ritenuto un’offerta troppo a buon mercato per non accettarla.  

 Not in my name!! Ed è a Voi signor Sindaco, che io griderò questa verità, con tutta la forza della mia rivolta di uomo onesto e tenace. In nome del Vostro onore, sono convinto che la ignoriate, seppur non del tutto.  E a chi dunque denuncerò se non a Voi, prima Autorità del paese? 

 Un privato cittadino, ad Aprile 2018 Vi ha proposto un regalo per il paese, dichiarandosi disponibile a finanziare tutti i costi per l’installazione della statua e la collegata progettazione.  Il 1° Giugno dello stesso anno, la Giunta da Voi presieduta ha preso atto della suddetta donazione plaudendo al gesto magnanimo. Però, appena dopo una settimana (8 Giugno) vi è stata necessità di rettificarla: infatti avete precisato (con altra delibera di Giunta) che la statua, seppur rivestita come pacco dono, sarebbe rimasta comunque di proprietà del donatore e non acquisita al patrimonio dell’Ente comunale.  Questo è stato il primo vero vulnus, la ferita mortale alla democrazia e alla delega pro tempore che avete ricevuto dal Popolo indossando la fascia tricolore, quella che Vi onorate di portare. 

 Voi avete giurato di essere l’esecutore principale e il responsabile della gestione degli interessi della res pubblica, quelli di tutta la cittadinanza, compresi quelli relativi alla tutela dei suoi beni storici, culturali, paesaggistici ed urbanistici. Con il secondo passaggio in Giunta, invece, Voi avete sancito, ahimè, che l’interesse – più o meno legittimo – di UNO fosse riconosciuto superiore ai diritti di TUTTA SEZZE, a difesa delle ricchezze che c’erano già. 

 Non è un fatto da poco. Se infatti la statua (con relativo progetto) fosse stata davvero donata al Comune, sarebbe stata poi l’Amministrazione a dover avviare un iter procedurale completo, prevedendo necessariamente un bando di gara pubblica per l’aggiudicazione dei lavori di posizionamento della statua o meglio identificare un altro spazio pubblico più idoneo ad ospitare la statua in luogo del Belvedere. Invece, accettando di accontentare la richiesta del donatore-non donatore con la seconda delibera, avete scolpito su carta la sua volontà di rimanere comunque proprietario della statua.

In questo modo il cantiere - aperto dal privato nel successivo maggio 2019 -, è stato da subito caratterizzato dall’anomalia di essere un cantiere privato ma aperto in area pubblica; io lo riterrei abusivo, perché privo di uno specifico atto che ne avesse stabilito la concessione ad occuparla con una statua privata.  

 A nulla sono valse le voci allarmate delle novelle Cassandre (50 circa, non di più) che Vi hanno chiesto di fare marcia indietro e riconsiderare il tutto, anche alla luce delle normative nazionali vigenti sulla difesa dei beni paesaggistici del centro storico, tutelate anche dal Piano Regolatore.  Poi sappiamo tutti com’è andata: Ordinanza di blocco lavori e otto mesi passati senza atti ufficiali. 

 Adesso il Consiglio Comunale – mai coinvolto prima nel progetto - dovrebbe sancire, benedicendola, la vostra più volte dichiarata volontà di far ripartire i lavori ad ogni costo, magari in seguito all’acquisizione della statua al Patrimonio pubblico (prima sì, poi no, poi di nuovo sì).

 Timeo danaos et dona ferentes.  A volte gli “amici” che portano doni sarebbero da temere, non da assecondare acriticamente.  Ma tant’è, nessuno ascoltò Laocoonte davanti al cavallo di legno nel mito di Omero (e Troia fu conquistata), così Voi non avete ascoltato le voci adirate di chi ama il Murodellatera bello così, senza statue com’era.  Ma non è più tempo di cavalli e di profezie.

 FermateVi, Signor Sindaco, prima che sia troppo tardi.  Io Vi accuso (J’accuse, figurato ma non troppo) di una colpa che sarebbe indifendibile e Vi chiedo di cambiar rotta anche ora, non per me ma a difesa di un bene collettivo, immateriale: il senso dell’orgoglio setino che ci pervade dal Belvedere di Santa Maria nel maestoso affaccio sulla pianura, lo stesso che rischia di essere irrimediabilmente compromesso da un’opera e un’operazione di cui non si sono capiti ancora la necessità e il fine ultimo. E se proprio non sarete Voi ad invertire la direzione che sembrerebbe intrapresa, spero vivamente che saranno i consiglieri comunali, anche quelli della Vostra maggioranza - muti testimoni delle Vostre e altrui mire-, in un impeto di orgogliosa responsabilità civica ed indipendenza morale, a farVi cambiare idea bocciando la soluzione che Voi state per proporre.

 L’atto che io compio non è che l’ultimo disperato mezzo utopistico (quindi illusorio) per accelerare l’esplosione della verità e della giustizia. Ho soltanto una passione, quella della luce, in nome dei concittadini – lo scomparso amico Sergio Bracaglia in primis - che hanno tanto sofferto l’occupazione del murodellatèra e che hanno diritto alla felicità dell’anima che scaturisce in ognuno, anche in Voi immagino, da quel luogo, quando era libero e quando sarà liberato con il ripristino integrale che auspichiamo.  La mia protesta infiammata non è che il grido della mia anima. Vogliate gradire, signor Sindaco, l’assicurazione del mio profondo rispetto da concittadino.   

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Franco Abbenda

 

P.S. In questo appello alcune frasi sono tratte dal celeberrimo J’accuse di Emile Zola, indirizzato all’allora Presidente della Repubblica francese Felix Faure, in difesa del capitano Dreyfus, pubblicato sul giornale l’Aurore. Io ho provato a rubarne alcuni passaggi adattandoli al contesto locale che in cuor ci sta.

 

 

 

 

La commissione consigliare Ambiente del comune di Sezze, presieduta dal consigliere comunale Alessandro Ferrazzoli, porterà all'ordine del giorno della prossima seduta l'organizzazione della giornata ecologica per il 23 febbraio 2020. L’obiettivo - spiega il consigliere comunale – è quello di bonificare la vecchia strada regionale 156 dei Monti Lepini a Sezze Scalo, diventata come altre strade abbandonate una discarica a cielo aperto. L’iniziativa vedrà coinvolti gli operatori della SPL Sezze Spa, gli operai del Comune, la Guardia Nazionale Ambientale, la Protezione civile e volontari cittadini. Quella del prossimo 23 febbraio non sarà una giornata isolata, ne seguiranno delle altre per intervenire in zone dove la maleducazione e l’inciviltà regnano sovrane. La giornata ecologica nasce anche dalla richiesta delle consigliere comunali di Sezze Bene Comune, Rita Palombi ed Eleonora Contento, sempre attente alle tematiche dell’ambiente.

Alla base di questi fenomeni gravi per l’ambiente e per la salute della comunità c’è una ignoranza di fondo, uno scarso senso civico e una sostanziale indifferenza verso i problemi del territorio. Si spera che queste manifestazioni siano soprattutto da monito per chi crede che non sia grave gettare rifiuti nell’ambiente e che i responsabili di tali azioni vengano presi e sanzionati.

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